Meyer: “Ricoveri pediatrici hanno raggiunto un picco mai visto dall’inizio della pandemia”

Firenze, appello alla vaccinazione dei bambini del direttore generale dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e presidente dell’Associazione degli ospedali pediatrici Alberto Zanobini, che esprime anche preoccupazione per il numero di contagi dei prossimi 20 giorni.

“Adesso i ricoveri pediatrici hanno raggiunto un picco mai visto dall’inizio della pandemia – dice il direttore pediatrico del Meyer – Bisogna procedere velocemente alla vaccinazione dei bambini che già la possono fare, per il loro bene. Non c’è da aspettare. Con questi numeri poi a rischiare di più sono i fragili”.

Zanobini sottolinea che con la variante Omicron si registra un aumento dei ricoveri ma non di occupazione nelle terapie intensive, dove invece da novembre e fino ad ora ci sono stati molti bambini con le bronchioliti. E osserva l’aumento della pressione sugli ospedali pediatrici sia per l’incremento dei ricoveri, sia per per i casi di contagio tra gli operatori sanitari.

“Al Meyer ci sono 86 positivi tra medici e infermieri. Si rischiano rallentamenti, per esempio per gli interventi programmati. Certo non per le urgenze o in oncologia, ma in pediatria stiamo occupando sempre più posti letto per Covid”.

Stesso appello a  vaccinare i bambini viene dal Bambino Gesù di Roma: “Non è che la malattia sia più grave ma, aumentando il numero dei contagiati, aumentano anche coloro che hanno bisogno di cure ospedaliere, generalmente brevi – spiegano – i bambini sotto gli 11 anni sono meno vaccinati. Continuiamo a fare appello ai genitori per la vaccinazione”.

Al Meyer una super cardiologa da Parigi

 Un nuovo ‘acquisto’ per l’ospedale pediatrico Meyer. Si tratta della dottoressa la dottoressa Francesca Raimondi, che arriva direttamente dall’hôpital Necker-Enfants malades di Parigi

Oggi, nella Giornata Mondiale del Cuore, il Meyer lancia simbolicamente l’arrivo di questa specialista che entrerà in servizio a partire dal 16 ottobre, rientrando in Italia dopo oltre 10 anni.  La dottoressa Francesca Raimondi è una  cardiologa esperta di cardiologia pediatrica. Al Meyer guiderà la nuova unità di Diagnostica cardiologica non invasiva.

45 anni, si è da sempre dedicata alla cardiologia pediatrica e fetale e in particolare alla diagnostica non invasiva delle cardiopatie congenite complesse (Ecocardiografia, TAC e RMN). Dopo 5 anni al Bambino Gesù di Roma, è volata a Parigi dove dal 2012 ha diretto l’attività di Imaging Cardiaco non Invasivo nel Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica, Centre de Reference des Cardiopathies Congenitales Complexes. Parallelamente ha portato avanti un’intensa attività di ricerca in gruppi internazionali d’eccellenza come l’“Heart-Morphogenesis group” dell’Institut Imagine Université de Paris e il gruppo “Decision and Bayesian Computation” dell’Institut Pasteur, con incarichi importanti anche a Londra, come quello di ricercatrice onoraria al King’s College della scuola di Biomedical Engineering & Imaging Sciences e l’honorary contract in pediatric cardiology all’Evelina London Children’s Hospital.

 “Dopo tanti anni all’estero avevo il desiderio di mettere a disposizione la mia esperienza nel campo delle cardiopatie congenite e contribuire a una realtà dove la clinica e la ricerca si nutrono reciprocamente e dove l’entusiasmo dei giovani medici possa esprimersi al meglio migliorando sempre di più le cure offerte ai nostri piccoli pazienti – racconta la dottoressa Raimondi – La realtà dell’Ospedale Meyer mi ha conquistato:  non solo si tratta di un centro di eccellenza in pediatria sul territorio nazionale, ma soprattutto trovo che le sue scelte strategiche siano quelle giuste per potenziare la ricerca e l’insegnamento in un contesto di meritocrazia e sostegno dei giovani, esattamente quello di cui il mio progetto aveva bisogno”.

