Firenze, in 3500 sfilano per la Wish Parade

La manifestazione contro il decreto anti-rave varato nel 2022. “Vogliamo danzare e sonorizzare la città di Firenze – affermano gli organizzatori – per far sentire la nostra voce e la nostra necessità di riprenderci lo spazio e il tempo per poter progettare insieme un nuovo domani”

E’ partito intorno alle 17.30 con 3.500 manifestanti da via Forlanini, a fianco del Polo universitario delle Scienze sociali, il colorato corteo della Wish Parade di Firenze contro il decreto anti-rave varato nel 2022: una street parade “antifascista, antirazzista, transfemminista e anticolonialista”, secondo i collettivi che la organizzano, perché “in una città sempre più ostile ai suoi abitanti, sentiamo l’esigenza di dare un segnale di presenza, rivendicando le nostre pratiche come parte attiva del tessuto sociale e culturale”.

Il corteo, che come un anno fa si muove al ritmo di musica reggae e techno diffusa dalle casse installate su alcuni variopinti autocarri, sfila per le vie di Firenze  toccando Piazza Puccini e Porta al Prato, immettendosi poi su viale Lincoln per raggiungere l’Anfiteatro Ernesto De Pascale alle Cascine.

“Vogliamo danzare e sonorizzare la città – affermano gli organizzatori – per far sentire la nostra voce e la nostra necessità di riprenderci lo spazio e il tempo per poter progettare insieme un nuovo domani”. Secondo quanto ha fatto sapere da ieri il Comune, sono possibili disagi alla circolazione e al trasporto pubblico nelle zone interessate dal passaggio del corteo.

Maltempo Elba: allagamenti e auto trascinate dall’acqua

Piogge insistenti e abbondanti stamani, oltre all’isola d’Elba, hanno riguardato anche il sud della provincia di Livorno, tra Piombino e la Val di Cornia

Smottamenti, macigni pericolanti e allagamenti: è quanto hanno provocato le piogge  intense che  si sono abbattute sull’Isola d’Elba (Livorno) dalle prime ore di questa mattina Lungo la provinciale della Parata, che congiunge Rio nell’Elba a Cavo ci sono stati cedimenti di terreno dalle scarpate sulla carreggiata, inoltre ci sono stati interventi della Protezione Civile per massi pericolanti lungo la strada provinciale per Portoferraio.

Sempre all’Elba, disagi maggiori a Rio Marina dove la Valle di Riale è completamente allagata. La forza dell’acqua ha trasformato la valle in fiume, trascinando con sé anche le auto in sosta. La zona spesso viene usata come parcheggio nonostante il divieto di sosta in caso di pioggia o di allerta meteo.  L’intervento più importante ha riguardato  il recupero di un furgone cabinato, trascinato dall’acqua che ha fatto da tappo alla luce di un ponte su un fosso. La rimozione ha permesso il corretto deflusso delle acque. Sono state usate una ruspa gommata e imbracature.

Recuperate anche le auto immerse in acqua fino a metà portiera a causa degli allagamenti nella stessa zona grazie a un fuoristrada che le ha tirate via. Secondo quanto appreso si è concluso anche l’intervento di messa in sicurezza lungo la strada provinciale della Parata che congiunge Rio nell’Elba a Cavo.

Piogge insistenti e abbondanti stamani, oltre all’isola d’Elba, hanno riguardato anche il sud della provincia di Livorno, tra Piombino e la Val di Cornia dove è stata annullata la rievocazione della ‘1901 Piombino-Livorno’, una manifestazione per vetture storiche. Proprio per non sciupare le auto d’epoca – tutte costruite prima del 1918 – il raduno partito da Piombino non transita lungo Bolgheri, San Guido nel celebre viale di cipressi declamato dal Carducci, Cecina, Castiglioncello ma si terrà solo l’esposizione delle vetture alle 17 alla Terrazza Mascagni di Livorno.

Terremoto di magnitudo 3.0 in Mugello

Un terremoto di magnitudo 3.0 è avvenuto nella zona di Barberino di Mugello, in provincia di Firenze. Ne dà notizia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’ipocentro è stato localizzato a circa 10 km di profondità. Già da alcune ore nella zona si registrano lievi scosse sismiche, la più forte ha toccato magnitudo 3.1 e si è verificata alle 00.58. Non si registrano danni a persone o cose

“Uno sciame sismico è in atto nella zona di Barberino di Mugello con scosse di lieve entità. La più alta è stata di magnitudo 3.1 Ml ma nelle ultime 12 ore si sono susseguite circa 45 scosse, monitoraggio del sistema regionale in corso”. Lo ha scritto nella notte il governatore Eugenio Giani sui suoi canali social aggiungendo un’ora dopo che una scossa di terremoto di  magnitudo 3.0 “è stata avvertita dalla popolazione tra Barberino di Mugello e la Val di Bisenzio”, “sono circa 50 le scosse registrate nello sciame sismico, al momento non sono segnalate criticità”.

