“Van Gogh tra il grano e il cielo” film sul grande artista con la partecipazione di Valeria Bruni Tedeschi

Da sabato 21 a martedì 24 aprile, dopo l’enorme successo di “Loving Vincent”, arriva al Cinema Odeon di Firenze il film-evento “Van Gogh tra il grano e il cielo” che  offre un nuovo sguardo su Van Gogh  attraverso il lascito della più grande collezionista privata di opere del pittore olandese: Helene Kröller-Müller (1869-1939), la donna che ai primi del Novecento giunse ad acquistare quasi 300 suoi lavori, tra dipinti e disegni.

Proprio a partire dall’Italia tanto amata da Helene e da una mostra che sta raccogliendo un’affluenza eccezionale (sono già quasi 350.000 i visitatori a oggi, a un mese dalla chiusura), nasce il film-evento diretto da Giovanni Piscaglia e scritto da Matteo Moneta con la consulenza scientifica e la partecipazione di Marco Goldin, per raccontare l’unione spirituale di due persone che non si incontrarono mai durante la loro vita (Helene Kröller-Müller aveva 11 anni quando Van Gogh morì nel 1890), ma che condivisero la stessa tensione verso l’assoluto, la stessa ricerca di una dimensione religiosa e artistica pura, senza compromessi. Due universi interiori dominati dall’inquietudine e dal tormento, che entrambi hanno espresso attraverso una vera e propria mole di lettere: fonti storiche insostituibili ed elemento suggestivo che punteggia la narrazione del documentario. La colonna sonora originale del film è firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino.

Ad accompagnare l’intero racconto è l’attrice Valeria Bruni Tedeschi, ripresa nella chiesa di Auvers-sur-Oise che Van Gogh dipinse qualche settimana prima di suicidarsi. L’occasione per raccontare l’intera parabola artistica di Van Gogh, e la collezione di Helene Kröller-Müller, è una mostra di eccezionale rilievo, Van Gogh. Tra il grano e il cielo, nella Basilica Palladiana di Vicenza, curata dallo storico dell’arte Marco Goldin, che raccoglie 40 dipinti e 85 disegni proventi dal Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda, dove oggi è custodita l’eredità di Helene. Al viaggio dentro la mostra, si affianca quello in alcuni dei luoghi più importanti per l’arte di Van Gogh: la chiesa di Nuenen (soggetto dei quadri e dei disegni degli anni olandesi che fanno da sfondo al capitolo dedicato all’ansia religiosa di Van Gogh, che trova un parallelo in quella di Helene), l’Accademia Reale di Belle arti di Bruxelles (nelle cui aule Vincent trascorse pochi mesi), le strade di Parigi (da Rue Lepic 54, dove Vincent visse per due anni a partire dal marzo 1886 con il fratello Theo, sino al Moulin de la Galette e alla vigna di Montmartre) e Auvers-sur-Oise (dove l’artista si recò negli ultimi settanta giorni della sua vita e fu accompagnato in questo percorso dal Dottor Gachet). Una serie di preziose riprese sono state realizzate a Otterlo nelle sale e nel parco del Kröller-Müller Museum, progettato da Henry van de Velde a poco più di un’ora di auto da Amsterdam.

Il documentario propone inoltre gli interventi di alcuni autorevoli esperti: la storica dell’arte Lisette Pelsers, direttrice del Kröller–Müller Museum di Otterlo in Olanda; Leo Jansen, studioso che ha curato l’edizione critica delle lettere di Van Gogh; Sjraar van Heugten, storico dell’arte tra le maggiori autorità mondiali sul lavoro di Vincent van Gogh; la scrittrice e storica della cultura, Eva Rovers, autrice della biografia di Helene; Georges Mayer, professore onorario di Storia dell’arte all’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles; lo scrittore e docente di Storia dell’arte all’Università Paris 8 Pascal Bonafoux.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze Biglietto: euro 10 Tel. 055-214068

Teatro Florida, Firenze: maratona di fiabe occidentali: tornano “Cenerentola” e “Pinocchio”

Va in scena domenica 22 aprile, al Teatro Cantiere Florida a Firenze, un dittico che il regista Fabrizio Arcuri e il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia hanno dedicato a Joël Pommerat: si tratta di una maratona teatrale su due delle fiabe occidentali più note, “Cenerentola” (ore 19:00) e a seguire “Pinocchio” (ore 21:30).

