Cinema: Prato festeggia i 63 anni di Francesco Nuti 

La proiezione di cinque film rari o praticamente inediti della filmografia di Francesco Nuti per festeggiare il 63mo compleanno dell’attore e regista. E’ il programma della quarta edizione di ‘Buon compleanno Francesco Nuti’, in programma al cinema Terminale di Prato dal 9 aprile al 17 maggio.

Nata da un’idea del giornalista Federico Berti, la rassegna prevede proiezioni introdotte da amici e colleghi di Nuti. Il 9 aprile appuntamento con Giovanni Veronesi e ‘Maramao’, suo primo film da regista nel lontano 1987, prodotto da Francesco Nuti. Il 16 aprile torna a Prato anche Maurizio Ponzi, regista dei primi tre film interpretati da Nuti, dopo la separazione dai Giancattivi.
Sarà lo stesso Ponzi ad introdurre la visione di ‘Son contento’ del 1983. Il 23 aprile, una autentica rarità, l’ultima apparizione cinematografica di Nuti, nel ruolo di un ispettore di polizia che indaga su un misterioso suicidio in ‘Concorso di colpa’ per la regia di Claudio Fragasso, uscito in sordina nel 2005.
A presentare il film uno degli attori del cast, il popolare interprete Massimo Bonetti. Il 7 maggio Mario Rellini, storico nome del teatro pratese, introdurrà il film scritto insieme allo stesso Nuti: ‘Il Signor Quindici palle’, del 1998. Ultimo appuntamento il 17 maggio, giorno del compleanno di Francesco, con la proiezione di ‘Io amo Andrea’, uscito nei primi mesi del 2000, che sarà introdotto da Giovanni, fratello di Francesco.

Stephen Frears, Martin Freeman e Anton Corbijn al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018

Red carpet stellare per Lucca Film Festival che si svolgerà dall’8 al 15 aprile tra Lucca e Viareggio. A tutte le star presenti sarà dedicato un omaggio tra premi, proiezioni e incontri col pubblico

Saranno Stephen Frears, Martin Freeman e Anton Corbijn fra i protagonisti del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018, la manifestazione cinematografica che dall’8 al 15 aprile si terrà nelle città di Lucca e Viareggio. Un red carpet stellare che sarà arricchito da omaggi con proiezioni, premi e incontri col pubblico dedicati a ciascuna delle star presenti. Torna inoltre per il terzo anno consecutivo il Concorso internazionale di lungometraggi, con 14 film in competizione da tutto il mondo in prima italiana, a cui si affiancheranno le Anteprime fuori concorso e il consueto appuntamento con il Concorso internazionale di cortometraggi. Il festival si svolgerà in vari luoghi della città tra cui, a Lucca, i cinema Astra e Centrale, il Teatro del Giglio, Palazzo Ducale e Fondazione Ragghianti.

Dopo David Lynch (2014), David Cronenberg (2015), George Romero (2016) e Oliver Stone (2017) sarà Stephen Frears il protagonista di una delle principali sezioni del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018. Il regista britannico due volte nominato agli Oscar (nel 1991 per Rischiose abitudini e nel 2007 per The Queen) sarà ospite della cittadina toscana dall’8 al 15 aprile per ricevere il premio alla carriera e tenere una masterclass durante la quale risponderà alle domande del pubblico e incontrerà gli studenti, in una vera e propria lezione di cinema. In programma anche una retrospettiva che ripercorrerà i momenti salienti sua carriera di cineasta: dal film d’esordio Sequestro pericoloso (1972) al recente Vittoria e Abdul (2017), passando per classici indimenticabili tra cui Le relazioni pericolose (1988) e Alta fedeltà (2000), senza tralasciare lavori meno conosciuti come Vendetta (1984), Rischiose abitudini (1990) e Florence (2016).

