Olimpiadi 2032 a Firenze e Bologna, Prodi: Italia se è unita può fare tutto

Giunto a Firenze in occasione di una tavola rotonda, i cronisti hanno colto l’occasione per chiedere all’ex premier Romano Prodi le sue impressioni sulla fattibilità della candidatura di Firenze e Bologna alle Olimpiadi del 2032. “L’Italia quando è unita può fare di tutto” ha risposto.

“Ho studiato attentamente il problema – ha spiegato Prodi – ho in testa delle ipotesi abbastanza diverse da quella comune per trasformare il sogno in realtà. L’Olimpiade ha una dimensione enorme e quindi bisogna avere un’organizzazione che sia capace di fare un progetto del genere”.

A chi gli chiedeva se l’Italia avrebbe problemi a livello economico per organizzare un’Olimpiade, l’ex premier ha risposto dicendo di avere “delle idee in testa perché questo non avvenga”.

Una gara ciclistica alle Olimpiadi 2032 di Firenze-Bologna che unisca le due città “mi piacerebbe, perché c’è prima la salita e poi la discesa, quindi sarebbe bello”, ha detto ancora Prodi, grande appassionato di ciclismo.

L’idea di un asse strategico fra i capoluoghi delle regioni Toscana e Emilia Romagna per la candidatura alle Olimpiadi 2032 è stata partorita da Dario Nardella e subito accolta dal primo cittadino bolognese, Virginio Merola, con l’obiettivo di recuperare la candidatura italiana sfumata di Roma. Lo scorso 16 settembre, il consiglio comunale della Città di Firenze ha approvato un Ordine del Giorno che ha rilanciato la candidatura delle due città.

“Le Olimpiadi hanno portato dei deficit impressionanti un po’ ovunque siano state fatte, a parte Atlanta e Los Angeles e, per cui i Giochi del 2032 in Italia dovrebbero essere ampiamente diffusi sul territorio nazionale, per rendere anche i costi sostenibili, e senza prevedere nuove iper-costruzioni”, ha continuato Romano Prodi. “

“Dobbiamo andare avanti con l’idea ma portarla in porto con una spesa tollerabile e compatibilità con il territorio. Firenze e Bologna facciano le Olimpiadi italiane- ha concluso -, allargando il progetto a tutto il Paese, per avere dietro tutta l’Italia, questa può essere la sfida vincente”.

Sorani: “Sostegno alla proposta per Olimpiadi 2032 a Firenze e Bologna”

A favore della candidatura alle Olimpiadi del 2032 proposta dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che vedrebbe una sinergia fra il capolouogo toscano e la città di Bologna, si è espresso il presidente di Confartigianato Firenze, Alessandro Sorani, che la considera “una scelta per il futuro di due città all’avanguardia”.

“La buona politica è quella che quando fa scelte cerca non di guardare alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni. Per questo la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella per le Olimpiadi 2032 da ospitare fra Firenze e Bologna ci piace e ci convince e per quello che ci riguarda siamo a disposizione di Palazzo Vecchio per dare il nostro sostegno nei modi che si riterrà è più opportuno” è il commento di Alessandro Sorani sull’idea del sindaco di Firenze sulle Olimpiadi estive da organizzare in coppia con Bologna fra 12 anni.

“L’alleanza di Firenze con Bologna e più in generale della Toscana con l’Emilia Romagna – spiega il presidente di Confartigianato Firenze – è davvero la carta vincente per andare al confronto con il Comitato Olimpico Internazionale e riportare in Italia i Giochi Olimpici Estivi che ci mancano da 60 anni. Dalla nostra non abbiamo solo un patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale imparagonabile, ma anche due centri di eccellenza per capacità produttive, attrattività, sostenibilità e efficienza amministrativa”.

“Non mi stupisce quindi che il sindaco di Bologna Merola e anche il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini abbiano immediatamente compreso la portata della sfida lanciata da Nardella accettandola di buon grado. Perché è evidente che sarebbe una grande occasione di sviluppo per tutto il territorio e per le comunità e le imprese che vi vivono e vi operano” conclude Sorani.

Olimpiadi 2032: Nardella lancia asse Firenze-Bologna

Un ‘patto’ dell’Appennino tra Bologna e Firenze per provare a giocarsi la chance delle Olimpiadi 2032. E’ lo scenario descritto dal sindaco di Firenze Dario Nardella, nel corso di un’iniziativa organizzata in Citta’ metropolitana.

