Duplice omicidio Sesto F.no: ergastolo per il vicino di casa

E’ stato condannato all’ergastolo, nel processo con rito abbreviato celebrato a Firenze, Fabrizio Barna, il 54enne che il 21 ottobre 2018 a Sesto Fiorentino (Firenze) uccise a colpi di pistola i vicini di casa Salvatore Andronico, 66 anni, e il figlio di quest’ultimo Simone, di 31. Interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, Barna è stato anche condannato dal gup Federico Zampaoli al pagamento di provvisionali per 300 mila euro alle parti civili.

Secondo le indagini coordinate dalla pm Christine Von Borries, Barna, vicino di casa delle vittime, sparò ai due uomini con una pistola Beretta 98 semiautomatica regolarmente denunciata per uso sportivo. Interrogato dopo l’arresto, disse al giudice di non ricordare nulla del momento del duplice omicidio; in base alla perizia disposta dal gip nel corso delle inchiesta, quando uccise era capace di intendere e di volere.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 21 ottobre dello scorso anno il 54enne uscì di casa infastidito dai rumori, impugnando la pistola: uccise prima Salvatore Andronico,  66 anni, ingegnere di Trenitalia in pensione (l’uomo era tra i condannati in primo grado per la strage ferroviaria di Viareggio); poi freddò con più colpi il figlio Simone Andronico, 31 anni, ingegnere in un’azienda del settore aerospaziale.

Barna, disoccupato, viveva da solo nella casa di Sesto Fiorentino dal 2008, dopo la morte degli anziani genitori. Aveva iniziato a lamentarsi dei rumori per i lavori di ristrutturazione diversi mesi prima di commettere il duplice omicidio. Nel tentativo di risolvere la controversia, Salvatore Andronico e il figlio si erano anche rivolti a uno sportello di mediazione sociale, un servizio privato in convenzione col Comune di Sesto Fiorentino che ha lo scopo di comporre le criticità tra i cittadini; gli operatori scrissero a Barna per avviare una mediazione, ma lui non avrebbe mai risposto.

Firenze, targa sul Monte Morello in ricordo degli Andronico

Salvatore e Simone Andronico, padre e figlio, furono uccisi lo scorso 21 ottobre nella loro casa di Sesto Fiorentino, per mano di Fabrizio Barna.

Questa mattina oltre 100 persone si sono ritrovate alla Fonte dei Seppi, alle pendici di Monte Morello, e sono saliti fino alla Terza Punta per affiggere una targa in memoria di Salvatore e Simone Andronico, padre e figlio, uccisi lo scorso 21 ottobre nella loro casa di Sesto Fiorentino, per mano di Fabrizio Barna. Insieme ad essa, sono stati piantati due arbusti in ricordo dei due. Barna è stato rinviato a giudizio per duplice omicidio volontario, e si trova attualmente in carcere a Sollicciano.

“Oggi eravamo tanti, tantissimi – hanno detto i familiari e gli amici presenti al raduno rivolgendosi a padre e figlio Andronico -. Una lunga fila di persone che si è arrampicata per i sentieri di Monte Morello, fino alla vetta della Terza Punta, da cui si vede, incastonato tra gli alberi, un bel pezzo di città. Era uno di quei luoghi dove voi, Simone e Salvatore, venivate spesso, il tratto di una di quelle passeggiate che entrambi conoscevate bene. Siamo venuti qui in tantissimi, e abbiamo scelto una roccia, dove abbiamo inchiodato una targa in vostro ricordo, perché rimanga lì a lungo, negli anni, nelle stagioni, a partire dal sole primaverile di questo fine Marzo”.

“Con un gesto vile e scellerato – hanno continuato – vi hanno tolto la vita, in quella casa che tu, Simone, stavi costruendo con tanto impegno. Colmi di dolore e incertezza, oggi tuttavia siamo qui per ribadire quanto le vostre esistenze valessero, quanto i ricordi ci tengano tuttora legati a voi, e quanto la rabbia e la frustrazione non possano lasciare spazio alla rassegnazione. Perché molto ci avete lasciato. L’impegno e la rettitudine che avete profuso in ogni azione della vostra vita, è il motore che ci ha spinto, passo dopo passo, a salire quassù per ricordarvi, e che crediamo possa aiutarci in futuro a perseguire i nostri obiettivi, e ad inseguire i nostri sogni. Quelli concreti, che si raggiungono con l’impegno, la passione, la dedizione; come quel satellite che porta anche il tuo nome, Simo, e che sembra di scorgere ogni volta che guardiamo in alto, sopra le nostre teste, lassù”.

“Qui invece, su questa targa, su questa roccia, che mille volte avrete calpestato senza pensarci – hanno concluso -, oggi lasciamo una memoria indelebile, con una duplice speranza: che possa prima di tutto ricordare a noi quanto le salite, anche ripide, siano parte inevitabile della vita. E a chiunque altro che, ignaro, la incontrerà sul proprio cammino, possa raccontare una storia di affetto, di speranza e di vita, che nessuno potrà mai cancellare”.

Duplice omicidio, domani alle 14 i funerali delle vittime

Si terranno domani alle 14, presso la pieve di San Martino a Sesto Fiorentino (Firenze), i funerali di Salvatore Andronico, 66 anni, e del figlio Simone, di 31 , uccisi a colpi di pistola il 21 ottobre scorso dal vicino di casa Fabrizio Barna.

L’uomo, 53 anni avrebbe agito perché infastidito dai rumori causati dai lavori di ristrutturazione che i due stavano eseguendo nella loro proprietà. Arrestato dai carabinieri e interrogato nei giorni scorsi dal gip, Barna, sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, ha dichiarato di non ricordare nulla del momento dell’omicidio.

L’uomo ha raccontato ai militari di essere entrato in casa per prendere la pistola, e poi di averli colpiti commettendo il duplice omicidio.
Secondo la ricostruzione riportata nelle carte dei gip Gianluca Mancuso, che ha disposto nei suoi confronti la misura di custodia cautelare in carcere, alla vista dei militari Barna è andato loro incontro avvicinando i polsi e protendendoli in avanti, a mimare l’arresto, e ha ammesso le sue responsabilità.

In base ad alcune testimonianze, in passato Barna aveva più volte minacciato i vicini di casa, arrivando anche a chiedere loro 30mila euro a titolo di indennizzo per presunti abusi edilizi. Si sarebbe rivolto anche agli operai del cantiere con insulti razzisti.
Il giorno dell’omicidio ci sarebbe stata un’altra discussione, per un buco al di sotto del muro di confine tra le due case. Ieri, davanti al giudice, Barna ha detto di non ricordare nulla del momento del duplice omicidio.

Exit mobile version