Martin Freeman, 9 aprile – Divo dal percorso poliedrico, in vent’anni di successi sul grande e piccolo schermo Martin Freeman ha vestito i panni di personaggi indimenticabili come Bilbo Baggins nei tre adattamenti cinematografici del romanzo fantasy di J.R.R. Tolkien Lo Hobbit, il dottor Watson nell’applaudita serie televisiva Sherlock e Lester Nygaard in Fargo, pluripremiata produzione ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen, senza dimenticare l’arguto addetto alle vendite Tim Canterbury serie che lo ha portato alla notorietà: The Office. Al momento al cinema con il superhero film Black Panther, l’attore inglese il 9 aprile sarà ospite del festival per ricevere il premio alla carriera e presentare in anteprima italiana il suo ultimo lavoro: Ghost stories di Jeremy Dyson e Andy Nyman, adattamento dell’omonima opera teatrale in cui interpreta uno scettico conduttore televisivo alle prese con sedicenti sensitivi e violenti misteri irrisolti (nelle sale italiane dal 19 aprile, distribuito da Adler Entertainment). Dopo la proiezione Freeman incontrerà il pubblico.

Anton Corbijn – Noto in tutto il mondo per aver immortalato i giganti della storia del rock, dai Joy Division a Tom Waits, dagli U2 ai Rolling Stones, e per aver prodotto più di 60 videoclip tra cui capolavori come Heart-Shaped Box dei Nirvana e Personal Jesus dei Depeche Mode, il fotografo e regista olandese Anton Corbijn sarà a Lucca per raccontare più di quarant’anni di militanza dietro l’obiettivo in una masterclass dedicata alla relazione tra cinema e musica. Precederà la masterclass (10 aprile) la proiezione di Control, pellicola biografica dedicata al leader dei Joy Division Ian Curtis, premiata a Cannes 2007 e da lui stesso firmata.

Concorso internazionale lungometraggi – Il concorso di lungometraggi presenterà quest’anno 14 titoli in anteprima italiana. A breve saranno individuati il presidente della giuria e i membri della stessa, grazie alla quale sarà assegnato il premio “Miglior film”. Al regista vincitore sarà corrisposta la cifra di 3.000 euro.  Anche nel 2018 sarà organizzata la giuria universitaria, che per la prima volta assegnerà il premio “Miglior Film – Giuria universitaria”. Sarà presente inoltre una giuria popolare, che assegnerà come sempre la “Menzione speciale” ad uno dei film. Concorso internazionale cortometraggi – Il concorso di cortometraggi continuerà ad essere una delle più importanti vetrine europee per il cinema di ricerca e sperimentale. A breve saranno individuati il presidente della giuria e i membri della stessa, grazie alla quale sarà assegnato il premio “Miglior film”. Al regista vincitore sarà corrisposta la cifra di 500 euro. A partire da quest’anno i corti saranno sottoposti anche al giudizio della giuria universitaria, che decreterà il vincitore del premio “Miglior film cortometraggio – Giuria universitaria”.

Effetto Cinema Notte 2018 – Una particolare sezione del festival creata per omaggiare i film più iconici della storia del cinema, trasformando l’intera città in un set cinematografico a cielo aperto. Per tutta la durata della manifestazione dentro e fuori gli esercizi commerciali del centro storico di Lucca prenderanno vita eventi con proiezioni, performance, scenografie e costumi, con cinque aree tematiche e 38 locali coinvolti. Ogni sera del festival la città sarà animata da concerti, ed eventi, fino al gran finale sabato 14 aprile durante il quale tutte le scenografie e le performance itineranti saranno attive contemporaneamente dal pomeriggio a notte inoltrata. A impreziosire la serata del sabato anche un main event, co-prodotto dal festival e dai locali della zona interessata e dedicato agli ospiti presenti. Una giuria tecnica assegnerà il premio Effetto Cinema Notte come miglior costumi allo staff del locale più a tema con il film assegnato.

