Lucca, tre bulli sospesi tornano in classe

Sono tornati regolarmente in classe tre dei sei studenti dell’Itc Carrara di Lucca, sospesi per aver offeso e minacciato in classe il loro professore di italiano e storia facendo girare il video sulla Rete.

Riprendono le lezioni per tre studenti dei sei dell’Itc Carrara di Lucca, sospesi dopo le aggressioni rivolte al loro professore di italino e storia; per gli altri, invece, non c’è stata l’ammissione agli scrutini e dovranno ripetere l’anno scolastico.
Perdere l’anno? “Noi non abbiamo preclusioni. I ragazzi hanno già scontato una punizione molto severa – ha spiegato il dirigente scolastico Cesare Lazzari -. Noi facciamo la scuola, il tribunale dei minori procede in altro modo”.

I tre, che da subito si erano scusati con il docente preso di mira, dal loro rientro in aula stanno sostenendo verifiche ed interrogazioni per mettersi al pari con i compagni di classe e non perdere l’anno. “Hanno la possibilità di completare l’anno e, se non dovessero farcela entro giugno, c’è ancora tempo a settembre – ha ripreso il preside -. Devono dimostrare voglia e determinazione. La loro posizione è diversa rispetto a quella degli altre tre ragazzi”.

Firenze: abbandona rifiuti fuori dai cassonetti, denunciato dalla Polizia Municipale

L`episodio risale a metà aprile e le indagini si sono concluse qualche giorno fa con l’individuazione del responsabile: la Polizia Ambientale ha ricevuto la segnalazione di una cittadina che aveva notato un uomo mentre abbandonava alcuni sacchi vicino a due distinte postazioni di cassonetti in via Mannelli; la donna ha spiegato agli agenti che l’uomo ha cercato di non farsi notare posizionando il mezzo davanti ai cassonetti e lasciando il portellone laterale aperto in modo da ostacolare la visuale. E la stessa operazione è stata ripetuta in un’altra postazione nella stessa via, poco distante.

Gli agenti sono subito intervenuti con il personale Alia: hanno così constatato che i sacchi contenevano ritagli di stoffa e altri scarti di attività tessile. La Polizia Municipale ha quindi avviato un’indagine riuscendo a risalire all’identità dell’uomo: si tratta di un cittadino di nazionalità rumena, residente a Firenze, titolare fra l’altro di ditta individuale di pulizie. Per lui è scattata la denuncia per abbandono di rifiuti.

Toscana, in vendita il castello del ‘Brunelleschi’

Firenze, è in vendita il Castello Di Oliveto di Castelfiorentino, la cui progettazione viene attribuita al celebre architetto Filippo Brunelleschi, durante i primi anni della costruzione della Cupola del Duomo di Firenze.

Su un annuncio della ‘Lionard Luxury Real Estate’, l’immobiliare che ne gestisce la vendita, si legge: “Al grande architetto Filippo Brunelleschi si deve un castello in Toscana, edificato durante i primi anni della costruzione della Cupola del Duomo di Firenze, nel 1424, appartenuto alla nobile famiglia dei Pucci. In vendita da Lionard Luxury Real Estate, il castello, nei pressi di Firenze, si presenta con quattro torri angolari e le mura merlate percorribili per tutto il perimetro. In ottime condizioni di manutenzione, il castello fa parte di una tenuta che comprende anche 25 case coloniche, un borgo con una villa settecentesca e una cappella nel bosco per un totale di circa 35 mila mq di interni e 1.200 ettari di terreni agricoli – vigneti e oliveti – e boschivi”.

Tra le note storiche che riguardano il Castello, il fatto che  vi soggiornarono ben tre Papi: Leone X e Clemente VII e Paolo III Farnese, per diciassette giorni nel 1541, ma naturalmente anche altri grandi personaggi hanno avuto la possibilità di fermarsi al Castello, come per esempio Lorenzo Il Magnifico, il Granduca di Toscana Ferdinando III ed anche il Re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Nel 1944 il castello fu utilizzato come comando militare dal Generale Mark Clark durante le operazioni di liberazione dell’Italia.

Tiglio caduto su bus, tagliate altre due piante

Dopo che martedì pomeriggio un grosso tiglio e’ franato a terra colpendo un autobus con dentro 32 turisti coreani, su lungarno del Tempio “sono stati eseguiti gli esami di approfondimento sui colletti degli alberi”, con “le operazioni che sono proseguite con il taglio di due piante risultate pericolose”, si spiega dal Comune di Firenze.

