Omaggio a Jean-Michel Basquiat a trent’anni dalla sua scomparsa

Lo Schermo dell’arte,  per Secret Florence presenta Omaggio a Jean-Michel Basquiat due film sull‘artista a trent’anni dalla sua scomparsa.  Downtown 81 di Edo Bertoglio e Boom for Real: the Late Teenage Years of Jean-Michel Basquiat di Sara Driver.  Martedì 12 giugno 2018 ore 21.00 Firenze, Cinema La Compagnia

Martedì 12 giugno al Cinema La Compagnia saranno presentati, a trent’anni dalla sua scomparsa, due film sul celebre writer newyorchese, che ha trovato proprio nelle strade della sua città le ispirazioni per la sua arte.
Alle 21.00 la favola postmoderna Downtown 81, girata tra il 1980 e il 1981 da Edo Bertoglio tra le strade e i locali underground di New York, che racconta tra fiction e documentario una giornata del giovane Basquiat, che interpreta sé stesso.

A seguire l’anteprima del documentario Boom for Real: The Late Teenage Years of Jean-Michel Basquiat, appena uscito negli Stati Uniti, in cui la regista Sara Driver ricostruisce con interviste a protagonisti del tempo e materiali d’archivio gli esordi del giovane Basquiat, destinato a conquistarsi un posto tra i maggiori protagonisti dell’arte del XX secolo.

Boom for Real: The Late Teenage Years of Jean-Michel Basquiat di Sara Driver (Stati Uniti, 2017, 78’)

Jean-Michel Basquiat fa la sua comparsa sulla scena artistica della downtown di New York alla fine degli anni Settanta. Scappato dalla casa familiare di Brooklyn nel 1975, all’età di 15 anni, conduce una vita da vagabondo trovando rifugio da amici e amanti, a cui ricambia l’ospitalità trasformando gli oggetti domestici in opere d’arte. Il film mostra la relazione tra l’allora nascente cultura dei graffiti, delle tag e dei disegni sui vagoni della metropolitana, e le prime opere del writer Basquiat, che con lo pseudonimo SAMO scriveva sui muri stravaganti poesie, raccontata, fra gli altri, dal regista Jim Jarmusch e dal rapper Fab Five Freddy, che insieme ai muralist Lee Quiñones e Al Diaz, aiutò a rendere celebre la tag SAMO, prima che lo stesso Basquiat la reclamasse come sua. Nel film si mostra Basquiat quasi come un’entità aliena comparsa dal nulla in mezzo al Lower East Side, determinata a dire la sua in ogni campo artistico, dalla pittura alla musica, fino alla moda. Una figura destinata a cambiare per sempre il volto della città e a conquistarsi un posto tra i grandi artisti americani del ventesimo secolo.

Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti
prenotazioni: info@cinemalacompagnia.it

Lo schermo dell’arte Film Festival per Secret Florence 2018
Omaggio a Jean-Michel Basquiat
Martedì 12 giugno 2018, ore 21.00
Firenze, Cinema La Compagnia

 

L’Italia a Hollywood

L’Italia a Hollywood è il titolo della mostra al Museo Ferragamo, aperta dal 24 maggio 2018 al 10 marzo 2019.

L’Italia a Hollywood esplora il periodo che va dal 1915 al 1927, cioè gli anni che Salvatore Ferragamo trascorse in America prima di fare ritorno in Italia. E si tratta di anni che furono cruciali, perché videro il passaggio del testimone culturale nel campo del cinema dall’Italia agli Stati Uniti.

Prima della nascita di Hollywood infatti era Torino il centro di produzione del cinema più importante  ed effervescente del mondo. Fu proprio a Torino che quel geniaccio di Giovanni Pastrone si invento’ i “kolossal”. Il suo film Cabiria, girato tra le Langhe, le Alpi, la Sicilia e la Tunisia nel 1912 e uscito nel 1913 fu un successo planetario. Ma planetario davvero: infatti rimase in programmazione un anno nelle sale di Parigi e di New York, e fu il primo film proiettato alla Casa Bianca.

E’ riconosciuto da tutti che Cabiria influenzò profondamente il cinema americano. Martin Scorzese ebbe occasione di dire a Cannes che “tutto cominciò con Cabiria“, sia dal punto di vista artistico che tecnico – per l’invenzione dei dolly e degli effetti speciali, tra le tante altre cose. Purtroppo per l’Italia però quello che sembrava l’inizio di una felicissima stagione artistica svaporò poi nel nulla grazie alla Prima Guerra mondiale.

