Zio Vanja nell’emergenza sociale dell’oggi con Marchioni alla Pergola

Vinicio Marchioni dirige e interpreta con Francesco Montanari Uno zio Vanja di Čechov nell’adattamento di Letizia Russo. In prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze dal 26 gennaio al 4 febbraio. Con Milena Mancini, Lorenzo Gioielli, Nina Torresi, Andrea Caimmi, Alessandra Costanzo, Nina Raia.

Rileggendo il testo, Marchioni ha trovato che la vecchia piantagione piena di debiti al centro del dramma ricordasse la crisi del nostro Paese, la nostra mancanza di fiducia e speranza. In questa nuova versione di Zio Vanja, i protagonisti ereditano un teatro di provincia, in uno dei luoghi fortemente colpiti dagli ultimi terremoti. Quelle macerie sono una metafora della nostra situazione: non per parlarne in modo negativo, ma per cercare la marcia giusta per ripartire.

In fondo è a questo che Čechov ci invita: capire quanto sia meschina l’esistenza borghese, così priva di slanci e di entusiasmi, così mediocre e vuota, per inventarsene una diversa. E uscire dalla gabbia che ci siamo fabbricati per diventare uomini migliori. Le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Milena Mancini e Concetta Iannelli, le musiche di Pino Marino, le luci di Marco Palmieri. Una produzione Khora.teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.

Giovedì 1 febbraio, ore 18, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari e la Compagnia incontrano il pubblico alla Pergola. Coordina Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Dopo Firenze, lo spettacolo sarà in tournée a Lanciano, Teramo, Sulmona, Chieti, Roma e Bologna. Le repliche fiorentine sono inserite nell’abbonamento Il Teatro? #Bellastoria ideato e promosso dalla Fondazione Cr Firenze per creare nuovo pubblico fra i giovani fra i 14 e 19 anni.

Si vive, semplicemente (o ci si avvicina alla morte giorno dopo giorno), e nel vivere si soffre, in un grigiore permanente e alienante. “Volevo solo dire alla gente – affermò Čechov – in tutta onestà: guardate, guardate come vivete male, in che maniera noiosa”. È il 26 ottobre del 1899 quando va in scena per la prima volta al Teatro d’arte di Mosca Zio Vanja, oggi considerato uno dei drammi più importanti dello scrittore russo.

Il suo stile, modellato sul tragicomico del quotidiano, restituisce con fascino irripetibile e struggente le complesse sfaccettature dell’esistenza umana. Lo spettacolo nell’adattamento di Letizia Russo (da un’idea di Vinicio Marchioni e Milena Mancini) in prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze dal 26 gennaio al 4 febbraio con il titolo Uno zio Vanja, fa perno su precise note di contemporaneità della scrittura čechoviana, per esaltarne la straordinaria attualità creativa, nell’assoluto rispetto delle dinamiche tra i personaggi e dei dialoghi del testo classico.

Questa riedizione di Zio Vanja vuole essere uno specchio in cui possiamo vedere riflessa la nostra incapacità (o non volontà) di essere felici. Può essere una visione sgradevole, ma gli specchi hanno un lato salutare: se quello che appare non ci piace, possiamo tentare di cambiarlo. Vinicio Marchioni dirige il lavoro e interpreta zio Vanja, con Francesco Montanari (Astrov), Milena Mancini (Elena), Lorenzo Gioielli (Serebrijakov), Nina Torresi (Sonja), Andrea Caimmi (Telegin), Alessandra Costanzo (Marija), Nina Raia (Marina). Le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Milena Mancini e Concetta Iannelli, le musiche di Pino Marino, le luci di Marco Palmieri. Una produzione Khora.teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.

Protagonista dei quattro atti originali è Ivan Petrovic Voiniskij, zio Vanja appunto, che per anni ha amministrato con scrupolo e abnegazione la tenuta della nipote Sonja versandone i redditi al cognato, il professor Serebrjakov, vedovo di sua sorella e padre di Sonja. Unica amicizia nella grigia esistenza di Vanja e di Sonja è quella del medico Astrov, amato senza speranza da Sonja. Per il resto sono tutti devoti al professore, che credono un genio. Serebrjakov si stabilisce con i due, insieme alla seconda moglie, Elena. Le illusioni sono presto distrutte: alla rivelazione che l’illustre professore è solo un mediocre sfacciatamente ingrato, zio Vanja sembra ribellarsi: in un momento d’ira arriva a sparargli, senza colpirlo. Nemmeno questo gesto estrema modifica il destino di Vanja e di Sonja, che riprendono la loro vita rassegnata e dimessa, sempre inviando le rendite della tenuta al professore tornato in città con la moglie.

