La nave per il campo militare Derby non attraccherà a Livorno, il presidio Usb continua

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    Hanno vinto i manifestanti che protestavano per dare “un messaggio di pace a Gaza” e tutta la città di Livorno, compreso il sindaco: la nave Slnc Severn, con un carico di attrezzature destinate alla base militare Camp Darby, non attraccherà al porto, si fermerà nella rada di Livorno, in attesa di una nuova destinazione, che potrebbe essere fuori dal nostro Paese, il presidio continuerà fino a quel momento. 
    Audio: servizio di Viola Giacalone

    La prefettura, insieme al sindaco Luca Salvetti da lunedì parla con i vertici della base statunitense suggerendo una soluzione alternativa. Così l’imbarcazione si fermerà nella rada di Livorno, in attesa di una nuova destinazione, che potrebbe essere fuori dal nostro Paese.  Come ricostruisce La Repubblica Firenze, Il prefetto Giancarlo Dionisi ieri si è riunito con il Commissario dell’Autorità di portuale, la Capitaneria e i rappresentanti di Cgil, Uil e Usb. “Dalle autorità Usa – ha detto – si attende a breve la comunicazione dell’individuazione di un porto alternativo”.

    La manifestazione era stata organizzata lunedì proprio dal sindacato Usb e aveva visto un’ampia partecipazione, di quasi tremila persone. Ieri è rimasto un presidio, molto partecipato, al Molo Italia, dove appunto era attesa la nave partita da Port Said in Egitto. La nave presa di mira da subito dai manifestanti non trasporterebbe armi ma mezzi logistici come generatori, ruspe e così via, destinati alla base americana in Toscana. Le attrezzature servirebbero solo per finalità difensive e di supporto in Italia. Ma i manifestanti non si fidano e sostengono tra l’altro che in passato l’imbarcazione aveva trasportato armi. Il sindaco Salvetti ha spinto anche lui per evitare l’attracco della nave.

    “Dopo le manifestazione è partito un lavoro coordinato per arrivare a un risultato assolutamente significativo – ha scritto ieri sera – Il fatto che non abbia attraccato è un messaggio che parte dalla nostra città e arriva negli altri porti e nel Paese. L’auspicio è che il nostro governo prenda una posizione chiara, che l’assalto a Gaza cessi e il percorso di pace torni ad avere basi solide”. Ora la nave andrà altrove. “E noi siamo pronti a mobilitarci in qualsiasi altro porto in cui dovesse dirigersi”, dicono da Usb. Il presidio resterà finché non sarà nota la nuova destinazione.