Sciopero dei gestori stazioni servizio Esso

?Oggi 25 luglio sciopero dei gestori a marchio Esso acquisiti da Petrolifera Adriatica in Toscana, Marche Abruzzo.

Gli impianti a marchio esso di Abruzzo, Marche e Toscana, resteranno infatti chiusi in segno di protesta contro Petrolifera Adriatica, subentrata nella proprietà degli impianti alla Esso italiana SRL, che si rifiuta di applicare l’accordo economico e normativa vigente e pratica condizioni unilaterali peggiorative ai gestori della rete, violando le leggi di settore.

La protesta indetta da Faib Fegica e Figisc gode del supporto della regione Toscana.

“La manifestazione di chiusura degli impianti – si legge in un comunicato dei sindacati – si è resa necessaria per la netta chiusura della nuova proprietà ad intavolare un negoziato serio e costruttivo finalizzato alla stipula di un accordo per i gestori della rete, come previsto dalla normativa vigente, D.Lgs. 32/98, L.57/2001, L.27/2012. Petrolifera Adriatica, a fronte delle richieste delle associazioni dei gestori ad aprire un negoziato, ha continuato impunemente calpestare il quadro normativa e l’accordo di colore del 16 luglio 2014, tuttora vigente, praticando unilateralmente condizioni peggiorative imposte.  La manifestazione di chiusura degli impianti è la risposta adeguata e commisurata per la tutela dei diritti della categoria, contro la cancellazione della contrattazione collettiva portata avanti dalla società Petrolifera Adriatica”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Andrea Stefanelli, presidente provinciale e regionale della Faib Confesercenti e l’Assessore alle attività produttive della regione Toscana Stefano Ciuoffo:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/07/180725_02_SCIOPERO-ESSO_STEFANELLI-CIUOFFO.mp3?_=1

Tecnologia: Prato entra nel futuro con ‘Impresa 5G’

Regione Toscana, Comune di Prato e Fondazione Ugo Bordoni hanno proposto un progetto per la realizzazione di un centro di competenze ‘Impresa 5G’ in grado di mettere a disposizione delle PMI del settore manifatturiero competenze, soluzioni e servizi avanzati con la quinta generazione della tecnologia per le telecomunicazioni. Il 5G renderà tecnicamente possibile l’uso della realtà virtuale, ci sarà una mutazione genetica di tutti i servizi dei quali usufruiamo ogni giorno.

Il protocollo d’intesa per il progetto ‘Impresa 5G’ è stato firmato oggi dai proponenti nel Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.

Il Comune di Prato è stato individuato dal Mise come luogo di sperimentazione pre-commerciale del 5G (insieme a Milano, L’Aquila, Bari e Matera) sul quale lavoreranno WindTre e OpenFiber.

Il progetto concorrerà al bando del Cipe che destina alle Regioni che ospitano le cinque città pilota 60 milioni di euro.

L’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo ha affermato: ”Avere una città toscana tra le cinque che in Italia, e le poche in Europa, sperimenterà il 5G è un’occasione storica per la nostra regione e per il nostro sistema della ricerca e dell’impresa.

Quando siamo passati dai telefonini con i quali si poteva solo chiamare e mandare sms agli attuali smartphone abbiamo rivoluzionato la nostra vita, in termini sociali e anche di applicazione alla vita lavorativa. Con il passaggio al 5G il cambiamento sarà all’ennesima potenza. Non si tratterà solo di avere un telefonino con una connessione più veloce della attuale, ma avremo oggetti connessi tra loro con capacità adesso non immaginabili, il cosiddetto ‘internet delle cose’.”

Sottolinea il sindaco di Prato Matteo Biffoni: ”La possibilità di sperimentare sul nostro territorio la tecnologia 5G è importante soprattutto in termini di ricaduta economica, per lo sviluppo delle imprese e le nuove opportunità occupazionali.

In un distretto ricco di imprese manifatturiere il rapporto con le aziende è fondamentale per avviare una sperimentazione estesa a tutta la filiera.