Gli accertamenti sono stati effettuati utilizzando il ‘resistograph’, un apposito trapano che registra la resistenza che il legno oppone alla penetrazione di una punta che avanza a velocita’ costante. Questo strumento permette di ottenere informazioni sullo stato interno del legno della pianta. Il trapano, che ha una punta di 3 millimetri di diametro, puo’ avanzare nel legno per 40 centimetri di lunghezza. I risultati della perforazione vengono poi raccolti in un grafico: visto che la resistenza alla perforazione e’ correlata alla densita’ del legno, il resistograph consente di misurare le variazioni di densita’ nella sezione del fusto della pianta indagata. É cosi’ possibile individuare vari difetti non visibili dall’esterno.

Inoltre posizionando in maniera opportuna le indagini strumentali e’ possibile di quantificare l’estensione del danno all’interno delle diverse sezioni del fusto.

Sul versante politico il gruppo Firenze riparte a sinistra esprime la “massima vicinanza alle persone ferite” e parla di “tragedia sfiorata”. Per questo, spiegano, “chiediamo una comunicazione in Consiglio comunale dell’assessore all’Ambiente Alessia Bettini: formalizzeremo la richiesta alla prossima conferenza dei capogruppo e auspichiamo che possa essere svolta gia’ il prossimo lunedi’”.

Concordato Malo: nuovo incontro in Regione e udienza il 6 giugno

Nuovo incontro oggi in Regione per esaminare gli aggiornamenti nell’ambito del percorso concordatario della società Malo. Dall’incontro è emerso che risultano in corso visite in Malo che potrebbero portare al concretizzarsi di manifestazioni di interesse per l’acquisizione dell’azienda.

La riunione, convocata da Gianfranco Simoncini, consigliere del presidente della Regione Enrico Rossi, ha visto la presenza di rappresentanti della Regione Emilia Romagna, del Comune di Campi Bisenzio, dell’azienda (assistita da Confindustria Firenze), e delle organizzazioni sindacali toscane e emiliane. Simoncini, spiega una nota, aveva preso contatti con il commissario giudiziale del concordato che ha reso noto che la prossima udienza è stata fissata per il 6 giugno. Nelle more dell’attesa delle decisioni che saranno prese il 6, il tavolo ha stabilito di rivedersi subito dopo quella data, entro il 20 giugno.

ll tribunale di Firenze, ammise la Malo spa – manifattura del cashmere di Campi Bisenzio (Firenze) fondata nel 1972 e che conta uno stabilimento anche in provincia di Piacenza -, alla procedura di concordato preventivo, fissando l’udienza di adunanza dei creditori per il 21 giugno 2018.

Malo è assistita dagli studi legali La Scala. L’azienda aveva presentato il piano concordatario alla fine del 2017 per far fronte alle difficoltà aziendali, con le previsioni del mantenimento di tutto il perimetro aziendale, la volontà di utilizzare al minimo gli ammortizzatori sociali e dare continuità alla produzione. Bernhard Kiem, presidente dell’attuale gestione spiegò che: “L’obbiettivo che ci eravamo posti è stato raggiunto: è stato ammesso il nostro piano. A questo punto Malo prosegue la sua gestione secondo i programmi definiti dal piano concordatario approvato; adesso ci dobbiamo incontrare con i nostri consulenti per garantire la continuità dell’azienda, la produzione, i negozi”. Kiem spiegò inoltre che l’azienda andrà ad un’asta pubblica entro il 31 marzo 2019: “So che ci sono diversi concreti interessi sia italiani che esteri”.

Regione Toscana: costituita commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti

E’ stata formalizzata oggi la costituzione di una commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Consiglio regionale della Toscana. La commissione si riunirà per la prima volta la prossima settimana per la nomina dei vertici e dei commissari.

A darne notizia Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo M5s. La commissione d’inchiesta era stata richiesta proprio dal gruppo M5s con il sostegno degli altri gruppi di opposizione. Nel corso dei lavori, ha spiegato Giannarelli che dovrebbe presiedere la commissione, “tratteremo tutto il ciclo dei rifiuti, anche quelli ospedalieri. Ascolteremo enti e sindaci tra i quali ci sarà il sindaco di Livorno Filippo Nogarin che sul tema dei rifiuti ha molto da dire. In Toscana – ha concluso – abbiamo bisogno di rivedere complessivamente il sistema degli Ato”.

L’ambito territoriale ottimale (Ato) per il servizio di gestione dei rifiuti viene introdotto con l’articolo 23 del D.Lgs 22/97, il cosiddetto decreto Ronchi. Introduce le Autorità d’ambito, che agiscono sugli ATO e sono destinatari di alcune prerogative precedentemente affidate alle regioni e alle province in merito di gestione dei rifiuti. Agli ATO si applicano i principi di autosufficienza dello smaltimento e di prossimità dello smaltimento, ovvero la riduzione della movimentazione di rifiuti. In breve, ispirandosi a quanto era già avvenuto per il servizio idrico, si creano delle dimensioni gestionali per la gestione integrata dei rifiuti che travalicano i confini comunali per raggiungere “adeguate dimensioni gestionali” di fatto inter provinciali.
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