🎧 Promoter Toscana: le nostre richieste alla Regione

Luca Zannotti, manager culturale e tra i promotori del Comitato “Promoter Toscana”, torna sulla sofferenza dei lavoratori del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’intrattenimento. E a pochi mesi dalla creazione di una tavolo con le istituzioni racconta le richieste che in questi giorni stanno avanzando alla Regione Toscana.

In podcast Luca Zannotti di “Promoter Toscana”, operatore e manager culturale torna sul coordinamento toscano degli organizzatori di eventi.

“Chiediamo alla Regione Toscana di inserire le imprese ricreative e culturali nel nuovo POR (Programma operativo regionale) considerando il settore cultura strategico allo sviluppo della nostra regione – dice Luca Zannotti di “Promoter Toscana” – Che i live club e gli auditorium vengano riconosciuti come luoghi di cultura, una riassegnazione delle risorse non redistribuite dall’ultimo bando per le imprese dello spettacolo e dei criteri più inclusivi per accedere ai ristori che tengano conto delle caratteristiche contraddistinguono le nostre imprese dello spettacolo e dell’organizzazione di concerti. Inoltre chiediamo che il bando delle partite Iva della Regione Toscana possa coprire le migliaia di lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata che dunque non versano giornate Inps ex Enpals e che non dispongono di un contratto di scrittura. Infine stop alla richiesta per l’adeguamento sismico dei locali di pubblico spettacolo di Firenze. I costi di adeguamento per un luogo di cultura sono in questi momenti insostenibili”.

Sono chiare e concrete le richieste che Luca Zannotti avanza alla Regione Toscana. Promoter, manager culturale, tra i promotori del comitato “Promoter Toscana”, Zannotti torna a parlare della profonda sofferenza che stanno vivendo – arrivati a questo punto della pandemia – i lavoratori della cultura, dell’intrattenimento, del clubbing e dello spettacolo dal vivo. E torna sugli esperimenti catalani che tanto stanno facendo discutere: di recente a Barcellona allo stadio Palau de Sant Jordi si è infatti svolto un concerto con 5000 persone, con la mascherina ma senza distanziamento. Zannotti saluta con grande favore questa esperienza, pur nella consapevolezza che la legislazione italiana è molto diversa da quella catalana. Infine una serie di proposte per trasformare questo periodo di grave crisi in una opportunità per riformare finalmente tutto il comparto della musica.

🎧 Mandela Forum: record di vaccini

Firenze, record di vaccini nella giornata di Pasqua al Mandela forum dove è stato possibile vaccinarsi fino alle 23:00 e le dosi di AstraZeneca e Moderna somministrate sono state quasi 2700. Ed ora si parla di vaccinare al Mandela anche gli over 80. Parla Massimo Gramigni.

Qualcuno adesso lo chiama Mandela Hub. Perché il Nelson Mandela Forum di Firenze fa parlare non per i concerti o i raduni per la Giornata della memoria, ma perché è diventato il breve il principale hub vaccinale della Toscana. E da tutta la Toscana sono arrivati durante il ponte pasquale per vaccinarsi, AstraZeneca e Moderna. Sono stati i giorni dei settantenni, tutti felici dell’esperienza vissuta fatta di grande efficienza.

“Abbiamo messo in campo la nostra esperienza fatta di 40 anni di organizzazione di eventi”, ha raccontato ai nostri microfoni Massimo Gramigni, patron con Claudio Bertini della Prg, la società che gestisce il Mandela e – tra le altre cose – anche l’altro hub vaccinale importante, il Modigliani Forum di Livorno. E l’esperienza di chi non ha solo organizzato concerti, ma anche mega eventi e l’ultimo viaggio del Papa a Firenze e Prato, è servita a far girare una macchina complessa che macina tutti i vaccini che arrivano.

“L’idea – racconta Gramigni – è nata proprio il 20 dicembre 2020, quando è venuta fuori la notizia del bando da 600 milioni di euro per costruire le primule dove si sarebbe dovuto vaccinare”. Già, le primule. Un costo enorme, tempi più lunghi e strumentazioni tecniche da smaltire una volta finita la campagna vaccinale.

“Immediatamente ci sono venuti in mente tutti quei luoghi – come i teatri, i forum, etc. – che sono riconosciuti dalle persone, che sono chiusi da un anno e che sono dotati di gabinetti per handicappati e connessione wi-fi. Perché non usare quei luoghi”. Nel telefono di Gramigni si dice ci sia “il mondo intero”. E così, da un giro di messaggi sono nati poi gli hub vaccinali così come li conosciamo oggi. Mentre già si parla di fare al Mandela anche i vaccini agli ottantenni.

🎧 Il ricordo di Stefano Merlini nelle parole di Carlo Fusaro

Ci ha lasciati ad 82 anni, dopo una lunga malattia, il professor Stefano Merlini. Giurista, costituzionalista, Sovrintendente della Fondazione del Maggio musicale fiorentino è morto a Fiumetto in provincia di Lucca. Il ricordo del collega e e amico Carlo Fusaro.

