Ven 26 Apr 2024

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Livorno: fiamme nella Torre della Cigna, grave una donna

Una donna di 53 anni è rimasta gravemente ustionata tra le fiamme di in un incendio scoppiato stamani nella Torre della Cigna, un palazzo occupato abusivamente.

Il grattacielo colpito dalle fiamme era occupato da oltre un anno da circa un centinaio di persone senza casa, che ci vivono abusivamente. Le cause del rogo, sviluppatosi intorno alle 7, non sono ancora state chiarite e sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco e le ambulanze del 118.
La donna ha riportato ustioni sul 70% del corpo ed è stata ricoverata in terapia intensiva in attesa di essere trasferita al centro ustioni dell’ospedale di Pisa.E’ stato soccorso in tempo anche il cane della donna ferita.
 Sono in corso accertamenti per capire che cosa abbia innescato l’incendio in un edificio da tempo in stato di abbandono e abusivamente occupato da almeno un centinaio di persone.
“Quanto successo stamani alla Cigna è una vera e propria tragedia. Sono vicino alla donna che è rimasta coinvolta nell’incendio e garantisco che verrà fatta chiarezza al più presto sulle cause dell’incidente”. Lo afferma il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, dopo l’incendio nel
quale è rimasta gravemente ustionata una donna all’interno di uno degli appartamenti occupati di un edificio in stato di abbandono da anni.
“E’ del tutto evidente però – prosegue Nogarin – che va fatta al più presto una valutazione puntuale delle condizioni di sicurezza della Torre che ospita quasi 60 famiglie e che, lo
ricordo, è di proprietà privata. Ho avuto un primo confronto con i vigili del fuoco che mi hanno rassicurato sul fatto che si tratta di un episodio circoscritto al terzo piano dell’immobile, tanto è vero che è stato interdetto l’accesso solo a un’area
limitata, in modo da non mettere in difficoltà il resto degli occupanti. E’ chiaro però che è necessaria una riflessione più ampia, in una città che detiene il poco lusinghiero record di
sfratti per morosità incolpevole e che in meno di 10 anni ha visto il proprio patrimonio abitativo pubblico ridursi da 12 a 8 mila unità”.
Nogarin sottolinea anche che il Comune ha “fermato l’emorragia di case, contrastato i furbetti degli alloggi popolari, e cominciato ad assegnarli a chi ne ha davvero diritto, ma la domanda supera di gran lunga l’offerta”. “E’ un circolo vizioso – conclude – che necessita di misure
straordinarie, a partire da una legge seria sull’autorecupero, altrimenti i Comuni rimarranno sempre con le spalle al muro a combattere da soli un’emergenza senza precedenti”.

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