Firenze, l’ex Teatro Oriuolo rinasce come polo arti digitali e visive con lo IED

L’Istituto europeo di design di Firenze realizzerà, all’interno dell’ex Teatro dell’Oriuolo, restaurato dopo una chiusura di quasi 30 anni, il polo delle arti digitali e visive.

E’ stato il sindaco Dario Nardella a consegnare le chiavi della struttura al direttore Ied Firenze Danilo Venturi: l’Istituto ha vinto un bando del Comune proprio per l’ex teatro, dove nascerà un luogo di scambio interdisciplinare e interculturale. Suddiviso in due grandi aree, formativa ed espositiva, oltre al giardino, il nuovo polo prevede la creazione di laboratori digitali, project room e aree didattiche, insieme a due spazi riservati a mostre, eventi e workshop. Il programma delle attività sarà legato allo svolgimento didattico dei corsi multimediali (Graphic Design, Illustrazione, Design per la Comunicazione, Content Creation and Publishing) e di quelli del sistema arte (Museum Education, Curatorial Practice e Arts Management) con laboratori, mostre d’arte contemporanea e workshop. Si aggiungono le iniziative realizzate in occasione di Pitti Uomo. “Riapriamo un teatro dopo oltre 30 anni di abbandono – ha dichiarato Nardella – con una operazione di rigenerazione urbana che non solo riqualificherà un contenitore lasciato vuoto ma attraverso un intervento innovativo consentirà di recuperare anche una nuova piazza per i cittadini e per la fruizione culturale”. “Vedere l’ex teatro dell’Oriuolo tornare a nuova vita dopo lo scempio che era diventato nel corso degli anni è per me una gioia enorme”, le parole dell”assessora ai lavori pubblici Titta Meucci. Secondo l’assessora al patrimonio non abitativo Maria Federica Giuliani “la posizione” del nuovo polo “qualifica l’offerta culturale in continuità con quanto fatto in questi anni dal Comune”. “Ied prosegue nel suo progetto di espansione che non significa soltanto aumentare gli spazi fisici a disposizione per la formazione ma pure luoghi di crescita, aggregazione e scambio per le comunità di giovani designer con e sul territorio, spazi pronti ad accogliere studenti e studentesse internazionali e non”, ha concluso Francesco Gori, ad del gruppo Ied.

Elezioni: Firenze primo confronto tra candidati a sindaco

Elezioni – Primo confronto faccia a faccia tra candidati a sindaco di Firenze, organizzato oggi dalle associazioni femminili Ande e Aidda. A partecipare Sara Funaro della coalizione del centrosinistra, Eike Schmidt della coalizione di centrodestra, Stefania Saccardi della coalizione guidata da Iv, Cecilia Del Re di Firenze democratica, Dmitrij Palagi della coalizione Sinistra progetto Comune e Andrea Asciuti per Firenze vera. Al centro del dibattito alcuni temi chiave per la città, a partire dalla questione della viabilità, del traffico, e della mobilità.

Tra i temi sul tavolo la sicurezza, il trasporto pubblico, il turismo, ma anche la questione abitativa, l’uso degli spazi pubblici, l’aeroporto o lo stadio. Tra i candidati è regnato il massimo fair play e, pur senza strette di mano, si sono poi prestati a una foto tutti insieme al termine del dibattito. Nel corso dei vari interventi Funaro ha sottolineato la necessità, rispetto al tema del turismo e dell’assenza di una legislazione nazionale sugli affitti brevi, di “una legge speciale per Firenze, per fare in modo che l’identità di una città importante come Firenze, la sua residenzialità, possano stare insieme con i visitatori, che ogni giorno, insieme ai lavoratori provenienti da fuori Firenze, portano a raddoppiare la popolazione”.

Sulla tramvia, ha sottolineato sollevando un po’ di discussione tra il pubblico in sala, “chi parla del progetto della tramvia, di pali e contropali, dovrebbe andare a vedere i nuovi progetti perché sono all’avanguardia. Così come sono convinta che bisogna andare avanti su questo progetto”.

Sul tema della sicurezza Eike Schmidt, che ha riscosso il maggior numero di applausi in sala nel corso del dibattito, ha sottolineato che ” Firenze c’è un grande caos che è peggiorato negli ultimi anni, e la situazione della stazione e delle Cascine sono sotto gli occhi di tutti. Per le Cascine serve una illuminazione corretta, video sorveglianza, presenza di forze ordine ma anche operazioni da fare interforze. Ma tutto rimane senza frutto se non facciamo un passo importante, bisogna avere la vita dentro il parco, con attività sportive culturali, e commerciali. Non basta una ruota panoramica”.