Salvatore Ferragamo emigrò da Bonito, provincia di Avellino, proprio nel 1915, con l’intenzione di stabilirsi insieme a dei fratelli che l’avevano preceduto e si erano fermati sulla East Coast. Ma a lui Boston non piacque e decise di andare a tentare la fortuna in California.

Fu una decisione felice. Santa Barbara ospitava vari studi di registrazione e Ferragamo ne capì tutto il potenziale. Cominciò così a lavorare creando calzature per attori, e soprattutto attrici, che avrebbero poi fatto grandi carriere, e che gli sarebbero rimasti fedeli. Personaggi che diventeranno celeberrimi, come Mary Pickford, Pola Negri, Charlie Chaplin, Joan Crawford, Lillian Gish, Rodolfo Valentino… Per non parlare dei registi, trai quali D. W. Griffith e Cecil B. DeMille.

Quando poi l’industria cinematografica decise di spostarsi più vicino a Los Angeles, in una nuova zona appena lottizzata, ecco un’altra decisione felice e lungimirante: anche Ferragamo si spostò a Hollywood e vi aprì il suo primo negozio. Il resto è storia.

La mostra racconta questa storia e quella nascita di Hollywood, inquadrandole anche nel fenomeno più vasto dell’emigrazione italiana. Lo fa utilizzando una messe di documenti poco noti che rendono L’Italia a Hollywood una mostra interessante anche a chi non si cura di scarpe e di moda.

La mostra infatti racconta anche dell’emigrazione italiana, di come questa fosse suddivisa per regioni e di come gli italiani venivano visti (e snobbati) dalla popolazione statunitense. Un ricordino di quando gli emigrati eravamo noi, insomma.

In più, L’Italia a Hollywood analizza gli influssi della cultura italiana su quella americana in vari settori, dal cinema all’architettura, all’arte, all’artigianato.

Nel 1915 ebbe luogo una grande mostra a San Francisco che presentò tanta arte italiana. Prendendo avvio da questa, L’Italia a Hollywood presenta tanti quadri e sculture difficili da vedere insieme e ricostruisce con dovizia di particolari un periodo davvero molto interessante.

La mostra approfondisce poi la vita e la carriera di quattro personaggi emblematici di questo riversarsi di talenti italiani oltreoceano: si tratta di due uomini e due donne, cioè di Rodolfo Valentino ed Enrico Caruso, e di Tina Modotti e Lina Cavalieri.

Non furono i soli. La mostra infatti racconta anche dei molti altri italiani e italiane che contribuirono, spesso in maniera importantissima, allo sviluppo del cinema, della musica, delle arti e dell’economia statunitensi. Si arriva fino ai nostri giorni.

L’Italia a Hollywood è una mostra che offre l’occasione di imparare molto su un periodo della nostra storia non ancora conosciuto come dovrebbe, nonché su quanto abbia dato l’Italia a Hollywood.

Margherita Abbozzo. Tutte le fotografie sono mie, a parte quella celeberrima di Lewis Hine, Immigrati Italiani a Ellis Island, del 1905. Tutte le info pratiche per la visita al museo le trovate qui.

Cinema Odeon di Firenze, da PIL a FIL: “BHUTAN: FELICITA’ INTERNA LORDA”

Domani, venerdì 8 Giugno, un importante evento speciale al Cinema Odeon di Firenze, che presenta il film documentario BHUTAN: FELICITA’ INTERNA LORDA di Marie-Monique Robin (versione italiana), che illustra come il paese asiatico abbia sostituito il PIL con il FIL.

E’ da un piccolo stato della catena dell’Himalaya che parte la rivoluzione contro la dittatura del Prodotto Interno Lordo (PIL) e della crescita economica a ogni costo: da alcuni anni il regno del Bhutan ha infatti deciso di sostituire il PIL con il FIL, ovvero l’indice di Felicità Interna Lorda.

Quattro i pilastri per misurare il benessere della popolazione: la tutela dell’ambiente, la conservazione della cultura locale, il buon governo e uno sviluppo economico responsabile e durevole. Ma tra gli indicatori figurano anche la ricchezza dei rapporti sociali, l’istruzione e la salute dei cittadini.

