Che futuro per la Polveriera Spazio Comune? Intervista a Wishparade Firenze

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    Che futuro per la Polveriera Spazio Comune? Intervista a Wishparade Firenze
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    Audio: Intervista a un membro di Wishparade

    Condividiamo il comunicato stampa diffuso da Wishparade in seguito al Presidio Sonoro dello scorso 19 luglio:

    “Dopo l’ultima Street Parade, il 19 luglio 2025 si è tenuto il quarto Presidio Sonoro della rete di collettivi uniti Wish Parade nel chiostro di Sant’Apollonia, in sostegno alla resistenza de La Polveriera Spazio Comune.

    Quest’azione di militanza sonora si è svolta nel solco delle rivendicazioni che la rete Wish Parade porta avanti da ottobre 2024: la denuncia della mancanza di spazi liberi e accessibili a tutt3 nella città di Firenze. Una denuncia che si muove di pari passo alla richiesta concreta al Comune della concessione di uno spazio polifunzionale, laboratoriale e ricreativo che legittimi le pratiche di autogestione dal basso.

    In questo caso, il Presidio Sonoro è stato anche il frutto dell’attivazione della rete di collettivi per esprimere solidarietà all’assemblea de La Polveriera a seguito dell’irruzione che, il 29 giugno 2025, ha comportato danni materiali allo spazio e morali alla comunità che lo attraversa. Un’azione di solidarietà verso uno spazio che resiste da anni, che resiste nonostante tutto, e che ci ha ospitato nella costruzione della scorsa Street e supportato nel coordinamento del gruppo di volontari3 che, insieme al personale della Cooperativa Sociale CAT, hanno messo in atto pratiche di cura e di riduzione del rischio nel corso della manifestazione.

    È bene ricordare che stiamo parlando di un luogo che è rimasto l’unico spazio liberato nel centro di Firenze. Ed è fondamentale tenere a mente che La Polveriera Spazio Comune non è solo spazio di dibatto e approfondimento sui temi studenteschi, ma un laboratorio di condivisione dei saperi e di liberazione dei corpi attraverso le pratiche del mutualismo e dell’autogestione.

    In perfetta sintonia con le vibrazioni del luogo e con le pratiche dei passati presidi sonori, la giornata del 19 luglio è stata un momento di condivisione e ibridazione di danza e lotte. Mentre la musica suonava e i corpi ballavano, sono state affrontate varie tematiche: Workers in Florence, un’assemblea di lavoratori e lavoratrici fiorentin3 contro lo sfruttamento, è intervenuta per raccontare l’inizio della propria mobilitazione contro le condizioni di lavoro precarie di chi lavora all’interno di alcuni tra i più importanti musei al mondo: la mattina del 19 luglio stesso, insieme al sindacato USB Firenze e al collettivo MI RICONOSCI?, hanno organizzato un presidio presso il piazzale degli Uffizi dove è stato raccontato cosa significa vivere in una delle città emblema dell’overtourism, dove dietro i grandi proclami dei (presunti) vantaggi di essere una “super potenza del turismo” si nasconde un’economia che non restituisce nulla a chi lavora e alla cittadinanza e che, piuttosto, regala solo profitti da capogiro ai privati. È stata annunciata un’iniziativa futura, il 7 settembre 2025 in occasione delle domeniche gratuite nei musei, per continuare un percorso di lotta appena iniziato.