Le mostre – Due le mostre di quest’anno per il Lucca Film Festival e Europa Cinema. La prima, Luchino Visconti. Alla ricerca del tempo perduto. Storia di un film mai realizzato, si svolgerà a Palazzo Ducale di Lucca, dal 17 marzo al 21 aprile, prodotta dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e a cura di Alessandro Romanini e Francesco Frigeri. Dopo l’omaggio a Fellini e al suo Viaggio di Mastorna, proposta nell’edizione 2017 del festival alla GAMC di Viareggio, quest’anno gli studenti del corso di scenografia diretto da Frigeri e quelli del corso di costume diretto da Maurizio Millenotti propongono oltre 40 progetti scenici esecutivi (pronti cioè per essere trasformati in set cinematografico) e altrettanti bozzetti di costumi, insieme a un vasto apparato di documentazione, che intendono raccontare il sogno di Visconti di tradurre sul grande schermo l’opera epocale di Marcel Proust, À la recherche du temps perdu, un progetto faraonico al quale Visconti dovette rinunciare per mancanza di finanziamenti.

 Nelle sale del “mezzanino” della Fondazione Ragghianti ci sarà, invece, CINEMA D’ARTE – DIALOGO INEDITO. Dietro le quinte delle produzioni artistiche Sky (23 marzo – 23 aprile 2018), curata da SKY in collaborazione con Alessandro Romanini. Oltre 40 fotografie ci illustreranno la “macchina dei sogni” sotto ogni suo aspetto: i set, gli attori nelle varie fasi di produzione, i tecnici al lavoro, i direttori alla Fotografia, gli studi di Cinecittà, la preparazione delle scenografie (dalla progettazione alla realizzazione), la concezione e la confezione dei costumi e, infine, i processi legati alle nuove tecnologie “immersive” 3D illustrate. Vedremo, tra gli altri gli scatti delle opere di Michelangelo, di Caravaggio e di Raffaello dei Musei Vaticani, le suggestive immagini aeree delle basiliche romane (riprese per la prima volta dall’alto e da vicino grazie ai permessi concessi dal Vaticano), le Gallerie degli Uffizi a Firenze.

 Dal 19 al 22 aprile, la manifestazione sarà arricchita da un ciclo di proiezioni di tutti i film d’arte prodotti da Sky con Magnitudo Film. La rassegna cinematografica, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio in collaborazione con il Lucca Film Festival – Europa Cinema e Fondazione Ragghianti, si aprirà nel Complesso monumentale di San Micheletto con la proiezione di Caravaggio – l’Anima e il Sangue che ha esordito al cinema lo scorso febbraio classificandosi come il documentario d’arte più visto in Italia con oltre 130 mila spettatori. La proiezione di questo viaggio unico, emozionante, viscerale dentro la vita, le opere e i tormenti di Michelangelo Merisi da Caravaggio sarà introdotta da Cosetta Lagani, Responsabile e Direttore Artistico Cinema d’Arte Sky, dal regista Jesus Garces Lambert e dalla sceneggiatrice  Laura Allievi. Le proiezioni proseguiranno, nei giorni successivi, nel vicino San Franceschetto, con i precedenti successi del Cinema d’Arte Sky, distribuiti nei cinema di 60 paesi del mondo: Musei Vaticani – Tra cielo e terra, San Pietro e le Basiliche Papali di Roma (20 aprile), Firenze e gli Uffizi. Viaggio nel cuore del Rinascimento (21 aprile) e Raffaello – Il Principe delle Arti (22 aprile).

INFO E PROGRAMMA

 

 

Notte da brivido al 16/mo Florence Korea Film Fest con l’horror “The Mimic”

“The Mimic” il film, che in Corea del Sud ha registrato il maggior numero di spettatori negli ultimi 5 anni, sarà presentato in sala dal regista Huh Jung. Mercoledì 28 marzo al Cinema La Compagnia di Firenze. Di seguito gli altri eventi della giornata

