Tav Firenze, la lettera aperta dell’operaio che si è licenziato

Noi lavoratori Nodavia ci “autolicenziamo”, ma lotteremo ancora per una “nuova” edilizia nel nostro paese

In questi giorni in 12 operai edili, compagni di lavoro al cantiere della Stazione Foster della Tav a Firenze, abbiamo dovuto dare le dimissioni per giusta causa in quanto non retribuiti da oltre 2 mesi e impossibilitati a mantenerci in trasferta.

Oltre ad aver passato quasi tutti, negli anni scorsi, molti periodi di disoccupazione per la crisi dell’edilizia, ora siamo arrivati all’assurda situazione in cui noi stessi lavoratori siamo costretti a lasciare il lavoro che speravamo di poter svolgere per più anni per la costruzione di una grande opera di Firenze.

Questa situazione sarebbe considerata assurda in un paese normale, ma purtroppo non lo è nel nostro paese che sembra da tempo essersi rassegnato a non essere più “una Repubblica fondata sul Lavoro”.

Se a qualcuno questa considerazione può sembrare ormai un po’ retorica, propongo di fare una veloce e concreta analisi dell’edilizia. Dall’inizio della crisi non ci sono state politiche per rinnovare questo settore, e una grossa responsabilità è anche di una parte imprenditoriale che ha temuto di perdere i vantaggi di un sistema non corrispondente al bene pubblico e troppo spesso con punte di irregolarità. Un sistema che spesso ha usato i lavoratori come scusa, piuttosto che come risorsa, per dare continuità a singhiozzo alle opere con uno spreco immenso di risorse pubbliche.

Se non sono punte avanzate di regolarità e qualità del lavoro le grandi opere, come pensiamo possa esserlo l’edilizia diffusa? Ed infatti registriamo ogni giorno nei cantieri l’incremento dell’incidenza degli infortuni, e sempre più sfruttamento ed intermediazione di manodopera da parte di piccole e grosse imprese in subappalto, specializzate nel raggiro dei diritti del contratti collettivi con il pagamento degli operai a “ora globale”.

Noi lavoratori ora siamo ancora disoccupati ma speriamo che la nostra assurda situazione sia finalmente di stimolo per la cosiddetta classe dirigente per investire in una edilizia basata sulla legalità e qualità, sui rinnovi e l’applicazione dei contratti collettivi di lavoro, per non continuare più a “sprecare” ancora lavoro e dare così un sostegno solido ai molti imprenditori che vorrebbero fare impresa di qualità.

Firmato: Raffaele Del Masto – RSA Fillea Cgil Nodavia

Fatima a Firenze per prova in strutture Mattei

Fatima Sy, la senegalese 40enne che ha raccontato di non esser stata confermata nel suo impiego in un istituto per anziani di Senigallia (Ancona) perché “nera”, in settimana sarà a Firenze: motivo, una prova di lavoro per Massimo Mattei, l’imprenditore del settore assistenza anziani ed ex assessore comunale che ieri, da Facebook, ha invitato la donna a venire nel capoluogo toscano a prestare servizio per lui.

A raccontarlo oggi, sempre da Fb, é lo stesso Mattei. L’imprenditore spiega di aver parlato con Fatima: “Fatima verrà a Firenze in settimana. Modi e tempi non saranno resi noti. Non avrà favoritismi rispetto ad altre lavoratrici e ad altri lavoratori. Se lavorerà bene avrà un’opportunità. Altrimenti no”, annuncia.

“Odio il razzismo e tanto mi è bastato per scrivere quel post – dice ancora l’imprenditore, riferendosi a quanto pubblicato ieri su Fb – Poi sarà il lavoro serio e quotidiano a dare la migliore risposta. Ho avuto almeno duecento messaggi privati. Soltanto una ventina vergognosi ed offensivi. Forse c’è ancora speranza mi viene da pensare”, conclude Mattei a propoosito del caso di Fatima.

