Nella corte del ristorante Quinoa c’è “Classica”: martedì concerto di fisarmoniche con l’ensemble del Conservatorio Cherubini

Nella corte del ristorante Quinoa c’è “Classica”: domani, martedì 22 maggio, ore 19.00 concerto di fisarmoniche con l’ensemble del Conservatorio Cherubini

La musica classica dei giovani studenti del Conservatorio Cherubini nella corte più animata del centro di Firenze, quella del ristorante gluten free Quinoa. Ci saranno sax, fisarmoniche e pianoforte che daranno nuovo colore a capolavori senza tempo. Si chiama  “Classica” ed è la rassegna musicale dedicata a chi ama il genere e non trova mai troppa scelta in città, ma soprattutto a chi non conosce bene questo tipo di musica ed è pronto a farsi sorprendere.

Domani,  martedì 22 maggio, serata dedicata alla  fisarmonica con l’ensemble del Conservatorio di Firenze: Victor Chistol, Antonio Zappavigna e Xu Fengwen. La pluripremiata formazione, nata da un’iniziativa del Maestro Ivano Battiston, ci propone un viaggio che dalla Francia ci porta ai Balcani, accompagnati dalle note di Yann Tiersen ne “Il fantastico mondo di Amelie”, poi Piazzola e Kramer.

La magia della note che si rincorrono tra le piante e i fiori dell’orto urbano si accenderà ogni martedì all’ora dell’aperitivo, dalle 19 in poi.

Prossimo appuntamento, martedì 29 maggio con “In-canto al tramonto”: la musica da camera invaderà la corte del vicolo di  Santa Maria Maggiore. Jade Lin, soprano, Giuseppe Surace, tenore, e Daniele Galli al pianoforte eseguiranno musiche di Gounod, Schumann, Donizetti, Bellini, Rossini, Tosti e Verdi

ContempoArtEnsemble al LXXXI Festival del Maggio Musicale Fiorentino

ContempoArtEnsemble al LXXXI Festival del Maggio Musicale Fiorentino. lunedì 21 maggio ore 20.00, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Duccio Ceccanti violino, Roberto Noferini violino, Vittorio Ceccanti direttore

Dal 2002 ad oggi, ContempoArtEnsemble conta tredici presenze nel cartellone del Maggio Musicale Fiorentino dove ha eseguito brani in prima assoluta e in prima italiana di alcuni dei massimi compositori: Maderna, Reich, Maxwell Davies, Vacchi, Fedele, Saariaho, Barriere, Cage, Pousseur, Harvey, Bussotti, Sotelo, Glass, Piazzolla e Sciarrino.

Gruppo di musicisti a geometria variabile, da sempre specializzato nella promozione della musica contemporanea e nella fusione tra questa e le arti visive, il Contempoartensemble nasce nel 1992, i suoi dischi sono vere e proprie opere d’arte, realizzate da alcuni tra i più importanti artisti dell’oggi: Michelangelo Pistoletto, Jean-Michel Folon, Dani Karavan, Gerard Richter, Sol Lewitt; il disco realizzato in collaborazione con quest’ultimo artista per l’etichetta ARTS è stato il primo cd ad entrare a far parte della collezione permanente del MOMA Museum di New York.

 

Duccio Ceccanti violino

Roberto Noferini violino

CONTEMPOARTENSEMBLE

Vittorio Ceccanti direttore

Carl Philipp Emanuel Bach

Sinfonia in mi minore Wq. 177, H.652 per archi e cembalo (1759)

Al’fred Šnitke

Concerto Grosso n.1 per due violini solisti, clavicembalo, pianoforte preparato e archi (1977)

Luca Francesconi

Vertigo per violino e orchestra d’archi

scritto per Duccio Ceccanti in occasione del Maggio Musicale Fiorentino 2018  prima assoluta

Sylvano Bussotti

Marbre pour cordes (1967)

Omaggio al compositore

Dmitrij Šostakovič

Sinfonia da camera op.110a, orchestrazione di Rudolf Baršaj dal Quartetto per archi n.8 (1960/74)

 

 

Note Musicali

Da sempre Contempoartensemble ha portato avanti un percorso di scoperta del nuovo e riscoperta del meno conosciuto in campo musicale, forte della convinzione che la diffusione della musica contemporanea sia parte integrante nella formazione di un paese, soprattutto in un periodo storico di frammentazione sociale e culturale come quello nel quale viviamo.