Una notte da brivido dedicata al cinema horror dal “Paese del Calmo mattino”: mercoledì 28 marzo alle 20.00 sarà il film “The Mimic”, diretto dal regista Huh Jung, che per l’occasione sarà presente in sala, l’evento di punta della settima giornata del 16/mo Florence Korea Film Fest, il festival dedicato al meglio della cinematografia sud coreana contemporanea al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50r).  Alla sua uscita nelle sale in Corea del Sud, “The Mimic” è diventato immediatamente uno degli horror che ha registrato il maggior numero di spettatori negli ultimi 5 anni. Ispirato alla leggenda urbana sudcoreana della Tigre Jangsan, una creatura mangiatrice di uomini che vaga intorno a Jangsan, una montagna nella città di Busan, il film racconta di Hee-yeon e la sua famiglia, che, dopo la sparizione del figlio lasciano Seoul e si trasferiscono nel paese natale della madre del marito, sperando di ritrovare un po’ di serenità ma una serie di inquietanti eventi sembra ostacolare l’inserimento della famiglia nella nuova casa.

Le proiezioni al cinema La Compagnia partiranno alle 15.00 con “Microhabitat” primo lungometraggio dell’esordiente Jeon Go-woon, che racconta vizi e sacrifici di una ragazza moderna. Mi-so si guadagna da vivere facendo la domestica, e le uniche gioie della sua vita sono il whisky, le sigarette e il suo ragazzo. La crisi sopraggiunge nel momento in cui il prezzo delle sigarette e dell’affitto aumenta, costringendo Mi-so a sacrificare la sua abitazione in affitto, pur di non abbandonare i suoi vizi. Inizia così a vagare tra le case dei suoi vecchi amici, sparsi per Seoul, approfondendo la loro quotidianità e le loro relazioni. Riuscirà a trovare una stabilità?

Alle 17.30, all’interno della sezione “Orizzonti coreani” è in programma “The day after” di Hong Sang-soo, considerato uno dei più affermati autori del cinema coreano contemporaneo grazie al suo inconfondibile stile intimista. La pellicola, presentata al Festival di Cannes in concorso e nella sezione Special Screening, racconta di un triangolo amoroso.

Alle 16.00 al cinema La Compagnia sarà possibile provare a indossare l’hanbok, il tipico abito da cerimonia coreano.

INFO e PROGRAMMA

Al Cinema Odeon torna Gatta Cenerentola

Lunedì 26 Marzo alle ore 21.00 un importante evento speciale al Cinema Odeon di Firenze che in collaborazione con Nemo Academy presenta Gatta Cenerentola, il film d’animazione di Alessandro Rak che ha recentemente vinto 2 David di Donatello (Migliori effetti digitali e Miglior produttore).

Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, GATTA CENERENTOLA è uno dei più originali e importanti film italiani della stagione e racconta di Vittorio Basile, un armatore che inventa “un fiore all’occhiello dell’ingegneria navale italiana” per dare lustro alla città di Napoli. Ma l’avidità del faccendiere Salvatore Lo Giusto, detto ‘o Re, e della bella Angelica Carannante, promessa sposa di Basile, mettono fine alla vita e ai sogni dell’armatore, lasciando la piccola Mia, figlia di primo letto di Vittorio, nelle grinfie della matrigna e dei suoi sei figli – cinque femmine e un “femminiello” – che affibbiano alla bambina il soprannome di Gatta Cenerentola. Riuscirà Primo Gemito, ex uomo della scorta di Basile, a riportare la legalità nel porto di Napoli e a sottrarre Cenerentola alla sua prigionia?

L’opera cinematografica — diretta da Alessandro Rak (già autore del fortunato “L’arte della felicità”), Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone — ha solide radici letterarie che affondano nel lavoro di Giambattista Basile (1566-1632), autore che fu tra primi a esplorare le strade delle fiabe popolari e che Benedetto Croce definì «Boccaccio napoletano», nonché nel teatro musicale di Roberto De Simone. La fiaba La Gatta Cenerentola ritrae un’eroina gotica e tragica, calata in una vicenda densa di sentimenti forti. Il personaggio di Cenerentola — che arriva perfino a commettere crimini — è stato l’archetipo delle Cinderelle che seguirono, tutte meno estreme, da quella dei fratelli Grimm a quella di Perrault fino alla variante cinematografica di Walt Disney. La storia è inclusa nella raccolta postuma di Basile Lo cunto de li cunti (1634-1636), il più antico tesoro di fiabe popolari. Dal modello di Basile è partito il lavoro di Mad, casa di produzione partenopea che ha realizzato il film, in cui la protagonista si chiama non a caso Mia Basile.

