Ven 26 Apr 2024

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Firenze: in tutte le scuole obbligatoria un’ora settimanale di educazione alla cittadinanza

L’iniziativa popolare promossa da Palazzo Vecchio avrà validità nelle scuole di ogni ordine e grado, il sindaco Nardella: “troppe volte nelle nostre città comportamenti lesivi delle regole minimali di convivenza”.

Un’ora settimanale obbligatoria di educazione alla cittadinanza, con valutazione, da inserire nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado, con un monte ore annuo non inferiore a 33. Fondamenti della Costituzione, delle istituzioni dello Stato e dell’Ue, diritti umani, legalità il tema delle lezioni che potranno essere tenute da prof di italiano, storia e filosofia, diritto ed economia. Questa, in sintesi, la bozza di legge di iniziativa popolare, promossa dal Comune di Firenze e illustrata dal sindaco Dario Nardella e dal vicesindaco e responsabile nazionale Anci Scuola Cristina Giachi.
“Vediamo troppe volte nelle nostre città comportamenti lesivi delle regole minimali di convivenza – ha spiegato Nardella -: certo non possiamo confidare solo nella pena e nella punizione perché quando si arriva alla repressione la società ha già perso. Dobbiamo invece lavorare a costruire dei buoni cittadini a partire dai banchi di scuola”. La proposta, ha aggiunto il sindaco, ha anche risvolti per l’integrazione degli stranieri. “Troppe volte – ha detto Nardella – nelle nostre scuole arrivano giovani immigrati, stranieri, che talvolta non conoscono bene l’italiano, e non conoscono le regole minimali di convivenza. Non è possibile nessuna integrazione se non ci sono regole chiare, condivise ed applicate da tutti. Anche in questo dobbiamo partire dalla scuola”.
La bozza di legge, è stato infine spiegato, è un testo ‘aperto’, realizzato con l’auspicio che nelle prossime settimane possa essere completato “con l’apporto di tutto il mondo della scuola e delle famiglie”, ha detto Nardella. Tra le varie personalità alle quali la bozza è stata sottoposta, il sindaco ha elencato il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, il direttore della Normale di Pisa Vincenzo Barone, il rettore dell’ateneo fiorentino Luigi Dei, ed anche Riccardo Muti e Massimo Recalcati.

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