Firenze, per area Unesco stretta commercio alimenti e risciò

Modifiche al regolamento per la tutela del centro storico da parte della giunta comunale quali limitazioni ai risciò, nuova stretta sul commercio alimenti e stop ai ‘bagarini’ davanti ai musei

La giunta comunale di Firenze ha approvato modifiche al regolamento per la tutela del centro storico, su proposta dell’assessore allo sviluppo economico e turismo Cecilia Del Re: fra le novità introdotte, lo stop ai ‘bagarini’ davanti ai musei, risciò consentiti solo in alcune zone del centro e nuova stretta contro i ‘furbetti’ del trasferimento e dell’ampliamento delle attività alimentari in area Unesco.

“Con queste modifiche – ha spiegato l’assessore, riferendosi all’ultimo punto citato – i trasferimenti di attività in centro storico rimarranno ovviamente consentiti, ma nei locali lasciati liberi da queste attività non potranno più aprire ristoranti, bar o altre attività che prevedano la vendita di cibo. Un intervento per garantire che il saldo tra le attività alimentari trasferite e quelle nuove sia zero”.

I cosiddetti ‘risciò’, mezzi con più di due ruote utilizzati a fini turistici, potranno entrare e circolare solo in alcune zone dell’area Unesco, che saranno individuate dal Comune con la Sovrintendenza “per contribuire a delocalizzare i flussi turistici – sostiene Palazzo Vecchio – e promuovere altre aree della città attraverso percorsi espressamente autorizzati”.

Artigianato: Firenze si candida come città creativa Unesco con sei progetti

Giudizio positivo sul Piano di gestione del centro storico. Oggi l’incontro del sindaco Nardella e dell’assessore Del Re con il presidente della Commissione nazionale italiana Bernabè.

Una ‘casa delle eccellenze’ nel centro storico per esporre e vendere i prodotti degli artigiani fiorentini, uno sportello di assistenza per le nuove imprese artigiane, ma non solo. Ci sono l’Erasmus degli artigiani, la realizzazione di una mappa e di un archivio digitali delle realtà attive sul territorio metropolitano per favorire la memoria e la trasmissione del ‘saper fare’ e la creazione di una rete turistica diffusa lungo i luoghi dell’artigianato. Sono i sei progetti che saranno presentati dal Comune per candidare Firenze a città creativa Unesco per l’artigianato. L’iniziativa è stata presentata oggi al presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco Franco Bernabè nel corso di un incontro con il sindaco Dario Nardella e l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re. È stato inoltre presentato il monitoraggio del Piano di gestione del centro storico di Firenze, che ha ricevuto un giudizio positivo. Al presidente Bernabè è stata poi annunciata l’idea di lavorare alla candidatura della bistecca fiorentina a patrimonio immateriale Unesco.

“Il giudizio positivo della commissione ci incoraggia – ha detto il sindaco Nardella –, significa che le nostre misure vanno nella direzione giusta. Penso soprattutto alle regole che abbiamo imposto per mettere un freno alle attività di minimarket e fast food e alle recenti misure adottate in tema di street food. Ma dobbiamo anche guardare avanti – ha proseguito Nardella -: per questo, proseguiremo con le misure per rendere il centro storico sempre più vivibile, tutelare il patrimonio culturale e puntare su un turismo di qualità. In questo quadro – ha concluso il sindaco – la candidatura di Firenze a Città creativa Unesco può essere una straordinaria vetrina internazionale per i nostri artigiani, ma anche uno strumento economico e organizzativo di supporto alle scuole di artigianato artistico del nostro territorio e al distretto degli artigiani che abbiamo non solo in Oltrarno ma in tutto il centro”.