Fabbrica Europa 2018 con Enrico Gabbrielli e John Parish

Domenica 6 maggio (in replica il 7,10,11 e13 maggio) Enrico Gabbrielli (Calibro 35) con “Performance per Segreterie Telefoniche”, alle 21.30 il live di John Parish. Stazione Leopolda, Firenze

PICCOLO ENSEMBLE DI COMUNICAZIONE è una performance che consiste nell’esecuzione dal vivo di una composizione originale per segreterie telefoniche.
Le segreterie telefoniche sono attivate da otto studenti del Liceo Musicale Francesco Petrarca di Arezzo, introdotti all’utilizzo del mezzo analogico durante le lezioni di tecnologia musicale.
I ragazzi di questa fascia d’età appartengono a una generazione che non conosce e non ha mai utilizzato la segreteria con cassetta a nastro collegata al telefono di casa. Una generazione che è lontana dall’immaginare l’attesa o la possibilità di non essere trovati o la pianificazione che richiedeva un mondo senza il telefono cellulare. D’altra parte è una generazione che utilizza come principale mezzo di comunicazione proprio il messaggio vocale, più di telefonate e sms.
Un dialogo tra generazioni: i ragazzi saranno esecutori di voci del passato, ma dialogheranno con esse, facendosi creatori di nuovi messaggi, il tutto sempre utilizzando solo le segreterie telefoniche. Ogni esecutore avrà una segreteria con uno o più nastri che dovrà azionare, fermare e incidere con un certo margine di libertà ma seguendo un foglietto di regole musicali, dialettiche e di ascolto degli altri.
Questa performance nasce da ENZO SONO LINA, un archivio di nastri magnetici e segreterie provenienti da tutta Italia e limitata alle registrazioni analogiche diffuse principalmente tra gli anni ‘80 e ‘90. In quell’epoca vicina e lontana in cui ancora non esisteva la connessione internet e non si poteva immaginare il significato dell’essere reperibili sempre ed ovunque. Un tuffo nel passato recente, in un modo di vivere completamente diverso, che a tratti non si ricorda più, ma che torna a essere vivo appena si riascoltano quelle vecchie parole.
La segreteria telefonica è un archivio di memoria a breve termine che risponde a uno scopo funzionale, cercarsi quando si è lontani, ed è predisposta per essere continuamente cancellata e sovraincisa. Vi si trovano messaggi, conversazioni, interruzioni, rumori e attese. Le ultime testimonianze orali di un’epoca che non c’è più.

INFO: 8€ –  6 maggio 2018 –  16.30 Stazione Leopolda di Firenze in replica il 7,10,11e13 maggio

Sempr e D+domenica 6 maggio Stazione Leopolda ore 21.30 John Parish Live.

John Parish – chitarra, tastiere, voce
Jean-Marc Butty – batteria, melodica, tastiere
Marta Collica – tastiere, voce
Jeremy Hogg – chitarra, lap steel
Giorgia Poli – basso, tastiere, voce

Screenplay è un album, ma anche un evento live del compositore, musicista e produttore britannico John Parish, noto per le sue collaborazioni con PJ Harvey, Eels, Giant Sand, Tracy Chapman, Aldous Harding e molti altri.
In questo coinvolgente viaggio tra musica e cinema, Parish è accompagnato da Marta Collica, Giorgia Poli, Jean-Marc Butty e Jeremy Hogg.

Multistrumentista che passa con disinvoltura dalla chitarra alla batteria, dalle tastiere al banjo, Parish, dalla seconda metà degli anni ’90, ha composto per il cinema, il teatro e la danza. La sua prima colonna sonora, per il film “Rosie” diretto dalla regista belga Patrice Toye, ha vinto il Premio Speciale della Giuria alla Bonn International Film & TV Music Biennale 1999. È autore delle musiche di “Sister” di Ursula Meier, vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino nel 2012, ed è stato nominato due volte per un Ensor (l’Oscar belga) con “Little Black Spiders” (2012) di Patrice Toye e “Le passé devant nous” di Nathalie Tielinck (2017).

PROGRAMMA

 

Livorno: manifestazione protesta pescatori per divieto ormeggio a dighe

Il  6 maggio i pescatori livornesi  manifesteranno al molo novo contro l’ordinanza dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno che vieta di ormeggiare presso la dighe curvilinea, della vegliaia e della Meloria antistanti il porto labronico, considerate ottimi spot per la pesca.

La protesta è organizzata dal ‘Popolo delle barchette’, un gruppo di pescatori sportivi e ricreativi livornesi, che ha diffuso un volantino con scritto ‘Giù le mani dalle nostre tradizioni! Sono espressione delle nostra livornesità’. A illustrare oggi i motivi della manifestazione c’erano anche il pluricampione del mondo di pesca in mare Marco Volpi, il consigliere comunale Marco Ruggeri, e i responsabili del gruppo Facebook ‘Pescatori livornesi uniti contro il divieto di ormeggio e pesca sportiva’, nato dall’iniziativa spontanea di alcuni cittadini e che, in poche ore, ha raccolto oltre 1500 iscritti.