 “Siamo molto orgogliosi di questo nuovo ingresso nel nostro team cardiologico: si tratta di un altro rientro dall’estero, di altissimo livello, alla volta del Meyer e questo conferma l’attrattività del nostro ospedale – spiega Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer – L’arrivo della dottoressa Raimondi si inserisce nel piano di miglioramento continuo della nostra Cardiologia, sulla quale stiamo investendo molto anche in termini di innovazione tecnologica, consapevoli del ruolo, sempre più fondamentale, dell’imaging non invasivo per la diagnosi delle patologie cardiache dei piccoli”.

 Contestualmente all’arrivo della dottoressa, la Cardiologia del Meyer è stata potenziata anche dal punto di vista tecnologico: da oggi, grazie al supporto della Fondazione Meyer, questo reparto dell’ospedale può contare su una Risonanza Magnetica 1.5 Tesla allo stato dell’arte, in grado di applicare le più avanzate tecniche di imaging anche alla diagnostica delle patologie cardiache pediatriche.

Corelab, nuovo laboratorio alta automazione del Meyer

Firenze, inaugurato oggi all’ospedale pediatrico Meyer il ‘Corelab’, realtà ad altissima automazione che permetterà di snellire i tempi degli esami di laboratorio, consentendo, a cascata, una riduzione consistente dei tempi di permanenza in ospedale dei bambini e delle loro famiglie.

Con Corelab, spiega una nota, i tempi di risposta degli esami non urgenti che prima erano di circa 10 ore si abbattono a meno di un’ora. Il progetto Corelab nasce grazie ad una complessa gara regionale di livello europeo che ha individuato l’azienda Roche Diagnostic quale soggetto realizzatore.

Il nuovo laboratorio si compone di più piattaforme strumentali che ‘dialogano’ tra loro grazie a un sistema informatico e che sono collegate fisicamente da un vero e proprio sistema di binari sui quali viaggiano le provette da analizzare. Uno dei grandi vantaggi di questo nuovo sistema è che è stata completamente automatizzata tutta la parte preanalitica del processo, ovvero quella che, da letteratura, è a più rischio di errore umano.

Il Corelab infatti accoglie e smista tutte le provette che arrivano dal Meyer: vengono sottoposte a check in, centrifugate (se il tipo di esame lo richiede), stappate e ritappate, sottoposte a verifica di qualità. Il viaggio della provetta, diverso a seconda del tipo di analisi necessaria, si conclude per tutte nell’archivio biologico: un enorme frigorifero che classifica le provette in base a quanto vanno conservate e, a scadenza, le trasferisce in automatico in un vano rifiuti.

“L’efficientamento che questo laboratorio ci consente avrà ricadute positive su tutto l’ospedale – dice Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer -, e questa è una conquista più che mai preziosa di questi tempi: il Covid ci ha ricordato quanto sia importante ridurre i tempi di permanenza in ospedale, nelle sue sale di attesa. Abbiamo iniziato i lavori in piena pandemia, a giugno, e in soli otto mesi siamo riusciti a inaugurarlo, senza mai fermare l’attività ordinaria dei laboratori”.

Meyer: arriva Beltrami, esperto in chirurgia ortopedica oncologica

Giovanni Beltrami, uno dei massimi esperti di chirurgia ortopedica oncologica, specializzato in stampa 3d, approda al Meyer. Beltrami, 53 anni, entrerà a far parte dell’Università di Firenze, a seguito della selezione per professore associato di ortopedia e traumatologia presso il dipartimento di scienze della salute.

L’arrivo di Beltrami, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa al rettorato in piazza San Marco, permetterà al Meyer di dare un ulteriore impulso all’innovazione nel campo di questa branca della chirurgia. Il docente fiorentino è stato tra i primi, a livello internazionale, a impiantare su bambini protesi personalizzate, realizzate su misura grazie alla tecnologia della stampa 3d e capaci di dare risposta a problematiche molto complesse.

Beltrami ha sottolineato che “l’utilizzo della stampa 3d in ortopedia è una novità clinica. L’ortopedia oncologica in media è una patologia rara: come centro di riferimento abbiamo tanti pazienti che vengono da tutta Italia e di fatto questo ci permette di utilizzare la stampante 3d sui 5-6 casi l’anno”. Il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei ha sottolineato che l’arrivo di Beltrami è “l’ennesima riprova di quanto sia feconda l’integrazione nelle aziende ospedaliere universitarie. Lavoriamo da anni con il Meyer con l’obiettivo di fortificare sempre maggiormente quello che è tipico della formazione, della ricerca, del trasferimento di conoscenza e poi dell’attività assistenziale”.