La suggestione politica avrebbe bisogno pero’, come suggerisce l’agenzia DIRE, di un presupposto rilevante: il ritorno dei Giochi in Europa dopo le gia’ assegnate Tokyo 2020, Parigi 2024 e Los Angeles 2028. A quel punto, ragiona Nardella, le due citta’ potrebbero partorire “un asse” strategico per formalizzare la candidatura. “Cosi’ si potrebbe recuperare la candidatura italiana sfumata di Roma”, spiega il sindaco.
Non una boutade, insomma, ma un disegno che tiene insieme non solo le due citta’, ma anche le due regioni ‘rosse’. Prova ne sono i dialoghi che Nardella ha gia’ intavolato con il sindaco Virginio Merola, con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e con quello dell’Emilia-Romaga, Stefano Bonaccini.
Bologna sposerebbe l’idea lanciata dal sindaco di Firenze, e di un patto tra le due citta’ appenniniche per concorrere all’assegnazione delle Olimpiadi del 2032. Il primo cittadino bolognese, Virginio Merola, conferma di averne gia’ parlato con Nardella e afferma: “E’ un’ottima idea e si lavorera’ insieme a questa prospettiva”.
Nel progetto e’ coinvolta anche la Regione Emilia-Romagna, che ha partecipato a diversi colloqui su Firenze-Bologna 2032. Per il presidente Stefano Bonaccini si tratta di una grande idea, sulla quale occorre ora capire come procedere al meglio. Bonaccini, che ha tenuto per se’ la delega allo sport, si e’ speso del resto in questi anni per portare grandi eventi sportivi in Emilia-Romagna, con l’obiettivo anche di portare benefici al turismo. Solo quest’anno c’e’ stata la partenza del Giro d’Italia a Bologna e gli europei di calcio under 21.

Nardella e Merola sostengono il Centro Ricerche Brasimone

I due sindaci hanno inviato una lettera al premier Gentiloni per supportare la realizzazione di un polo per le ricerche scientifiche sul confine fra Toscana ed Emilia Romagna: “un investimento di grande impatto”.

Una lettera, indirizzata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per sostenere la realizzazione del polo denominato Dtt-Divertor Tokamak Test al centro di ricerche Enea del Brasimone sull’Appennino Bolognese al confine tra Emilia-Romagna e Toscana.

A firmarla i sindaci delle Città metropolitane di Bologna e Firenze, Virginio Merola e Dario Nardella. La realizzazione di questo progetto, scrivono i due sindaci in una nota, “è una opportunità unica per ospitare in Italia un esperimento internazionale, che integra ricerche di fisica e tecnologia, e che si configura come anello di congiunzione scientifico determinante per la progettazione e costruzione del vero impianto per la produzione di energia”.

A giudizio di Merola e Nardella, si tratta di “un investimento di grande impatto, stimato intorno ai 500 milioni di euro, con importanti contributi e finanziamenti europei ma che trova la sua ragione nelle ampie ed importanti ricadute scientifiche, industriali ed occupazionali dell’infrastruttura”. In attesa della selezione da parte dell’Enea, osservano Merola e Nardella, “riteniamo di richiamare l’attenzione del Governo sulle molteplici potenzialità del Centro Ricerche del Brasimone.

Tale area, realizzata nel passato per ospitare impianti di ricerca sul nucleare da fissione, è di proprietà Enea ed ha subìto un prolungato processo di riconversione che ne ha fatto un centro di ricerca di eccellenza nel settore delle tecnologie e dei materiali per l’uso in campo energetico”.

Inoltre, viene sottolineato, “il Centro di Ricerca ha forti relazioni con il sistema universitario e formativo delle due regioni, che vanta assolute eccellenze nazionali e ciò può essere la base di una ancora maggiore integrazione e sinergia”. Poi, argomentano i due primi cittadini bolognese e fiorentino, “la sua localizzazione in aree montane ne fa un sito particolarmente adatto per tale tipo di investimento pubblico, che non può non essere volto a favorire la coesione territoriale e lo sviluppo socio economico del territorio anche nelle aree più interne.

Gode della vicinanza di un consistente tessuto industriale nelle due regioni, e più in generale nel nord del Paese, la cui vivacità è nota e può essere messa al servizio di tale esperienza traendone reciproco giovamento”.

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