“Con il pretesto della sicurezza – ha detto Marco Volpi -, i divieti stanno aumentando ogni giorno di più, limitando in modo insopportabile la pesca sportiva. Vorrei ricordare che il nostro è uno sport dal grande valore sociale, che si pratica all’aria aperta e ha radici forti nel nostro territorio. Vogliamo proteggere e tutelare questa tradizioni”. “La manifestazione sarà assolutamente pacifica – ha concluso Volpi -. La nostra intenzione è far vedere che a Livorno siamo tanti e abbiamo a cuore la tutela del nostro sport”.

Lavoro, Prato: intesa Comune-Procura contro sfruttamento

Firmata oggi in palazzo comunale un’intesa in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di sfruttamento lavorativo e di tutela delle vittime. A siglare l’accordo il vicesindaco Simone Faggi e il procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi.

Durante l’incontro ‘Un’altra strada è possibile: tratta e sfruttamento lavorativo’ organizzato nell’ambito della manifestazione Mediterraneo downtown a Prato è stato siglato l’ accordo.
Il protocollo vuole prevenire la diffusione di gravi casi di sfruttamento lavorativo e di incidenti sul luogo di lavoro che coinvolgono imprese e cittadini stranieri: avrà validità fino al 31 dicembre 2020.
“Con questa intesa abbiamo formalizzato l’impegno che già da più di un anno portiamo avanti insieme alla procura. Emerge in città un quadro della situazione abbastanza preoccupante che richiede degli strumenti idonei per poter essere affrontato con efficacia”.
Ha spiegato Faggi, secondo il quale “è fondamentale supportare e tutelare il lavoratore che decide di denunciare, eventualmente fornendo un alloggio sicuro, ma è soprattutto necessario punire le aziende che commettono questi crimini”.
“Stiamo cercando di attrezzarci nel miglior modo possibile per contrastare questi fenomeni molto gravi di sfruttamento e molto difficili da far emergere”, ha detto Nicolosi. “Non è facile ottenere la fiducia e la collaborazione dei lavoratori che stanno vivendo una situazione difficile, ma speriamo che le azioni messe in atto grazie a questo protocollo possano dare una spinta positiva in questo senso”.
A Prato, si spiega in una nota, sono oltre 110 le diverse etnie presenti: la città registra una tra le incidenze percentuali di cittadini stranieri più alte d’Italia, quasi il 20%. Negli anni sul territorio si sono sviluppate migliaia di piccole imprese straniere che impiegano in larga parte lavoratori stranieri, e dai dati risulta che questo ha spesso dato luogo a fenomeni di sfruttamento della manodopera e di non rispetto delle norme.

Sanità, Toscana: delibera per ridurre liste attesa chirurgia

Ridurre i tempi di attesa per l’attività chirurgica in Toscana. E’ l’obiettivo di una delibera approvata dalla Giunta regionale e illustrata oggi dal presidente della Regione Enrico Rossi insieme all’assessore toscano al diritto alla salute Stefania Saccardi.

La delibera detta una serie di misure, che ogni azienda sanitaria dovrà attuare entro il 30 settembre, e prevede anche che la Regione possa ricorrere, in piccola parte, alla chirurgia in libera professione, acquistando il servizio. In Toscana, “solo lo 0,5% degli interventi chirurgici si fanno in libera professione”, ha detto Rossi.
“Sfido a trovare un’altra regione dove il livello della libera professione è così basso. Dico questo perché è bene che si smetta di dire che in Toscana si va verso la privatizzazione”. “Abbiamo dato mandato all’assessorato alla sanità”, ha aggiunto, “di acquistare le prestazioni in libera professione, perché non siano i cittadini a doverle pagare”. Ma il mandato prevede anche di ottimizzare la funzione delle sale chirurgiche e di capire, per esempio, se c’è bisogno di altro personale”.
Saccardi ha ricordato che “i dati in nostro possesso parlano di un sostanziale adempimento dei tempi di attesa per la parte oncologica. Più sofferente è la chirurgia programmata, con liste di attesa abbastanza lunghe, per esempio per l’ortopedia”.
La delibera, ha spiegato ancora, “introduce un meccanismo nuovo. Per le liste chirurgiche di particolare delicatezza le aziende acquisteranno prestazioni in libera professione. E’ un segnale importante, vogliamo che nessun cittadino toscano sia costretto ad andare dai privati per l’oncologia”.
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