Dom 28 Apr 2024

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Metalmeccanici in sciopero: “C’è bisogno di reindustrializzazione”

I metalmeccanici stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata a causa delle recenti trasformazioni e processi di transizione. “È necessario rimettere al centro il lavoro dell’industria metalmeccanica e impiantistica se si vuole una reale transizione”

I metalmeccanici stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata, che ha costretto FIM, FIOM e UILM a proclamare 4 ore di sciopero per il giorno 7 luglio, con presidi nelle provincie di Firenze, Pisa, Lucca, Pistoia e Livorno.

Sono anni, si legge nella comunicazione diffusa dai sindacati, che “il nostro Paese vede ridursi la base produttiva del settore, e, nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione, ecologica, digitale, energetica e tecnologica, sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria”.

Per il nostro settore, viene fatto notare, “sono sempre più urgenti interventi di politica industriale che ancora non si vedono da parte del governo attuale e senza i quali si rischia di peggiorare la condizione economica, industriale e sociale, già caratterizzata da prospettive di particolare incertezza”.

È necessario, conclude il comunicato, “rimettere al centro il lavoro dell’industria metalmeccanica e impiantistica se si vuole una reale transizione, altrimenti si rischia di aggravare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori già appesantita da pandemia, crisi, instabilità geopolitica e da un’inflazione a livelli record, che erode il potere di acquisto dei salari”.

Fim, Fiom e Uilm, dunque, chiedono l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo, avanzando pretese sui seguenti punti fondamentali:

-l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione.

-valorizzazione e sostegno del reddito, l’impegno comune al confronto e all’uso delle risorse del PNRR per lo sviluppo del settore metalmeccanico.

-riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale.

-incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile, con un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema universitario.

-intervento per aumentare la dimensione d’impresa, superare le gare al massimo ribasso negli appalti e stabilizzare il lavoro precario.

Queste, viene affermato nel comunicato, sono le linee guida per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, la transizione sostenibile, necessarie per risolvere le crisi aperte, in particolare quella nel settore metalmeccanico.

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