Fabrizio Arcuri porta in scena le riscritture di “Cenerentola” e “Pinocchio”, in un’operazione che ne smaschera le trame, inseguendo la scrittura precisa e pungente di Pommerat, regalandone un senso di racconto attuale, pieno di lucidità e ironia.

Tra gli autori francesi più interessanti degli ultimi anni, Joël Pommerat è autore e regista dei suoi testi, fa convivere nelle sue creazioni, e nei suoi immaginari, poetica disincantata e lettura politica.

Pommerat esalta con intelligenza e divertimento tutte le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore.

E poi, soprattutto in Cenerentola, affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla, l’incapacità di chi è nato da poco, di confrontarsi con la fine sempre troppo prossima, anche per chi ormai ha un età adulta. Poco possono le fate, e neanche il tempo che passa sembra servire. L’umanità ha a che fare con la sua propria fine, e lì forse, solo lì, trova un nuovo inizio.

 

 

Pinocchio con il suo portato filosofico e culturale, con la sua aggressione al senso del vero e del falso, indaga il senso del morale e dell’immorale. E ancora, anche qui, ai rapporti di forza che in fondo fanno i rapporti d’amore, con gli altri, e prima ancora con se stessi. E infine, il senso di cosa è umano, di dove sta l’umanità.

 

Fabrizio Arcuri afferma che è così che “Pommerat trova il modo di raccontare storie che tutti conosciamo, mettendone al centro meccanismi che viviamo, costruendo immagini che ci appartengono, scattando foto in cui ci riconosciamo. Siamo lì, eppure appena fuori per ancora poterci guardare e ridere di noi».

Fabrizio Arcuri è fondatore, direttore artistico e regista di tutte le produzioni di Accademia degli artefatti. Co-direttore artistico del Teatro della Tosse di Genova per il triennio 2011 – 2013 e consulente alla programmazione per il 2014/15. Dal 2009 al 2012 cura il festival internazionale Prospettiva per lo Stabile di Torino (Premio Ubu 2011). Dal 2009 è regista del Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio. Dal 2006 è direttore artistico del festival Shorttheatre. Ha lavorato come regista assistente di Luca Ronconi dal 2005 al 2008. Premio della critica 2010 con “Spara/trova il tesoro/ripeti”. Nel 2011, Premio Hystrio alla regia. Nel 2012 regista per il Teatro Stabile di Torino di “Fatzer fragment”, in coproduzione con Volksbune di Berlino. Nel 2014 è stato curatore e regista del progetto del Teatro di Roma, “Ritratto di una capitale”.

Gli spettacoli sono compresi nell’ambito della stagione prosa a cura di .

Sabato 21 aprile al Cinema Principe il racconto del restauro della Basilica della Natività di Betlemme

A Firenze la straordinaria proiezione del film “Restaurare il cielo” per i bambini iracheni di Qaracosh. Sabato 21 aprile alle 10.30 al Cinema Principe (viale Matteotti, 13R) sarà presentato il docufilm che racconta passo dopo passo il restauro della Basilica della Natività di Betlemme.

Un’operazione eccezionale dal punto di vista storico, culturale e artistico, ma non solo. Nel cantiere hanno lavorato fianco a fianco per anni centinaia di persone diverse per nazionalità, cultura e religione. A presentare questa avventura umana di bellezza e di scoperte saranno il regista del film Tommaso Santi e la restauratrice Silvia Starinieri, conservation scientist della ditta pratese Piacenti Spa che ha realizzato il restauro. La proiezione è ad ingresso gratuito, ma le offerte serviranno a sostenere un progetto della Campagna Tende AVSI 2018: la ricostruzione di un asilo a Qaracosh per le famiglie e i bambini che rientrano, dopo anni di vita da sfollati a Erbil, nel loro villaggio finalmente liberato dall’Isis. Un luogo protetto dove i più piccoli potranno tornare a giocare, imparare, fare sport e ricominciare a vivere una vita normale con l’aiuto degli insegnanti.