“La candidatura di Firenze a città creativa Unesco – ha spiegato l’assessore Del Re – è uno strumento concreto basato su sei idee progettuali che saranno corredate da un piano finanziario. Un lavoro portato avanti dall’assessorato allo Sviluppo economico insieme al dipartimento Dida della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze con l’obiettivo di valorizzare le competenze artigiane del territorio e promuovere su scala internazionale l’artigianato fiorentino come eccellenza. In particolare – ha proseguito l’assessore Del Re – le sei idee progettuali prevedono una mappatura delle realtà artigianali attive sul territorio, la creazione di un archivio per preservare e valorizzare la manualità anche attraverso strumenti digitali, la realizzazione di uno sportello a supporto delle nuove imprese artigiane, la creazione di una ‘casa delle eccellenze’ nella quale gli artigiani potranno a rotazione mostrare il proprio lavoro e vendere i propri prodotti. A livello internazionale sono previsti progetti di scambio come l’Erasmus degli artigiani e una mostra sui temi della sostenibilità”.

I progetti, già condivisi con i comuni della Città metropolitana, saranno sviluppati da sei gruppi di studenti selezionati dalle cinque scuole legate alla creatività presenti in città: Ied, Isia, Polimoda, Università di Firenze e Accademia di belle arti. La candidatura coinvolge inoltre le associazioni, gli organismi e i soggetti legati al settore dell’artigianato nel territorio fiorentino. Sono circa 50 i soggetti che hanno partecipato attivamente agli incontri e agli otto tavoli tematici che si sono svolti a partire dall’aprile scorso per l’individuazione delle sei linee progettuali da proporre per il bando 2019.

Per quanto riguarda il monitoraggio del Piano di gestione del centro storico di Firenze, l’indagine ha esaminato 33 progetti, stabilito 132 indicatori di monitoraggio e coinvolto 32 soggetti tra enti e istituzioni, confermando una strategia generale della città in linea con la visione del Patrimonio mondiale Unesco. Queste le aree esaminate: gestione del sistema turistico; conservazione e conoscenza del patrimonio monumentale; sistema della mobilità; fiume Arno e cambiamenti climatici; vivibilità, commercio e residenza nel centro storico.

Nardella: bistecca alla fiorentina patrimonio dell’Unesco

Bistecca alla fiorentina patrimonio dell’Unesco, la proposta del sindaco Nardella: “È un simbolo di qualità e tradizione del nostro territorio” “Ho comunicato all’ambasciatrice Lomonaco l’intenzione del Comune, in accordo con l’Accademia della Fiorentina, di avviare la procedura”.

Nardella vuole inserire la bistecca alla fiorentina nel patrimonio Unesco: “Ho comunicato all’ambasciatrice d’Italia presso l’Unesco a Parigi Vincenza Lomonaco l’intenzione del Comune di Firenze, in accordo con l’Accademia della Fiorentina, di avviare la procedura per l’inserimento della bistecca alla fiorentina nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità. Non è una procedura facile, ma neanche impossibile”. Ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo al convegno dal titolo ‘Produzione sostenibile nella Maremma toscana di carne bovina’, che si è tenuto oggi pomeriggio al Palazzo dell’arte dei Beccai. Al convegno sono intervenuti tra gli altri il presidente dell’Accademia della Fiorentina Andrea Giuntini e il Gran Maestro dei Beccai Vasco Tacconi.

“Mi auguro che con il contributo di tutti si possa fare questa operazione”, ha continuato il sindaco “che non deve essere solo un’operazione di immagine, ma di sostanza. Ci deve servire a far comprendere che cosa significano la cultura e la tradizione legate all’alimentazione e cosa vuol dire un’alimentazione sostenibile e consapevole”. “Il cibo è cultura e la bistecca alla fiorentina è un simbolo di qualità e tradizione del nostro territorio che si lega alla cura di alcune precise regole di taglio e della cucina”, ha spiegato il sindaco “È un simbolo culturale, prima ancora che gastronomico e fa parte di un patrimonio culturale immateriale. Ritengo pertanto che la bistecca alla fiorentina, con la sua qualità, con la sua tradizione, con le sue regole debba entrare a pieno titolo a far parte del nostro patrimonio culturale universale”.

Exit mobile version