🎧 “Ricordare Gino Susini al nuovo Teatro dell’Oriuolo”, il figlio scrive a Nardella

La demolizione del Teatro dell’Oriuolo per il recupero urbanistico dell’area a due passi dal Duomo con la realizzazione di un nuovo centro per le arti visive ha suscitato grande interesse da parte dei fiorentini ma anche la reazione da parte di un uomo di teatro, il direttore del Teatro Reims, Antonio Susini, figlio d’arte, di Gino Susini anima proprio dell’Oriuolo per 30 anni.

Il figlio chiede in una lettera che il Comune gli renda omaggio con un riconoscimento nella nuova struttura. Intervista a cura di Chiara Brilli.Susini

Di seguito il testo della lettera:
Carissimo Sindaco Dario Nardella, ho appreso che nei giorni scorsi si è dato inizio alla definitiva demolizione del fu Teatro dell’Oriuolo, per il recupero urbanistico di quel pezzo del centro storico, e da fiorentino sono contento che, dopo 28 anni di totale abbandono e progetti mai andati a buon fine, l’Amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile, abbia trovato la forza di mettere mano alla situazione. Quale figlio “naturale” di quella realtà sento il bisogno di portare il mio contributo al dibattito che un intervento così radicale ha scaturito, rimarcando il fatto che “quel luogo”, fatiscente e frutto di un urbanistica un po’ posticcia, tipica dell’immediato dopoguerra, è stato protagonista di gloriose stagioni del Teatro Fiorentino ed Italiano (vedi l’esperienza del teatro Stabile), delle quali la mia famiglia è stata parte integrante. I ricordi sono lontani ma l’esperienza di quegli anni (si parla di 30 anni di spettacoli e produzioni teatrali circa), è ancora forte e viva nelle persone (allievi–attori–tecnici) che quel periodo lo hanno anche solo in parte vissuto, tanto da donare loro un vigore teatrale, di cui ancora oggi la nostra città ne gode i frutti. Questo rigoglioso momento artistico fiorentino è caduto troppe volte nell’oblio, come a voler dimenticare la realtà del Teatro che viveva in via dell’Oriolo. Forse questa è veramente l’ultima occasione per far si che Firenze non sia matrigna con mio padre Gino Susini che da vero fiorentino, credendo nella sua città, nel suo teatro e nella sua famiglia è rimasto fedele a Firenze con il suo impegno di attore, insegnante, regista e capocomico teatrale. Sarebbe quindi un giusto riconoscimento che nella nuova struttura, che spero sia inaugurata il prima possibile, rimanesse un ricordo del mio babbo, come segno di riconoscenza del lavoro svolto negli anni. Un cordiale saluto ed a presto in teatro Antonio Susini Direttore Artistico Teatro Reims

All’Oriuolo nasce il Teatro delle arti visive con la nuova piazza-giardino

All’Oriuolo nasce il Teatro delle arti visive con la nuova piazza-giardino a due passi dal Duomo. Completata la demolizione delle strutture fatiscenti su 300 mq. Oggi il sopralluogo del sindaco Nardella e dell’assessore Meucci.

Sono state demolite le strutture fatiscenti a due passi dal Duomo che costituivano gli allargamenti in muratura dell’ex Teatro dell’Oriuolo, realizzati in maniera confusa negli anni 50 di fronte alla Biblioteca delle Oblate. Baracche che occupavano circa 300 metri quadrati e che ora lasceranno il posto a una piazza-giardino interna a vocazione culturale, mentre il vecchio palcoscenico sarà recuperato per diventare teatro digitale. E’ il progetto da 600mila euro che ha preso il via con gli interventi di abbattimento e proseguirà ora con le opere di ricostruzione. Al completamento della demolizione erano presenti oggi il sindaco Dario Nardella e l’assessora ai Lavori pubblici Titta Meucci.

Nella piazza-giardino, su un’area triplicata rispetto a quella originaria grazie all’abbattimento di volumi, sarà realizzato uno spazio multifunzionale con vocazione espositiva e una grande ruota cinematografica; mentre nei locali della ‘ex scena’ nascerà il ‘digital teatrum’: un luogo fisico attrezzato con strumentazioni digitali per consentire a cittadini e visitatori di sperimentare direttamente le arti digitali senza la mediazione di uno schermo.

“Una grande opera culturale per la ripartenza post pandemia – ha detto il sindaco Dario Nardella -, ma anche un intervento di alleggerimento volumetrico nel cuore dell’area Unesco che libera una nuova grande piazza verde per la fruizione culturale. Un intervento innovativo in Italia, sul modello dei musei digitali d’oltreoceano, che avrà la caratteristica unica di essere integrato con la biblioteca delle Oblate e di essere a due passi dal Duomo”.

“Non una semplice riqualificazione – ha detto l’assessora ai Lavori pubblici Titta Meucci – ma un intervento di rarefazione edilizia che libera spazio dando vita a una nuova area verde nel pieno centro della città con un’operazione a volumi `meno di zero’. Una moderna rigenerazione urbana che realizza un recupero edilizio di una struttura fatiscente e di scarsa qualità realizzata dal Comune riportando alla luce l’originario giardino del quale ancora oggi si intravedono i merli di cinta. Le strutture recuperate saranno dedicate a teatro delle arti visive, mantenendo una funzione culturale che va ad assumere carattere contemporaneo e a completare anche l’offerta delle Oblate”.

Chiuso da quasi 30 anni e in stato di abbandono, il  Teatro dell’Oriuolo ha rappresentato una delle più attive realtà teatrali del dopoguerra fiorentino. Ospitato dal 1951 al 1993 al piano terra del Palazzo Bastogi e in particolare nel cortile, si è rivelato impossibile da mettere a norma e conservare a causa della fatiscenza delle strutture originali, che sono state quindi demolite andando a ricreare l’originario spazio aperto adatto ad allestimenti e manifestazioni. L’intervento di demolizione ha interessato 2200 metri cubi (circa 300 mq), principalmente nell’area della ex platea, e ha previsto un impegno di circa 150mila euro, ai quali si aggiungono i 450mila euro destinati al recupero per un importo complessivo di lavori di 600mila euro già finanziati dal Comune. Per l’attrezzatura del ‘digital teatrum’ potrà essere pubblicato un avviso pubblico per raccogliere l’interesse di privati alla gestione di quell’area.

Exit mobile version