Domenica Metropolitana: libero accesso ai Musei Civici

4 novembre, Domenica Metropolitana, libero accesso ai Musei Civici per i residenti nei comuni della Città Metropolitana. In programma anche eventi per ricordare il centesimo anniversario della conclusione della prima guerra mondiale

Domenica 4 novembre, undicesimo appuntamento 2018 con la ‘Domenica Metropolitana’, che consente ai fiorentini e a tutti i residenti nei comuni della Città Metropolitana di accedere gratuitamente ai musei civici.

La Domenica Metropolitana di novembre presenta un programma di visite e attività particolarmente ampio, poiché alle proposte dei Musei Civici Fiorentini si affiancano le visite in Palazzo Medici Riccardi e al complesso di Sant’Orsola, eccezionalmente aperto al pubblico. Oltre a queste, giovani e adulti potranno fruire in Palazzo Vecchio dei percorsi dedicati alla Reggia medicea e alle fontane e agli acquedotti di metà Cinquecento; sono inoltre in programma visite guidate in Santa Maria Novella e alle mostre Solo. Piero Manzoni (Museo Novecento) e Paolo Masi. Qui (Le Murate).

A questi eventi si affianca, in occasione dell’anniversario della Prima Guerra Mondiale, la proposta sulla Memoria della Grande Guerra definita d’intesa con l’Ufficio UNESCO del Comune di Firenze e grazie alla collaborazione di Opera Santa Croce e dei Quartieri cittadini. La mattina della domenica sarà infatti possibile riunirsi intorno a uno dei monumenti-simbolo della Grande Guerra in piazza Acciaiuoli per comprenderne forme e significati, mentre nel pomeriggio saranno proposti percorsi tematici nel centro storico che prenderanno il via da Palazzo Vecchio per concludersi in Santa Croce, luogo-simbolo della memoria dei caduti.

Sono inoltre in programma: la visita-conversazione alla mostra Marina Abramovic. The cleaner in Palazzo Strozzi alle ore 11.30 dedicata a una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea; le visite guidate al Museo della Misericordia, Piazza Duomo 19, alle ore 15.15 e 16.30 (prenotazione obbligatoria, tel. 055-239393); le visite accompagnate al Museo del Bigallo, Piazza San Giovanni 1,  alle ore 10 e alle 12 (prenotazione obbligatoria, tel. 055-288496).

Si segnala inoltre l’accesso gratuito al Museo Zeffirelli, Piazza San Firenze 5, dalle ore 10 alle 18, (non è necessaria la prenotazione).

Si ricorda che le visite guidate e le attività sono gratuite  ma che è necessaria la prenotazione.

Non c’è  bisogno di  prenotazione per la semplice visita ai Musei Civici Fiorentini  che presentano i seguenti orari di apertura.

Museo di Palazzo Vecchio, ore 9-19
Torre di Arnolfo, ore 10-17
Santa Maria Novella, ore 13-17,30
Museo Stefano Bardini, ore 11-17
Cappella Brancacci (S. Maria del Carmine), ore 13-17
Fondazione Salvatore Romano, P.zza Santo Spirito, ore 13-17
Museo Novecento, P.zza Santa Maria Novella, ore 11-19
Museo del Ciclismo Gino Bartali, via Chiantigiana 175 (Ponte a Ema), ore 10-16                Palazzo Medici-Riccardi, via Cavour, ore 9-19
Attenzione: le biglietterie chiudono un’ora prima dell’orario di chiusura.
Gli accessi ai Musei sono disponibili fino ad esaurimento posti per motivi di sicurezza.

Info e prenotazioni
Da lunedì a sabato, ore 9.30-13 e 14-17 (servizio non attivo la domenica mattina) Tel. 055.2768224, 055.2768558  info@muse.comune.fi.it  www.musefirenze.it

Restauro con ‘vista’ per l’orologio della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio 

Per la prima volta sarà resa accessibile la sala adiacente dove è conservato l’antico meccanismo.