Tra i sostenitori più convinti di questa svolta radicale figura niente di meno che il Dalai Lama: “A livello nazionale e mondiale – ha dichiarato – abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e non di ostacolare il raggiungimento della felicità”.

 

Il Bhutan sembra essere sulla buona strada: il nuovo criterio che guida la definizione della politica di sviluppo del Paese ha portato alla riconversione dell’agricoltura (100% bio nel 2020), all’introduzione del sistema sanitario gratuito per tutti e alla promozione delle energia rinnovabili. Se tutto quanto messo in opera sino ad ora grazie al FIL concorre a ridisegnare il futuro del piccolo regno, non costituisce forse anche un messaggio di speranza per quello del mondo?

 

Estate Fiorentina 2018: 11 film in anteprima per la V edizione di ‘France Odeon – Cannes a Firenze’

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa della V edizione di ‘France Odeon – Cannes a Firenze’, rassegna diretta da Francesco Ranieri Martinotti, inserita nel cartellone dell’Estate Fiorentina, che si svolgerà dal 12 al 14 Giugno all’Istituto Francese di Firenze (Piazza Ognissanti 2) e dal 15 al 17 Giugno al Cinema La Compagnia di Firenze (Via Cavour 50r).

11 titoli in anteprima, il film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 71, “Manbiki Kazoku”, di Hirokazu Kore-eda, un omaggio a Jean Luc Godard, Palma d’Oro Speciale, con la proiezione del suo film “Le livre d’image”, e un reading di Giovanni Cocconi “Le tourbillon de la vie”.

La rassegna, evento strategico dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze, organizzata in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e Institut Français Firenze, porta nel capoluogo toscano 11 film in anteprima, provenienti dalle diverse sezioni del Festival di Cannes 71, appena conclusosi, come la Quinzaine des Réalisateurs e la Selezione Ufficiale del Concorso.

In omaggio alla Quinzaine des Réalisateurs, che ha compiuto 50 anni, s’inizia all’Institut Français (12 giugno ore 18.30) con il reading “Le tourbillon de la vie”, di Giovanni Cocconi, dedicato a Truffaut e Godard e al ‘Maggio francese’. A seguire, la proiezione di “Le livre d’image”, di J.L. Godard, Palma d’oro Speciale a Cannes, opera già diventata cult, incentrata sull’ossessione per l’immagine attraverso una riflessione sulle possibilità e i limiti del linguaggio. Per gli appassionati della lingua spagnola, sempre martedì 12 alle ore 21,15, in programma “Petra, Jaime Rosales”, con la grande attrice spagnola Marisa Paredes; dalla Colombia arriva “Pajaros de Verano”, di Ciro Guerra e Cristina Gallego (Institut français, mercoledì 13 giugno ore 19.00) l’imperdibile saga di una famiglia di contadini di un villaggio colombiano, che negli anni 70’ divennero i principali narcotrafficanti verso gli Usa.

Nucleo centrale di Cannes a Firenze sono quattro film premiati dalla giuria presieduta da Kate Blanchett: il premio per la Miglior Regia, Zimna Wojna, (“Cold War”) di Pawel Pawlikowski, già autore di “Ida”, Premio Oscar come Miglior film straniero nel 2015, potente storia d’amore sullo sfondo della Guerra Fredda nella Polonia degli anni 50 (Institut Français, mercoledì 13 giugno, ore 21.10 e Cinema La Compagnia, sabato 16 ore 21.30); “Capharnaüm”, di Nadine Labaki, che al festival ha ricevuto tre premi – Grand Prix della Giuria, Premio della Giuria Ecumenica e Premio La Libera – storie di infanzia negata nella periferia degradata di Beiruth (Cinema La Compagnia, venerdì 15 ore 18.00 e domenica 17 ore 19.45.); “Se Rokh”, (“Trois visages”), dell’iraniano Jafar Panahi, vincitore del Premio alla Miglior Sceneggiatura, il racconto on the road, tra le remote montagne del nord-ovest, al confine con la Turchia, alla ricerca di una ragazza che ha chiesto aiuto ad una famosa attrice iraniana per sfuggire alle vessazioni della propria famiglia conservatrice (Cinema La Compagnia sabato 16 ore 19.30); conclude la rosa dei titoli premiati la Palma d’Oro a Cannes 71, “Manbiki Kazoku”, (“Shoplifter – Un affare di famiglia”) del regista giapponese Hirokazu Kore-eda, che racconta la storia di una famiglia sui generis, fatta di persone che in realtà non sono parenti, unite dalla stessa indigenza, dal bisogno di trovare conforto sotto un tetto, insieme ai propri simili, che pone il film a cavallo tra l’ispirazione dickensiana e la poeticità neorealista zavattiniana (Cinema La Compagnia venerdì 15 alle ore 20.00).