Il programma del concerto vede una sequenza poliedrica di compositori che hanno fatto della musica strumentale lo snodo della loro poetica creativa, all’insegna dell’innovazione e della sperimentazione tra generi.

1 – Sinfonia in mi minore Wq 178, Carl Philipp Emanuel Bach

Una sinfonia che è pietra di paragone per il superamento del barocco verso un preromanticismo all’insegna della sensibilità.
A differenza del fratello maggiore Wilhelm, Carl Philipp riuscì ad assimilare la forte influenza del padre Johann Sebastian, nella fattispecie una perfezione contrappuntistica e un potente dinamismo, e convogliarla nella creazione di un proprio stile, denso di drammatica espressività e variazioni melodiche improvvise, di cui la Sinfonia in Mi minore è un chiaro esempio e prototipo del romanticismo che stava allora muovendo i primi timidi passi. Fu un momento unico di rottura col passato, avvicinabile per intensità a quello che succederà con le avanguardie del Novecento. L’architettura monumentale della musica barocca si sgretolò come un castello di sabbia e il vento della novità portò quella sabbia a formare una rinnovata sensibilità, l’Empfindsamkeit, base su cui poggerà il nuovo filone musicale.

2 – Concerto Grosso n°1, Al’fred Šnitke

Composto nel 1977, definito dal creatore stesso “l’incastro di tre sfere”, l’opera è l’exemplum della molteplicità degli stili tipica del compositore erede ideale di Šostakovič. Splendidamente virtuosa, caratterizzata dalla ricorrenza di leit-motiv e dall’uso armonico-melodico dell’inversione degli intervalli, il tutto a dare coesione ad una struttura complessa, anche dal punto di vista filosofico. Tre macrosistemi (il Barocco, il Moderno, il Banale) difficilmente avvicinabili, fusi e sorretti da un’impeccabile coesione strutturale. Il primo sistema traghetta nel polistilismo metafisico del compositore rimandi soprattutto a Corelli ma anche a Vivaldi, per fondersi poi al secondo, basato sulla microatonalità, (unione di micro-intervalli e

una scrittura atonale libera); il tutto si alterna e mischia con strategia saggiamente misurata al terzo, il Banale, che rappresenta il male della musica triviale, che mesce malamente e indifferentemente qualunque tipologia di musica. Ha carattere prettamente funzionale, ed è un male necessario perché rappresenta la vita. Quindi è un male di tipo esistenziale. Tre sfere diverse che sono il dialogo di differenti epoche, rappresentate quindi da diverse stratificazioni musicali. Mentre secondo Cage questo dialogo simultaneo è positivo e oggettivo, per Šnitke la cosa è più personale e tragica: queste sfere sonore sono stridenti e aliene tra loro, troppo contrastanti; unite in maniera tragica e inevitabile: figurazione in musica del male di vivere.

3 – Marbre, Sylvano Bussotti

Segue Marbre, per archi, dedicato ai Solisti Veneti, composto nel 1967 e considerato allora per l’autore come il suo “tenero addio alla musica da camera, fatto di ricordi e simile a una piccola sepoltura”1. Pezzo emblema della cifra stilistica di Bussotti, allievo di Dallapiccola e Boulez, dove la massa musicale è esaminata per mostrarsi in continuo movimento, aerea nella sua forte densità, “come un pezzo di marmo che lucida continuamente se stesso.”2 I ritmi sono raramente indicati precisamente e quando, casualmente, lo sono “è solamente come l’eco lontana di un’epoca, dove essi non possono essere osservati diversamente” 3. Fortemente curato a livello armonico “con un amore che confina con l’insania, in particolar modo nella conclusione che vorrei di una sostanza eterea, forse leggermente anonima” precisa il compositore. La poetica degli affetti, tanto cara a Bussotti, è espressa nel fiorire timbrico degli archi e negli interventi della spinetta, nell’alternarsi e nel fondersi di stazioni solistiche dilatate e sezioni di gruppo, dotate di una profonda tessitura polifonica. L’orchestra d’archi è divisa in un trio (violino, viola e violoncello), un quartetto tradizionale e un doppio trio di tre violini. La spinetta e il contrabbasso hanno parti autonome. Ogni gruppo è disposto in modo tale da suonare indipendentemente l’uno dall’altro, ma anche insieme.

