“Il piano casa del governo non dà le risposte che chiedono i cittadini”. Lo afferma in un’intervista alla Stampa Sara Funaro, sindaca di Firenze e delegata dell’Anci alle politiche abitative.
Le città italiane, aggiunge, hanno bisogno in maniera urgente di tre cose: “Un contributo sull’affitto, fondi per la morosità incolpevole e risorse per le case popolari”.
“I Comuni – spiega Funaro – hanno un ruolo centrale perché hanno il polso del territorio, sanno quali sono i fabbisogni, ma senza il sostegno del governo e dell’Europa hanno difficoltà enormi. Porto l’esempio di Firenze: in assenza di risorse nazionali, per riuscire a ristrutturare le case popolari e assegnarle alle persone ho stanziato 20 milioni di euro. Io l’ho potuto fare perché Firenze è una meta turistica e ha entrate importanti, ma molti altri sindaci non se lo possono permettere. Così si creano dei divari che in un Paese non ci dovrebbero essere”.
Sulle risorse stanziate dal piano casa del governo, Funaro osserva: “Lo fa nel 2028, invece la prima cosa da fare è dare la possibilità ai Comuni di avere quei soldi già nel 2026. Poi occorrono risorse per la riqualificazione del patrimonio abitativo. Un’altra risposta necessaria è quella di reinserire un contributo all’affitto adeguato perché il mercato delle locazioni sta saltando. Le famiglie non riescono a trovare una casa sul mercato a causa del costo degli affitti che incide sempre di più sulla vita. E servono i fondi per la morosità incolpevole perché quelli attuali sono totalmente insufficienti”.
“A Firenze – prosegue Funero – abbiamo 8 mila case popolari e 16 mila affitti brevi, questo è il termine di paragone. Se non riusciamo a regolare il fenomeno rischiamo che questo divario aumenti sempre di più e che il mercato salti del tutto. La trasformazione dei centri in luoghi esclusivamente turistici rischia di espellere i residenti. A Firenze in area Unesco abbiamo limitato alcune attività commerciali e abolito risciò e caddy. Sempre nell’area Unesco non si possono più aprire nuove strutture di affitti brevi. Stiamo cercando di seguire le politiche messe in atto da Barcellona che nel tempo hanno determinato un calo del caro affitti del 9%”.