Ingresso libero, offerta libera interamente devoluta ad Avsi

Capolavori di Raffaello, Rubens e Tiepolo in mostra al Museo Horne di Firenze

La mostra propone alcuni dei capolavori conservati nella raccolta grafica del collezionista inglese Herbert P. Horne (Londra 1864 – Firenze 1916). I fogli seguono un ordine cronologico che abbraccia tre secoli, dal Cinquecento al Settecento, e rimandano a prestigiose commissioni e celebri imprese, dagli affreschi delle Stanze Vaticane alla decorazione del Salone dei Cinquecento, da luoghi di culto a dimore nobiliari. Fino al 31 luglio

L’iniziativa si inserisce nel fortunato progetto ormai decennale di valorizzazione della raffinata e pregiata raccolta grafica che rispecchia il gusto di un collezionista e di un’epoca. L’hanno presentata stamani in conferenza  il Presidente della Fondazione Museo Horne Antonio Paolucci, la Direttrice della Fondazione Museo Horne Elisabetta Nardinocchi, il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato Andrea Pessina, la Responsabile Arte Attività e Beni culturali della Fondazione CR Firenze Barbara Tosti.

l fogli seguono un ordine cronologico che abbraccia tre secoli, dal Cinquecento al Settecento, e rimandano a prestigiose commissioni e celebri imprese, dagli affreschi delle Stanze Vaticane alla decorazione del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, da luoghi di culto a dimore nobiliari. La selezione comprende tutti i disegni di Raffaello presenti nel fondo offrendo poi al pubblico la possibilità di apprezzare artisti come Giorgio Vasari, Ludovico Carracci, Federico Barocci, Peter Paul Rubens, Pietro da Cortona e Giambattista Tiepolo. Dal rapido schizzo a forme più complesse e raffinate, dal primo abbozzo allo studio preparatorio, dal dettaglio alla più articolata impostazione compositiva, ogni disegno testimonia di peculiarità stilistiche d’autore ed evoca il gusto e gli interessi di Herbert Horne, raffinato esteta e colto studioso.

La catalogazione del fondo grafico, recentemente conclusasi, ha permesso di approfondire la natura e la funzione di gran parte dei fogli Horne tra i quali si distingue un consistente gruppo di disegni preparatori impiegati da pittori e scultori nel processo di realizzazione delle loro opere e di interessanti studi derivati da modelli antichi o da grandi maestri. Del nucleo raffaellesco in mostra fanno parte anche il foglio raffigurante la ‘Testa di Musa’ e quello con la ‘Visione di Ezechiele’, disegno ritoccato da Rubens legato all’omonimo dipinto di Raffaello alla Galleria Palatina di Firenze. Il pubblico potrà apprezzare anche opere mai esposte al Museo Horne, come i Santi domenicani’ di Giorgio Vasari o la ‘Figura di un barcaiolo di Ludovico Carracci, restaurato per questa esposizione.

Perseguendo con determinazione la ‘missione per cui fu voluto da Herbert Percy Horne ‘a beneficio degli studi’ di storia dell’arte ha osservato il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le provincie di Pistoia e Prato Andrea Pessina  la direzione del museo si impegna costantemente nell’approfondire la conoscenza del proprio patrimonio. Ventuno disegni scelti con cura, che ci accompagnano nelluniverso ricco di incanto dell’idea creativa e progettuale da cui sono nate le opere d’arte di alcuni nostri grandi artisti e maestri”.

La mostra è visitabile insieme al biglietto del museo (intero 7,00, ridotto 5,00). Per prenotazioni e informazioni : 055 244661 o mandare unemail a segreteria@museohorne.it. Gli orari sono dalle 10. 00 alle 14. 00, comprese le domeniche, salvo il mercoledì, giorno di chiusura del museo. Visite guidate gratuite il sabato alle 11.00, dietro prenotazione. Aperture straordinarie su richiesta. La mostra è corredata da un catalogo curato da Elisabetta Nardinocchi e Matilde Casati con prefazione di Antonio Paolucci (Editore Sillabe di Livorno, 88 pagine, 2018).

Prato, Teatro Fabbricone: debutta in prima assoluta una rinnovata Tosca pucciniana

All’interno della rassegna Met Ragazzi, sabato 21 e domenica 22 aprile alle ore 17 al Teatro Fabbricone debutta in prima assoluta “I Love You Tosca” del collettivo Kinkaleri, uno spettacolo con cui, dopo Turandot e Madama Butterfly, si conclude la trilogia dedicata alla riscrittura di alcune opere di Giacomo Puccini per il pubblico dell’infanzia e non solo.

