I cantieri della tramvia in piazza Beccaria a Firenze rischiano di restare fermi per mesi a causa del ritrovamento di reperti di mura medievali durante gli scavi. Il Comune di Firenze propone alla Sovrintendenza di andare avanti con il progetto iniziale.
A Firenze quando si inizia a scavare, è molto facile che si presenti subito un problema. Reperti, medievali o anche più antichi. Non è certo la prima volta. Ora accade durante i lavori per la tramvia e siamo in piazza Beccaria. Si tratta dei resti della seconda cerchia delle mura della città. E sopra dovrà passarci la linea 3.2.1. ovvero piazza della Libertà – Bagno a Ripoli. La questione riguarda il tema del sottoservizi. Ovvero, il passaggio del grande tubo dell’acquedotto previsto proprio dove sono stati scoperti i reperti. Il Comune di Firenze ha inviato una relazione alla Sovrintendenza Ranaldi e ora chiede di andare avanti con il progetto iniziale. Escludendo così l’ipotesi di far curvare i grosso tubo quattro volte per aggirare i reperti. Troppe criticità e troppi rischi per il flusso idrico. I lavori sono finanziati dal PNRR e devono finire entro l’anno che sta per iniziare, il 2026. Ma i reperti sono importanti, dice la Sovrintendenza. Ma, grossi rischi a parte, la variante prevista da quest’ultima, potrebbe causare anche un grosso ritardo. Si parla di quattro, cinque mesi. E poi i tecnici dicono no: troppo complicato, troppo calcestruzzo aggiuntivo, troppi rischi, troppi problemi di interferenze con gli altri sottoservizi, di rotture improvvise e di cali di pressioni dell’acqua all’interno di un tubo largo un metro e venti centimetri. Per non parlare delle interferenze con le piante della piazza, a partire dalla famosa magnolia. La situazione – critica – sembra dunque chiara. Spetta adesso alla Sovrintendente Ranaldi – titolare della responsabilità in questo caso – prendere una decisione e comunicarla alla città.



