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Mer 14 Mag 2025
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ToscanaCronacaPrato, è polemica per fondazione intitolata ad autore femminicidio

Prato, è polemica per fondazione intitolata ad autore femminicidio

La Fondazione voluta dalla famiglia di Federico Zini che nel 2018 uccise a Prato l’ex fidanzata Elisa Amato e poi si suicidò. Il Tar dà via libera con la condizione che non compaia il suo nome

Una fondazione voluta da Maurizio Zini, padre di Federico che nel 2018 uccise a Prato l’ex fidanzata Elisa Amato e poi si suicidò, in memoria del figlio. E’ questo l’oggetto della polemica riportata oggi da Nazione e Tirreno.

Il Tar della Toscana, accogliendo accolto il ricorso del padre di Zini contro la Regione Toscana che non aveva autorizzato l’iscrizione della fondazione nel registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), ha dato il via libera alla sua creazione   perché, questa la condizione posta dai giudici, la Fondazione non porti il nome dell’autore del femminicidio.

Critica per la decisione del Tar la famiglia di Elisa Amato: “Ho fatto della battaglia contro la violenza sulle donne una ragione di vita, da quando mia sorella è stata uccisa. Sentire adesso che la famiglia dell’omicida può creare una fondazione dedicata al figlio mi fa male” afferma Elena Amato.

“Non è colpa loro per quello che è accaduto a mia sorella – racconta ancora Elena Amato -, però non abbiamo mai ricevuto un messaggio di scuse, se non per vie traverse. Non ci hanno mai contattato, magari, per fare qualcosa insieme, per intitolare qualcosa a mia sorella. Si tende sempre a vittimizzare gli assassini e a colpevolizzare le vittime. So che anche l’altra famiglia sta soffrendo, ma questi non possono essere i termini con cui affrontare certi temi”.

La decisione di creare una fondazione aveva già suscitato polemiche quando Maurizio Zini la propose pochi mesi dopo l’omicidio-suicidio, motivandola allora come ente a scopo benefico a favore, tra l’altro, di chi dà aiuto a minori colpiti da gravi patologie cliniche. Ci fu una raccolta di firme contro l’iniziativa, poi il diniego della Regione sembrava posto fine alla vicenda. Ora la decisione del Tar.