L’opera esordisce e termina per episodi, dove i differenti gruppi strumentali si manifestano separatamente o assieme. La sezione centrale, aperta da pizzicati, impegna tutti gli strumenti. Brano dotato di una netta componente aleatoria, dove ciascun musicista è incaricato di una cadenza personale che il direttore può richiedere quando vuole e associabile all’esecuzione di altre singole cadenze. Il tutto trasforma e rinnova ogni volta lo svolgimento del brano, donando a ogni sua esecuzione il carattere di novità.

1 Sylvano Bussotti.

2 Idem.

3 Idem.

4 – Vertigo, Luca Francesconi

“L’orchestra resta una macchina meravigliosa, che regala un piacere quasi carnale; sono convinto che finora abbiamo sfruttato solo una piccola percentuale di potenzialità dell’orchestra […]”.
Dotato di una voracità creativa senza paura, Francesconi è uno dei compositori più produttivi dell’oggi. Ha studiato pianoforte al Conservatorio di Milano e composizione con Azio Corghi, Karlheinz Stockhausen e Luciano Berio, del quale per un periodo è stato assistente. Ha scritto molta musica di teatro e più di settanta composizioni utilizzando svariate formazioni strumentali, comprese le tecnologie multimediali più innovative. Perno sul quale ruota la sua vena creativa è il filone della melodia occidentale, “dal silenzio al rumore”, nel quale mesce una forte narratività teatrale, sviluppando una musica eclettica, descrittiva e pittorica, mai didascalica.

[…] Vertigo è un gioco mimetico fra strumenti della stessa origine e colore, gli archi. Nell’omogeneità della famiglia strumentale si creano e si annullano densità, prospettive ora trasparenti ora solide come pietra. La forma generale è semplice: una lunga vertigine discendente, una caduta dall’acutissimo al gravissimo che percorre la prospettiva in modo anche obliquo. Ma c’è un elemento che rende questa dinamica molto differente E’ un altro strumento ad arco, il violino solista. Esso dapprima apre il gioco con una lunga cadenza che sembra costruire i presupposti dell’intero pezzo, quasi un riassunto retrogradato del viaggio che seguirà. Infatti parte dai rudi colori delle corde vuote gravi dello strumento, poi gradualmente ci porta fino al culmine acuto dove dà il via all’orchestra. Di lì in poi il solista conduce tutti entrando e uscendo dalla massa degli archi, ora nascondendosi ora aprendo vie del tutto nuove. Ma ne seguirà lo stesso movimento verso lo scuro limite grave. […]4

4 Luca Francesconi.

5 – Sinfonia da camera op.110a, orchestrazione di Rudolf Baršaj dal Quartetto per archi n.8 di Dmitrij Šostakovič

Conclude il concerto il testamento in musica di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, nella riscrittura del direttore Rudolf Baršaj: la Sinfonia da Camera op.110, specchio dell’ottavo quartetto del compositore. Eseguito per la prima volta durante i funerali del suo creatore, il brano acquisì in tal modo un forte spirito commemorativo, sottolineato dallo stesso commento dell’autore:

[…] Provo eterno dolore per coloro che furono uccisi da Hitler, ma non sono meno turbato nei confronti di chi morì su comando di Stalin. Soffro per tutti coloro che furono torturati, fucilati, o lasciati morire di fame. Molte delle mie Sinfonie sono pietre tombali. Troppi della nostra gente sono morti e sono stati sepolti in posti ignoti a chiunque, persino ai loro parenti. Dove mettere le lapidi? Solo la musica può farlo per loro. Vorrei scrivere una composizione per ciascuno dei caduti, ma non sono in grado di farlo, e questo è il solo motivo per cui io dedico la mia musica a tutti loro. […]

Il riarrangiamento di Barshai è una trascrizione quasi letterale del quartetto scritto dal compositore nel 1960 durante una visita nella Germania dell’Est. Il motivo primario che scatenò tale composizione fu l’innominabile orrore scaturito nell’anima di Šostakovič per la distruzione provocata dal conflitto e di qui la dedica a tutte le vittime della guerra e di tutte le dittature, ma il pezzo è anche un requiem autobiografico, dove i musicisti sono simultaneamente orchestrali in perfetta sintonia tra loro e solisti di estrema qualità.