L’antico orologio della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, uno dei più grandi al mondo, sarà restaurato e sarà per la prima volta visitabile da vicino: sarà infatti resa accessibile la stanza attigua al manufatto, dove è conservato l’antico meccanismo che scandisce le ore. I lavori costeranno 125 mila euro e arriveranno tramite erogazione liberale da Giuliano Mazzuoli S.r.l., azienda artigiana operante nel settore dell’orologeria, con la collaborazione di Andrea Palmieri, maestro orologiaio conosciuto ed accreditato nel campo del restauro di orologi antichi, e di Ugo Pancani, tecnico di fama internazionale nel campo dei movimenti per orologeria, già docente di micromeccanica e orologeria presso l’Istituto Superiore Leonardo da Vinci di Firenze.
Il restauro si inserisce nel progetto FLIC Florence I Care che consente ai privati di finanziare in varie forme i lavori di riqualificazione dei principali monumenti cittadini. Il progetto esecutivo è stato approvato nell’ultima seduta di giunta. Il grande segnatempo fu originariamente costruito dal fiorentino Nicolò Bernardo nel 1353, in un’officina in una via in prossimità del Duomo che da allora venne chiamata Via dell’Oriuolo. Nel giugno del 1500 al fiorentino Lorenzo della Volpaia (famoso per aver costruito l’orologio dei pianeti per i Medici), uno dei migliori costruttori di strumenti scientifici del Rinascimento, fu affidato sia il compito di riparare l’orologio che quello di “temperatore”, incarico quest’ultimo che tenne per lungo tempo e trasmise in seguito ai discendenti.
Il Granduca Ferdinando II ordinò un nuovo orologio per la Torre, con la specifica che l’orologio avrebbe dovuto rendere memoria a Galileo ed alle sue invenzioni nel campo dell’orologeria. In pochi sanno che l’orologio attuale presenta lo scappamento e il pendolo regolatore di Galileo e fu proprio grazie a questo orologio che il Granduca pianificò un programma per la regolazione di tutti i segnatempo della Toscana, tramite tavole ideate dal matematico di corte Vincenzo Viviani.
Nel 1665 il Granduca commissionò all’orologiaio di corte J.P. Treffler il nuovo orologio. La costruzione, realizzata ad Augusta da Georg Lederle su indicazioni dello stesso Treffler fu completata nei primi mesi del 1667 e lo stesso Treffler lo trasportò, su quattro carri trainati da buoi, nell’estate dello stesso anno a Firenze. L’ultimo restauro con modifica della ruota scappamento risale al 1840 circa, mentre l’ultimo restauro conservativo effettuato nel 1990.
L’orologio è di dimensioni straordinarie, uno dei più grandi al mondo, circa due metri di lunghezza e larghezza per due metri e mezzo di altezza composto da due parti: la prima treno delle ruote per il tempo con la particolarità di essere dotato di un’unica lancetta che indica le ore, la seconda treno delle ruote per la suoneria collegata alla campana del Leone (o dei rintocchi) e alla campana del Mezzogiorno. La campana del Mezzogiorno suona solo una volta nella giornata, mentre i rintocchi corrispondenti alle ore vengono scanditi dalla campana del Leone, e ripetuti dopo 5 minuti. I lavori consteranno in un intervento di manutenzione, pulitura ed oliatura delle parti meccaniche per garantire il mantenimento e il buon funzionamento. Inoltre sarà resa fruibile a cittadini e visitatori la stanza attigua all’orologio, ripristinando la completa agibilità degli ambienti originari. Sarà così possibile osservare da vicino gli antichi ingranaggi tutt’oggi funzionanti: all’interno sono collocati infatti i diversi apparecchi di comando delle campane e dell’orologio con servomeccanismo a funzionamento digitale che pilota la lancetta posta in facciata, mentre tramite una scala di legno si sale fino alla cella che ospita il meccanismo storico vero e proprio.

F-LIGHT, Firenze Light Festival

?Firenze, torna F-LIGHT, il Festival che per un mese rivestirà di una nuova luce i monumenti e le piazze della città.

F-LIGHT (Firenze Light Festival), dislocato in oltre 15 luoghi, propone video-mapping, proiezioni, giochi di luce, installazioni artistiche, attività educative e incontri.

Il Festival come di consueto prenderà il via con l’accensione del grande albero di Natale l’8 dicembre in Piazza Duomo: da quel momento, che simbolicamente avvia le festività natalizie, si animeranno i principali luoghi di F-Light.

Quest’anno il fil-rouge della manifestazione sarà la parola frontiere, da intendere come orizzonte e limite, in senso sia fisico che metafisico.

