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The Libertines, “All Quiet On The Eastern Esplanade”. Il Disco della Settimana

Dopo nove anni dal terzo album, The Libertines, la band che insieme a The Strokes ha definito l’estetica indie “sleaze” all’inizio del millennio, tornano con l’attesissimo quarto album, già preceduto dai singoli  “Run Run Run”, “Shiver” e “Oh, Shit”.

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Quarto lavoro della band britannica che esordì nel lontano 2002 con il fortunatissimo instant classic “Up the bracket” (prodotto da Mick Jones dei Clash) definendo i parametri di certo “garage rock” per come lo si intendeva ad inizio millennio. La storia dei Libertines è di quelle tormentate, come il rapporto delle due anime che diedero vita al gruppo, i due giovanissimi squatter Pete Doherty e Carl Barat. Il complesso guadagna notorietà in Gran Bretagna, divenendo fenomeno di costume, e raggiunge un incredibile inaspettato successo nonostante i problemi con l’eroina del cantante e chitarrista Pete Doherty, il quale nel 2003 viene arrestato per aver rubato proprio in casa del suo compagno di band. Nel 2004 esce il secondo album (“The Libertines”), che viene ben accolto dalla critica di settore, ma dopo l’uscita dell’album Doherty lascia definitivamente la band, che si scioglie ufficialmente nel 2005. Carl Barât forma quindi i Dirty Pretty Things, mentre Pete Doherty diviene il leader dei Babyshambles. Nel 2010 la band annuncia la propria ricostituzione per una serie di eventi live. Il terzo album, “Anthems for Doomed Youth”, esce nel settembre 2015.

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“All Quiet On The Eastern Esplanade” (il nostro “Disco della Settimana“) segna una nuova tappa dell’attività del quartetto che, sparso tra Francia, Danimarca, Margate e Londra, ha riconsolidato il legame artistico ed è riuscito a tirar fuori quella che probabilmente è la prova migliore e più matura della sua carriera musicale.

La storia della scrittura di All Quiet On The Eastern Esplanade inizia nel settembre del 2022 a Port Antonio in Giamaica dove Doherty e Barât si riuniscono e lontani da ogni distrazione la chimica tra i due rinasce. A febbraio di quest’anno poi Peter e Carl si riuniscono a John and Gary a The Albion Rooms e, racconta Doherty, “siamo davvero tornati insieme come band. È stato un raro momento di pace e unione con il contributo di tutti i membri della band…  Mi sento come se avessimo completato un cerchio come band. Ci saranno altri dischi dei Libertines? Lo spero!””.

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L’album, che contiene 11 nuovi brani Libertines scritti dai quattro componenti, è stato prodotto dal producer nominato ai Grammy Dimitri Tikovoï (The Horrors/Charli XCX/Becky Hill) e registrato ai The Albions Rooms di Margate. I lavori di registrazione si sono svolti in sole quattro settimane tra Febbraio e Marzo 2023, seguiti da sette giorni di mix presso i La Ferme de Gestein Studios in Normandia ad opera di Dan Grech- Marguerat (Lana Del Rey/Liam Gallagher/Paul McCartney).

Secondo Carl, il viaggio dei Libertines li ha portati a questo momento. “Il nostro primo disco è nato dal panico e dell’incredulità dati dal fatto che ci era stato permesso di entrare in studio: il secondo è nato dal conflitto totale e dalla miseria; il terzo è nato dalla complessità; in quest’ultimo è come se fossimo tutti nello stesso posto, alla stessa velocità e davvero in sintonia”.

L’album si intitola “All Quiet On The Eastern Esplanade” perché unisce un accenno all’indirizzo del loro hotel all’amore per il famoso romanzo antimilitarista di Erich Maria Remarque “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.

Parlando del primo singolo, “Run Run Run”, Carl Barât lo ha descritto come una: “canzone (che) parla di quando ci si sente in trappola e si tenta di scappare dalla propria triste vita un po’ come in ‘Post Office’ di Bukowski. La peggior cosa per i Libertines sarebbe restare bloccati nella routine del ‘corri corri corri’ cercando costantemente di rimanere ancorati al passato”.

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La band ha annunciato un lungo tour a supporto della nuova uscita che prevede anche due date in Italia. Gli appuntamenti con loro sono previsti a luglio, lunedì 1 a Villa Ada di Roma e  martedì 2 al Circolo Magnolia di Segrate (MI).

I biglietti, sono disponibili su ‘Dice.fm‘.

I The Libertines sono Peter Doherty – voce/chitarra, Carl Barât – voce/chitarra, John Hassall – basso e Gary Powell– batteria. La band ha pubblicato tre album: Up The Bracket (2002); The Libertines (2004); e Anthems For Doomed Youth (2015).

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