“Come per le opere precedenti, riadattare questa Tosca rinnova la sfida di aprirla ad un pubblico infantile senza banalizzare la potenza del linguaggio operistico e del recitar cantando; non sottrarsi alla grandezza dell’impianto del Gran Teatro Italiano ma rinnovarlo nelle forme visive dei linguaggi contemporanei, per un pubblico di giovanissimi”: con questa parole Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina Monaco introducono lo spettacolo.

L’ultimo, denso attraversamento del modo poetico pucciniano vede in scena lo stesso Marco Mazzoni insieme a Yanmei Yang: “Per questo nuovo allestimento restano intatte le condizioni di partenza delle altre opere, dove ad agire tutta l’azione del dramma sono due figure: la protagonista femminile, che porta con sé la potenza del recitar cantando che diventa attrazione e fascinazione indelebile nella esperienza infantile e un performer, che accoglie simultaneamente tutti gli altri personaggi nel vortice del molteplice “poter essere”, in diretta connessione con la miracolosa forza della fantasia creatrice dell’infanzia”.

Aggiungono gli artisti: “Le trasformazioni dei personaggi a contrasto con la loro sanguigna e cruda realtà diventano un vero e proprio atto di magia. Un mantello cela e svela i personaggi, li trasforma e li rende presenti come solo il gioco serio di ogni bambino conosce. Lo spettacolo si sviluppa nel tentativo di non celare nessun avvenimento, per quanto scabroso possa essere, al fine di trasformarlo in esperienza del teatro, luogo in cui le emozioni si amplificano di pari passo con il livello di finzione”.

“I Love You Tosca” è uno spettacolo per bambini e adulti: non una semplice riduzione del capolavoro di Giacomo Puccini, ma una sua rigorosa riscrittura, che intende rinnovare un linguaggio consolidato, ma a volte percepito come inaccessibile, restituendogli le originarie capacità comunicative ed emozionali. Riscoprendole vive e potenti.

Kinkaleri nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. La natura dinamica del gruppo ha permesso di consolidare una ricerca creativa personale, riconosciuta sulla scena delle arti performative contemporanee in Italia e all’estero. Dal 2001 Kinkaleri risiede a Prato nello spazioK, luogo di lavoro della Compagnia e Centro di Residenza Regionale per la città di Prato che ospita il progetto “is it my world?”, serie di appuntamenti volti a sostenere la conoscenza e la sensibilità verso la sperimentazione e la ricerca dei linguaggi contemporanei.

Maggio Musicale: sovrintendente e assessore vendono biglietti in edicola

Prosegue l’iniziativa che vede i biglietti del Teatro venduti in nove edicole della città: a breve previsto un incremento dei punti vendita fino a toccare quota quaranta.

A tu per tu con il pubblico del Festival del Maggio Musicale: è quello che è successo oggi in una delle edicole di piazza della Repubblica, con il sovrintendente Cristiano Chiarot impegnato nella vendita dei biglietti di Cardillac, opera che inaugurerà l’81ª edizione del Festival il prossimo 5 maggio, in compagnia dell’assessore allo sviluppo economico

“Un teatro contemporaneo deve avere anche un approccio contemporaneo – ha detto il sovrintendente Cristiano Chiarot -. Questa iniziativa, che sta andando avanti con successo e sta registrando numeri in crescita, è un modo per avvicinare i fiorentini al Maggio e alla sua offerta e non solo. Vogliamo che la distanza tra noi e il nostro pubblico si accorci sempre di più e per questo stiamo lavorando sulla cultura dell’accoglienza, migliorando l’accesso al teatro e offrendo servizi – penso alla rinnovata caffetteria – di alto standard o ai parcheggi”

L’edicola fa parte della rete di nove che hanno già aderito all’iniziativa voluta dalla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e dall’assessorato allo sviluppo economico di Palazzo Vecchio e che prevede la vendita di tutti i titoli in programma al di fuori del circuito convenzionale della biglietteria. Partita con due edicole aderenti, alla vigilia dell’inizio del Festival siamo già a nove, con una prospettiva di crescita che arriverà a 15 entro breve e che punta a coinvolgerne quaranta distribuite sul territorio fiorentino e nella città metropolitana.

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