Al Politeama di Prato Nancy Brilli con “A che servono gli uomini?”

Domani alle 21.00 e domenica 23 febbraio alle 16.00 Nancy Brilli sarà la protagonista dello spettacolo “A che servono gli uomini?”, in scena al Teatro Politeama Pratese nel nuovo allestimento, con la regia di Lina Wertmüller.

Una commedia musicale, quella in scena al Politeama di Prato, scritta da Iaia Fiastri, commediografa di successo e storica collaboratrice della premiata ditta “Garinei e Giovannini” con la quale firma, tra gli altri, “Aggiungi un posto a tavola”, “Alleluja brava gente” e “Taxi a due piazze”.

Nel 1988, anno della prima messa in scena della commedia, la protagonista venne interpretata da Ombretta Colli e suo marito Giorgio Gaber preparò per lo spettacolo una colonna sonora ricca di ritmi, brani belli e semplici, che arrivano subito all’orecchio e rimangono nella testa degli spettatori.

Nancy Brilli, attrice di gran talento interpreterà̀ Teodolinda, Teo per gli amici, una donna in carriera stufa del genere maschile, che si definisce soddisfatta della sua vita da single, ma rimpiange di non aver mai avuto un figlio.

Politeama

Un giorno scoprirà̀ che il suo vicino di casa (un giovane imbranato con le donne) lavora presso un istituto di ricerche genetiche, dove si pratica l’inseminazione artificiale. Con il pretesto di una visita all’istituto, Teo ruberà̀ la provetta numero 119, riuscendo a diventare madre senza avere i fastidi di un rapporto con l’altro sesso, che finora si è rivelato solo fonte di delusioni. Durante la gravidanza, spinta dalla curiosità̀, cercherà̀, però, in tutti i modi di conoscere il nome del donatore, e con uno stratagemma riuscirà̀ a scoprirlo. Ed ecco il colpo di scena! L’uomo è Osvaldo, quarantenne che vive ancora con la madre, dai modi rozzi e con una grande considerazione di sé stesso. La scoperta innescherà̀ una serie di situazioni comiche e offrirà̀ numerosi spunti di riflessione sul ruolo attuale della donna, sempre più̀ emancipata, ma in costante conflitto con i dogmi della società̀ civile.

Per informazioni:

Tel. 0574 603758  e-mail: teatro@politeamapratese.com

Morta Betti, imprenditrice che salvò Politeama Prato

E’ morta la notte scorsa, in ospedale a Prato, Roberta Betti, l’imprenditrice appassionata di teatro che negli anni ’90 salvò il Politeama di Prato di cui è stata anche presidente. Fu inoltre vicepresidente del Metastasio di Prato. Betti, 89 anni compiuti proprio ieri, era da qualche giorno ricoverata per un problema respiratorio. Negli anni ’90 l’imprenditrice costituì la Politeama Pratese spa, public company grazie alla quale il teatro pratese, nel 1999, potè riaprire i battenti dopo anni di chiusura.

Betti, ricorda in una nota il Comune è stata anche anima viva della Rivista del Buzzi insieme a Rodolfo Betti. Musicista ha composto musiche e curato la parte organizzativa per oltre 30 spettacoli andati in scena al Teatro Metastasio, del quale è stata consigliere della Fondazione fino al 2018. Il suo nome, si sottolinea, “resterà per sempre legato all’8 settembre 1994, giorno di costituzione del Politeama pratese Spa. Terminato il restauro del teatro, sottratto ad ipotesi speculative con una straordinaria ed innovativa operazione di public company e con il sostegno dell’amministrazione, il Politeama fu inaugurato ufficialmente il 2 gennaio 1999 con la Tosca di Puccini”.

Nel 2000 Betti ha poi promosso e costituito il Laboratorio di Musical Arteinscena, unica scuola del centro Italia diretta da prestigiosi insegnanti e sotto la Direzione di Simona Marchini e Franco Miseria. Dopo aver acquistato il primo piano del Palazzo settecentesco Leonetti, sopra il Politeama e averlo ristrutturato nel 2010, è stato restituito alla città come Ridotto del Teatro dove vengono realizzati concerti, lezioni musicali e piccole rassegne teatrali.  Il Politeama ospiterà da oggi alle 16 la camera ardente. I funerali saranno celebrati il 24 gennaio alle 15 nel Duomo di Prato.

Cordoglio per la scomparsa di Roberta Betti è stato espresso dal sindaco della città toscana Matteo Biffoni, dall’assessore alla Cultura Simone Mangani e da tutta la giunta. “E’ difficile trovare le parole giuste per una donna come Roberta – le parole di Biffoni -. La città oggi perde una grande donna, innamorata di Prato, della cultura, del teatro e sempre piena di passione e idee. A lei dobbiamo la rinascita del Teatro Politeama Pratese, ma non soltanto. A Elvira e ai famigliari va il nostro cordoglio, che condividiamo fortemente. Roberta ci mancherà”.

