Pendolaria 2018: Legambiente, in Toscana ancora troppo investimento su gomma

Presentato il rapporto “Pendolaria” di Legambiente sullo stato del trasporto ferroviario in Italia. La Toscana è in una buona posizione rispetto alle altre regioni italiane ma sono ancora eccessivi gli investimenti sulla “gomma” ed è ancora troppo grande divario tra Tav e servizio ferroviario regionale.

C’è una Toscana in movimento che viaggia a due velocità. Da un lato troviamo una regione virtuosa rispetto alle altre, con una certa continuità negli stanziamenti, innovazione del servizio e aumento quantitativo dell’offerta di linee. Dall’altro, permane il disagio per l’incuria in alcune stazioni abbandonate o per i cantieri infiniti nel nodo AV di Firenze, dove ci si attarda su un progetto di sottoattraversamento che appare esoso e sempre più insostenibile.

A raccontare quanto succede alle ferrovie italiane è il rapporto Pendolaria di Legambiente, che dal 2008 analizza ogni anno la situazione del trasporto ferroviario in Italia, con numeri, storie e il duplice obiettivo di illustrare i risultati di politiche e investimenti e di dare forza alla costruzione di un paese più sostenibile.

Il numero dei passeggeri dei treni aumenta ovunque, segnando un nuovo record rispetto al 2017. Ma l’offerta è aumentata soprattutto nella fascia alta, quella delle tratte ad Alta Velocità. Bastipensare che tra Firenze e Bologna, per esempio, l’offerta di treni non ha paragoni al mondo, con 162 treni che sfrecciano a 300 km/h nei due sensi di marcia ogni giorno (erano 152 lo scorso anno, 142 due anni fa, mentre erano solo 18 nel 2002!).

I flussi di pendolari su treno sono in costante aumento in tutto il territorio regionale, arrivati a 234.000 al giorno sulle ferrovie toscane, mentre il totale dei pendolari della sola area fiorentina secondo Istat ammonta a circa 182mila.

“In un Paese in cui nell’ultimo quindicennio si è ancora una volta premiata la gomma, investendo il 60% delle risorse destinate dallo Stato ai trasporti, in nuove strade e autostrade, parlare di mobilità su rotaia e, in particolare, del servizio ferroviario regionale per i pendolari pare un gesto di sana ostinazione; – dichiara Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana – in questo contesto, il boom dell’alta velocità, specie sulla dorsale Milano-Firenze-Napoli, rappresenta un’ulteriore linea di frattura rispetto ai bisogni e alle criticità delle linee locali, che sono quelle che i pendolari frequentano ogni giorno. La Toscana certamente vive una situazione migliore rispetto a molte altre regioni del Centro/Sud, ma nell’ultimo biennio dobbiamo comunque registrare una lieve flessione degli investimenti su servizio e materiale rotabile in proporzione al Bilancio Regionale (0,46% contro 1,1%). Insomma, una situazione dignitosa, ma che abbiamo il dovere comunque di migliorare” – conclude Ferruzza.

Elevando lo sguardo sullo scenario nazionale, nella legge di bilancio ci sono alcune misure puntuali positive, per intervenire nelle città e sulla rete ferroviaria. Secondo Legambiente, però, se il Ministro Toninelli volesse davvero rilanciare il trasporto ferroviario pendolare dovrebbe aumentare le risorse, perché quelle attuali sono di oltre il 20% inferiori al 2009, e rischiano di ridursi ulteriormente se non si sblocca la clausola di salvaguardia nella legge di bilancio. Il Ministero delle Infrastrutture deve poi esercitare un vero e proprio ruolo di controllo sulla rete, per evitare che continuino tagli e disservizi in alcune Regioni, specie del Mezzogiorno.

Legambiente sottolinea come nel bilancio dello Stato già esistano le risorse per realizzare un salto di qualità nel servizio ferroviario. Il problema è indirizzare le rilevanti risorse disponibili, in maniera diversa rispetto ad oggi, ridisegnando con chiari obiettivi le entrate legate ai trasporti (accise, Iva, tariffe autostradali, ecc.) e le voci di spesa (sussidi all’autotrasporto, servizio ferroviario, infrastrutture).

Per scaricare il dossier completo:

https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_pendolaria_2018.pdf

Dell’Orco: Riggio deve aspettare le decisioni politiche del governo

Dell’Orco interviene sull’aeroporto sottolineando che “Riggio deve aspettare le decisioni politiche del governo”, in materia aeroporto afferma: “vogliamo rivedere il Piano nazionale degli aeroporti; incrementare sicuramente la parte dell’aeroporto su Pisa”.

“La prima competenza rimane del governo: Riggio deve aspettare le decisioni politiche del governo, e non sarà certo un ex politico della Dc a decidere al posto del ministro Toninelli”. Lo ha detto Michele Dell’Orco, sottosegretario alle Infrastrutture, dopo che il presidente dell’Enac Vito Riggio ha ribadito ieri che le decisioni ultime sulla sicurezza spettano all’ente, e che per modificare il masterplan per il potenziamento dell’aeroporto di Firenze bisognerebbe rivedere anche il Piano nazionale per gli aeroporti.

“Innanzitutto” ha affermato Dell’Orco, a margine di una visita all’Impianto dinamico polifunzionale di Trenitalia a Firenze “vogliamo rivedere il Piano nazionale degli aeroporti; incrementare sicuramente la parte dell’aeroporto su Pisa, e gli attraversamenti ferroviari tra Pisa e Firenze; per quanto riguarda invece il progetto sull’aeroporto di Firenze, adesso è sottoposto a un analisi dei costi e dei benefici, quindi spenderemo dei soldi pubblici sull’aeroporto di Firenze, ma non li sprecheremo. Faremo una seria analisi che in passato non è stata fatta: l’ultima parola comunque spetta al governo, al ministro Toninelli”. L’analisi, ha concluso, “è già in corso: ovviamente prima di qualche mese penso non sarà non sarà completata”.

Exit mobile version