Prato è l’unica città che avvierà la sperimentazione industriale del 5G collegandola a un sistema industriale fatto di piccole e piccolissime imprese: il risultato di questo lavoro sarà un valore aggiunto non soltanto per il distretto pratese, ma per tutto il sistema Paese che potrà replicare questo modello in altre realtà manifatturiere.”

La vicepresidente della Regione Monica Barni ha invece dichiarato: ””Il progetto del centro di competenze dovrà sviluppare attività di ricerca industriale per la individuazione di soluzioni sperimentali riferite ai servizi di nuova generazione per applicazioni di tecnologie riconducibili alle tecnologie Impresa 4.0 che operino utilizzando l’infrastruttura 5G.

Inoltre si occuperà di promuovere azioni di trasferimento tecnologico alle PMI manifatturiere, con attenzione particolare alle filiere produttive e alle catene di sub-fornitura dei settori del tessile, della moda e delle imprese della filiera audiovisiva e cinematografica. Per tutto questo collaborerà anche con organismi di ricerca regionali, nazionali ed europei”.

Ma cos’è esattamente il 5G? Non si tratterà solo dell’incremento delle prestazioni dei telefonini, un più basso consumo delle batterie, una migliore copertura, alte velocità di trasmissione, un più elevato numero di dispositivi supportati, costi più bassi per l’installazione delle infrastrutture.

Saranno possibili operazioni chirurgiche effettuate da robot che già esistono e che per lavorare in sicurezza avranno bisogno di tempi di comunicazione di pochi millisecondi: inferiori ai tempi umani.

Le auto saranno a guida autonoma reagendo in pochi millisecondi agli imprevisti che animano la nostra “umana” esperienza di guida.

Gli oggetti di casa, le macchine utensili della fabbrica o gli oggetti in inventario nel negozio e in ufficio saranno connessi, catalogati, localizzati e in grado di comunicarci il loro grado di usura o la necessità di revisione.

 

Creazione d’impresa, Ciuoffo: 20 milioni in arrivo

Firenze, nuove risorse (20 milioni di euro) per la creazione di impresa in favore di giovani, donne e destinatari di ammortizzatori sociali (compresi i liberi professionisti) sotto forma di microcredito. Approvati inoltre i nuovi indirizzi per l’attivazione dei relativi aiuti agli investimenti.

Il provvedimento riguarda il bando attivato nel 2017 e finanziato dal POR FESR 2014-2020 Azione 3.5.1 per agevolare l’impresa e la nascita di nuove aziende giovanili, femminili e di destinatari di ammortizzatori sociali nei settori manifatturiero, commercio turismo e terziario.

La delibera, presentata dall’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, è stata approvata dalla giunta comunale di Firenze nell’ultima seduta.

La misura rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.

Oltre all’incremento della dotazione finanziaria del microcredito per la creazione di impresa, sono stati approvati anche i nuovi indirizzi per l’accesso alla misura, per adeguarli alle nuove linee guida dei bandi e alla nuova legge regionale 71 del 2017 che disciplina il sistema regionale degli interventi di sostegno alle imprese.

In particolare, si segnala una modifica del requisito di destinatari di ammortizzatori sociali, che devono aver usufruito di un periodo minimo di 6 mesi nei 36 mesi precedenti la data di costituzione dell’impresa.

Per quanto infine riguarda l’Azione 311 sub a1, Fondo rotativo per il sostegno agli investimenti in RIS 3, Research and Innovation Strategy for Smart Specialisation ovvero la Strategia regionale per l’innovazione e la ricerca, si segnala l’attivazione del procedimento a sportello al fine di semplificare la fase istruttoria, oltre alla possibilità di sostenere investimenti immateriali in Industria 4.0 su sistemi di produzione esistenti.

Per quanto riguarda l’Azione 3.5.1 (concessione di microcredito fino all’importo massimo di 24,500 euro a tasso zero rimborsabile in 7 anni; erogabile in anticipo fino all’80% dell’importo senza presentazione di garanzia) la dotazione iniziale ammonta a circa 16,4 mln di euro; 915 le domande presentate e 444 quelle ammesse per un totale di finanziamenti concessi pari a 9,4 mln e quasi 5 mln erogati.

