Site icon www.controradio.it

Toscana: piccioni e colombacci fanno ‘strage ‘ di mais, ceci e girasole, -40%

mais Toscana

La denuncia della Cia toscana : ’12 kg di granelle mangiate dagli uccelli ogni giorno’

Ettari di produzioni già compromessi e a forte rischio per la massiccia presenza, in sovrannumero, di piccioni, colombacci e tortore. E’ l’allarme della Cia Toscana che denuncia: mais, sorgo, ceci e girasoli, altre colture primaverili ed ortaggi, ma anche l’uva – utile per dissetarsi – sono sotto attacco da parte i questi volatili.

Numerose le segnalazioni di danni giunte dagli agricoltori della zona Empolese “ma il fenomeno riguarda gran parte della Toscana – precisa Sandro Orlandini, presidente Cia Toscana Centro -. Per questo chiediamo a gran voce che il colombaccio in particolare (oltre al piccione) venga inserito fra le specie cacciabili già dalla preapertura del primo settembre, e non aspettare l’apertura della caccia del 15 settembre, per difendere i raccolti due settimane in più”.

“Quando uno stormo di piccioni o colombacci prende di mira un terreno coltivato, se ne vanno in fumo circa 12 chilogrammi di granelle al giorno, considerando che un uccello del genere mangia 30-40 grammi di granella per 200-300 capi che contemporaneamente si riversano su un solo campo coltivato. Così dalla semina alla raccolta si arriva a danni fino al 60-80% delle granelle, e addirittura al 30-40% del raccolto compromesso, fino ad una distruzione completa della coltura con l’arrivo dei cinghiali. Il periodo è dilatato: nel caso dei girasoli si va da fine fioritura di fine luglio, alla raccolta. Inoltre, è presa di mira anche l’uva che va verso la maturazione, una soluzione ‘comoda’ per colombacci, tortore e piccioni per abbeverarsi nei giorni estivi più siccitosi, quando l’acqua nei fontoni e laghetti scarseggia”.

Cia toscana evidenzia come sia aumentata notevolmente la presenza di colombacci “che per natura era selvaggina migratoria, quindi transitavano da ottobre a dicembre. Oggi sono aumentate di molto le popolazioni stanziali che sono presenti sul territorio tutto l’anno, cibandosi delle colture primaverili, in particolare quando la caccia è chiusa. L’azione di controllo svolta da Polizia Provinciale, guardie volontarie e cacciatori – che vanno ringraziati per l’attività – non è però sufficiente.

Exit mobile version