Sab 20 Apr 2024

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Scandicci, Categorie: con apertura Leroy Merlin a rischio 144 posti

«Leroy Merlin sta davvero venendo a Scandicci? E questo come inciderà sulle nostre realtà?». Sono queste le domande a cui da ormai più di un anno cerchiamo di rispondere. Qual è il reale futuro che si prospetta davanti a noi?” Questo quanto chiedono in un documento CNA Firenze, Confartigianato Firenze, Confesercenti Firenze, Confcommercio Firenze

Le associazioni categoria in una nota ricordano come “Leroy Merlin ha acquistato all’asta un terreno a San Giusto (Scandicci – Area Ex-Margheri) con la dichiarata intenzione di realizzare un nuovo punto vendita di 12.000 mq. Da quello che si sa, avendo ricevuto il primo no dai comuni di Scandicci e Firenze, Leroy Merlin ha siglato un accordo direttamente con la Regione Toscana concordando un piano di investimenti regionali che prevede la realizzazione di vari punti vendita fra cui quello di Scandicci”.

“I due comuni interessati -prosegue la nota-  nonostante l’accordo Regionale, hanno ribadito che i nodi che li avevano spinti al no iniziale non sono stati ancora sciolti. In particolare la loro primaria necessità è quella di risolvere il problema viabilità: l’area, infatti, dove sorgerà il punto vendita è ad oggi accessibile soltanto da Via del Roncolino, strada piccola e stretta a metà tra Firenze e Scandicci che non può sopportare il flusso previsto”.

“Per noi non sono solo queste le ragioni per cui abbiamo forti perplessità come associazioni su questa realizzazione” dicono le associazioni di categoria.

Che precisano “l’aspetto primario è l’effetto che la nuova apertura avrebbe sulle piccole e medie imprese della zona, le realtà che da sempre rendono vivo e dinamico il territorio in cui viviamo. Secondo una nostra primaria analisi a fronte delle 90 assunzioni dichiarate si andrà incontro ad una perdita minima di 120 posti di lavoro (solo all’interno della Cooperativa di Legnaia) e alla chiusura di 48 aziende operanti negli stessi settori della multinazionale francese. Si parla quindi, di una perdita totale di almeno 144 posti di lavoro. Un inaridimento della realtà scandiccese inaccettabile. Questo senza pensare all’abbassamento qualitativo dei servizi offerti ai cittadini in questo settore. È questo il futuro per Scandicci che vogliamo?”

 

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