Invece per l’Azione 3.1.1 a2 (concessione di microcredito fino all’importo massimo di 25,000 euro a tasso zero rimborsabile in 7 anni; erogabile in anticipo fino al 50% dell’importo senza presentazione di garanzia) la dotazione iniziale è di 22 mln di euro però finora sono state solo 9 le domande ammesse per un totale di 165 mila euro di finanziamenti concessi.

Di qui la decisione di riprogrammare la dotazione delle risorse alle due azioni del POR.

Francigena, inaugurato il ‘Labirinto del Pellegrino’

Capannori, il percorso della via Francigena storica, si arricchisce di un ulteriore luogo di interesse, nel parco del Museo Athena in via Carlo Piaggia, su una superficie di 400 metri quadrati, è stato infatti realizzato il ‘Labirinto del Pellegrino’.

Il Labirinto del Pellegrino è costituito da un percorso delimitato da pali di legno, accessibile anche alle persone ipovedenti, che ricalca il disegno della “Capasanta”, la conchiglia simbolo dei pellegrini che percorrono l’antica via che da Canterbury conduceva a Roma, a terra, inoltre, si trovano fasce colorate larghe circa quaranta centimetri di vari colori, che di notte trasmettono la luce immagazzinata durante il giorno.

L’opera, realizzata dal Comune e finanziata dalla Regione Toscana, è stata inaugurata venerdì dall’assessore regionale al turismo, Stefano Ciuoffo e dal sindaco di Capannori, Luca Menesini. Erano presenti anche la vice sindaca Silvia Amadei, l’assessore al turismo Serena Frediani e lo scultore Stefano Pierotti.

Il labirinto, che simboleggia il viaggio e quindi il pellegrinaggio, è l’elemento più importante del complessivo intervento di riqualificazione del parco di Athena che ha visto fra l’altro il rifacimento della pavimentazione, la manutenzione straordinaria degli spazi a verde e dei giochi per bambini. L’area è inoltre stata dotata di una telecamera di sicurezza.

Il taglio del nastro è stato preceduto, in mattinata, da una visita al parco di Villa Reale a Marlia, dove si si è svolto un incontro con lo scultore Stefano Pierotti che ha realizzato l’Albero del Pellegrino modellando con motosega e scalpello un tronco di platano appartenente alla dimora storica che fu abbattuto dalla tempesta di vento del marzo 2015. L’opera, che raffigura la condivisione e l’incontro fra popoli sull’antico cammino da Canterbury a Roma, sarà trasferita entro la fine dell’estate nel Labirinto del Pellegrino. Dopo l’inaugurazione il sindaco Menesini e l’assessore Ciuoffo hanno visitato altri due luoghi della via Francigena di Capannori, il Museo Athena e l’Ostello “La Salana” in via del Popolo, aperto dallo scorso maggio.

Negli ultimi tempi sono sempre di più i pellegrini che passano da Capannori. Basti pensare che nel 2017 sono stati 1128 (contro i 723 dell’anno precedente) coloro che hanno timbrato le proprie credenziali nel punto timbro al museo Athena e negli esercizi commerciali del centro ma si stima che il numero reale potrebbe essere molto superiore.

Capannori, oltre che dalla via Francigena storica, è attraversata da due varianti, quella nord e quella sud, che toccano alcune delle più belle frazioni collinari.

Sette borghi toscani protagonisti di “Un’altra estate”

Sette borghi sono le tappe dell’edizione 2018 di “Un’altra estate” la manifestazione che coniuga la visita nei borghi con il racconto delle tradizioni e della storia.

Sette borghi protagonisti di “Un’altra estate”,  un progetto organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con il giornale “Il Tirreno”. Presentato oggi il programma a Firenze con la presenza di Ciuoffo che ha commentato: “Attraversiamo piccoli borghi cercando luoghi esemplari che sintetizzano l’immagine di una Toscana equilibrata piena di storia, di contenuti e di tradizione”.
Secondo l’assessore regionale tutti i segnali mostrano che la stagione estiva sarà estremamente positiva. Per questo “occorre raccontare di più e raccontare almeno una parte dell’enorme ricchezza della quale disponiamo attraverso un linguaggio più diretto che trasferisca contenuti”, aggiunge Ciuoffo.
Si tratta di una formula molto diversa dal tipico turismo “mordi e fuggi”:
“Sarebbe il turismo intelligente – conclude l’assessore regionale – che cerca di comprenderci e che ci visita perché percepisce che qui c’è qualcosa di più e quel qualcosa noi dobbiamo imparare a trasmetterlo”.