Costruito su cinque movimenti senza alcuna pausa, il cui nucleo è formato da un tema di quattro note costruito sull’abbreviazione del nome del compositore: DSCH (Dmitrij Schostakovitch nella traslitterazione tedesca), che diventa DECB nella notazione tedesca, cioè Re – Mi bemolle – Do – Si bemolle. Tema con il quale comincia il pezzo in maniera fugace e sul quale ritorna più volte, come un satellite che gira intorno aleggiando su tutto il componimento. Il primo movimento, dall’umore elegiaco viene distrutto dal Blitzkrieg del secondo movimento, un Allegro molto, dove il tema di fondo viene annichilito e ricostruito più volte, come un’araba fenice che risorge dalle ceneri. Il terzo movimento è un inquietante Allegretto quasi rondò, dove il primo violino ripete ossessivamente il Leitmotiv in contrapposizione al resto degli strumenti per poi morire e rinascere con il marziale tema principale del primo concerto per violoncello dell’autore. Segue il quarto movimento, Largo, dove l’orchestra diventa una fila di artiglieria che disintegra il tessuto melodico, a ricordare i bombardamenti della guerra, mentre il primo violino, con un ronzìo quasi impercettibile e ipnotico si trasforma in un lontano aeroplano, il quale muta nel tema del Dies irae cattolico e poi in quello della canzone di Katerina nella Lady Macbeth del distretto di Mtsensk, capolavoro teatrale del compositore russo. Questi temi si rincorrono e trasformano l’uno con l’altro in maniera ciclica per poi finire nel quinto movimento, un ritorno elegiaco verso una fuga aerea e apollinea, celebrante l’essere umano che si eleva nella musica dell’eternità.

INFO: http://www.operadifirenze.it/it/Posto unico € 15 Biglietti in vendita presso il Teatro del Maggio: La biglietteria del Teatro del Maggio è aperta dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00 e da due ore prima dell’inizio dello spettacolo. Biglietteria on-line su www.operadifirenze.it

Il nuovo album di Jaka: “Il suono dell’isola”

“Il suono dell’isola” è il nuovo album di Jaka, un concentrato di influenze musicali che potrai trovare nei migliori negozi di dischi e digital store. Dalla prossima settimana in rotazione sulle frequenze di Controradio

“Il suono dell’isola” è il nuovo album di Jaka, arricchito da diverse influenze musicali e da ospiti importanti. Realizzato tra Sicilia, Jamaica, Inghilterra, e Isole Canarie, l’album vede il giramondo Jaka nella veste di cantautore, rapper e reggae man.

Un disco maturo ed esplosivo, al passo con i tempi, e prodotto da Princevibe, con la partecipazione di artisti come Admiral Bailey, Dennis Al Capone e Roberto Cacciapaglia, segnano un nuovo coinvolgente capitolo nella storia musicale dell’artista Siciliano.

La cover e il Booklet del disco sono opera dall’artista Paola Selene Fiorino. Dall’ 11 maggio sarà disponibile nei migliori negozi di dischi e digital store… “stay tuned vi aspetta un estate al sapore di Reggae”.

“Music Paradise” è il titolo del nuovo video e singolo tratto dal nuovo album di Jaka “Il suono dell’isola”.  Il brano è un omaggio ai grandi autori della musica Rock, Reggae, Hip Hop, Jazz, Blues, e Musica italiana, un omaggio a 360 gradi ai grandi del passato che hanno lasciato un segno sulla musica di oggi e un invito ai più giovani a scoprire questo grande patrimonio musicale e culturale. In “Music Paradise” Jaka sfodera le sue rime Rap su una base Reggae-Trap prodotta da Princevibe, con il pianoforte di Roberto Cacciapaglia e  i cori di Annamaria Sotgiu. La regia del video è affidata a Serena Catanzaro. 

BIOGRAFIA :

Siciliano, residente a Firenze per tanti anni, giamaicano d’adozione e giramondo di indole, è uno dei pionieri della musica “in levare” italiana. Nel Febbraio del 2017 vieni eletto dagli ascoltatori di TeleSud “ Personaggio più rappresentativo della Provincia di Trapani” per il suo lavoro culturale e artistico di promozione del territorio. Negli anni si è esibito in tutti i più importanti festival nazionali fino ad arrivare a prestigiosi palchi di tutto il mondo come a Kingston, New York, Londra, Parigi, Kiev, Barcellona.
Una straordinaria carica live, energica e coinvolgente, ha fatto di lui uno dei più affermati cantanti e musicisti reggae d’Italia.

