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Treno deragliato a Firenze, ritardi e disagi per i passeggeri

treno deragliato firenze

Un altro treno deragliato a Firenze dopo quello che lo scorso 20 aprile uscì dai binari alla stazione di Castello, causando disagi e ritardi soprattutto per quanto riguarda la linea dell’alta velocità. Stavolta il fatto è successo a Romito, non lontano dalla stazione di Santa Maria Novella.

Secondo quanto spiegato da Fs, il treno è deragliato a Firenze intorno alle 12,30: “Le ruote anteriori di un treno regionale vuoto che rientrava al termine del servizio commerciale in deposito, mentre viaggiava quindi a bassa velocità e senza passeggeri a bordo, sono uscite dalla sede ferroviaria provocando l’arresto del convoglio”. La presenza del treno, spiega sempre Fs, “inibisce al momento l’uso di alcuni binari sul tracciato di ingresso e di uscita dalla stazione causando ritardi e modifiche alla circolazione nel nodo fiorentino. I tecnici di Rfi sono a lavoro per ripristinare la regolare circolazione”

Forti rallentamenti dei treni nel nodo ferroviario di Firenze fino a 90 minuti di ritardo a causa dell’inconveniente tecnico nella stazione di Firenze Santa Maria Novella. Il treno deragliato ha ostruito i binari e per questo ci sono stati ritardi anche nella linea dell’alta velocità.

Cancellato un treno regionale proveniente da Borgo San Lorenzo (Firenze). Sul fronte delle partenze sono segnalati ritardi fino a 80 minuti. Tanti i passeggeri che si affollano sotto i tabelloni luminosi della stazione che segnalano i ritardi dei treni.

Del treno deragliato a Firenze ha parlato anche il presidente Giani. “Nonostante individualmente i vertici delle varie aziende siano competenti, mancano risorse dallo Stato. E soprattutto deve investire sia nella manutenzione delle linee, sia per l’adeguamento dei servizi”.

Ancora Giani sul treno deragliato a Firenze. “Quando sono state fatte le Regioni – ha aggiunto Giani – è stato dato loro potere sul piano delle risorse per animare anche il sistema dei trasporti, ma gli enti sono rimasti tutti nazionali. Avessi un ente ferroviario della Regione saprei cosa fare”.

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