Cinema Odeon Firenze

Tel. 055-214068

Biglietto: euro 8.50

Al 16/mo Florence Korea Film Fest “The Handmaiden”, il thriller erotico del regista culto Park Chan-wook

“The Handmaiden” è un inno all’amore e alla libertà delle donne, tra intrighi, passioni e colpi di scena.  Sempre Lunedì 26 marzo continua l’omaggio a Ha Jung-woo con la proiezione di “Chronicle of a Blood Merchant”

Un thriller dal twist erotico, recentemente premiato ai British Academy Film Awards come miglior film non in lingua inglese, che unisce il tema della libertà femminile a intrighi, passioni e colpi di scena. È questo “The Handmaiden”, l’ultimo lavoro del regista-culto Park Chan-wook, già autore di pellicole rivoluzionarie come “Old Boy” e “Lady Vendetta” che lunedì 26 marzo alle 20.00 al cinema La compagnia di Firenze costituirà l’evento centrale della quinta giornata del 16/mo Florence Korea Film Fest, il festival dedicato al meglio della cinematografia sud coreana contemporanea. Definito dallo stesso Park Chan-wook “una celebrazione del piacere femminile e un grido di libertà contro l’oppressione degli uomini”, “The Handmaiden” è ambientato negli anni 30 del Novecento, durante la dominazione nipponica in Corea. La giovane ladruncola Sokee viene assunta come cameriera nella casa della ricca ereditiera Hideko, che vive pressoché isolata dal mondo sotto il controllo del tirannico zio, perverso e bibliofilo. Il vero intento di Sokee è avvalersi dell’aiuto di un truffatore per impadronirsi del patrimonio di Hideko, ma ben presto tra le due scatterà qualcosa di inaspettato, che porterà il piano di Sokee verso una conclusione molto diversa da quella immaginata.

Le proiezioni della giornata partiranno alle 15.00 con “Chronicle of a Blood Merchant” pellicola in cui Ha Jung-woo torna dietro la macchina da presa scrivendo, dirigendo e interpretando una delicata cronaca familiare, ambientata nel 1953, all’indomani della conclusione della Guerra di Corea. Heo Sam-gwan desidera sposare la bella Heo Ok-ran. Per riuscire nell’impresa, con il consiglio di suo zio, decide di vendere il proprio sangue così da guadagnare denaro e dimostrare di essere in salute e quindi destinato a essere un buon lavoratore. Anni dopo, Heo Sam-gwan si gode la famiglia che ha costruito con fatica fino al momento in cui inizia a sospettare che l’amato primogenito non sia davvero suo figlio. Alle 17.30, spazio al cinema indipendente, all’interno della sezione Independent Korea con “Mothers” di Lee Dong-Eun. Hyo-jin ha solo 30 anni quando perde il marito in un tragico incidente. Due anni dopo è costretta inaspettatamente a formare una nuova famiglia insieme a Jong-uk, il figlio nato dall’unione del marito e della sua ex-moglie. Hyo-jin e Jong-uk riusciranno a vivere insieme, superando l’imbarazzo iniziale, instaurando un vero e proprio rapporto madre-figlio?

Il pomeriggio sarà dedicato al cortometraggio con “Line” di Shin Ji-hoon, sulla strana giornata di un distributore di volantini, “My father’s room” di Jang Na-ri, dove il regista, tramite la poetica dell’animazione in bianco e nero riesce a mettere in luce una trama drammatica: il racconto di un padre violento e delle conseguenze traumatiche per la figlia, “Please don’t direct a movie” di Lee Dae-young, esperimento di meta-cinema che si rivolge agli addetti ai lavori su un’attrice alle prese con una scena che proverà per ben 32 volte e “First paychech” di Lee Yun-kyu, sulla difficile vita di una segretaria.

