Siena: scoperto oltre 1milione di euro nascosto al fisco da badanti e colf

Nell’ambito della lotta all’evasione fiscale, i finanzieri del Comando Provinciale di Siena questa volta hanno setacciato l’intera Valdelsa a caccia di badanti e colf totalmente sconosciuti al fisco italiano.

Nello specifico, sono state individuate 20 persone, tutte originarie dell’est-Europa che, pur avendo percepito compensi annui superiori alla soglia, oltre la quale la legge impone l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, non hanno adempiuto a tale onere evadendo le relative imposte e dunque il fisco: si tratta di persone che mediamente percepivano circa 20.000 euro annui per i quali non avevano mai versato un euro allo Stato italiano, usufruendo tuttavia di tutti i servizi che lo stesso offre alle persone senza reddito.

Le persone sottoposte a controllo assistevano e tuttora assistono anziani e persone bisognose di cure fisiche e domestiche nella Valdelsa ed erano regolarmente assunte con contratto di lavoro per le quali il datore di lavoro aveva versato i contributi di spettanza.

L’attività è stata possibile attraverso l’incrocio dei dati presenti in varie banche dati a disposizione della Guardia di Finanza e alla collaborazione dell’INPS; in questo modo sono state censite centinaia di posizioni fiscali dalle quali sono state selezionate quelle che presentavano un maggior debito d’imposta. Così facendoi finanzieri della Tenenza di Poggibonsi hanno intercettato, nel corso dei primi cinque mesi dell’anno, redditi per oltre 1 milione di euro del tutto sconosciuti al fisco italiano accertando imposte evase per circa 100.000 euro.

Le Fiamme Gialle senesi continueranno ad eseguire ulteriori controlli della specie estendendoli anche alle altre aree della provincia. Contrastare l’evasione fiscale vuol dire garantire un fisco più equo e proporzionale all’effettiva capacità di ognuno e in tale contesto la Guardia di Finanza opera ogni giorno per ripristinare le necessarie condizioni di giustizia e solidarietà tra Stato e cittadini.

Valdelsa, trovati bocconi avvelenati e con chiodi

I bocconi sono stati rinvenuti nelle aree di Barberino Val d’Elsa e a Sant’Appiano. Il vicesindaco Giannino Pastori: “intensificheremo i controlli per arginare il fenomeno”

Bocconi avvelenati rivenuti nel territorio di Barberino Val d’Elsa. E’ stata confermata la presenza di esche avvelenate individuate nelle aree di Barberino Val d’Elsa e Sant’Appiano. I risultati sono relativi ai due rinvenimenti di bocconi avvelenati da parte dei Carabinieri della Forestale. Dalle prove eseguite dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Toscana è emerso che un boccone è stato realizzato usando formaggio e carne, confezionato con spago infarcito di numerosi chiodi da falegname e tappezziere. Per questo motivo il boccone è stato ritenuto nocivo in caso di assunzione. Le altre esche sono state definite, a seguito degli esami macroscopici e ispettivi, spugne fritte, anch’esse dannose per la salute e la vita stessa degli animali.

“E’ un atto da condannare – dichiara il vicesindaco Giannino Pastori –  un gesto inaccettabile messo in atto da persone crudeli, prive di scrupoli, criminali veri e propri che rischiano fino a 18 mesi di carcere e 30mila euro di multa – le esche avvelenate disseminate nei luoghi pubblici non solo possono causare la morte di numerosi animali selvatici, ma costituiscono una fonte di inquinamento ambientale, avvelenano la catena alimentare, suolo e falde acquifere. Per arginare e contrastare il fenomeno intensificheremo i controlli sul territorio, con il supporto della Forestale e degli agenti della Polizia locale dell’Unione comunale, nelle aree più sospette e in quelle in cui i casi di esche velenose sono più frequenti”.

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