Tutte Le Cose Inutili, intervista e minilive

“Non ti preoccupare” (su Black Candy records) è il 2° album di Tutte Le Cose Inutili, duo pratese che seguiamo fin dalla loro partecipazione al Rock Contest del 2014. A Controradio, con Giustina Terenzi, hanno presentato l’album ed eseguito un paio di brani live.

Tutte Le Cose Inutili sono un duo toscano ventisettenne che fa Cantautorato Punk. Lo fa da cinque anni sui palchi di tutta Italia.

Il progetto esordisce nel 2012 con un album dal carattere cantautorale, intimo e lo-fi dal titolo “E forse ne faccio due”, pubblicato in 200 copie messe sottovuoto in macelleria. A Giugno 2013 esce il libro + cd “Preghiere Underground”, edito da HabanerO Edizioni. Dopo molte date in giro per l’Italia, i ragazzi si fermano per registrare il nuovo lavoro che viene alla luce ad Aprile 2014: “Dovremmo Essere Sempre Così”. L’album è anticipato da un Ep di Outtakes, presentato da un mini tour di dieci date in dieci giorni. In tre anni superano i 170 concerti, dal Trentino alla Sicilia. A settembre 2015 fanno parte della compilation #CANZONI DI DOMANI prodotta da Diavoletto Netlabel e dal MEI, per i 20 anni dall’uscita di “Catartica” dei Marlene Kuntz, e vengono selezionati tra le Rivelazioni Live per i direttori artistici dei locali affiliati a KeepOn. A Gennaio 2016 esce il loro secondo libro “Luce E Notte Fonda” in 300 esemplari, ognuno reso unico da una Polaroid diversa in copertina. A Aprile 2016 viene pubblicato il singolo Stelle comete, lettura musicata tratta dal loro libro e, a Settembre, vengono premiati con la Targa MEI Social al Meeting delle etichette indipendenti.

ASCOLTA INTERVISTA E MINI LIVE A CURA DI GIUSTINA TERENZI

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Gemellaggio Firenze Giappone: le voci bianche del Duomo cantano Faurè

Domenica 28 gennaio 2018, alle ore 16.15, lo splendido scenario fiorentino della Chiesa di San Salvatore in Ognissanti, ospiterà l’esecuzione musicale del Requiem op. 48 per soli, coro e orchestra del compositore francese Gabriel Faurè.

Il concerto è organizzato dal Festival Internazionale delle Orchestre Giovanili e dall’Accademia San Felice (London), in collaborazione e con la partecipazione dei Pueri Cantores della Cattedrale di Firenze.

In questa esecuzione fiorentina l’orchestra sarà affidata al trio composto dal violino di Maki Hirota, giovane musicista giapponese, dall’arpa di Susanna Bertuccioli, professoressa dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, e dall’organo di Enrico Vettori, docente dell’Istituto Diocesano di Musica sacra dell’Arcidiocesi di Firenze.

Al trio strumentale si uniranno i Pueri Cantores della Cattedrale di Firenze e, per completare il gemellaggio musicale fiorentino-nipponico, il Faurè Concert Choir Japan e i solisti Tomone Sawada (soprano), Saho Ueda (mezzosoprano), Yuki Kusama (tenore), Kazuhisa Tashiro (baritono).

La bacchetta sarà affidata al Direttore Maestro Hideyuki Tsui che condurrà le masse artistiche strumentali e corali attraverso le pagine del Requiem, una composizione eseguita in prima assoluta a Parigi, nella Chiesa de la Madeleine, il 16 gennaio 1888, e riproposta per il pubblico fiorentino, in occasione del 130esimo anniversario dalla prima esecuzione.