“Roberta con la sua determinazione e la sua passione contagiosa è riuscita in un’impresa che a Prato pare impossibile: mettere d’accordo tutti, dai politici agli imprenditori, dai cittadini agli intellettuali con l’obiettivo di riaprire il Politeama pratese – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. E grazie alla sua determinazione sono stati restituiti alla città spazi meravigliosi: perché questo non sia mai dimenticato propongo che a Roberta Betti venga intitolato il Teatro”.

Cordoglio per la scomparsa di Betti è stato espresso anche dal Pd pratese: “Ci lascia una donna straordinaria, un’autentica protagonista della storia di Prato e un punto di riferimento irrinunciabile per la cultura della nostra città. Grazie a Roberta Betti per l’intelligenza, la determinazione, l’impegno, la passione che ha messo a disposizione di Prato e dei pratesi”, le parole di Gabriele Bosi, segretario del partito a Prato.

Al Politeama di Prato lo spettacolo”Coast to coast”, con Rocco Papaleo

La Stagione Teatrale del Politeama Pratese apre il nuovo anno con un viaggio, quello che il poliedrico attore lucano Rocco Papaleo e Valter Lupo invitano a intraprendere l’11 e il 12 gennaio, con “Coast to coast.”

“Coast to coast” è il viaggio di oltre 25 anni di Papaleo nell’esperienza del teatro-canzone, uno show come un diario da sfogliare a caso, fatto di pensieri sparsi, brevi annotazioni e rime lasciate in sospeso che si fanno parole in musica, in un riuscito esperimento, con un occhio a Gaber e uno alla Basilicata. Uno spettacolo antologico, con la sospirata attitudine all’interazione e al gioco che ha sempre lo stesso punto di partenza, ma una meta sempre nuova e una strada sempre diversa per raggiungerla.

 “Coast to coast – come scrivono gli autori – è l’impossibilità di fermarsi, comprendere di essere transitori e che tutto è provvisorio, e per questo meravigliarsi sempre; che più o meno, è il senso del viaggio che compiamo tutti i giorni, finché ci è concesso di guardare fuori dal finestrino”.

Se uno spettacolo ha bisogno di una presentazione, viene il sospetto che non si presenti da solo. Viceversa, se si presenta da solo, vale il principio che la presentazione sia superflua. Nel dubbio, più che parlare dello spettacolo, parliamo di voi. Come state? Che fate stasera? Andate a teatro? Volendo, abbiamo una cosetta da proporvi. S’intitola Coast to coast.

Che suggerisce l’idea di un viaggio, ma, in effetti, è un po’ vago. Non precisa se di piacere o di lavoro. Se di sola andata o prevede un ritorno. Non dice da dove a dove. Non indica un’andatura: lenta? veloce? risoluta? vagabonda? Non definisce nulla, se non l’intenzione di uno spostamento. Agevole? Impegnativo? Sconsigliabile? Sicuro? Concreto? Metaforico?

E poi, chi è a spostarsi? Una persona? Una comitiva? Un popolo? Ci sono confini da attraversare? Vocabolari da consultare? Diffidenze da superare? La verità è che nemmeno noi lo sappiamo di preciso. È solo un’idea di mettersi in movimento. Un desiderio di sentirsi stranieri, di ascoltare voci che non siano le nostre, anche a costo di non capirle. Un viaggio prevede soste, accampamenti e bivacchi, a patto che lascino tracce del nostro passaggio… Una pentola rimasta sul fuoco, l’eco di una canzone che ci ha tenuto compagnia, di un racconto che ci ha fatto sorridere o immalinconire… Cose che vengano buone per altri viaggiatori.

E poi, Coast to coast vale anche per tragitti di altra natura. Da un malessere a un’allegria, da un malinteso a un accordo, da uno sgarbo a una gentilezza. Percorsi che non smisurano in chilometri, ma nella fatica necessaria per ricomporre il sentimento che ci separa dalle persone che non vogliamo perdere.

 “Ok, ma qualcosa di più preciso? Cioè, al di là delle suggestioni, di cosa parla veramente ‘sto spettacolo?”.

Beh, se uno spettacolo ha bisogno di una presentazione, viene il sospetto che non si presenti da solo. Viceversa, se si presenta da solo, vale…

Per informazioni e prevendita:  Tel. 0574 603758

e-mail: teatro@politeamapratese.com – www.politeamapratese.com

 

Less is More Produzioni

presenta

COAST TO COAST

con Rocco Papaleo

di Rocco Papaleo e Valter Lupo

prodotto da Carlo Pontesilli e Rocco Papaleo

Rocco Papaleo, voce
Arturo Valiante, pianoforte
Guerino Rondolone, contrabbasso
Davide Savarese, batteria e percussioni
Giorgio Tebaldi, trombone

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