La luce illumina infatti nuovi scenari scientifici, ma anche culturali, sociali o geopolitici, aprendo nuove visioni e restituendoci quanto del passato rimane ancora da scoprire e valorizzare.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il sindaco di Firenze Dario Nardella:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2017/12/171206_F-LIGHT_NARDELLA.mp3?_=1

 

ed il direttore artistico di F-light, Sergio Risaliti:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2017/12/171206_F-LIGHT_RISALITI.mp3?_=2

Il video-mapping su Ponte Vecchio, che nelle edizioni 2015 e 2016 è stato fotografato da decine di migliaia di persone, diventerà la tela su cui – con il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) – la città di Firenze intende generare una riflessione sul tema dei confini e delle migrazioni: oltre gli slogan urlati e le semplificazioni, l’obiettivo è quello di concentrare l’attenzione sulla crisi globale dei rifugiati, in particolare sulle emergenze importanti e l’impatto che hanno sui paesi ospitanti, che sono principalmente in Africa e Medio Oriente. Il progetto è realizzato da IED, Istituto Europeo di Design.

La Torre di Arnolfo sarà illuminata dai 17 obiettivi globali dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, che i Paesi di tutto il mondo si sono impegnati a perseguire. In questo caso la frontiera è un orizzonte di responsabilità: l’anno 2030, in cui gli obiettivi dovranno essere raggiunti. Porre fine alla povertà e alla fame, arrestare il riscaldamento globale, ridurre la pressione umana sulla natura, garantire prosperità e pace: con la luce Firenze solleciterà tutti a impegnarsi per un futuro più luminoso. L’iniziativa è promossa da Terna in collaborazione con Global Compact Network Italia.

La Torre diverrà quindi un “Faro” – elemento architettonico altruista per eccellenza, che trova il proprio senso nel fare luce per i naviganti – e grazie ad Art Media Studio ospiterà proiezioni legate al tema delle frontiere, dei diritti umani e delle risorse.

La Camera di Commercio sarà invece il naturale palcoscenico di una riflessione sulle grandi tematiche economiche e del lavoro: un video-mapping sulla facciata di Piazza Mentana racconterà con una cascata di lettere e numeri la storia della Camera di Commercio di Firenze, dalle radici storiche agli obiettivi futuri. Le proiezioni saranno accompagnate da una speciale illuminazione sulla facciata di Lungarno Diaz: un evento – curato da La Buccia – che si protrarrà fino all’11 di gennaio, per l’inaugurazione della sede completamente rinnovata e digitalizzata.

Sulla facciata della basilica agostiniana di Santo Spirito torna “Dimora Luminosa”, con la proiezione delle opere dei partecipanti alla open call lanciata da IED sul tema delle “frontiere” a cui hanno risposto 15 realtà fiorentine tra scuole, asili, associazioni e centri anziani, producendo oltre 200 elaborati: il più giovane autore ha 8 mesi, il più anziano 100 anni. Il progetto è a cura di IED in collaborazione con The Fake Factory.

Tra i luoghi coinvolti da F-Light ci sarà anche Palazzo Medici Riccardi, con una installazione nel Cortile del Michelozzo: “Limen” per gli antichi latini è la soglia, l’inizio, il principio. Sette luci da un raggio luminoso illuminano degli specchi sul pavimento, creando un gioco di riflessi. Grazie a degli speciali sensori, il visitatore, oltrepassando la soglia di luce, diventa protagonista dell’installazione, interagendo con il movimento dei fasci di luce. Il progetto è a cura di Olo Creative Farm, ed è reso possibile grazie alla Città Metropolitana di Firenze.

La Basilica di San Lorenzo sarà la tela su cui verrà proiettato un racconto fantastico: brevi fiabe silenziose, dove passato e presente convivono. Protagonisti giganteschi balene e dirigibili, in un Nord idealizzato e lontano. E poi uccelli, animali, insetti, edifici, paesaggi, tracce, un flusso metafisico di giganti sospesi nei mari e nei cieli: il progetto è il risultato di un percorso di ricerca di giovani artisti, ed è curato da MBVision e ISIA.

Entra “di diritto” a far parte di F-Light anche il Museo Novecento, sede principale della mostra di Adrian Paci, Di queste luci si servirà la notte: l’artista albanese – da sempre attento ai temi del transito, della migrazione e del viaggio, per questa prima personale fiorentina ha dedicato un proprio lavoro al tema della luce e dell’acqua.