Si tratta di una composizione articolata in sette movimenti – Introito-Kyrie, Offertorio, Sanctus, Pie Jesus, Agnus Dei, Libera me, In paradisum – nella quale è assente ogni sentimento di contrasto vita-morte, nella quale prevalgono sentimenti di rassegnazione e abbandono, una ricerca di assenza e di silenzio, di eterno riposo. Questa idea è sottolineata anche dal testo della composizione; in cinque movimenti su sette compare, infatti, la parola Requiem. Siamo difronte ad un lirismo intenso e intimo, animato da una profonda melanconia, dalla presa di coscienza della sconsolata potenza dell’uomo davanti al destino, con la conseguente rassegnata ed equilibrata accettazione.

Fede e accettazione sono, dunque, gli elementi di questa composizione così romantica e così moderna del Maestro di Cappella della Chiesa de la Madeleine, del primo organista di quella stessa Chiesa, del docente di composizione del Conservatorio di Parigi, Gabriel Faurè.

L’ingresso al concerto è libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

Innocenti Evasioni: Lucio Battisti tribute band

Sabato 27 gennaio Auditorium Flog Firenze presenta Innocenti Evasioni, un gruppo formato da 4 elementi ricrea l’emozionante atmosfera tipica dei concerti degli anni ’70 del celebre cantautore, ripercorrendo con uno spettacolo di 2 ore le tappe fondamentali della collaborazione tra Mogol e Battisti, dagli esordi al Cantagiro, agli ultimi brani con influenze disco e funky, il tutto arricchito da aneddoti e curiosità. Biglietto ridotto per Soci ControradioClub!

Il progetto Innocenti Evasioni è attivo dal 2003 con numerosi concerti in Italia e all’estero. Fino ad oggi la band ha tenuto più di 450 concerti esibendosi di fronte ad un pubblico di oltre 300.000 persone. Ha aperto concerti della Formula 3 di Alberto Radius (unico gruppo ad aver accompagnato Lucio Battisti dal vivo), di Anna Oxa, degli Audio 2, di Donatella Rettore e tanti altri, è stata chiamata a rappresentare Lucio Battisti nel programma Estate in Diretta (RAI 1), a Il Più Grande Italiano di Tutti i Tempi (RAI 2) con Francesco Facchinetti e nelle trasmissioni televisive condotte da Maurizio Costanzo, ottenendo negli anni entusiastiche recensioni da quotidiani (Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, La Nazione, etc…), da magazine (Panorama, Rolling Stones) e reti televisive nazionali (RAI 1, RAI 2, RAI 3, SKY Uno).

Leandro Ghetti, cantante e front-man del gruppo, si alterna tra chitarra acustica, pianoforte ed organo, riuscendo ad emozionare, anche grazie ad una grande somiglianza con Lucio, persino il pubblico più critico: quello dei veri fans!!!

INFO Segue TurboDance Dj Set by Lorenzo Hugolini dj & Cocò Djette. Apertura 21.15 – INGRESSO €10  7€ ridotto SOCI CONTRORADIO CLUB e in prevendita

SITO

In arrivo all’Auditorium Flog: MATTI delle GIUNCAIE + QUARTIERE COFFEE (3 feb) – PINGUINI TATTICI NUCLEARI (10 feb) – The SONICS (17 feb) – GIOVANNI LINDO FERRETTI (23 feb) –  CALIBRO 35 (24 feb) – FAST ANIMALS AND SLOW KIDS (10 marzo) – MODENA CITY RAMBLERS (24 marzo) – MELLOW MOOD (27 aprile)​

 

 

L’ecologista Vandana Shiva al sesto incontro del ciclo ‘Sulla scia dei giorni’

Vandana Shiva parlerà di ‘Responsabilità e Ambiente’ domani, sabato 27 gennaio alle ore 10.30 al Teatro Niccolini e sarà presentata dal professore Giampiero Maracchi.

Il ciclo di incontri ‘Sulla scia dei giorni’ è ideato e promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze,in collaborazione con Teatro Niccolini e Fondazione File e il Patrocinio di Regione Toscana, Comune di Firenze e Università di Firenze.

Vandana Shiva, nata in India nel 1952, è un’ecologista e attivista di fama mondiale, nota per la chiarezza delle sue posizioni in tema di ambiente, sistemi di agricoltura e alimentazione, temi sui quali ha scritto numerosi libri e pubblicazioni.