INFO E DETTAGLI 

Critico per un giorno: ‘Sono Angelica, voglio vendetta’

?Firenze, ‘Critico per un giorno’, è un progetto di ‘Cinema la Compagnia‘ e ControradioClub, tramite il quale un gruppo di soci del Club, che si sono registrati all’evento, può assistere gratuitamente alle anteprime di film o di documentari selezionati in programmazione al Cinema La Compagnia, per poi essere intervistati da Gimmy Tranquillo e stilare una recensione che sarà poi pubblicata sui media di Controradio.

Martedì 20 marzo al cinema La Compagnia, è stata la volta della prima nazionale del film, ‘Sono Angelica, voglio vendetta’, il film è scritto, diretto e montato da Andrea Zingoni, con il sostegno di Fondazione Sistema Toscana e la partnership di Controradio.
I protagonisti di ‘Sono Angelica, voglio vendetta’ sono tutti i giovanissimi esordienti, Sofia Rivolta di 19 anni, Pietro Zingoni di 20 e Eloisa Reverie Vezzosi di 22, con una formazione durata 12 mesi affidata a Marco Mattolini.

Nella breve nota della presentazione del film si legge: “Sono Angelica, voglio vendetta’ è un film sulla violenza sulle donne. Ma è anche un film sulle donne che non ci stanno a essere vittime. E’ un film sulla consapevolezza che ogni destino può diventare epico. Ed è un film per ciascuno di noi. Per chi cerca una storia avvincente. Per chi cerca grandi suggestioni visive. Per le giovani ragazze e i giovani ragazzi. Per chi non ha paura dei sentimenti. Per chi vuole uscire dal cinema più forte di prima”.

Le Recensioni dei soci del ControradioClub.

A.F.B. e F.T.:
Prima di tutto voglio ringraziarvi per la possibilità che date a noi soci di partecipare a vari avvenimenti culturali, a gratis o a prezzi scontati.
Non è facile fare la recensione di un film come questo che tratta del retrogrado rapporto di sopraffazione uomo-donna/maschio-femmina ancora purtroppo attuale e forse in aumento nella ns. società.
La Protagonista, molto brava, ci ha ripetuto e fatto capire bene che nella realtà attuale essere sé stessi, cercare di affermarsi come persona E’ PERICOLOSO.
Non sei realmente libero, devi mimetizzarsi, rinunciare alla tua spontaneità, alla tua diversità e questo è tremendo sia a chi è toccato subire violenza che a chi potrebbe subirla. La violenza non guarda in faccia nessuno uomo o donna che sia.
Il film ha piglio e scorre bene anche se in certi momenti non ne sei abbastanza coinvolto. Il regista nel dopo film ha spiegato che ha intenzionalmente scelto la vendetta come conclusione della storia perché voleva che lo spettatore si ponesse la domanda di come si sarebbe comportato in una situazione analoga. Non sono d’accordo con lui perché lo spettatore questa domanda se la sarebbe posta anche con un finale diverso.
E’ comunque quasi impossibile ipotizzare un certo comportamento nel caso capitasse a te. Solo dopo che hai subito tutte queste pene, violenze e torture forse saprai cosa fare per ritrovare te stesso. Per le persone più vicine è forse più facile prevedere come  affrontare questo dolore e la difficoltà di rientrare in comunicazione con la vittima anche per chi la ama e ne è riamato.
Sofia ha spiegato che lei non farebbe questa scelta ed anch’io mi trovo d’accordo perché la legge “occhio per occhio, dente per dente” è anche questa una grande violenza ma in questo caso, personaggi di tale ferocia, che avrebbero senz’altro reiterato e la giustizia, che lascia il tempo che trova…: quindi hanno avuto quello che meritavano, con risparmio per le patrie galere
E’ comunque encomiabile sostenere i nostri registri che fanno film interessanti con tutte le difficoltà che ci sono per i costi e la distribuzione, grazie anche alla collaborazione vostra e di altri enti. E’ sempre comunque bello vedere Firenze in un film girato bene e con inquadrature particolari.