Tre artisti interverranno sulle volte della loggia del Mercato Nuovo, la “loggia del Porcellino”: un’indagine a più voci sulle metamorfosi della luce, diverse tecniche di “intrappolamento” che colgono la luce e la orientano rendendola “forma”. Una multi installazione con le opere di Yannis Kraniditios, RaumZeitPiraten e Jose Angelino. Il progetto è a cura di Valentino Catricalà.

Di arte parlerà anche il Gallery Hotel Art di Vicolo dell’Oro, a pochi passi da Ponte Vecchio. In che modo? Tramite Andy Warhol, esponente della Pop Art. Un’artista che ha compreso e interpretato la società abbattendo le frontiere tra cultura “alta” e “bassa” e trasformando l’ordinario in straordinario.

Ancora, nel quartiere di San Lorenzo, il Mercato Centrale è rivestito da una particolare installazione luminosa in facciata, oltre che da una “tenda” di luci all’interno del mercato.

Un’illuminazione potente, scenografica ed elegante come sempre coinvolgerà anche La Rinascente in Piazza della Repubblica.

Come da tradizione F-Light sarà anche l’occasione per offrire una nuova illuminazione permanente ad uno dei monumenti della città: Silfi spa, dopo aver donato un nuovo sistema di illuminazione alla Loggia del Pesce e alla Basilica di Santa Croce, quest’anno in occasione del Festival inaugurerà le nuove luci della loggia del Mercato di Sant’Ambrogio (inaugurazione sabato 9, ore 18) e della Chiesa di Sant’Ambrogio (martedì 19, ore 18).
Prosegue anche in questa edizione del Festival il percorso di valorizzazione delle Torri e Porte della città. In tal senso saranno coinvolte da speciali illuminazioni la Torre di San Niccolò (a cura di OLO Creative Farm), Porta al Prato, Porta Romana e Torre della Zecca.

Appuntamenti speciali, incontri, laboratori
L’idea della frontiera può essere associata al limite umano, all’ostacolo fisico e psicologico. Temi che – oltre le grandi tematiche sociali e la riflessione culturale – toccano nel vivo la quotidianità di ciascun individuo. Un appuntamento imperdibile, per approfondire questi aspetti, si svolgerà nel Salone dei Cinquecento lunedì 11 dicembre alle ore 11: il Sindaco di Firenze Dario Nardella incontrerà lo sportivo Alex Zanardi, testimone di coraggio, passione e impegno nel superamento delle sfide. All’incontro – aperto alla cittadinanza – sono invitate anche le classi delle scuole fiorentine.

Le frontiere anche artistiche e simboliche della luce saranno indagate tramite laboratori, visite guidate e attività culturali curate dall’Area Mediazione di MUS.E, tra cui lo spettacolo “Giorgio Vasari racconta: il Salone dei Cinquecento sotto una nuova luce”, un racconto teatralizzato degli affreschi del Salone, illuminati dal nuovo impianto luci. Un progetto reso possibile grazie a Confindustria Firenze, Targetti Sankey spa e SILFI. Da non perdere i “percorsi a lume di torcia” nei Musei Civici Fiorentini, apprezzatissimi durante la scorsa edizione, e tante altre attività a tema.

I laboratori scientifici a cura di LENS – Laboratorio Europeo per la Spettroscopia Non-Lineare – saranno invece di casa al Poggio Imperiale: “laboratori allo specchio”, un viaggio in sei tappe realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO) tra esperimenti e sorprese legati alla luce, scienza e tecnologia.

F-Light è promosso dal Comune di Firenze – Direzione Attività Economiche e Turismo, organizzato da Mus.e con la direzione artistica di Sergio Risaliti.
L’iniziativa è patrocinata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e realizzata grazie al contributo della Camera di Commercio di Firenze e agli sponsor Carpisa, Cartiere Carrara, e Terna.

Partner del progetto: Silfi spa. In collaborazione con IED, ISIA, LENS, Mercato Centrale, 8208 Lighting Design Festival e Alberobello Light Festival. Media partner dell’evento è LA7.

F-light aderisce alla campagna #EnjoyRespectFirenze e si unisce alle celebrazioni per il 35esimo anniversario di Firenze Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

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