Saccardi ha osservato che “poniamo grande attenzione al turismo pensando sia la fonte principale del reddito in questa città. Non è così, manifatturiero e industria ancora hanno un ruolo di grande importanza. Un tempo l’artigianato era l’attività principale della nostra città e dobbiamo pensare a creare una cittadella dell’artigianato dove giovani possano imparare un mestiere”.

Per Del Re “la sicurezza è tema centrale che va declinato da più punti di vista, di ordine pubblico ma anche di presidio. Si sente chiedere il ritorno del vigili di quartiere, noi diciamo che servirebbe addirittura il vigile di rione” e occorre “non fare scaricabarile. Come farlo quando Pd poche settimane fa ha chiesto le dimissioni del questore?”. E per le Cascine va creato “un Ente che si occupa della gestione del parco delle inziative”. Inoltre occorre pensare “un piano strutturale unico per la Città Metropolitana di Firenze, averne 41, tanti quanti ci comuni del Fiorentino, è anacronistico, serve avere una visione di una città da milione di abitanti”.

Palagi ha osservato che “sarebbe interessante se scoprissimo come viene utilizzata la Tari che paghiamo”, perché “non vengono forniti e vorremmo capire quanto ci costa il turismo in termini di Tari. Lo stesso sui dati dell’evasione fiscale, ci dicono quanto notificato ma non il recuperato”. E sul sociale ha evidenziato che “il sistema delle case popolari non regge, all’interno le persone sono sempre più poveri. Al tempo stesso queste case sono considerate carità e non un diritto. Abbiamo bisogno di informazioni sul censimento degli immobili sfitti”.

Per Asciuti “lo Stato ha abbandonato i Comuni, il problema della sicurezza è in tutte le città. Che a Firenze mancano 200 agenti lo dicono i sindacati di polizia In tutta Italia ne mancano 10mila. Serve un grande concorso”, così come “.occorre costruire nuove carceri”‘.

Stadio Fiorentina, Saccardi (IV): “Nardella lascia bega a successore”

“Si è deciso di usare le risorse pubbliche per il restyling dello stadio che però, ad oggi, non sono sufficienti e, dunque, si prospetta per lo stadi oFranchi un progetto incompleto ed un intervento rabberciato”. Così la candidata Iv a sindaco di Firenze Stefania Saccardi intervenendo al programma Refresh.

Ancora polemiche in salsa elettorale in merito alla vicenda dello Stadio Franchi e del suo restyling. “Quello che ci siamo impegnati a fare lo abbiamo fatto, ringrazio il ministro Abodi” ha dichiarato oggi il sindaco di Firenze e candidato alle Europee per il Pd Dario Nardella, a margine di un evento elettorale, a proposito della ristrutturazione dell’impianto di Firenze, rispondendo alle accuse voletegli ieri dal patron dei Viola Rocco Commisso.

“Sullo stadio Franchi “il dialogo che Nardella sta provando ad avviare con la Fiorentina per dividere le spese sui fondi mancanti bisognava cercarlo prima. Il sindaco Nardella lascia, come si dice a Firenze, una bella bega a chi verrà dopo di lui. Mancano 100 milioni per completare la ristrutturazione. Si è deciso di usare le risorse pubbliche per il restyling dello stadio che però, ad oggi, non sono sufficienti e, dunque, si prospetta un progetto incompleto ed un intervento rabberciato”. Così invece la candidata Iv a sindaco di Firenze Stefania Saccardi intervenendo al programma Refresh – Rassegna stampa su Toscana Tv.

Per Saccardi, spiega una nota, “la proprietà viola ha rispedito al mittente l’appello di Nardella di dividere in parti uguali, fra istituzioni pubbliche e club, i fondi mancanti necessari per completare l’investimento sullo stadio. Credo che la riluttanza manifestata a tal proposito dal patron gigliato Commisso sia abbastanza emblematica e, soprattutto, confermi come sia stata gestita male la vicenda. Resta un fatto evidente che la decisione di utilizzare i fondi del Pnrr per ristrutturare l’impianto di Nervi invece che battersi per consentire ad un privato di investire soldi di tasca propria e stata una scelta politica”.

200 bare di cartone di fronte Palazzo Vecchio per le vittime sul lavoro in Toscana

Circa 200 bare, di cartone, sono state posizionate in piazza della Signoria a Firenze, di fronte a Palazzo Vecchio, per commemorare le vittime sul lavoro in Toscana negli ultimi anni e chiedere misure incisive per la sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ l’iniziativa organizzata dalla Uil “Zero Morti sul Lavoro”.

