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Alluvione della Piana, due anni dopo i cittadini dicono “noi abbiamo sempre paura”

Aulla

Nella notte tra il 2 e il 3 novembre del 2023 l’alluvione di Campi Bisenzio, Montemurlo e di altri comuni della Piana fiorentina. Il punto due anni dopo, tra ristori, burocrazie ed iniziative dei comitati. E la pioggia che continua a far paura.

Il problema è che due anni dopo, a sentire i cittadini che subirono l’alluvione della Piana fiorentina, si sente ripetere sempre la stessa frase: “noi abbiamo sempre paura”. Il trauma dei fatti gravissimi della notte tra il 2 e il 3 novembre 2023, certamente. Ma soprattutto – e questa è la critica che tutti i comitati muovono alle istituzioni – perché nulla è stato fatto per impedire che quanto accaduto accada nuovo. Ad Oste, siamo a Montemurlo, i cittadini denunciano il fatto che le fognature continuano a rappresentare un problema. Sul torrente Bagnolo l’attenzione è caduta solo sul piccolo ponte che lo fece esondare, ma niente è stato fatto per il letto del torrente e per gli argini, cioè per una vera messa in sicurezza. Quando piove in maniera più insistente, come in questi giorni, i cittadini – ci raccontano – passano la serata tra telefonate e messaggini per rassicurarsi a vicenda. Sul versante ristori a oggi la Regione Toscana ha liquidato con 5.000 euro 1.639 pratiche di ristoro presentate da famiglie per i danni subiti nell’alluvione del 2-3 novembre 2023, dice il Presidente Eugenio Giani, che aggiunge: “interrompere lo stato d’emergenza per attivare nuove e diverse procedure, che sono quelle del piano ricostruzione, secondo me non sarebbe agevole, nell’interesse dei cittadini”. Anche sul versante ristori, due anni dopo, la situazione rimane complessa, con i cittadini colpiti dall’alluvione, soprattutto a Campi Bisenzio, che continuano a navigare tra le carte, le richieste, le burocrazie e che lunedì mattina manifesteranno davanti la Prefettura per chiedere una proroga. “In molti – ci raccontano – rischiano di avere niente”.

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