Turista morto in S. Croce, a processo vertici dell’Opera

Vanno tutti a processo i quattro indagati nell’inchiesta per la morte del turista spagnolo Daniel Testor colpito da un frammento di pietra staccatosi dal soffitto della basilica di Santa Croce a Firenze il 19 ottobre 2017.

Il gup Gianluca Mancuso ha disposto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per il presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, per Stefania Fuscagni che l’aveva preceduta nell’incarico, per il segretario generale dell’Opera Giuseppe De Micheli e per il tecnico responsabile geometra Marco Pancani. Prima udienza il prossimo 7 aprile.

L’Opera di Santa Croce di Firenze commenta con una nota la decisione del giudice dell’udienza preliminare Gianluca Mancuso: “Ben venga l’accertamento della verità anche attraverso il dibattimento. Rispettiamo la decisione oggi assunta dal Gup, che era per certi versi attesa, ma con tutta serenità riteniamo di non poterla condividere”.

L’Opera di Santa Croce, ancora una volta, mette in evidenza “la sua condotta di diligenza nella cura del complesso monumentale. È la concretezza dei fatti e delle cifre a dimostrare quanta attenzione l’Opera abbia prestato alla manutenzione ordinaria e straordinaria”, si afferma nello stesso testo.

“Siamo certi – prosegue l’Opera – che il confronto dibattimentale metterà in evidenza ancor maggiore questa azione di cura e diligenza. Negli ultimi 15 anni sono stati posti costantemente in essere interventi diffusi che hanno visto un impegno economico complessivo di oltre 23,5 milioni di euro – ricorda l’Opera di Santa Croce – Si è agito in particolare sulle coperture, sugli elementi architettonici, sulla struttura muraria, sulle bifore e sul campanile, interessato da indagini specifiche che hanno portato alla realizzazione di una speciale struttura antivibrazioni”.

Santa Croce, turista morto: udienza preliminare omicidio colposo

Ha avuto inizio l’udienza preliminare per la morte di Daniel Testor davanti al gup di Firenze Gianluca Mancuso. Il turista è deceduto il 19 ottobre 2017 dopo esser stato colpito da un frammento di pietra che si staccò dal soffitto della basilica di Santa Croce. L’udienza preliminare proseguirà il 20 dicembre.

Per la morte dell’uomo sono imputati di omicidio colposo il presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, Stefania Fuscagni che l’ha preceduta nell’incarico, il segretario generale Giuseppe De Micheli e il tecnico responsabile, il geometra Marco Pancani. La famiglia del turista non si costituirà parte civile essendo stata già risarcita dall’Opera di Santa Croce. Questa mattina il pm Benedetta Foti ha motivato davanti al gup la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati.

“Le conclusioni assunte oggi dal pubblico ministero non hanno destato sorprese. L’udienza preliminare consentirà di illustrare in modo approfondito l’attenzione e la diligenza prestate dall’Opera di Santa Croce nei numerosi interventi di cura e manutenzione del complesso monumentale. Essi sono stati eseguiti negli ultimi quindici anni con un impegno economico complessivo di oltre 23,5 milioni di euro”, ha commentato l’Opera di Santa Croce.

“L’Opera è un’istituzione secolare che oggi come nel passato ha come primario obiettivo la tutela e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dal complesso architettonico di Santa Croce. E’ importante che il procedimento possa contribuire a ricostruire nella massima trasparenza l’oggettività dei fatti”, si legge nella nota.

Turista morto in Santa Croce, procura chiede processo per vertici Opera

La procura di Firenze ha chiesto il processo per quattro persone indagate nell’inchiesta per la morte di Daniel Testor, turista spagnolo deceduto dopo esser stato colpito da un frammento di pietra staccatosi dal soffitto della basilica di Santa Croce a Firenze il 19 ottobre 2017.

La richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo, è stata effettuata dal pm Benedetta Foti per il presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, per Stefania Fuscagni che l’ha preceduta nell’incarico, per il segretario generale Giuseppe De Micheli e per il tecnico responsabile, il geometra Marco Pancani.

“Ci difenderemo con tutte le forze nel corso dell’udienza preliminare – afferma l’avvocato Enrico Zurli, difensore di Irene Sanesi e Stefania Fuscagni – perché si è trattato di un episodio che non può essere imputato alla negligenza di queste persone”. Secondo una perizia depositata dalla difesa nelle indagini, negli ultimi 15 anni l’Opera di Santa Croce avrebbe speso almeno 20 milioni di euro per la manutenzione del complesso.

“Confidiamo che già nel corso dell’udienza preliminare possa emergere la diligenza e l’impegno profusi negli anni dall’Opera tutta nella gestione e per la tutela del complesso monumentale che è stato costantemente sorvegliato, oggetto di cura attenta e di molteplici interventi di manutenzione con l’impiego di ingenti risorse”, così afferma l’Opera di Santa Croce. “Mentre si esprime profonda vicinanza alla famiglia per una perdita che è motivo si sofferenza insanabile – si legge nella nota -, consideriamo elemento positivo che sia stata rapidamente ed efficacemente conclusa, attraverso la copertura assicurativa, la pratica risarcitoria”.

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