Rufina: minacce, insulti e botte a una 19enne, denunciate due coetanee

Due ragazze di 17 e 18 anni, per mesi, hanno bullizzato una ragazza loro coetanea (19enne), prima con  molestie sui social: prendendola di mira su Facebook e Instagram; poi con insulti, minacce, pedinamenti per strada fino ad aggredirla. Per questo i carabinieri della stazione di Rufina, nel Fiorentino, hanno denunciato le due giovani per atti persecutori, violenza privata e lesioni.

Le due stalker avevano iniziato alla fine di Novembre sui social per poi approfittare di ogni occasione per aggredirla anche fisicamente. Strada, autobus o treno che fosse, per la studentessa diciannovenne queste due ragazze erano diventate un vero e proprio incubo, culminato in un ultimo faccia a faccia a metà luglio quando, incuranti del fatto che la ragazza fosse in compagnia della madre, l’hanno aggredita, bloccandola, tirandole i capelli con insulti, più volte, nonostante i tentativi della madre e di alcuni passanti di frapporsi fra le tre.

L’immediata denuncia dell’episodio ai carabinieri e gli approfondimenti svolti a seguito della delega della procura della repubblica di Firenze (titolare del fascicolo il pm Giacomo Pestelli) hanno portato alla luce questo scenario di vessazioni che andava avanti ormai da mesi: per la diciottenne, il gip del tribunale di Firenze, Maurizio Caivano, ha emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai suoi familiari nonché il divieto assoluto di comunicazione mentre la posizione della minore è al vaglio della competente procura per i minorenni.

Caporalato: turni da 11 ore per 4 euro l’ora, 3 arresti 

Lavoratori fatti arrivare in Italia dalla Romania e dell’Albania, sottoposti a turni di 11 ore e pagati 4/5 euro l’ora, senza alcun rispetto delle nome di sicurezza, e talvolta assunti completamente in nero. E’ quanto scoperto dai militari del comando carabinieri per la tutela del lavoro, che oggi hanno arrestato tre persone nelle province di Padova, Perugia e Verona, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Firenze. Il prefetto Lega: ”oggi assegnato un duro colpo al caporalato”.

L’accusa è associazione per delinquere finalizzata alla reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro – cosiddetto caporalato -, aggravato dalla violenza, dalla minaccia e dai maltrattamenti. I lavoratori venivano impiegati in agricoltura e edilizia, soprattutto in Toscana e in Veneto, ma anche all’estero (Svizzera).

Tra gli arrestati, due ‘caporali’ e il capo della presunta associazione criminale, che secondo l’accusa gestiva i lavoratori, tutte persone che versavano in stato di bisogno, attraverso due società cooperative, sequestrate oggi dai militari insieme ai relativi conti correnti e a un veicolo che veniva usato per trasportare gli operai. Sequestrati anche due immobili dove i lavoratori venivano fatti dormire, dietro pagamento di un affitto. Perquisizioni sono state seguite negli studi di consulenza del lavoro ai quali si appoggiavano le cooperative.

Sempre secondo quanto ricostruito, i due caporali seguivano le direttive del capo, organizzando i turni di lavoro e i pagamenti. Ricevano anche istruzioni per eludere i controlli, e, dopo le verifiche, per ‘aggiustare’ il numero delle ore lavorate dagli operai, in modo da non far figurare quelle pagate fuori busta. In alcuni casi i dipendenti sarebbero stati anche minacciati di non essere pagati se non avessero completato i turni imposti loro.

Le indagini, coordinate dalla procura di Firenze, sono partite dopo la morte di un cittadino romeno, avvenuta il 7 novembre 2017 per cause naturali nel comune di Rufina (Firenze). I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Firenze hanno avviato indagini che hanno consentito di individuare il caporale che aveva il compito di caposquadra, trovato in possesso di appunti sui quali erano annotati orari e luoghi di lavoro, i nominativi del personale, la paga e i mezzi di trasporto utilizzati.

“Oggi è stato assegnato un duro colpo al caporalato, grazie a questa vasta operazione dell’Arma dei carabinieri, con la quale mi congratulo. Azioni come questa contrastano efficacemente certe forme di potere che la criminalità organizzata esercita in alcuni settori economici, sfruttando le persone in relazione al loro stato di bisogno e di fragilità”. Lo afferma il prefetto di Firenze Laura Lega esprimendo soddisfazione per l’operazione condotta oggi dai carabinieri contro lo sfruttamento della manodopera nel settore agricolo, compiuta in varie località della provincia fiorentina. “Ma non è il solo obiettivo che cogliamo – aggiunge Lega in una nota -, perché oggi possiamo dire di aver rafforzato, al tempo stesso, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine”.

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