“E’ una grande novità – ha detto il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini – perché è la prima volta nella storia del Meyer che la scuola storica dell’ortopedia fiorentina approda all’ospedale”.

Altan al Meyer: sopralluogo per lo spazio della ‘Pimpa’

L’inventore della Pimpa, la cagnolina a pallini rossi più amata dai bambini, questa mattina era al cantiere del Family Center dell’ospedale pediatrico Meyer. Sarà lui a studiare un allestimento per accogliere al meglio i piccoli pazienti in attesa di ricovero.

E’ arrivato questa mattina all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze il disegnatore Francesco Tullio Altan. Sarà lui a ideare e realizzare lo spazio gioco a tema “Pimpa” all’interno del Family Center, la struttura che l’ospedale sta costruendo – inaugurazione prevista la prossima primavera – per accogliere i bambini e le loro famiglie in attesa di ricovero in ospedale, nell’ambito della collaborazione triennale fra l’ospedale pediatrico Meyer e Unicoop Firenze.

Oggi è stata l’occasione per fare un sopralluogo insieme al presidente della Fondazione Meyer Gianpaolo Donzelli e al direttore del Meyer Alberto Zanobini. L’idea di Altan è quella di progettare un intervento su misura per le esigenze dei bambini, da qui la necessità di un incontro con la dirigenza dell’ospedale pediatrico e di un sopralluogo al cantiere, in modo da calarsi nello spirito del Meyer e del Family Center, luogo unico che nasce con l’intenzione di accogliere al meglio i bambini e le famiglie che arrivano all’ospedale.

Il progetto della Pimpa nel Family Center verrà presentato nelle prossime settimane e sarà inserito nei locali che sorgeranno all’interno del parco, pensati come una vera pagoda, con tanto di ballatoio esterno e corte interna. Il contributo di Altan rientra nell’ambito della collaborazione fra Unicoop Firenze e Fondazione Meyer, che prevede 1,5 milioni di contributo da parte della cooperativa all’ospedale per il progetto MeyerPiù. Il disegnatore “papà” della Pimpa interverrà per dotare la struttura di elementi ed arredi a misura di bambino, capaci di trasmettere ai più piccoli quel clima di calore e vicinanza che serve per entrare con il piedi giusto nell’ambiente ospedaliero.

Per Unicoop Firenze “la collaborazione con la Fondazione Meyer per il progetto Meyerpiù si arricchisce oggi di un elemento importante. La “firma” di Francesco Tullio Altan negli spazi del Family Center servirà a far sentire ancora più a casa i bambini che entrano in ospedale. Contiamo che la Pimpa, che da anni è amica dei più piccoli, possa distrarli e regalare loro momenti di gioco e condivisione che possono migliorare tutto il percorso di cura che sono chiamati ad intraprendere”.

“Il Family Center Anna Meyer ha un’importanza strategica nell’ambito del piano di sviluppo del nostro ospedale. – spiega Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer – La realizzazione di questo edificio, collocato nel grande parco e integrato con l’ambiente circostante, ci permetterà di rivoluzionare il nostro modello di accoglienza e di allinearci alle esperienze di questo tipo che già esistono a livello internazionale”.

Dal 2018, Unicoop Firenze e Fondazione Meyer hanno iniziato un rapporto di collaborazione, che oltre al contributo di 1,5 milioni di euro in tre anni per sostenere il progetto Meyerpiù di ampliamento dell’ospedale pediatrico, prevede anche attività di informazione e formazione per i soci e clienti della cooperativa e con i dipendenti di Unicoop Firenze.

