Stadio Fiorentina, Saccardi (IV): “Nardella lascia bega a successore”

“Si è deciso di usare le risorse pubbliche per il restyling dello stadio che però, ad oggi, non sono sufficienti e, dunque, si prospetta per lo stadi oFranchi un progetto incompleto ed un intervento rabberciato”. Così la candidata Iv a sindaco di Firenze Stefania Saccardi intervenendo al programma Refresh.

Ancora polemiche in salsa elettorale in merito alla vicenda dello Stadio Franchi e del suo restyling. “Quello che ci siamo impegnati a fare lo abbiamo fatto, ringrazio il ministro Abodi” ha dichiarato oggi il sindaco di Firenze e candidato alle Europee per il Pd Dario Nardella, a margine di un evento elettorale, a proposito della ristrutturazione dell’impianto di Firenze, rispondendo alle accuse voletegli ieri dal patron dei Viola Rocco Commisso.

“Sullo stadio Franchi “il dialogo che Nardella sta provando ad avviare con la Fiorentina per dividere le spese sui fondi mancanti bisognava cercarlo prima. Il sindaco Nardella lascia, come si dice a Firenze, una bella bega a chi verrà dopo di lui. Mancano 100 milioni per completare la ristrutturazione. Si è deciso di usare le risorse pubbliche per il restyling dello stadio che però, ad oggi, non sono sufficienti e, dunque, si prospetta un progetto incompleto ed un intervento rabberciato”. Così invece la candidata Iv a sindaco di Firenze Stefania Saccardi intervenendo al programma Refresh – Rassegna stampa su Toscana Tv.

Per Saccardi, spiega una nota, “la proprietà viola ha rispedito al mittente l’appello di Nardella di dividere in parti uguali, fra istituzioni pubbliche e club, i fondi mancanti necessari per completare l’investimento sullo stadio. Credo che la riluttanza manifestata a tal proposito dal patron gigliato Commisso sia abbastanza emblematica e, soprattutto, confermi come sia stata gestita male la vicenda. Resta un fatto evidente che la decisione di utilizzare i fondi del Pnrr per ristrutturare l’impianto di Nervi invece che battersi per consentire ad un privato di investire soldi di tasca propria e stata una scelta politica”.

200 bare di cartone di fronte Palazzo Vecchio per le vittime sul lavoro in Toscana

Circa 200 bare, di cartone, sono state posizionate in piazza della Signoria a Firenze, di fronte a Palazzo Vecchio, per commemorare le vittime sul lavoro in Toscana negli ultimi anni e chiedere misure incisive per la sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ l’iniziativa organizzata dalla Uil “Zero Morti sul Lavoro”.

Al flash mob in piazza, davanti all’arengario di Palazzo Vecchio, hanno partecipato tra gli altri il segretario generale della Uil Toscana Paolo Fantappiè, il segretario organizzativo Uil nazionale Emanuele Ronzoni, il sindaco di Firenze Dario Nardella e Emma Marrazzo, la madre di Luana D’Orazio, la giovane morta sul lavoro nel 2021. In apertura, una studentessa ha letto i nomi e le storie di alcune vittime sul lavoro, poi ha lasciato spazio agli interventi. “Di mia figlia mi è stata mandata questa a casa – ha detto Marrazzo mostrando una scarpa indossata dalla figlia il giorno dell’inciente in una ditta di Montemurlo (Prato) – e mia figlia ci è andata intera a lavorare. Mia figlia ha fatto quattro giri in quel rullo e le è volata la scarpa. Io non ci sto all’omicidio colposo e basta, non ci sto. La ditta sta lavorando, non ha chiuso nemmeno nel giorno del funerale ed era lutto regionale. Ora come gesto – ha continuato – porterò questa scarpa su una di queste bare che sono vuote, ma sono state riempite purtroppo e ad alcuni nemmeno quello è toccato perché hanno dovuto cercarne i pezzi”. La mamma di Luana ha quindi appoggiato, come gesto simbolico, la scarpa della figlia su una delle bare situate in piazza della Signoria.

