“Chiediamo una proroga, almeno di un anno, per capire – dice la preside del Michelangiolo Federica Gambogi, auspicando un intervento della Regione in tal senso -. Non per aspettare, ma per organizzarci in modo costruttivo, pianificato, strategico”. Albanese (ass.ra scuola comune Firenze): “accorpamento frutto di scelta scellerata del governo”
Insegnanti, preside, personale amministrativo, studenti di oggi e di ieri tutti davanti a Palazzo Vecchio per dire ‘no’ all’ipotesi di accorpamento del liceo classico Michelangiolo di Firenze, che rientrerebbe in uno dei 16 che riguardano la Toscana.
Con l’accorpamento “viene persa l’autonomia anche di progettazione che abbiamo come corpo docente rispetto alle attività che in questi anni abbiamo abbiamo realizzato e stiamo pensando anche di portare avanti. Verrebbe tutto rimesso in discussione” afferma Gianmario Leoni della rsu del liceo. I docenti, sottolinea ancora, “stanno pianificando “l’offerta formativa per chi è nella nostra scuola e per chi potrà iscriversi nel prossimo anno. Chiaramente questa intempestività ci costringe a ripensare a rivedere le cose, senza avere certezza di quel che sarà”. Un dimensionamento, quello del Michelangiolo- che peserà anche sulla definizione degli organici, “in misura maggiore nel personale amministrativo, rispetto a quello docente, però non abbiamo fatto una stima perché non è possibile saperlo perché non sappiamo a chi verremo accorpati”. “La riflessione – conclude Leoni – è però ad ampio spettro, non riguarda solo il Michelangiolo, ma tutte le scuole”.
“Chiediamo una proroga, almeno di un anno, per capire – dice la preside del michelangiolo Federica Gambogi, auspicando un intervento della Regione in tal senso -. Non per aspettare, ma per organizzarci in modo costruttivo, pianificato, strategico. Non siamo né pessimisti né ottimisti, ma la situazione è abbastanza inquietante. Cerchiamo di fare meno danni alle scuole in generale. Anche perché se ci salvassimo noi rischierebbe un altro” istituto, “bisogna sempre pensare che noi dobbiamo migliorare l’offerta, con il dimensionamento è difficile”.
“Il governo già da tempo ha varato una legge scellerata che chiarisce come si vada a tagliare e non a investire sulla scuola e sull’educazione”, una legge “che è stata osteggiata in tutte le sedi possibili dalla Regione Toscana” ha detto invece l’assessora all’istruzione del Comune di Firenze Benedetta Albanese, a margine del presidio sotto Palazzo Vecchio per protestare contro l’accorpamento che interesserebbe anche il liceo Michelangiolo, prima di incontrare una delegazione di insegnanti e studenti.
“Il calo demografico – ha aggiunto – non ha ragion d’essere come giustificazione di efficientamento che, poi, ripeto, si traduce necessariamente in un taglio scellerato. Questa del Michelangiolo è l’ennesima forzatura, noi siamo al fianco non soltanto di questo istituto, ma in generale delle scuole del territorio fiorentino, metropolitano e toscano, perché è evidente che non è così che si costruisce la scuola, così la scuola si smonta”.
Albanese ha poi sottolineato che è in corso “una decostruzione progressiva che non tiene conto del valore principale che ha la scuola nella nostra comunità” e che proseguirà la protesta “per far capire dove si decide, cioè, a Roma, che questo non è costruire scuola, questo è distruggere”. Per quanto riguarda invece ruolo e responsabilità della Regione, “è già impegnata in tutte le sedi, quindi il tema deve essere correttamente centrato. Questa è una legge dello Stato che facciamo finta di non vedere nella sua reale portata, ossia che finge di attribuire numeri che poi vanno a cascare sui territori e si traducono in tagli”. “La scuola – ha concluso l’assessore – è un luogo identitario, di crescita e di cultura che va difeso, non tagliato facendo un mero calcolo di 15, 20 30 o 50 studenti, perché di questi numeri stiamo parlando”.