Al flash mob in piazza, davanti all’arengario di Palazzo Vecchio, hanno partecipato tra gli altri il segretario generale della Uil Toscana Paolo Fantappiè, il segretario organizzativo Uil nazionale Emanuele Ronzoni, il sindaco di Firenze Dario Nardella e Emma Marrazzo, la madre di Luana D’Orazio, la giovane morta sul lavoro nel 2021. In apertura, una studentessa ha letto i nomi e le storie di alcune vittime sul lavoro, poi ha lasciato spazio agli interventi. “Di mia figlia mi è stata mandata questa a casa – ha detto Marrazzo mostrando una scarpa indossata dalla figlia il giorno dell’inciente in una ditta di Montemurlo (Prato) – e mia figlia ci è andata intera a lavorare. Mia figlia ha fatto quattro giri in quel rullo e le è volata la scarpa. Io non ci sto all’omicidio colposo e basta, non ci sto. La ditta sta lavorando, non ha chiuso nemmeno nel giorno del funerale ed era lutto regionale. Ora come gesto – ha continuato – porterò questa scarpa su una di queste bare che sono vuote, ma sono state riempite purtroppo e ad alcuni nemmeno quello è toccato perché hanno dovuto cercarne i pezzi”. La mamma di Luana ha quindi appoggiato, come gesto simbolico, la scarpa della figlia su una delle bare situate in piazza della Signoria.

Ronzoni ha detto che “noi non finiremo di portare avanti il nostro impegno, ‘Zero morti’ è la campagna che abbiamo scelto come Uil perché questo è il nostro obiettivo. Vedere queste bare qui in questa piazza in modo simbolico deve suscitare in ognuno di noi, nelle forze politiche, nell’opinione pubblica, un atto di responsabilità. Gran parte di quelle bare e di quelle morte sono dipese da atti irresponsabili”. Fantappiè ha poi ricordato che “in Toscana registriamo nel 2023 51 morti ed in questi mesi stiamo registrando un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente e del 6,8% rispetto agli stessi mesi del 2023 di denunce sul lavoro. E’ una strage infinita che parte da via Mariti ma che è proseguita fino a ieri nel palermitano. Noi diciamo basta, aspettiamo che il governo ci convochi, cosa deve succedere di altro di così tragico per trovare delle soluzioni che come Uil abbiamo proposto”. Nardella ha infine parlato di una “conta che non finisce mai, insopportabile, inaccettabile. Prima via Mariti, poi Suviana, poi Palermo, queste cose sono incomprensibili, noi siamo veramente stanchi di ascoltare solo parole, sono stanchi i parenti delle vittime, e tutti coloro che si battono per una battaglia di civiltà. Le bare che sono qui in piazza della Signoria sono un’immagine fortissima e inequivocabile, è un modo per dire basta davvero”

Attaccato il monumento in memoria dei femminicidi in Piazza Santissima Annunziata: Non Una Di Meno Firenze risponde

Vandalizzata l’installazione in memoria delle vittime di femminicidio costruita dal collettivo Non Una Di Meno, che ogni 8 del mese si ritrova in piazza per ricordare quelle donne.  Ecco la loro risposta e il loro invito a riunirsi lì davanti domani 8 maggio dalle 19.30 in piazza Santissima Annunziata a Firenze.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa di Non Una di Meno Firenze:

“SCUSATE IL DISTURBO, CI STANNO AMMAZZANDO e ogni 8 del mese, dall’ 8 marzo 2021, piazza Santissima Annunziata è diventato il luogo in cui ritrovarsi per ricordare le donne uccise per mano di un marito, compagno, fidanzato, familiare. Uomini che le vedevano come un oggetto da possedere tanto nella vita quanto nella morte.
Per ricordare ogni femminicidio e transicidio, viene simbolicamente appeso un
lucchetto e un fazzoletto fucsia – un pañuelo, simbolo della lotta femminista – che
riporta il nome e la data in cui quella vita è stata interrotta da un atto violento.
La stessa azione viene ripetuta in molte città in tutta Italia, per rendere visibile il
fenomeno della violenza sulle donne. I lucchetti sono stati simbolicamente scelti
proprio perché richiamano le coppie innamorate, che li attaccano su ponti e grate,
ma ormai sappiamo che proprio nella coppia e nell’ideale dell’amore romantico si
annida la violenza: la gran parte dei femminicidi sono infatti casi di violenza
domestica.
A Firenze in piazza Santissima Annunziata ci sono ormai centinaia di lucchetti e
pañuelos. Ma in questi giorni abbiamo trovato l’installazione devastata: sono stati
vandalizzati sia alcuni pañuelos che la targa che avevamo apposto per spiegare il
senso dell’installazione. Qualcuno ha tagliato i pañuelos e ha imbrattato la targa con la vernice. Ci chiediamo se mentre facevano tutto questo, mentre tagliavano i pañuelos, si
siano fermati a leggere quei nomi.
Hanno rimosso una lapide! Ci hanno sputato sopra!
Hanno calpestato un monumento alla memoria!
Perché questo era e tornerà ad essere quella installazione.
È memoria viva. Atto di cura. Monito. Accusa. Gesto condiviso. Rito di sorellanza.
Come Non Una di Meno Firenze, riteniamo che questo atto sia esso stesso
espressione della violenza sulle donne, l’ennesimo tentativo di invisibilizzare questo
fenomeno e di silenziare le donne e le soggettività che stanno lottando contro la
violenza patriarcale. Non diteci che è solo una coincidenza che sia stato fatto pochi giorni dopo che in parlamento si dà il via libera all’ingresso dei gruppi anti-scelta nei consultori, perché la donna torni al suo ruolo di madre e moglie. Con rabbia e con amore torneremo a dare vita al nostro rito di sorellanza. Vogliamo rispondere a questo tentativo di intimidazione con più partecipazione possibile, non possiamo superarla in silenzio ma reagiamo con rabbia contro chi, oltre a fare uno spregio al nostro attivismo, compie un atto inaccettabile e simbolicamente sprezzante verso tutte quelle donne che hanno perso la vita a causa di un uomo violento. Vi invitiamo quindi ad essere presenti dalle 19.30 in Piazza Santissima Annunziata l’8 maggio per prenderci cura insieme di questo presidio di memoria, ponendo lucchetti e pañuelos simbolo dei femminicidi avvenuti nell’aprile 2024 e
ricomponendo quelli violati.”

Non Una Di Meno – Firenze

🎧 Elezioni in Val di Bisenzio, tra faide interne ai partiti e insolite alleanze

Elezioni – Comuni al voto con schemi rivoluzionari, tra faide interne ai partiti e insolite alleanze. Ecco i concorrenti alla poltrona di sindaco per Vaiano, Vernio, Cantagallo, i tre Comuni della Val di Bisenzio.

Il servizio di Giorgio Bernardini

Partiti commissariati, candidati cacciati, inedite intese. La Val di Bisenzio, dove sorge il maggior numero dei Comuni della provincia di Prato, è terra di bizzarre rivoluzioni elettorali. Le coalizioni e i partiti si dividono al loro interno. L’esempio più calzante è quello di Vaiano, dove il sindaco uscente del Pd Primo Bosi si ricandida per il terzo mandato, ma contro il suo stesso partito: è capo di una lista tutta sua. Bosi ha deciso di ripresentarsi alle elezioni dopo settimane di scontri e polemiche che hanno portato al commissariamento della segreteria vaianese del Pd, che invece che lui ha deciso di sostenere la candidatura di Francesca Vivarelli.  Nel Comune martoriato dalle alluvioni di novembre nemmeno il centrodestra, tuttavia, è esente da frizioni interne. Che saranno palesi sulla scheda elettorale: Fratelli D’Italia e Forza Italia sostengono Emanuela Paci,  mentre la Lega corre con la lista civica di Silvano Agostinelli.
Non se la passano meglio a Vernio, nonostante si tratti dell’unico Comune della vallata dove il sindaco – Giovanni Morganti – non si ripresenterà. La bufera qui è incrociata: nel centrodestra Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati sostengono il militare Marco Curcio, mentre Forza Italia appoggia il civico Marco Ciani. Civico da poco, dato che il bancario era del Pd e per 5 anni è stato presidente dell’Unione comuni della Val Bisenzio: è stato espulso dal partito  dopo la sua auto-candidatura. I dem scelgono invece Maria Lucarini, l’attuale assessore al Bilancio. Infine Cantagallo, con una canonica sfida a due: l’uscente Guglielmo Buongiorno, sempre del Pd, si ricandida per il terzo mandato. Contro di lui l’imprenditore Lorenzo Santi, sostenuto dal centrodestra unito. Con una curiosità: il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli sarà il suo capolista per la gara nel Consiglio comunale.

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