Ronzoni ha detto che “noi non finiremo di portare avanti il nostro impegno, ‘Zero morti’ è la campagna che abbiamo scelto come Uil perché questo è il nostro obiettivo. Vedere queste bare qui in questa piazza in modo simbolico deve suscitare in ognuno di noi, nelle forze politiche, nell’opinione pubblica, un atto di responsabilità. Gran parte di quelle bare e di quelle morte sono dipese da atti irresponsabili”. Fantappiè ha poi ricordato che “in Toscana registriamo nel 2023 51 morti ed in questi mesi stiamo registrando un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente e del 6,8% rispetto agli stessi mesi del 2023 di denunce sul lavoro. E’ una strage infinita che parte da via Mariti ma che è proseguita fino a ieri nel palermitano. Noi diciamo basta, aspettiamo che il governo ci convochi, cosa deve succedere di altro di così tragico per trovare delle soluzioni che come Uil abbiamo proposto”. Nardella ha infine parlato di una “conta che non finisce mai, insopportabile, inaccettabile. Prima via Mariti, poi Suviana, poi Palermo, queste cose sono incomprensibili, noi siamo veramente stanchi di ascoltare solo parole, sono stanchi i parenti delle vittime, e tutti coloro che si battono per una battaglia di civiltà. Le bare che sono qui in piazza della Signoria sono un’immagine fortissima e inequivocabile, è un modo per dire basta davvero”

Attaccato il monumento in memoria dei femminicidi in Piazza Santissima Annunziata: Non Una Di Meno Firenze risponde

Vandalizzata l’installazione in memoria delle vittime di femminicidio costruita dal collettivo Non Una Di Meno, che ogni 8 del mese si ritrova in piazza per ricordare quelle donne.  Ecco la loro risposta e il loro invito a riunirsi lì davanti domani 8 maggio dalle 19.30 in piazza Santissima Annunziata a Firenze.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa di Non Una di Meno Firenze:

“SCUSATE IL DISTURBO, CI STANNO AMMAZZANDO e ogni 8 del mese, dall’ 8 marzo 2021, piazza Santissima Annunziata è diventato il luogo in cui ritrovarsi per ricordare le donne uccise per mano di un marito, compagno, fidanzato, familiare. Uomini che le vedevano come un oggetto da possedere tanto nella vita quanto nella morte.
Per ricordare ogni femminicidio e transicidio, viene simbolicamente appeso un
lucchetto e un fazzoletto fucsia – un pañuelo, simbolo della lotta femminista – che
riporta il nome e la data in cui quella vita è stata interrotta da un atto violento.
La stessa azione viene ripetuta in molte città in tutta Italia, per rendere visibile il
fenomeno della violenza sulle donne. I lucchetti sono stati simbolicamente scelti
proprio perché richiamano le coppie innamorate, che li attaccano su ponti e grate,
ma ormai sappiamo che proprio nella coppia e nell’ideale dell’amore romantico si
annida la violenza: la gran parte dei femminicidi sono infatti casi di violenza
domestica.
A Firenze in piazza Santissima Annunziata ci sono ormai centinaia di lucchetti e
pañuelos. Ma in questi giorni abbiamo trovato l’installazione devastata: sono stati
vandalizzati sia alcuni pañuelos che la targa che avevamo apposto per spiegare il
senso dell’installazione. Qualcuno ha tagliato i pañuelos e ha imbrattato la targa con la vernice. Ci chiediamo se mentre facevano tutto questo, mentre tagliavano i pañuelos, si
siano fermati a leggere quei nomi.
Hanno rimosso una lapide! Ci hanno sputato sopra!
Hanno calpestato un monumento alla memoria!
Perché questo era e tornerà ad essere quella installazione.
È memoria viva. Atto di cura. Monito. Accusa. Gesto condiviso. Rito di sorellanza.
Come Non Una di Meno Firenze, riteniamo che questo atto sia esso stesso
espressione della violenza sulle donne, l’ennesimo tentativo di invisibilizzare questo
fenomeno e di silenziare le donne e le soggettività che stanno lottando contro la
violenza patriarcale. Non diteci che è solo una coincidenza che sia stato fatto pochi giorni dopo che in parlamento si dà il via libera all’ingresso dei gruppi anti-scelta nei consultori, perché la donna torni al suo ruolo di madre e moglie. Con rabbia e con amore torneremo a dare vita al nostro rito di sorellanza. Vogliamo rispondere a questo tentativo di intimidazione con più partecipazione possibile, non possiamo superarla in silenzio ma reagiamo con rabbia contro chi, oltre a fare uno spregio al nostro attivismo, compie un atto inaccettabile e simbolicamente sprezzante verso tutte quelle donne che hanno perso la vita a causa di un uomo violento. Vi invitiamo quindi ad essere presenti dalle 19.30 in Piazza Santissima Annunziata l’8 maggio per prenderci cura insieme di questo presidio di memoria, ponendo lucchetti e pañuelos simbolo dei femminicidi avvenuti nell’aprile 2024 e
ricomponendo quelli violati.”