Dalle verifiche della Sala di Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze risulta che il terremoto della notte scorsa nel Mugello, con epicentro a Barberino, “avvertito dalla popolazione, non avrebbe comportato criticità”. “Alle 00.39 – riassume la Protezione civile provinciale in una breve nota – la rete di monitoraggio dell’Ingv ha registrato una serie di scosse di terremoto di magnitudo 3.1- 2.9 – 2.0 -3.1 con epicentro nel territorio del comune di Barberino di Mugello”.

A Barberino di Mugello (Firenze) sono state “quattro le scosse, avvenute prima dell’una e dopo l’una della scorsa notte, maggiormente avvertite dalla popolazione. Diverse persone sono scese in strada, sono state un poco fuori casa ma poi sono rientrate. Per fortuna non c’è stato nessun danno”. Lo ha detto il sindaco di Barberino di Mugello Giampiero Mongatti facendo il punto sulle scosse registrate in Mugello durante la scorsa notte. “Noi, insieme alla Protezione civile della Citta metropolitana e all’Unione dei Comuni del Mugello – ha continuato il primo cittadino -, abbiamo comunicato alla popolazione, attraverso i nostro social e i siti istituzionali, delle avvenute scosse e che non c’erano criticità. Stiamo ancora monitorando la situazione. Alle 1:35 i vigili del fuoco non avevano segnalazioni di criticità”. Le scosse sono state avvertite anche nei territori vicini. A Marradi (Firenze) il terremoto “si è sentito ma nessun danno e nessuna segnalazione – ha detto il sindaco di Marradi Tommaso Triberti -. Qualcuno è uscito ma a Barberino lo hanno sentito in maniera più forte. Noi stanotte abbiamo fatto un giro, c’era qualcuno in strada ma non molte persone. Nessuna chiamata ai vigili del fuoco”.

 

La cooperativa agricola Il Forteto, cambia nome e diventa cooperativa agricola ‘ForteMugello’.

Lo ha deciso  l’assemblea straordinaria dei soci del Forteto  tenutasi a Vicchio (Firenze). “È una cooperativa completamente rinnovata quella che ha deliberato il cambio di nome – afferma il presidente della cooperativa Maurizio Izzo -. Non si tratta di una scelta commerciale, ma della presa d’atto della profonda diversità dell’odierna compagine sociale rispetto a quella originaria”.

Non solo nessuno dei soci fondatori del Forteto è ancora presente in azienda – sottolinea Izzo – ma tutte le figure chiave, dal direttore generale al responsabile commerciale sono cambiate, frutto di un rinnovamento che ha interessato oltre il 50% della forza lavoro complessiva. Oggi la cooperativa è fatta in gran parte di giovani e in consiglio di amministrazione siedono, per la prima volta, tre donne, la maggioranza del Consiglio”.

Il cambio del nome era una proposta del piano di composizione negoziata della crisi a cui la cooperativa il Forteto ha avuto necessità di ricorrere per definire un completo piano di ristrutturazione propedeutico al rilancio.

“La cooperativa ha sottoscritto nelle scorse settimane un accordo complessivo con fornitori, istituti bancari e fondi cooperativi – spiega Izzo – che, a fronte di una moratoria del debito, impegna la cooperativa alla dismissione degli asset non produttivi, a una ristrutturazione aziendale con conseguente riduzione dei costi e aumento delle marginalità. Da qui l’alienazione di gran parte del patrimonio immobiliare di proprietà della cooperativa”.

“Lo sforzo adesso – afferma il comunicato – si concentra sul rilancio dell’attività primaria, quella di produzione di formaggi a base di latte ovino e vaccino, su cui la cooperativa vanta una tradizione decennale e una capillare diffusione in Italia e all’estero, dove realizza quasi il 50% del fatturato”.

La seconda novità è la fusione per incorporazione di Appt, l’Associazione della pastorizia che in Toscana raggruppa oltre 30 allevatori per una produzione di latte ovino di circa 1 milione di litri all’anno. La fusione pone in stretta relazione i due fondamentali protagonisti dell’attività casearia: gli allevatori e i trasformatori. Infine, il lancio di una nuova linea di prodotti, anche a base di un mix tra latte ovino e vaccino, con il nuovo brand  “ForteMugello”, che sostituisce appunto quello de il Forteto,  ai primi di giugno.