Gianni:
Dico subito.che il film non mi è piaciuto e se non fosse stato per il rispetto per Controradio me ne sarei andato dopo mezzora. Mi è sembrato un film supponente e velleitario in cui l’autore scopiazza alcune cose viste e sentite senza averle capite (psicoanalisi e psicologia da baraccone, personaggi tratti da “io ballo da sola” (ambiente di ricca borghesia che se ne frega del mondo) scene truculente prese da Tarantino in particolare Kill Bill) non parlo poi della recitazione degli attori (se si può’ chiamarli attori). In sostanza il mio pensiero è: NON E’ OBBLIGATORIO FARE UN FILM. SI DEVE FARE SE SI E’ CAPACI. Come ha detto una mia amica è un film offensivo per le donne che hanno subito violenza e per chi ci lavora.

Maria Laura:
Sofia ci fa vivere la devastazione che vive una donna che è stata violentata. Il suo mondo interiore, il terrore, i suoni amplificati nella mente. La devastazione fisica ed emotiva. Poi il percorso di risalita dall’abisso, con l’aiuto degli amici, dei medici olistici e istituzionali, della madre (?). Quando infine grida vendetta, vince la paura e affronta e il carnefice come donna ho sentito il versamento di sangue dello stupratore come un atto riparatore alla violenza gratuita e inaudita.

Alberto:
Per la sua prima opera cinematografica a lungometraggio, Andrea Zingoni non ha voluto
allontanarsi troppo dalle sue precedenti esperienze artistiche. Disegnatore di cartoons (per
Frigidaire, Re Nudo, Linus…), V-Jay del Tenax, video artist con il gruppo dei Giovanotti Mondani Meccanici, Zingoni pesca a piene mani da questo genere di immaginario visivo per comporre un’opera costruita non velatamente in uno stile alla Tarantino e ispirata al genere “rape and revenge” di tanti B-movies americani e asiatici degli anni ’70.
Gli attori, pressoché tutti esordienti e giovanissimi, ruotano intorno alla protagonista interpretata dalla diciannovenne Sofia Rivolta, un volto che a tratti ricorda parecchio quello di Asia Argento, tanto per rimanere in tema di violenze e molestie.
Angelica – di nome e di fatto – è bella, vive una bella vita insieme a gente bella e si muove nella bellezza di Firenze, una Firenze magistralmente esaltata nei suoi scorci più tradizionali da una fotografia incisiva e brillante. Ma abita, profeticamente, in via dell’Inferno ed è in un inferno di disperazione e paura che si troverà improvvisamente catapultata da una violenza brutale e feroce che spazza via ogni precedente bellezza e la confina in una dolente solitudine.
Fallita ogni altra via, troverà un riscatto shakespeariano – ed un pianto finalmente liberatorio – solo vendicandosi personalmente e violentemente dei suoi aguzzini.
Di questi tempi, un “messaggio” di violenza privata e vendetta personale, diciamolo, non suona molto bene. Di gente che invoca il farsi giustizia da sé verso chiunque sia davvero, o comunque sia ritenuto, dannoso, in giro ce n’è fin troppa, e non si avverte il bisogno che si soffi sul fuoco.
Ma quest’opera non vuole inviare un messaggio così impegnativo, è palesemente di minor
intendimento. Anzi, caso mai, vuole, in chiave di fumetto, parlare di violenza contro le donne, e di questo invece c’è grande bisogno.
L’opera però è riuscita a metà. Convincente nella fotografia e negli effetti (bella un’efficace scena onirica in un paesaggio innevato, con una nevicata che va in senso inverso), scorrevole nel suo stile fumettistico, forte in alcune scene di violenza e di dolore, ben scandita da una colonna sonora che ha il pregio dell’originalità, risulta invece troppo schematica nella sceneggiatura, eccessivamente caricaturale in alcune figure, specialmente quelle degli psicologi/santoni che dovrebbero dare aiuto ad Angelica, e non può non risentire della recitazione ancora acerba dei suoi giovanissimi ed esordienti attori.

