Livorno, Mostra Modigliani: 110mila visitatori e incasso boom

Sono state 110.200 le persone che in tre mesi e 10 giorni, con media giornaliera di 1.057 presenze, hanno visitato la mostra ‘Modigliani e l’avventura di Montparnasse’ allestita al Museo della Città di Livorno in occasione del centenario della scomparsa dell’artista.

Le entrate per il Comune tra biglietti, visite guidate, audioguide, bookshop e sponsor sono state pari a 1 milione e 734mila euro.
La mostra si è conclusa ieri e già oggi un primo bilancio della rassegna è stato presentato in Palazzo comunale dal sindaco Luca Salvetti e dall’assessore alla cultura, Simone Lenzi, e da quello al turismo, Rocco Garufo.
“Questa città si è resa conto che può essere protagonista di grandi eventi – ha detto Salvetti -, da qui si parte perché non dobbiamo commettere l’errore di sederci e accontentarci di quello che abbiamo fatto in tre mesi. E’ solo il primo step che dà fiducia a noi e soprattutto ai livornesi. Diciamo che superato il Medioevo ci può essere un Rinascimento”.
Oltre ai visitatori, la mostra su Modigliani è stata visitata da varie personalità, su tutte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alla rassegna anche il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, il critico Vittorio Sgarbi, molti artisti tra cui Zucchero, Dario Ballantini, Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti. Vinicio Capossela domenica scorsa ha girato all’interno della mostra il video della sua canzone del 1991 dedicata a Modigliani. “Il percorso della mostra con Modigliani è finito – ha aggiunto Salvetti – ma siamo molto intenzionati a farlo proseguire con altre situazioni e altri appuntamenti”.
Sull’incasso totale di 1.734.000 euro Salvetti ha evidenziato che “se pensiamo che i costi per la mostra complessivi si aggirano sul milione e mezzo vi rendete conto che abbiamo ampiamente recuperato quelle cifre, naturalmente tenuto fuori il rifacimento della piazza e l’adeguamento del museo che rimane e che è un investimento sulla città”.

Modigliani: a Livorno un convegno internazionale lo ricorda

“In tanti finora hanno pensato che Amedeo Modigliani fosse un “livornese per sbaglio”, nato qui, ma diventato genio grazie a Parigi. Così come si è sempre poco riflettuto sul fatto che fosse ebreo. In realtà Modigliani era un livornese e un livornese ebreo “quintessenziale”.

Ed è per questo che, ha spiegato in una conferenza stampa l’assessore alla Cultura Simone Lenzi, per coronare un lavoro partito con la mostra al Museo della Città “Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre” (in corso fino al 16 febbraio), il Comune di Livorno organizza un convegno internazionale dal titolo emblematico:“Modigliani ebreo livornese. Storia familiare e formazione di un genio”.

A 100 anni dalla scomparsa di Modigliani, il 22 e 23 gennaio prossimi si riuniranno a Livorno, al Museo provinciale di Storia Naturale, studiosi e ricercatori di prestigiose università e istituti di ricerca d’Italia, Francia, Isrele ed USA. I nomi sono quelli di Ariel Toaff, Dora Liscia, Marc Restellini, Asher Salah, David Meghnagi, Furio Aharon Biagini, Clémence Boulouque, con contributi del genealogista livornese Matteo Giunti, del collezionista di foto dell’800 livornese Mario di Chiara, della docente del liceo classico Maria Antonietta Monaco, che ha ritrovato le pagelle scolastiche di Amedeo Modigliani. Previsto anche un intervento musicale di Giada Liscia Garrison e Roberto Sbolci.
Ideato dall’assessore Lenzi insieme a Marc Restellini, il convegno ha la cura scientifica di Paolo Edoardo (Pardo) Fornaciari, docente all’UNI.Salento, ma soprattutto grande conoscitore e appassionato di bagitto, il dialetto giudeo-italiano utilizzato dagli Ebrei in Italia e in Toscana in senso lato e in senso stretto dalla comunità di Livorno.

“Non solo vogliamo che la città di Livorno si riappacifichi con questa figura straordinaria, cosa non avvenuta nel 1984 per il centenario della nascita – ha aggiunto Lenzi – ma desideriamo rovesciare un paradigma. E’ evidente che la scelta di Modigliani di partire per la Ville Lumiere sia stata fondamentale, era la città dove “le cose succedevano”. Però è stato a Livorno, dove è cresciuto in una famiglia ebrea colta e cosmopolita, che ha sviluppato delle conoscenze e competenze che, unite ovviamente al suo personale talento, gli hanno consentito di “sfondare a Parigi”, di diventare il genio Modì”.