Durante la sua carriera si è conquistato la stima e il rispetto di grandi artisti internazionali quali Alton Ellis, Max Romeo, Morgan Heritage, Michael Franti, Luciano, Eek a Mouse, Sergent Garcia, Mad Professor e tantissimi altri che lo hanno invitato a cantare con loro durante le loro esibizioni. Nel corso degli anni, ha aperto i tour italiani di Capleton, Buju Banton, Piero Pelù e Shaggy.
Jaka si è esibito di recente come special guest nei live di Alborosie, Dub-Fx , 99Posse, Africa Unite, BoomdaBash .

Negli anni Jaka ha firmato pagine di storia del reggae italiano esordendo con l’EP “Della Parola Armati”, per poi uscire con “Memorabile” – “Love to The People” – “Mettiamo a Fuoco” – “Spiritual R-Evolution” – “Forza Originaria”  “ Invincible Soul”, pubblicando la sua musica sia con majors quali Universal, Wea, Virgin sia con etichette indipendenti come Macrobeats , Flying, One Love, Wide, e la sua personale, recentemente fondata, JakaLion Records.
Alcuni suoi singoli come “Ragga Soldati” – “GanJah & Tè Bancha” – “Reggae a Matina” – “A Erice” sono diventati la colonna sonora di più di una generazione e le sue produzioni continuano ad attrarre sempre nuovi fans.

Alla fine del 2016 conclude con successo la sua campagna di Crowdfunding sul sito di Music Raiser raggiungendo il 120 % dell’obiettivo, per finanziare il progetto discografico “ Il suono dell’Isola”.  Nei suoi album hanno cantato tante stars internazionali e nazionali come Luciano, Macka B, Brinsley Forde, Max Romeo, Sud Sound System, Roy Paci, Seed, Brusco, Mama Marjas..
Tra le tante esibizioni sul main stage del Rototom Reggae Sunsplash, sempre davanti a decine di migliaia di persone, nell’edizione 2007 una giuria composta dai più importanti organizzatori europei gli assegna l’Italian Reggae Award come miglior artista e performer. 
In parallelo alla sua attività di cantante è conduttore di Bongoman, (programma reggae della storica emittente fiorentina Controradio- Popolare Network) oltre ad essere stato uno dei Djs di Popolare Network che ogni anno trasmetteva in diretta nazionale il Rototom Sunsplash (di cui per tanti anni è stato anche presentatore ed MC Ufficiale sul Main Stage ad introdurre con la sua energia artisti di fama mondiale).
Jaka è anche Resident Dj dell’Auditorium Flog di Firenze dove è creatore e co-direttore artistico della serata “Vibranite – il tempio del Reggae”. 
Un suo spettacolo, live o Dancehall, è un ottima occasione di assistere ad uno dei più energici e coinvolgenti show del panorama musicale italiano.

SITO UFFICIALE

Finister: il nuovo singolo in anteprima assoluta su Controradio

A più di 2 anni dall’ultima uscita, i Finister tornano con il nuovo singolo “My Deepest Faces”. Il brano sarà presentato in anteprima assoluta su Controradio venerdì 18 maggio alle ore 11:00.

Dopo un tour di quasi due anni, con oltre 100 date in tutta Europa, a tre anni dall’esordio di ‘Suburbs Of Mind’, che ha riscosso favori di pubblico e critica, il 19 maggio i Finister torneranno sul palco, unico live in Italia, per la presentazione di “Are you Sure?”, l’EP realizzato in tiratura limitatissima, disponibile solo in questa data.

“My Deepest Faces”, il brano che ascolteremo in anteprima assoluta venerdì 18 maggio alle ore 11:00 su Controradio, è stato registrato a Firenze al Labella Studio e al Plastic Sun Studio ed è stato mixato da Samuele Cangi (l’anima “in studio” dei Manitoba) e Tommaso Giuliani (Handshake). Le sonorità psichedeliche ed elettroniche sono solo una delle tante facce che ritroverete nel secondo album della band, realizzato tra Italia, Inghilterra e Francia, la cui uscita è prevista per l’autunno 2018. “My Deepest faces” sarà presentato dal vivo sabato 19 maggio al Combo ad ingresso gratuito.”

