Giubbe Rosse, tutti e 26 lavoratori riassunti da nuova proprietà

Siglato l’accordo per il passaggio di tutti e 26 i lavoratori del Caffè Giubbe Rosse di Firenze al Gruppo Scudieri che ha acquisito lo storico locale di Firenze. Lo rende noto la Filcams Cgil.

“Dopo anni di vicissitudini convulse intorno al futuro del Caffè storico letterario delle Giubbe Rosse, ed una travagliata acquisizione con tre aste andate deserte – ha commentato la Filcams Cgil – oggi si è aperta una nuova fase per questo importante marchio”. Il sindaco spiega che il 30 settembre scorso si è perfezionato l’accordo che prevede il passaggio dei lavoratori dalla curatela fallimentare alla Scudieri international srl. Dal momento che il locale “necessita di una fase di ristrutturazione che lo porterà a rimanere chiuso sino al 31 marzo 2020”, Filcams Cgil e gruppo Scudieri hanno poi sottoscritto, il 4 ottobre, un’intesa che “affronta la collocazione temporanea dei lavoratori e pertanto, nonostante la chiusura del Caffè, i lavoratori sono allocati nelle attività del gruppo Scudieri a Firenze”.

Giubbe Rosse: decreto Mibac lo nomina ‘bene culturale’

Giubbe Rosse, si legge nel decreto, “rappresenta testimonianza tangibile dell’atmosfera e del fervore intellettuali che animavano Firenze nel corso del Novecento. Lo storico caffè letterario costituisce per questa sua natura un forte valore identitario e luogo di aggregazione a tutti i livelli sociali”.
E’ arrivata dalla soprintendenza di Firenze, la proposta al ministero per i Beni e le Attività Culturali, di riconoscere il caffè storico letterario come bene culturale.

Il Collegio romano ha emesso in merito un decreto ministeriale che sancisce la tutela del  caffè Giubbe Rosse.
E’ “auspicabile – prosegue il decreto ministeriale -, che le numerose testimonianze tangibili costituite da cimeli, fotografie d’epoca, stampe e dipinti lasciati dalle varie correnti culturali e che adornavano le pareti del locale fino a tempi recenti possano ritornare in situ”.

Le Giubbe Rosse, fondate nel 1897, sono state grande riferimento culturale dei primi del ‘900: sede fissa dei futuristi fiorentini, tra cui Giovanni Papini, Ardengo Soffici e Aldo Palazzeschi, divenne anche punto di ritrovo per numerosi intellettuali gravitanti attorno a riviste letterarie come Lacerba, La Voce, Il Selvaggio, Solaria. Altri frequentatori abituali, tra i tanti, sono stati Luzi, Vittorini, Bonsanti, Saba, Rosai, Macrì e Montale.

E il riconoscimento arriva a pochi giorni dall’acquisizione del locale, conclusa alla 4/a asta e dopo un lungo periodo di preoccupazione per i lavoratori. ll soggetto imprenditoriale che si è aggiudicato l’asta dello storico caffè fiorentino è la società Scudieri, che gestisce l’omonimo caffè in piazza Duomo a Firenze, ed è partecipata dal gruppo Nannini che fa capo all’imprenditore kazako Igor Bidilo, patron della società Sielna.

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