Laura:
Premettendo che non amo i film visionari e poco lineari, mi tolgo subito
dall’imbarazzo dicendovi che il film non mi è piaciuto. L’ho trovato faticoso, troppo
carico di stimoli visivi e uditivi, troppo “videoclip”. Per la soglia sopportazione dei
miei sensi sarebbe potuto finire almeno una mezz’ora prima.
Però devo riconoscergli alcuni meriti. Il primo è quello di mostrare Firenze nella sua
bellezza, una bellezza che incanta e che si contrappone con forza all’orrore vissuto da
Angelica. E da fiorentina che troppo spesso non riesce a vedere le meraviglie che ha
sotto gli occhi tutti i giorni, questo non è un merito di poco conto.
Secondo punto a suo favore è quello di saper emozionare, anche se la maggior parte
delle emozioni che mi ha suscitato erano piuttosto fastidiose. Il dolore fisico e morale
di Angelica è quasi palpabile, l’angoscia dei suoi incubi è penetrante, il ribrezzo
provato (da me spettatrice) di fronte a quegli uomini bestiali è difficilmente
sopportabile.
Considerando che il tanto acclamato “La forma dell’acqua” non è riuscito ad emozionarmi – nel bene e nel male – per più di qualche secondo, direi che avermi suscitato emozioni, anche se nere, può dirsi un successo.
Ed infine, merito forse più grande, è il senso di liberazione sprigionato dalla vendetta
di Angelica.
Se nel mondo civile e moderno non possiamo in alcun modo accettare la logica dell’occhio per occhio, alla quale tutti dovremmo opporci, nello spazio della favola quasi horror la vendetta è liberatoria, rappresenta ciò che forse ognuno di noi vorrebbe avere il coraggio di fare se succedesse qualcosa di così orribile a sé o ad uno dei propri cari.
È indubbio che il film non voglia porsi come veritiero o credibile nei fatti che narra – come potrebbero altrimenti restare impuniti i mostri che hanno agito a volto scoperto? Come potrebbero passare inosservati i cadaveri che Angelica lascia letteralmente sulla strada? E allora, se siamo nello spazio della favola, per quanto nera,  ben venga quella vendetta che ci restituisce un po’ di quel senso di giustizia che troppo spesso non riusciamo a trovare nel mondo reale (e in una forma che comunque io non vorrei trovare nel mondo reale!).

Giuditta:
Neanche degno di essere definito film. Nessuna capacità di recitazione. Nessuno sforzo per evitare banalità intollerabili. Offensivo per le donne che hanno subito violenza. Offensivo per chi lavora con loro cime psicoterapeuta nella dolorosa e difficile vita dopo un simile trauma.

Rosy:
L’invito ai soci di fare ‘Critico per un giorno’ è una bellissima cosa se la risposta viene fatto nello spirito giusto. La Critica serve per dare una lettura al pubblico e serve a chi lavora per fare meglio. Non condivido la presunzione di che spara a zero e sputa veleno sul lavoro di un altro.
Il film scritto e diretto da Andrea Zingoni come primo lungo metraggio ha affrontato un tema delicato-la violenza sulla donna-con coraggio e senza superficialità. Forse troppo lungo e a volte poco convincente per la mancanza di esperienza dei giovanni attori ma sicuramente efficace nel intento di farci sentire la sofferenza del corpo e psyche infranto da una violenza atroce.
Ho trovato il formato delle riprese fotografiche e fumetto un connubio efficace per farci esaudire la Vendetta finale di Angelica pur sapendo che nella realtà la Vendetta non è altro che un ampliasi della violenza.
La scena onirica della neve é di grande livello, la colonna sonora originale. Ho trovato la scena di violenza estremamente raccapricciante ed inquietante. Il film mi rimane dentro e mi provoca una riflessione sulla vendetta.
Sono certa che il regista non vuole incitare le brave ragazze ad essere violente e vendicative, ma forse vorrebbe vedere le donne libere di essere se stesse e non sopportare in silenzio la sopraffazione nel il giudizio del maschilista omofobico.
Ringrazio Andrea Zingoni che sta dalla parte delle donne.

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