I Finister sono una band fiorentina, dopo i primi passi mossi nell’edizion e 2011 del Rock Contest, nel 2015 esce il primo album “Suburbs Of Mind” per Red Cat / Audioglobe prodotto da Guido Melis. L’album è accolto positivamente dalla stampa nazionale ed internazionale. La band ha condiviso il palco con artisti come: THE KOOKS, PRODIGY, MANU CHAO, MOTORHEAD, MARCO MENGONI, SALMO, MOTTA, IRENE GRANDI ed ha collezionato esperienze live in Italia, Inghilterra, Germania, Francia, Olanda, Belgio e Serbia.

Handshake con il singolo “Crawling” in anteprima assoluta sulle frequenze di Controradio

Finalisti del Rock Contest 2016 i fiorentini Handshake ci regalano in anteprima assoluta un nuovissimo  singolo “Crawling”  in rotazione sulle nostre frequenze dal 15 maggio e poi in uscita ufficiale su tutte le piattaforme (Spotify, iTunes, Apple Music…) dal 22 maggio!

Come molti brani del progetto Handshake, Crawling nasce da una jam session: questa volta il mood blues prevale su quello rock psichedelico che aveva caratterizzato la band nell’EP precedente ma che viene subito recuperato con la prima stesura del brano e, successivamente, grazie al lavoro svolto assieme al giovane ma ormai affermatissimo producer Samuele Cangi. La base blues/rock moderna è trainata da una batteria incalzante e un basso synth sempre sul pezzo: la psichedelia si concretizza nello special del brano dove voci e synth impazziscono dando vita ad un’elettrizzante follia.

Proprio questo termine, “follia”, è quello che ha ispirato maggiormente il videoclip del brano in uscita il 22 maggio: l’idea degli Handshake era quella di un video composto da immagini che, susseguendosi rapidamente, fossero in grado di destabilizzare la percezione del brano.

Chi sono gli Handshake?

Gli Handshake sono: Giulio Vannuzzi (voce e chitarra), Tommaso Giuliani (batteria), Lorenzo Burgio (tastiere, elettronica, percussioni), Lorenzo Bianchi (basso e cori)

Il progetto nasce in un piovoso pomeriggio del Marzo 2015 in una Ford Fiesta scassata quando Giulio Vannuzzi (da poco uscito dai Marasma) chiede a Lorenzo Burgio (batterista dei Finister) di iniziare una collaborazione nel nome del loro grande affiatamento nel jammare, partendo da alcune idee che gli aleggiavano in testa da tempo.

Il tutto si concretizza anche grazie all’aiuto del giovane ma esperto producer Samuele Cangi che modella la forma dei brani dando vita al primo e omonimo EP della band: masterizzato da Giorgio Cesaroni a Miami, Handshake EP è stato presentato il 15 Dicembre 2017 in occasione del Firenze Fest.

Il lavoro di Samuele spinge Giulio e Lorenzo a cercare altri due fondamentali compagni per questa avventura: nel corso del 2016 si aggiunge infatti alla formazione Tommaso Giuliani (Clever, Marasma) alla batteria e parti elettroniche e successivamente Lorenzo Bianchi al basso e cori.

Dopo i primi concerti nell’underground fiorentino, la band viene selezionata fra gli oltre 700 partecipanti al Rock Contest di Controradio (concorso nazionale giunto ormai alla 28 esima edizione) dove arrivano fino alla finalissima e vincono il terzo premio di fronte ad una Flog sold-out ed una giuria di esperti composta da Alberto Ferrari (Verdena), iosonouncane, Giulio “Ragno” Favero (Il Teatro degli Orrori), Colapesce e molti altri. Pochi mesi dopo vincono il contest nazionale de Il Rock è Tratto Festival aggiudicandosi l’opportunità di suonare con The Zen Circus il 3 Giugno in Romagna.

Nel maggio del 2017 esce in anteprima su Indie-Eye il videoclip di “Mark” realizzato dall’animatore argentino Gastón Viñas che ha superato grazie a due video non ufficiali dei Radiohead le 18 milioni di visualizzazioni su YouTube. Mark è il singolo che anticipa il primo EP, basato sulla vena rock della band ma caratterizzato da un sound moderno e internazionale: in “Handshake” coesistono psichedelia e elettronica, riff energici e melodie alle volte graffianti e alle volte più sognatrici.

