Coronavirus Livorno: documento a tutela lavoro portuale

Azzeramento e rimodulazione dei canoni demaniali, rapido riconoscimento alle imprese delle spese sostenute per i Dpi, tutela dei livelli occupazionali: sono i tre punti fondamentali emersi dalla seconda riunione, svoltasi ieri online, della cabina di regia Città-Porto a seguito dell’emergenza Coronavirus, promossa dal Comune di Livorno in collaborazione con Adsp Mts e Capitaneria di porto, alla quale partecipano addetti ai lavori dell’ambito portuale ed i sindacati.

L’incontro, durato tre ore, si è concluso con la decisione di stilare un documento comune da presentare ai ministeri competenti per la salvaguardia delle imprese portuali, a tutela della tenuta occupazionale della città e per favorire strumenti di gestione adeguati a far sì che nel momento della ripartenza, il porto di Livorno possa mantenere la propria posizione di competitività. Il sindaco Luca Salvetti, spiega una nota, ha ribadito l’importanza della cabina di regia che ha “lo scopo di monitorare gli effetti che l’emergenza sanitaria sta generando sui traffici portuali e la catena logistica integrata, al fine di rilevare le conseguenze generate sulla tenuta socio economica della città e le modalità per una ripartenza veloce e non traumatica. Dopo di noi, seguendo il nostro modello, è stata attivata anche a Genova e Venezia”. Il presidente dell’Autorità di Sistema Stefano Corsini si è dichiarato favorevole alla creazione di una piattaforma di supporto basata sulla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, in base a quanto emerso dalla discussione, da cui scaturisca un documento da recapitare ai canali giusti. L’ammiraglio Giuseppe Tarzia, comandante della Capitaneria di porto, ha posto l’attenzione sulla ripartenza già dal 4 maggio: “E’ necessario accompagnare il riavvio delle imprese valorizzando le competenze sulla sicurezza, con un sistema di vigilanza adeguato, non con intenti punitivi, ma con l’obiettivo di sensibilizzare e rassicurare le aziende e i lavoratori a garanzia del mantenimento dell’operatività del porto”. La terza riunione della cabina di regia si terrà tra 10 giorni.

Indagati vertici Authority porto Livorno per abuso d’ufficio

Indagate una decina di persone ai vertici della Port Authority di Livorno per abuso di ufficio a causa della concessione temporanea di alcuni accosti del porto

Abuso d’ufficio per la concessione temporanea di alcuni accosti del porto di Livorno: questa l’accusa mossa dalla procura della città toscana ai vertici dell’Autorità portuale livornese. E’ quanto riporta oggi il Tirreno secondo cui risulterebbero indagati l’ex presidente della Port Authority di Livorno Giuliano Gallanti e l’ex dirigente del Demanio di palazzo Rosciano Matteo Paroli insieme all’attuale presidente Stefano Corsini e al segretario generale in carica Massimo Provinciali.

Secondo quanto riporta il quotidiano, la procura ha richiesto al gip per i quattro indagati anche l’interdizione dai pubblici uffici per un anno, motivo per cui venerdì scorso il giudice li avrebbe interrogati. L’indagine, che sarebbe partita nel 2016 dopo un esposto di un terminalista ma riguarderebbe contestazioni che risalgono anche a una decina di anni fa, risulterebbero coinvolte in tutto una decina di persone.

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