Non Una Di Meno – Firenze

🎧 Elezioni in Val di Bisenzio, tra faide interne ai partiti e insolite alleanze

Elezioni – Comuni al voto con schemi rivoluzionari, tra faide interne ai partiti e insolite alleanze. Ecco i concorrenti alla poltrona di sindaco per Vaiano, Vernio, Cantagallo, i tre Comuni della Val di Bisenzio.

Il servizio di Giorgio Bernardini

Partiti commissariati, candidati cacciati, inedite intese. La Val di Bisenzio, dove sorge il maggior numero dei Comuni della provincia di Prato, è terra di bizzarre rivoluzioni elettorali. Le coalizioni e i partiti si dividono al loro interno. L’esempio più calzante è quello di Vaiano, dove il sindaco uscente del Pd Primo Bosi si ricandida per il terzo mandato, ma contro il suo stesso partito: è capo di una lista tutta sua. Bosi ha deciso di ripresentarsi alle elezioni dopo settimane di scontri e polemiche che hanno portato al commissariamento della segreteria vaianese del Pd, che invece che lui ha deciso di sostenere la candidatura di Francesca Vivarelli.  Nel Comune martoriato dalle alluvioni di novembre nemmeno il centrodestra, tuttavia, è esente da frizioni interne. Che saranno palesi sulla scheda elettorale: Fratelli D’Italia e Forza Italia sostengono Emanuela Paci,  mentre la Lega corre con la lista civica di Silvano Agostinelli.
Non se la passano meglio a Vernio, nonostante si tratti dell’unico Comune della vallata dove il sindaco – Giovanni Morganti – non si ripresenterà. La bufera qui è incrociata: nel centrodestra Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati sostengono il militare Marco Curcio, mentre Forza Italia appoggia il civico Marco Ciani. Civico da poco, dato che il bancario era del Pd e per 5 anni è stato presidente dell’Unione comuni della Val Bisenzio: è stato espulso dal partito  dopo la sua auto-candidatura. I dem scelgono invece Maria Lucarini, l’attuale assessore al Bilancio. Infine Cantagallo, con una canonica sfida a due: l’uscente Guglielmo Buongiorno, sempre del Pd, si ricandida per il terzo mandato. Contro di lui l’imprenditore Lorenzo Santi, sostenuto dal centrodestra unito. Con una curiosità: il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli sarà il suo capolista per la gara nel Consiglio comunale.

Camion a fuoco in A1, code verso sud nel Fiorentino

Camion a fuoco in A1 – Sulla A1 Milano-Napoli, tra i caselli di Firenze Impruneta ed Incisa verso Roma, code a causa di lavori di ripristino a seguito di un camion che, si spiega, “si era incidentato prendendo fuoco e disperdendo il proprio carico”.