Handshake (EP) viene presentato durante la prima edizione del D.I.Y. Firenze Fest allo storico Sicurcaiv di Grassina il 15 Dicembre 2017 e viene distribuito su tutti i principali digital stores. L’uscita dell’EP porta la band a giro per il centro Italia nei mesi primaverili e convince il regista Francesco Bravi ad utilizzare i brani di Handshake come colonna sonora del suo short film “North Cape 4000 – Inaugural Edition”.

Il lavoro in studio con il produttore Samuele Cangi nei primi mesi del 2018 porta alla realizzazione di un nuovo singolo: Crawling. Il 22 Maggio è il giorno della release ufficiale del videoclip realizzato da Blanket Studio che coglie alla perfezione gli aspetti di follia del brano e della band ricreandoli all’interno di un video dinamico e accattivante.

Il singolo Crawling contiene un B-side la cui uscita è prevista nell’autunno 2018.

INFO BAND

Tempo Reale Festival 2018 SUONO VIVO X > Firenze, 18 – 30 maggio

Suono Vivo. Tempo Reale Festival. Dal 18 al 30 maggio. Un titolo che trae spunto da un lato dalle suggestioni dell’ultima edizione della Biennale Arte di Venezia (arte come surrogato dell’assenza di proposizioni filosofiche tipica dei nostri tempi) e dall’altra da molti dei temi trattati in questa lunga stagione di ricerca musicale. Di seguito il programma nel dettaglio.

L’offerta di Tempo Reale negli ultimi anni si è trasformata, diventando continua e variegata. Scavallati i trent’anni di attività e i dieci di festival, si è sentita l’urgenza di una modulazione: ecco quindi tutte le principali proposte territoriali racchiuse nella sigla “Tempo Reale Festival” e divise nelle tre sezioni X, Y e Z tra maggio e dicembre. In un’epoca in cui suono e musica tendono sempre più a confondersi, il passaggio da proposte spiccatamente musicali ad altre che guardano all’universo del paesaggio sonoro (che caratterizzerà la sezione Y) appare del tutto naturale. A patto che lo si faccia con consapevolezza e spirito critico, consci di lavorare in un campo ancora foriero di spunti culturali e sostanzialmente acerbo di letteratura critica, ma che vede il suono come uno dei paradigmi più importanti dell’espressione artistica di oggi. In questo ambito Tempo Reale propone la sua versione delle cose: una versione viva, aperta, poliedrica, democratica. Francesco Giomi

Venerdì 18 maggio, ore 20
Sala Orchestra/Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Firenze
MAGGIO ELETTRICO SUONI AL FUTURO I
Flauto, fiati, voce Alessandro Baticci
Sassofono, fiati, voce Dario Fariello
Progetto dispositivi e controllo Francesco Canavese, Francesco Casciaro,Alexander Chernyshkov, Francesco Pellegrino
Regia del suono Francesco Canavese

Alexander Chernyshkov, Il rosso risvegliato (e compresso), per due esecutori, fiati estesi e dispositivi (2017-18)

Sabato 19 maggio, ore 20
Sala Orchestra/Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Firenze
MAGGIO ELETTRICO SUONI AL FUTURO II
Violoncello Arne Deforce
Live electronics e regia del suono Damiano Meacci
Musiche di Vaggione, Cendo, Niblock

Venerdì 25 maggio, ore 19 > 21
Limonaia di Villa Strozzi, Firenze
KLANG MUSICA SPERIMENTALE #9
Giorgio Sancristoforo; Marek Choloniewski; Zumtrio

Sabato 26 maggio, ore 19 > 21
Limonaia di Villa Strozzi, Firenze
KLANG MUSICA SPERIMENTALE #10 PAROLA
Pier Luigi Berdondini + Gianluca Verlingieri; Massimiliano Viel; Elio Martusciello + Sabina Meyer

Mercoledì 30 maggio, ore 21.30
Limonaia di Villa Strozzi, Firenze
OTOMO YOSHIHIDE + CHRIS PITSIOKOS 
Chitarra elettrica e giradischi Otomo Yoshihide
Sassofono Chris Pitsiokos

Biglietti
18, 19, 30 maggio €10
25, 26 maggio €5

INFO e PRENOTAZIONI
Tel. 055.717270
prenotazioni@temporeale.it

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