Alia: in una settimana 124 richieste per ritiro rapido rifiuti

Delle 124 richieste ricevute, spiega Alia in una nota, 105 hanno portato alla rapida rimozione dei rifiuti abbandonati, in media nel giro di 2,7 ore dalla segnalazione, mentre 19 sono state gestite al di fuori del percorso di ritiro rapido perché si trattava di abbandoni non rientranti nella categoria dei ‘rifiuti urbani’ per i quali è stato pensato e organizzato il servizio.

Nella prima settimana di avvio, sono state 124, le richieste di intervento arrivate ad Alia attraverso Aliapp, l’applicazione che da smartphone consente ai cittadini di accedere a una serie di servizi, a partire dalla possibilità di effettuare segnalazioni di rifiuti abbandonati, indicando il luogo dell’abbandono, allegando la foto dei rifiuti e ricevendo dall’azienda aggiornamenti sulla successiva rimozione.

Delle 124 richieste ricevute, spiega Alia in una nota, 105 hanno portato alla rapida rimozione dei rifiuti abbandonati, in media nel giro di 2,7 ore dalla segnalazione, mentre 19 sono state gestite al di fuori del percorso di ritiro rapido perché si trattava di abbandoni non rientranti nella categoria dei ‘rifiuti urbani’ per i quali è stato pensato e organizzato il servizio. Inoltre, delle 105 segnalazioni gestite con esito positivo, nell’87% dei casi gli interventi sono stati effettuati nei tempi definiti dal nuovo servizio: ossia nell’arco di tre ore se gli abbandoni si sono verificati nel perimetro del centro storico e di sei ore nelle zone esterne alla così detta Area Unesco.

“Si tratta di numeri che confermano la validità dell’impegno contro gli abbandoni messo in campo da Alia e che testimoniano il grande lavoro svolto dai nostri operatori nei primissimi giorni di un servizio inedito e altamente impegnativo come quello dei ritiri rapidi – commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility -. Un orgoglio che si accresce ulteriormente visto che questi risultati sono stati garantiti operando sette giorni su sette, 24 ore su 24, giorni festivi compresi”.

Alia ricorda che il nuovo servizio di ritiro rapido riguarda tutti gli abbandoni su area pubblica di rifiuti urbani ed esclude, invece, i rifiuti speciali, pericolosi e comunque non domestici ai sensi della normativa vigente, che devono essere indirizzati, con procedure e tempi ordinari, verso impianti di trattamento diversi da quelli dedicati agli urbani. Ad esempio, non possono essere oggetto di ritiro rapido cartongesso, carta catramata, guaine bituminose, ma anche carcasse, relitti e parti di veicoli, rifiuti da costruzione e queli abbandonati in aree private.

🎧 Il 25 aprile e l’antifascismo, per chi c’era e chi (non) c’è oggi

Il 25 aprile in Toscana, tra la lettura del testo di Antonio Scurati fatto da Stefano Massini in una piazza della Signoria stracolma e la presenza del Capo dello stato per la commemorazione dei morti per la strage di Civitella in Val di Chiana.

Il servizio di Raffaele Palumbo.

«Se mi dichiaro antifascista? No, perché non ha senso. È solo un pretesto fazioso per continuare a dividere la società su cose che sono successe ottanta anni fa». Così il generale Roberto Vannacci, nel giorno della Liberazione e della sua candidatura alle europee per la Lega. Ecco, questo è il bello e insieme il significato profondo del 25 aprile: permettere anche ad un Vannacci qualunque di dire bestialità in piena libertà. Cosa avrebbe fatto senza la Liberazione? Dirigere la Risiera di San Sabba oppure marcire in galera dopo essere stato epurato per aver parlato di un mondo al contrario? Chi lo sa. Quello che di cui siamo certi è che il 25 aprile coinvolge tutti, anche quelli che lo criticano, lo ritengono divisivo, anche quelli che non sanno. Anzi, soprattutto quelli che non sanno e che pensano che la loro libertà sia derivata da un diritto divino. Anche quelli che non c’erano in piazza della Signoria a Firenze, gremita come mai, a sentire Stefano Massini leggere il testo di Antonio Scurati, anche quelli che non erano con il Presidente della Repubblica Mattarella a commemorare i morti della strage di Civitella in Val di Chiana, una delle tante, tantissime, commesse dai nazifascisti, tedeschi ed italiani, tra il ’43 e il ’45, anche quelli che ignorano la tragedia dei parenti delle vittime che ancora aspettano di essere risarcite, anche quelli che hanno inneggiato alla apertura di alcuni supermercati perché “il 25 aprile è la festa dei comunisti”. Ignoranti di tutto il mondo, unitevi, dopo il 25 aprile siete liberi anche voi.
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