    Il chiostro di Sant’Apollonia ha ospitato anche Firenze per la Palestina. È essenziale rendere ogni momento di aggregazione di massa critica un’occasione per sensibilizzare sempre più persone riguardo alle possibili azioni che possiamo compiere come singol3 per boicottare lo stato criminale e illegittimo d’Israele – dalla spesa al supermercato, ai prodotti farmaceutici, alle piattaforme online, sono molti i legami che possiamo decidere di recidere per contribuire alla rottura della catena del supporto economico al genocidio. Perché il genocidio della popolazione palestinese non si ferma da solo. E non c’è più tempo: le persone, dopo essere state bombardate, assassinate e deportate, oggi muoiono di fame. L’UNICEF, l’agenzia per l’infanzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha affermato che la malnutrizione mortale tra i bambini e le bambine sta raggiungendo “livelli catastrofici”. TUTT3 INSIEME dobbiamo contribuire alla lotta per la liberazione della Palestina. Perché ogni azione conta ed è significativa. Perché non potremo dirci liber3 fino a quando non lo sarà ogni popolo oppresso dalle politiche imperialiste, colonialiste e fasciste.

    A dimostrazione dell’intersezionalità che caratterizza la rete di collettivi uniti Wish Parade, sono state rappresentante anche le istanze di VOGLIAMO TUTT’ALTRO, l’assemblea di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo che hanno denunciato le nuove valutazioni delle commissioni ministeriali teatro, danza, circo e progetti multidisciplinari, che hanno abbassato i punteggi nei bandi di festival e compagnie da cui dipendono i fondi pubblici, preferendo investire in una politica del riarmo piuttosto che in attività che promuovono cultura ed inclusione. Salutiamo con gioia la nascita di Circola dellə Artistə, ossia l’occupazione dell’ex Circolo degli Artisti a Roma per restituire ai movimenti e alla cittadinanza uno spazio culturale chiuso da una decina di anni. Un nuovo spazio per tutte le persone che credono che l’arte e la danza servano per riflettere (su se stess3 e sulla società), per esprimere la contemporaneità, per denunciarne le problematiche, per esprimere nuovi desideri.

    In virtù dei numerosi impegni, non è stato possibile ballare anche insieme alle compagne e ai compagni del sindacato SuddCobas e del Collettivo di Fabbrica GKN, a cui ribadiamo il nostro sostegno. La rete Wish Parade esprime vicinanza alle persone che hanno animato i numerosi picchetti sindacali portati avanti in queste settimane da SuddCobas, e anche agli operai, alle operaie e alle persone solidali che animano giorno e notte il presidio ex-GKN da più di quattro anni. Wish Parade è a disposizione per il supporto delle lotte operaie. “Per questo, per altro, per tutto”.

    Le cose da dire sarebbero molte. Dalla solidarietà al TekSud, il Teknival che si è tenuto a Lozère (Francia) e che è stato segnato da una rara repressione poliziesca violenta, alla vicinanza ai familiari, alle amiche e agli amici della ragazza di 25 anni che ha perso la vita nel tentativo di raggiungere proprio il TekSud, costretta a deviare su una strada pericolosa a causa dei blocchi stradali imposti dalla prefettura per chiudere gli accessi sicuri al Teknival. Per non parlare dell’anniversario che coincide con la data del 19 luglio: l’inizio G8 del 2001 a Genova. Data in cui almeno 50mila persone hanno sfilato in un corteo pacifico, festoso e colorato per i diritti delle popolazioni di tutto il mondo. Data che apre il seguente weekend di zone rosse, arresti, violenze, abusi, torture (e conseguenti menzogne) da parte delle forze armate nei confronti delle attivist3 che stavano lottando per un mondo migliore. Data che precede il 20 luglio 2001, giorno dell’assassinio di Carlo Giuliani.

    Ma come ci insegnano gli Assalti Frontali, “non spegni il sole se gli spari addosso”. Noi “siamo in ballo adesso”, e continueremo ad essere luminos3 e rumoros3. Portando avanti le istanze contenute nel nostro Manifesto. Dispost3 ad alzare il livello del conflitto, quando sarà necessario farlo. In connessione con le collettiv3, le associazioni e le organizzazioni che portano avanti lotte transfemministe, antifasciste, antirazziste e anticolonialiste. Per una politica del desiderio che si opponga all’espulsione, alla discriminazione e allo sfruttamento di chi è ai margini della società.”