🎧 Iron&Logistics: regione convocherà azienda, presidio prosegue

Iron&Logistics: in concomitanza all’incontro in Regione tra rappresentanti sindacali Si Cobas, Rsa ed il consigliere del presidente Valerio Fabiani, una delegazione di lavoratori è stata in presidio sotto il palazzo della Presidenza.

L’esito dell’incontro ha visto l’impegno da parte della Regione della convocazione dell’azienda che svolge attività di stireria e logistica in conto terzi, ad un tavolo istituzionale. Nel frattempo la mobilitazione davanti allo stabilimento di via Ciulli a Prato si è ricostituita dopo lo sgombero dell’ottobre scorso

quando fu contestata a 7 persone la violazione dell’articolo 18 del Tulps, per riunione in luogo pubblico non preavvisata ed una persona è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.
L’intervento della polizia, è avvenuto attorno alle sette del mattino del 21 ottobre. Nel primo pomeriggio, decine di lavoratori iscritti al Si Cobas e manifestanti sono tornati davanti allo stabilimento della Iron & Logistics.

Sarah Caudiero di SiCobas (AUDIO)

🎧 Firenze, dipendenti di ‘Sfera Italia’ senza stipendio da gennaio: sciopero davanti ai cancelli

Firenze – Sono 15 i lavoratori di ‘Sfera Italia’ in sciopero dallo scorso 19 aprile che cercano una mediazione con l’azienda. Alcuni stanno scegliendo la strada della risoluzione del contratto ‘per giusta causa’.

Sciopero davanti all’azienda ‘Sfera Italia’ a Firenze, da parte di 15 lavoratori che lamentano ritardi nei pagamenti e non ricevono lo stipendio completo da gennaio 2022. In alcuni casi, come spiegato dai lavoratori davanti ai cancelli in Via Rocca Tedalda, mancano tredicesima e quattordicesima da dicembre 2020.

In podcast l’intervista a Sarah Caudiero di Cobas e a una dipendete di Sfera Italia dal 2015 che non ha ricevuto lo stipendio completo da dicembre 2020, a cura di Lorenzo Braccini. 

L’azienda, panificio che rifornisce la grande distribuzione di Esselunga e Penny Market, al momento, non risponde e sta portando avanti la produzione grazie a lavoratori assunti attraverso cooperative. Lo sciopero dei dipendenti va avanti dallo scorso 19 aprile e alcuni stanno scegliendo la via della risoluzione del contratto ‘per giusta causa’.

Davanti allo stabilimento i lavoratori, tutti uomini italiani, egiziani e pakistani sono in sciopero, ma all’interno, si afferma dal sindacato, la produzione va avanti grazie all’inserimento di lavoratori di altre cooperative. Alcuni dipendenti, inoltre, vivono in abitazioni che sono state messe a disposizione dalla stessa ‘Sfera Italia’, ma senza gli stipendi faticano a pagare gli affitti.

“Alcuni dei dipendenti in questi giorni – afferma Sarah Caudiero di Sì Cobas -, hanno subito delle pressioni per rientrare a lavoro. Alcuni abitano in case che sono date in affitto dalla stessa azienda e oggi un lavoratore ha ricevuto la lettera di disdetta del suo contratto, per noi questo è inaccettabile. Persone che lavorano da anni e anni in questo panificio che subiscono vendette da parte del datore di lavoro perchè stanno entrando in sciopero sono inaccettabili”.

“Noi andremo anche per le vie legali per difendere le persone che hanno il diritto di scioperare”, conclude Sarah Caudiero di ‘Sì Cobas’.

Texprint: sgombero dei lavoratori in sciopero, Sì Cobas denuncia “2 operai feriti”

Momenti di tensione e due lavoratori risulterebbero feriti durante lo sgombero dei lavoratori della Texprint di Prato che da 40 giorni sono mobilitati. Sabato manifestazione di solidarietà.