Laureata in fisica quantistica presso la University of Western Ontario (Canada), nel 1982 ha fondato il Research Foundation for Science, Technology and Ecology, un istituto indipendente di ricerca sui problemi dell’ecologia sociale, e, nel 1984, Navdanya (‘nove semi’) il movimento in difesa della biodiversità e i piccoli agricoltori, che ha aperto nel 2011 la propria sede italiana, Navdanya International.

Ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il ‘Right Livelihood Award’, detto anche ‘Alternative Nobel Prize’, per aver posto l’ecologia e le donne al centro dell’agenda dello sviluppo internazionale. Nel 2003, Time Magazine l’ha celebrata come un “eroe” dell’ambiente e Asia Week l’ha definita uno dei cinque comunicatori più potenti dell’Asia. Per le sue capacità espositive e di comunicazione è considerata una delle più autorevoli teoriche dell’ecologia sociale e ha prestato consulenza a governi, istituzioni e organizzazioni in tutto il mondo.

 

Piaceri Proletari in concerto al Buh! Sabato 27 gennaio

Swing italiano con influenze american folk, suonato in strada, in periferia, in luoghi non convenzionali, per dare un senso a spazi urbani vissuti come “non-luoghi”. Sabato 27 gennaio sul palco del Buh i Piaceri Proletari presentano Giungle su Giungle, il loro ultimo disco.

“Swing raccattato” con influenze folk e nu-folk, condito con una buona dose di veracità. È l’identikit dei Piaceri Proletari, sabato 27 gennaio sul palco del BUH per presentare Giungle su Giungle, il loro ultimo album (inizio ore 22:30 –  Ingresso libero con tessera Arci). Un lavoro in cui lo swing attinge a piene mani dalla canzone cantautorale italiana. In Giungle su Giungle si incontrano Enzo Jannacci, Modugno o Fred Buscaglione e li si immagina in una moderna “giungla” metropolitana duettare accompagnati dall’orchestra di Count Basie. In un momento in cui il pop italico pecca in banalità e/o snobismo, Matteo Torretti (voce, chitarra, ukulele, lap steel guitar) e Giulio Bracaloni (voce,chitarra, fisarmonica,harmonium) ci ricordano con eleganza le nostre radici. Leggeri e taglienti, i Piaceri Proletari fanno propria una tradizione e ce la restituiscono in versione 2.0, facendoci canticchiare delle quotidiane disgrazie ( “Giungle su Giungle”, “I Perdenti”, “Natale alla televisione”), di giungle esistenziali che sembrano interminabili e tremendamente bestiali ma alle quali non vogliamo sottrarci.
Il gruppo dei Piaceri Proletari nasce tra i vicoli della Firenze popolare, quella lontana dai selfie e dalle gite organizzate. Il suo swing raccattato, l’ingestibile anima popolare e l’incoscienza verso il presente trova casa nei non-luoghi, in quei posti che tutti frequentiamo ma che evitiamo di guardare realmente. Così la formazione si fa conoscere a Firenze per le improbabili location dei suoi concerti e per la voglia che ha di riportare la musica tra le mani della gente, cambiando la vita di tutti i giorni. Lavanderie a gettoni, tramvie, piazze e periferie sono i luoghi in cui regalano i loro brani al passante ed al cittadino distratto. Grazie a questo sguardo sul presente incidono nei solchi amori, delusioni e storie di ogni giorno, con il linguaggio dello swing, del folk e della canzone d’autore italiana. Forse proprio per questa attenzione ai Non-luoghi e al bello che si nasconde lontano dai riflettori, la musica dei Piaceri Proletari riesce a far rivivere le atmosfere di un’Italia che fu e, perchè no, che può ancora essere.
Corner Food: una bella novità per quanto riguarda il cibo. Sarà infatti attivo un corner food dove poter mangiare cose buone in modo semplice e veloce: sandwiches, torte salate, taglieri e i dolci fatti in casa da noi. Il servizio sarà attivo durante tutta la serata e non sarà necessaria la prenotazione.
BUH!
CIRCOLO CULTURALE URBANO
Via Panciatichi 16 – Firenze, Ingresso riservato soci Arci
(alcuni eventi possono prevedere un contributo alle attività culturali)
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