“Un uomo di grande passione”. E’ questa l’espressione che usa Carlo Fusaro per ricordare il collega e amico scomparso a Pasqua. Stefano Merlini, 82 anni, è morto nella sua casa a Fiumetto, in provincia di Lucca, dopo una lunga malattia.

“E’ stato un personaggio di grande spessore”, dice il collega e amico. Uno di quei personaggi che hanno dato un grande lustro alla città di Firenze ed alla sua accademia. Stefano Merlini è stato davvero tante cose. Fusaro ricorda come sia entrato nel mondo dell’Accademia passando prima dalla Magistratura.

“La selezione per diventare magistrati era – ai tempi – tra le più severe e difficili”, ricorda Fusaro. Che non manca di sottolineare come Merlini, lasciando la magistratura per l’insegnamento universitario, abbia praticamente scelto “di guadagnare la metà”. Dunque il magistrato e l’accademico insigne costituzionalista, certo. L’allievo prediletto di Paolo Barile, a sua volta allievo prediletto di Pietro Calamandrei, sicuramente.

Ma Stefano Merlini è stato anche tra i massimi esperti del rapporto fra Stato e Istituzioni culturali. E poi Sovrintendente a Teatro Comunale di Firenze a metà degli anni ’80 e ancora Sovrintendente della Fondazione del Maggio musicale fiorentino, tra il ’99 e il 2002. Inoltre è stato – in rappresentanza del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi – membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Presidente tra il 1975 ed il 1983 del Festival Estate Fiesolana, Presidente della Accademia Bartolomeo Cristofori, membro fondatore della Fondazione Paolo Grassi ed infine Presidente del Centro di studi politici e costituzionali intitolato a Piero Calamandrei e a Paolo Barile, centro nato nel 2007.

Innumerevoli i saggi dedicati al Diritto costituzionale italiano, il diritto costituzionale comparato, la storia delle istituzioni politiche e la storia delle istituzioni culturali nel loro rapporto con lo Stato.

 

Susanna Camusso: “Lo smart working per le donne è stato un massacro”

Per l’ex Segretaria generale della Cgil ed attuale responsabile delle politiche di genere Susanna Camusso, “lo smart working per donne è stato un massacro”.

La questione “donne e potere” è tornata di scottante attualità dopo lo scivolone del Pd nella formazione del Governo Draghi. Ed è stato questo il punto di partenza della trasmissione “Il Signor Rossi”, che ha avuto come ospite Susanna Camusso per oggi per la Cgil è la responsabile delle politiche di genere.

Enrico Rossi ha esordito dicendo che “il PD ha fatto sicuramente un autogol e il rimedio di mettere delle sottosegretarie non sarà certo la soluzione. Inoltre Draghi ha dedicato alla questione un passaggio importante, anche se forse un’autocritica avrebbe dovuta farla, essendo stato lui a formare il governo”.

Anche la Camusso è intervenuta sul discorso di Draghi, ricordando che “ha sbagliato a parlare di competizione. Come è possibile competere senza uguaglianza? Siamo di fronte ad una tale disparità di trattamento, dalla disparità di retribuzione, dei salari, nel tasso di occupazione, per quanto riguarda il lavoro di cura. E’ ovvio che siamo di fronte ad una situazione figlia delle discriminazioni che sono in essere”.

E su Draghi che avrebbe dovuto fare autocritica? “Il Pd ha sbagliato – risponde Susanna Camusso – ma hanno sbagliato anche Draghi e e il Presidente Mattarella, responsabili della formazione del governo. C’è ancora diffusa una idea della donna legata al focolare domestico, una donna che se vuole entrare nel mercato del lavoro deve farlo in una logica di competizione maschile.

Un pensiero tipico di una società patriarcale. Dove le donne se sono anche lavoratrici, lo sono ma su una seconda linea. Dove la maternità rimane una responsabilità privata e non sociale. E poi parliamo di crisi demografica. Viene in mente uno slogan del movimento delle donne che diceva che la precarietà è contraccezione”. Resta sempre incagliato nella discussione il tema delle così dette “quote rosa”.

Per Enrico Rossi è necessario supportare l’accesso delle donne nel mondo del lavoro. Spesso le donne contrarie sono quelle che hanno già raggiunto posizioni apicali. Mentre al contrario abbiamo vissuto per decenni un capitalismo basato sullo sfruttamento delle donne e del loro lavoro a domicilio”.

A proposito di lavoro a domicilio, Susanna Camusso fa notare che lo Smart working – o meglio, dice lei “un telelavoro obbligato” – ha rappresentato per le donne una stagione durissima, dove dovevano lavorare, badare ai figli, alla casa e tutto questo senza servizi e senza la scuola. La dimensione del domicilio è stata massacrante per le donne. Ed inoltre ha fatto riecheggiare il grande non detto, ovvero che è meglio che le donne se ne tornino a casa”.

Ed Enrico Rossi chiude la trasmissione ritirando fuori una sua vecchia proposta di quando era Presidente della Regione: “bisogna considerare l’asilo come primo anello gratuito della catena educativa, di accesso all’educazione. Feci al tempo due conti e si poteva fare. La cosa avrebbe una ricaduta notevole sia per quanto andiamo dicendo sulle problematiche demografiche, sia per un accesso più egualitario delle donne nel mondo del lavoro”.

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