Chi ama Xavier Bardem e Penelope Cruz non potrà rinunciare a vedere “Todos lo Saben”, di Asghar Farhadi, nel quale Laura, una donna spagnola che vive a Buenos Aires, ritorna nella sua cittadina natale appena fuori Madrid per prendere parte al matrimonio della sorella: una riunione familiare nella quale riemergerà un passato fin troppo a lungo sepolto (Cinema La Compagnia, venerdì 15 ore 22.00 e domenica 17 ore 17.30).

La compagine francese è rigorosamente rappresentata da due bei film della Quinzaine: “Amin”, di Philippe Faucon, già autore di “Fatima” (Cinema La Compagnia, sabato 16 ore 18.00) e da “Le monde est à toi”, di Romain Gavras, con Vincent Cassel, Isabelle Adjani (Cinema La Compagnia, domenica 17 ore 21.30).

Tutti i film sono in lingua originale sottotitolati in italiano.

‘Angelica’, Best Feature film al Solaris Film Festival di Nizza

?’Sono Angelica, voglio vendetta’, il film è scritto, diretto e montato da Andrea Zingoni, con il sostegno di Fondazione Sistema Toscana e la partnership di Controradio ha vinto il premio di ‘Best Feature film’ al Solaris Film Festival di Nizza.

Il Solaris Film Festival di Nizza è un festival cinematografico internazionale ed è una manifestazione no-profit dedicata alla scoperta dei nuovi talenti. Il Festival cerca di scoprire registi indipendenti provenienti da tutto il mondo e di presentare al pubblico il loro ultimo lavoro.

Tutti i film presentati sono visionati privatamente da una giuria di esperti del cinema. Tutti i registi, i cui film sono selezionati vegono contattati immediatamente dopo la selezione.

Il Solaris Film Festival è stato fondato per riunire i registi più originali insieme a un pubblico eterogeneo per il suo programma annuale di lungometraggi e cortometraggi, film sperimentali e lavoro degli studenti. Tutti i generi sono sempre i benvenuti.

Il nome del Festival è un omaggio al film iconico di Andrei Tarkovsky Solaris, un lavoro che non è solo un film di fantascienza ma anche una narrativa filosofica e poetica.

Raffaele Palumbo ha intervistato Andrea Zingoni:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/05/180531_01_ANGELICA_ZINGONI.mp3?_=1

“Il Risoluto” la proiezione, evento speciale al Cinema La Compagnia

Martedì 29 maggio al Cinema Teatro La Compagnia di Firenze ore 20.30 alla presenza del regista Giovanni Donfrancesco

ll film si svolge quasi interamente in una casa perduta in mezzo ai boschi di abeti del Vermont. Il vecchio Piero Bonamico passa le giornate guardando la televisione sul sofà insieme alla moglie Lee Aura, cucinando, curando le piante dell’orto. Legge molto ma scrive anche, e prende note di tutto quello che colpisce la sua attenzione. Di tanto in tanto, canta nel coro della locale chiesa presbiteriana.
Dall’incontro con il cineasta, scaturisce il bisogno di raccontare finalmente un passato sin qui taciuto. Lo sconvolgente passato, rivelato perlopiù nel sottosuolo, quasi in forma di una confessione, si alterna a pause, durante le quali si riemerge al presente, alla vita quotidiana che ancora sembra conservare un’eco forte di quei tempi lontani.

Nota del regista: Mi sono imbattuto in Piero per caso, mentre giravo il film The Stone River, nel Vermont. Piero ha iniziato ad aprirsi e a raccontarmi la sua storia, in particolare il periodo della guerra. E non si è fermato più. Per un qualche misterioso motivo era arrivato il momento di riportare alla luce per la prima volta vicende che aveva tenuto per sé per tutta la vita e nulla sembrava più fermarlo. Neppure lo sguardo incredulo della moglie Lee Aura che, durante il pranzo, non si capacitava che non le avesse mai raccontato niente di tutto ciò.

INGRESSO: 6€ intero /5€ ridotto/ gratuito con tessera IOinCOMPAGNIA INFO

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