Le attività, che lo scorso anno hanno visto le dietiste del Meyer nei punti vendita della cooperativa per una consulenza ai genitori sull’alimentazione dei più piccoli, continuano questo autunno con una presenza d’eccezione: la Pimpa. Per alcuni finesettimana gli spazi dei centri commerciali saranno allestiti con le immagini della amatissima cagnolina a pois e le sue storie coinvolgeranno i bambini di tutte le età. Info su https://informatorecoopfi.it, di seguito le prossime tappe:

Centro dei Borghi Coop.fi ( loc. Navacchio, Cascina), 11 ottobre, ore 16-19 e 12 ottobre ore 10-12 e 16-19;

Centro*Montevarchi, 11 ottobre ore 16-19 e 12 ottobre ore 10-12 e 16-19;

Centro*PonteaGreve, 25 ottobre, ore 16-19, e il 26 ottobre ore 10-12 e 16-19;

Centro*Arezzo, Coop.fi viale Amendola, 25 ottobre, ore 16-19 e 26 ottobre ore 10-12 e 16-19;

Centro*Sesto, via Petrosa, 8 novembre ore 16-19 e 9 novembre ore 10-12 e 16-19.

Prosegue intanto la possibilità di contribuire a far crescere l’ospedale Meyer. Oltre alle donazioni di 100 punti della carta socio o un euro alle casse, in alcuni punti vendita ci sarà l’opportunità di acquistare “Arriva la Pimpa”, il libro che racconta del primo incontro tra Armando e Pimpa, pubblicato in edizione speciale per l’iniziativa da Franco Cosimo Panini Editore, o la tazza.

Il Meyer e gli Uffizi insieme per bambini, percorsi museali creati su misura

L’intesa, appena firmata dal direttore generale dell’ospedale pediatrico Meyer Alberto Zanobini e dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, consentirà ai piccoli pazienti del pediatrico fiorentino di prendere parte a percorsi museali “cuciti” su misura per loro.

In particolare, il progetto “Special Guest – Kids” è pensato per i bambini che devono recarsi al Meyer in modo continuativo, per sottoporsi a cure e trattamenti medici prolungati nel tempo: grazie a questo progetto questi pazienti potranno “abbinare” alle sedute terapeutiche in ospedale, escursioni nelle bellezze museali fiorentine.

Insieme, il Meyer  e il dipartimento per l’Educazione – Area Mediazione Culturale e Accessibilità degli Uffizi, definiranno per ognuno dei bambini un progetto personalizzato, per mettere a punto attività educative e percorsi museali dedicati, che potranno svolgersi nei musei afferenti alle Gallerie degli Uffizi e negli altri musei della città. Fondamentale, in questo senso, la collaborazione con la Scuola ospedaliera del Meyer, che potrà integrare queste attività didattiche “extra ospedaliere” con il piano di studi dei bambini seguiti al Meyer.

“Come Meyer crediamo fortemente in un concetto di ‘cura globale’, capace di unire all’assistenza clinica tutte quelle attività, ludiche e didattiche, che possono servire per migliorare il benessere dei bambini in ospedale – spiega il direttore generale dell’ospedale Alberto Zanobini – Siamo molto contenti di dare avvio a questa collaborazione con una realtà  come quella delle Gallerie degli Uffizi, che consentirà di rendere terapeutica la bellezza del territorio fiorentino”.

“L’arte ha da sempre un grande potere ‘curativo’, la capacità unica di guarire e dare benessere allo spirito di tutti, a partire proprio dai bambini– commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – per questo è un grande piacere ed onore poter mettere i tesori del museo che dirigo a disposizione di una istituzione importante come il Meyer per offrire ai suoi piccoli ospiti tutto il sollievo e la meraviglia che meritano”.

La collaborazione tra queste due istituzioni simbolo di Firenze, ha avuto inizio, pochi mesi fa, con la storia di Martina, una bambina in cura al Meyer da quando è nata: la piccola, per la sua malattia, aveva bisogno di sottoporsi ad iniezioni periodiche che la impaurivano molto. Di qui, l’idea: abbinare ad ognuna di quelle gite al Meyer, per Martina spiacevoli, un appuntamento alla scoperta delle bellezze della città. L’intuizione è stata  portata avanti dalla maestra ospedaliera Susy e dal team della scuola del Meyer  con l’area Accessibilità degli Uffizi e in pochi mesi Martina è diventata “la Principessa Pitti”, che nel Palazzo omonimo ha trovato un posto incantato capace di farle dimenticare il fastidio dell’appuntamento in ospedale.

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