Eccedenze alimentari e riduzioni rifiuti, siglato protocollo in Toscana

Protocollo per favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari e contemporaneamente ridurre la quantità di rifiuti, è stato siglato stamani in Regione nel corso dell’evento che si è tenuto in Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, dal titolo “Se lo spreco zero è un’utopia ridurre le eccedenze e aumentare le donazioni è un obiettivo possibile”.

Prima della firma del protocollo è stato illustrato il progetto LIFE-Food.Waste.StandUp (progetto di filiera, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma per l’ambiente e l’azione per il clima LIFE 2014-2020), coordinato da Federalimentare (capofila), in partenariato con Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare onlus e Unione Nazionale Consumatori e finalizzato ad aumentare la sensibilizzazione sociale sul tema della lotta allo spreco e sull’incremento delle donazioni alle persone in stato di bisogno.

A siglare il protocollo sono stati, per la Regione, gli assessori alle attività produttive, credito, turismo e commercio Stefano Ciuoffo, e al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi; Sandro Fallani in rappresentanza di Anci Toscana; e i rappresentanti di Federalimentare, Massimiliano Boccardelli; Federdistribuzione, Claudio Gradara; Fondazione Banco Alimentare onlus, Leonardo Carrai; Unione Nazionale Consumatori, Concettina Graziadio, riunite nel Consorzio LIFE-Food.Waste.StandUp.

“La crisi economica ha impoverito molte famiglie, mettendole in difficoltà anche per l’acquisto di cibo”, è il commento dell’assessore Stefania Saccardi “Per combattere questo fenomeno, Regione Toscana ha già attuato dal 2015 un programma di interventi assieme alla Caritas e all’Associazione Banco alimentare della Toscana, e un nuovo piano di interventi di contrasto alla povertà alimentare è in corso di definizione per il 2018-2020. Inoltre, sempre con Caritas e Banco alimentare, e i soggetti della grande distribuzione, abbiamo realizzato il progetto “Spesa per tutti”. Questo protocollo ci consente di proseguire su questa strada virtuosa già intrapresa, combattendo lo spreco alimentare e destinando le eccedenze a chi ne ha bisogno”.

“Tutti i soggetti coinvolti in questa iniziativa, che peraltro prosegue e rafforza quelle già in atto da vari anni”, chiarisce l’assessore Stefano Ciuoffo “sono chiamati ad agire, nell’ambito delle rispettive competenze, per creare un circolo virtuoso che consente di soddisfare anzitutto un bisogno primario di tante famiglie in difficoltà. E successivamente di incidere in modo positivo sugli sprechi alimentari, sul riciclo dei materiali e su un complessivo, e potenzialmente importante, beneficio sociale collettivo. Fare squadra e agire in modo coordinato in ogni fase della catena permetterà di ottimizzare gli sforzi”.

“Quello delle perdite e degli sprechi alimentari”, ha detto Federica Fratoni nel suo saluto iniziale “é un problema che interessa l’intera filiera, dalla produzione al consumo, e che genera impatti ambientali ed economici negativi, sollevando anche questioni di carattere sociale. Non solo, lo spreco alimentare ha serie ripercussioni anche sui cambiamenti climatici, basti pensare alla dispersione delle risorse idriche ed energetiche. Si tratta di una sfida di responsabilità che ci coinvolge tutti, soggetti pubblici, privati e singoli cittadini, e che inizia dalle buone pratiche quotidiane. Progetti come il Like Food Waste StandUp sono importanti per promuovere la conoscenza e sensibilizzare verso la lotta allo spreco e il contrasto alla povertà sociale, anche attraverso interventi di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari”.