Grande gara di solidarietà coi lavoratori, quasi tutti indiani e bengalesi, dell’azienda Texprint di Prato, una stamperia tessile, dove da 40 giorni è in corso uno sciopero indetto dai Cobas e da circa 20 giorni è attivo un “picchetto permanente davanti ai cancelli dell’azienda, la lotta dei lavoratori di Texprint riceve il sostegno di decine di cittadini di Prato e dintorni”.
Nell’ultima settimana, riferisce sempre la stessa sigla Si Cobas, “tantissime persone hanno continuato a raggiungere il presidio permanente in via Sabadell, nel cuore del Macrolotto di Prato, per portare il loro aiuto concreto. Cibo, tende, mascherine, disinfettante, gazebo, batterie, legna, ombrelloni, frutta, brandine, coperte… Una prova di solidarietà emozionante che dimostra quanto i lavoratori non siano soli nella loro battaglia, per la dignità e il rispetto delle leggi sul lavoro e del contratto nazionale”.
La sigla rivolge a “tutta la cittadinanza di Prato un invito a continuare a sostenere questa importantissima vertenza con un supporto materiale nei confronti dei lavoratori. I 18 lavoratori di Texprint si stanno mettendo in gioco in prima persona per mettere un freno al cancro dell’imprenditoria illegale che affligge il distretto tessile” di Prato. Annunciata una manifestazione a Prato per sabato 6 marzo alle ore 16.30 in piazza del Comune, per dare “sostegno a questa battaglia fondamentale per i diritti, la dignità e la democrazia, che sta facendo luce su un sistema di sfruttamento sistematico nel distretto tessile a cui è arrivato da tempo il momento di dire basta”.
E questa mattina ci sono stati momenti di tensione: secondo quando riferiscono i delegati Si Cobas la Questura di Prato è intervenuta per tentare di sgomberare i lavoratori.  “Due operai sono stati feriti e portati in Questura. I lavoratori stanno continuando a resistere e in molti stanno uscendo dalle fabbriche vicine per portare supporto”.
Sarah Caudiero del Si Cobas di Prato

Presidio davanti a Consiglio regionale in solidarietà a operai e attivisti colpiti da Decreto Salvini a Prato

Alcune decine di persone hanno partecipato a un presidio davanti alla sede del Consiglio regionale a Firenze per manifestare contro le 21 multe recapitate agli operai della Tintoria Superlativa di Prato per ‘blocco stradale’.

“Questo presidio è stato indetto dagli studenti delle superiori e dai lavoratori del Sì Cobas – spiega la coordinatrice del sindacato di Prato e Firenze, Sarah Caudiero – perché oggi in Consiglio regionale si discuterà se stare dalla parte degli operai che sono stati multati a Prato e chiedere insieme a noi di cancellare il decreto Salvini, oppure no”. La mobilitazione prende le mosse, spiega Caudiero da “21 multe da 4mila euro ciascuna arrivate ai lavoratori che protestavano perché non venivano pagati da 7 mesi. Queste multe sono arrivate per i decreti Salvini che puniscono il blocco stradale con multe fino a 4mila euro”. “La legge che vieta il blocco stradale – sostiene ancora Caudiero – è una legge del ’48, il reato è stato poi stata depenalizzato nel 1999 e poi con il decreto Salvini è stato ricostituito il reato amministrativo aumentando anche le multe. Non credo che il nesso con il decreto Salvini sia opinabile dal momento che nel provvedimento c’è il riferimento al decreto legge 2018”. Per questo motivo, è stato spiegato, la mobilitazione andrà avanti con una ‘Marcia per la libertà’ in programma il 18 gennaio a Prato per chiedere l’abolizione dei decreti sicurezza dell’ex ministero degli Interni, Matteo Salvini. La marcia rientra nell’ambito della campagna ‘Liberi dai Decreti Salvini – Prato sta con gli operai’ a cui hanno aderito associazioni, partiti, realtà politiche e sindacali del territorio.

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