Estremizzando, come ha detto Pardo Fornaciari, “vogliamo anche riflettere sul fatto che non fu solo Parigi a influenzare Modigliani, chiediamoci al contrario quanto Modigliani, con la sua visione del mondo costruita a Livorno, abbia contribuito alla formazione di altri artisti di Montparnasse (in primis il suo amico Soutine) che, non dimentichiamolo, erano tutti ebrei. Se non fosse andato a Parigi quell’ebreo livornese, gli altri artisti di Montparnasse sarebbero diventati quello che sono diventati?”.

 

Info:

22-23 gennaio 2020

Museo di Storia Naturale. Ingresso libero fino a esaurimento posti

Orario 10.00-13.00 e 15.30-18.00

Tel:0586-808001

Passeggiata all’Acquedotto Leopoldino dei sindaci Livorno Collesalvetti

“Salviamo il Salvabile”, associazione che da oltre 10 anni lavora e si batte per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico-ambientale nel comune di Collesalvetti, organizza il 26 agosto 2019 un incontro, all’Acquedotto Leopoldino, con gli assessori alla cultura di Collesalvetti e Livorno, Vannozzi e Lenzi, assessore con delega alle colline di Collesalvetti, Fattorini, i Sindaci di Livorno e Collesalvetti e il presidente di Asa, Ceravolo. Sarà presente anche il consigliere regionale Gazzetti.

Salviamo il Salvabile guiderà gli amministratori in un’escursione ad alcune parti accessibili dell’Acquedotto Leopoldino affinché si rendano conto personalmente delle conseguenze di decenni di abbandono. Occorrono interventi immediati per evitare che “un monumento lungo 18 km” non scompaia: gallerie, arcate, cisterne ecc. stanno crollando a causa della vegetazione che sta prendendo esclusivo possesso della struttura.

Alle 8 e 30, dopo il saluto dei sindaci di Collesalvetti e Livorno, Antolini e Salvetti e del presidente dell’ASA, Ceravolo, a Parrana S. Martino, inizio via del Pino, avrà inizio l’escursione a piedi che porterà i partecipanti a Parrana S. Giusto attraverso boschi di lecci e macchia mediterranea, su per sentieri impervi che costeggiano l’acquedotto, sotto ponti con arcate singole e doppie, sopra scalinate che fiancheggiano le cisterne di decantazione e su pietre che ricoprono la canaletta nella quale un tempo scorreva l’acqua.

Da Parrana S. Giusto, con un mezzo, si raggiungerà Colognole fino alle sorgenti dove proseguirà l’escursione che consentirà ai partecipanti di godere dello splendido ambiente e di ammirare le pregevoli architetture dell’Acquedotto Leopoldino.

Volterra si candida a capitale della cultura 2021

Il Comune di Volterra (Pisa) si candida a diventare capitale della cultura 2021, e chiede al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli di “fare chiarezza politica sulla continuità di questo progetto” e sapere se ci sarà l’apposito bando.

E’ stato l’assessore alla cultura di Volterra, Dario Danti, in una lettera sottoscritta anche dal suo omologo di Livorno, Simone Lenzi, a chiedere al ministero di uscire allo scoperto sui bandi in questione. La notizia è stata pubblicata stamani dal quotidiano La Nazione. “Siamo a luglio – scrivono Danti e Lenzi nella lettera a Bonisoli – e non vi è traccia del bando per la capitale italiana della cultura 2021. Il nostro è un appello congiunto affinché siano garantiti ai Comuni quei tempi tecnici adeguati alla progettazione e al coinvolgimento della cittadinanza. Qualora il bando dovesse subire ritardi e uscire dopo l’estate, le città si troverebbero in difficoltà. La nostra richiesta è dunque rivolta al ministero: si faccia chiarezza circa la volontà politica di portare avanti il progetto delle capitali italiane della cultura”.

Intanto, per Volterra Danti ha già un’idea da tradurre in un progetto concreto di partecipazione al bando per ottenere finanziamenti: la ‘Deposizione di Rosso Fiorentino’ (che nel 2021 compie 500 anni), un parco archeologico urbano e il teatro stabile nella Fortezza sono i tre perni attorno ai quali costruire la candidatura.

Exit mobile version