 

Il camion trasportava derrate alimentari. L’incendio generalizzato dell’automezzo, fanno sapere i vigli del fuoco, ha richiesto l’invio di risorse in supporto: due autobotti e un carro aria. Importanti le operazioni di spegnimento effettuate dai pompieri, con lo smassamento del materiale presente nel rimorchio. La circolazione e’ stata totalmente riaperta intorno alle 8. Al momento si registrano ancora code a tratti per traffico intenso tra Firenze Impruneta ed Incisa verso Roma e tra Valdarno e Firenze sud verso Firenze

🎧 Sanità toscana, Pd: “conti a posto e passi avanti nei servizi”

Una sanità in regola con i conti e di qualità, messa in sicurezza dalle scelte del governo toscano. E’ questo, in estrema sintesi, il bilancio che il Pd regionale ha presentato in merito al sistema sanitario del nostro territorio per questi primi mesi dell’anno. Grazie all’addizionale Irpef, ai fondi del PNRR e ad altre risorse, “si è passati dalle parole ai fatti”, dicono dalla sede dem, migliorando liste di attesa, percorsi per la salute mentale e di prevenzione oncologica, incentivando la presenza di medici nelle aree più disagiate e per altri presidi sanitari e molto altro.

“Il partito democratico, nei mesi scorsi, ha fatto una scelta imnportantissima, una scelta non semplice, dando prioriotà assoluta alla tutela e alla promozione del diritto alla salute nella nostra regione e alla difesa della sanità pubblica nella nostra regione. Una scelta complessa che ha comportato una manovra di bilancio che ha mobilitato risorse importanti per sostenere il sistema sanitario, ma ritengo sia una scelta assolutamente giusta”. Così l’assessore regionale al diritto alla salute e alla sanità Simone Bezzini in occasione della presentazione del bilancio della sanità in questi primi mesi dell’anno. “Non volevamo solo difendere dai tagli della Meloni quanto abbiamo creato negli anni – si legge in una nota – ma anche far avanzare su precisi obiettivi il nostro sistema sanitario affrontando a viso aperto i principali nodi aperti: lsite d’attesa, salute mentale, screening oncologici, presenza dei medici di famiglia nelle aree più disagiate, concorsi dedicati per i presidi sanitari dove ci sono problemi di attratività del personale”.

Gli obiettivi che ci siamo posti in termini di riduzione delle liste d’attesa e valorizzazione del personale nei pronti soccorsi stanno ottenendo primi importanti risultati”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, secondo cui “per quello che riguarda i pronti soccorsi abbiamo tempi sicuramente più ridotti”, mentre per quanto riguarda le liste d’attesa vi è una soddisfazione rispetto ai dati di un anno fa”, visto che quelli di oggi sono “indubbiamente migliori”. Giani ha poi sottolineato che “è importante l’impegno del Partito Democratico su un disegno di legge che avevamo fatto partire con l’iniziativa regionale noi e l’Emilia Romagna, ovvero il 7,5% del Pil garantito ogni anno alla sanità. Oggi il Governo, dopo che eravamo arrivati al 7% con il ministro Speranza tre anni fa, ha progressivamente fatto venir meno quelle risorse portandole al 6,2%. L’obiettivo che la nostra segretaria Schlein ha prospettato con la proposta di iniziativa di legge parlamentare, coordinata con quella che avevamo fatto con le Regioni, fa della sanità una grande battaglia nazionale su cui noi ci sentiamo in linea di coerenza”. E ha concluso: “Se nell’arco dell’anno vediamo che ci sono le condizioni – non lo possiamo certo precisare ad aprile, questa potrà essere una valutazione che facciamo a ottobre-novembre, nell’approssimarsi del bilancio di previsione – noi ridurremo” l’addizionale Irpef regionale “soprattutto nella fascia dai 28mila ai 50mila euro di reddito che è la fascia intermedia”.

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