Tmm Pontedera: Fiom, richiesta danni inaudita

La richiesta danni per un milione di euro da parte dell’azienda agli operai Tmm “è un fatto inaudito e non degno di una società civile”: vicinanza e solidarietà ai lavoratori da Fiom.

Il comitato centrale della Fiom, riunito ieri a Roma, ha approvato un ordine del giorno affermando di sostenere “il presidio permanente dei lavoratori Tmm di Pontedera che prosegue da oltre 10 mesi, a seguito della chiusura aziendale nel pieno rispetto della democrazia, delle leggi e delle regoli civili”.

Il comitato centrale della Fiom, si legge nel testo, “preso atto che in questi giorni a 26 lavoratori Tmm ed al segretario Fiom di Pisa è arrivata una richiesta di risarcimento danni da parte del liquidatore, condanna fermamente tale pretesa, ritenendolo un fatto inaudito”.
Il comitato centrale ritiene altresì che “attacchi di questa natura e intimidazioni verso lavoratori licenziati, segnano un comportamento spudorato di chi lo ha messo in atto e una condizione di regressione profonda, non degno di una società civile fondata sul lavoro”.
“Alla gravità della chiusura dell’azienda – si afferma ancora – i lavoratori Tmm hanno reagito con la democrazia, portando avanti una lotta a testa alta, non rassegnandosi alla mortificazione delle perdita del posto di lavoro”.

Il comitato centrale della Fiom “metterà a disposizione, se necessario, un pool di legali per dare piena assistenza ai lavoratori Tmm ed esprime piena solidarietà e sostegno all’azione della Fiom di Pisa e regionale Toscana nel tentativo di costituire una cooperativa per cercare di costruire una nuova condizione lavorativa”.

L’ordine del giorno è stato presentato al Comitato Centrale della Fiom dal segretario generale Fiom Toscana, Massimo Braccini.

Rossi dopo la richiesta danni ai lavoratori TMM: “Mi autodenuncio, anch’io ho occupato con loro”

Così il presidente Enrico Rossi appresa la notizia della causa civile intentata dal liquidatore della società TMM di Pontedera, che ad agosto ha chiuso i battenti, contro gli operai del presidio permanente e il segretario della Fiom di Pisa con una richiesta di risarcimento danni di circa un milione di euro.

“Mi autodenuncio insieme ai lavoratori della TMM per aver anch’io partecipato al presidio in fabbrica durante la protesta contro i licenziamenti. Ho sobillato, come direbbe un fascista, i lavoratori incitandoli a proseguire nella loro battaglia. Me ne assumo piena responsabilità”.

Così il presidente Enrico Rossi appresa la notizia della causa civile intentata dal liquidatore della società TMM di Pontedera, che ad agosto ha chiuso i battenti, contro gli operai del presidio permanente e il segretario della Fiom di Pisa con una richiesta di risarcimento danni di circa un milione di euro.

“Rimaniamo esterrefatti di fronte a una richiesta di danni a lavoratori ai quali, dopo essere stati licenziati senza prospettive ed essersi ritrovati a riconquistarsi un lavoro da soli, arriva anche questa ultima inaccettabile offesa – ha concluso Rossi -. Pertanto mi dichiaro a tutti gli effetti al loro fianco e mi autodenuncio. Al tempo stesso mi auguro che questo atto inconsulto venga ritirato al più presto”.

“In questi giorni a 26 lavoratori ed al segretario Fiom di Pisa è arrivato un atto di
citazione dal tribunale di Pisa depositato dai legali del liquidatore della società Tmm con richiesta di risarcimento danni per un ammontare di circa un milione di euro, per aver
impedito, a loro avviso, il libero accesso allo stabilimento. Un fatto gravissimo, inaudito”. Lo riferisce Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Toscana, in una nota ricordando che “dal mese di agosto va avanti il presidio permanente dei lavoratori Tmm di Pontedera a seguito della chiusura aziendale, nel segno della democrazia, del rispetto delle leggi e delle regoli civili”.
“La Tmm – continua Braccini – ha chiuso ed abbandonato tutti i lavoratori e adesso cerca anche di far pagare il conto del loro fallimento gestionale agli ex dipendenti che lottano per provare a costruirsi un futuro lavorativo. I lavoratori non hanno mai impedito a nessuno di entrare o uscire dallo stabilimento, né ci sono mai stati sconfinamenti fisici, tant’è che sono state sempre presenti le forze dell’ordine a garanzia di tutti”. “Il liquidatore – conclude il comunicato – dapprima aveva attuato un comportamento discriminatorio, retribuendo solo i lavoratori che non partecipavano al presidio, cosa illegale ed a cui poi ha fatto fronte, ed adesso è andato oltre, chiedendo
anche lo sgombero del presidio come se fosse all’interno del terreno aziendale”.
“Attacchi di questa natura e intimidazioni verso lavoratori licenziati, nonché la richiesta di risarcimento danni, segna un comportamento spudorato e una condizione di regressione profonda a cui è sottoposto chi lavora, un mondo capovolto, non degno di
una società civile fondata sul lavoro. Risponderemo a questo grave attacco ai lavoratori Tmm in ogni sede istituzionale, sindacale e legale. Daremo piena assistenza legale e se vi sono gli estremi procederemo con controdenunce, querele e richieste di risarcimento per i danni causati ai lavoratori”.

Tmm Pontedera: Fiom, Pasqua ”di lotta” per i lavoratori

E’ una Pasqua “all’insegna della lotta” per i lavoratori della Tmm di Pontedera (Pisa), da 232 giorni in presidio permanente davanti alla loro azienda, posta in liquidazione, che “hanno il pieno diritto di lottare democraticamente, e non hanno bisogno di nessuna autorizzazione del liquidatore di turno. A chi non piace se ne faccia una ragione”. Lo sottolinea il segretario generale della Fiom Toscana Massimo Braccini in merito alla vertenza che riguarda l’azienda dell”indotto Piaggio, specializzata nella produzione di marmitte.

“Questa vertenza segna un punto di riferimento avanzato e democratico – sottolinea il sindacalista in una nota – e tende a dimostrare che ci può essere un”altra via di uscita alla
disoccupazione a seguito della chiusura della propria azienda”. Per Braccini, “è inaccettabile sentir accusare, da parte del liquidatore, i lavoratori ed i rappresentanti della Fiom Cgil di
aver sequestrato un camion e il suo autista. Riteniamo queste affermazioni gravi, gratuite, farneticanti e fuori luogo”. “In tutta questa vicenda – aggiunge – il liquidatore della Tmm si è più volte eretto anche a giudice, cercando nel peggior modo possibile di dividere i lavoratori”. Come Fiom, “non accettiamo minacce e ricatti da parte di nessuno e non permetteremo che i lavoratori vengano addirittura criminalizzati”.

Exit mobile version