Lo spreco alimentare e la difficoltà ad acquistare cibo

In Italia, secondo i dati del Politecnico di Milano, ogni anno vengono prodotte circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari; di queste, solo l’8,6% è recuperato attraverso donazioni alle persone bisognose, mentre il resto diventa spreco: 12,6 miliardi di euro. Tra il 2012 e il 2015 l’Italia ha intrapreso un percorso virtuoso, complessivamente lo spreco è diminuito del -7,9% e le donazioni sono aumentate del +6,4%, ma molto può essere ancora fatto.

In Toscana, secondo elaborazioni di Federdistribuzione, si stima che lo spreco alimentare sia pari a circa 388.000 tonnellate, per il 45% attribuite alle famiglie e la restante parte agli operatori economici, con l’agricoltura responsabile per il 34%, il 14% a carico della distribuzione, il 5% da attribuire alla ristorazione e il 2% all’industria.

In Italia il dato più recente sulla spesa per consumi alimentari delle famiglie (Istat 2016) segnala una criticità diffusa: 6,5 famiglie su 100 dichiarano di non avere soldi in alcuni periodi dell’anno per l’acquisto del cibo. Il dato non è disponibile per la Toscana, ma si ferma al livello della ripartizione territoriale del Centro Italia, dove le famiglie in difficoltà per la spesa alimentare scendono al 5%, sotto la media nazionale.

Questo dato, tuttavia, risulta in calo progressivo dopo il picco registrato nel pieno della crisi economica, quando il 9% delle famiglie in Italia e il 7,5% delle famiglie del Centro Italia si trovavano in condizione di non poter coprire la spesa per consumi alimentari per tutto l’arco dell’anno. Il livello attuale dell’indicatore per il Centro Italia è tornato ai valori del 2007.

LIFE-Food.Waste.StandUp, il primo progetto di filiera contro lo spreco alimentare in favore delle donazioni

Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma per l’ambiente e l’azione per il clima LIFE 2014-2020, è incentrato sul tema della prevenzione e riduzione dello spreco alimentare e del recupero delle eccedenze, con l’obiettivo di sensibilizzare l’intera filiera, con attività di comunicazione e di informazione su tutto il territorio nazionale e anche in ambito europeo. E’ finalizzato alla lotta allo spreco e all’aumento delle donazioni alimentari a enti caritativi e persone bisognose.

Il progetto, coordinato da Federalimentare, in partenariato con Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare onlus e Unione Nazionale Consumatori, è partito il 7 luglio 2016 e si concluderà il 30 giugno 2019.

Il protocollo siglato stamani

Con la firma del protocollo, i soggetti firmatari si impegnano a:

promuovere forme di sostegno a persone indigenti, attraverso il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari (prodotti non più commercializzabili ma ancora commestibili) ad enti assistenziali e caritativi; promuovere la riduzione in proporzione dei quantitativi di rifiuti prodotti e, di conseguenza, i relativi costi economici, sociali ed ambientali di smaltimento degli stessi; proporre, in relazione al punto precedente, meccanismi premiali (tra cui la riduzione della tariffa comunale sui rifiuti) a favore degli operatori economici che donano le proprie eccedenze, anziché destinarle a rifiuto; diffondere la cultura dell’importanza di ridurre lo spreco alimentare; comunicare e divulgare i risultati e le best practices che ne deriveranno.

Verranno avviate attività per: favorire la raccolta presso i luoghi indicati dalle Aziende dei prodotti alimentari non più commercializzabili ma ancora edibili per la loro redistribuzione a strutture caritative, comprese Organizzazioni ed enti con cui le imprese hanno già un’attività di collaborazione; promuovere presso i Comuni l’adozione di misure premiali, in particolare la riduzione della tariffa comunale sui rifiuti, per le imprese che donano le proprie eccedenze; comunicare e divulgare i risultati e le best practices che ne deriveranno; promuovere l’incremento del numero di aziende e dei punti vendita che donano le proprie eccedenze alimentari; realizzare e diffondere campagne di comunicazione e/o informazione sull’importanza della riduzione dello spreco alimentare.

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