GKN: costituita coop operai per reindustrializzazione sito

Si chiama Gff ed è composta da 14 soci. Oggi tavolo con Inps e Ispettorato lavoro.  “Presto girerà per le strade di Firenze il primo prototipo di Cargobike, prodotto per Robin Food” afferma la Rsu ex Gkn

Obiettivo “reindustrializzazione dal basso” dello stabilimento ex GKN.  La cooperativa Gff è composta da 14 soci, di cui nove futuri soci lavoratori e cinque soci sovventori. Tra questi cinque entra nella coop come socio sovventore anche la ‘Soms Insorgiamo’, l’associazione mutualistica che diventa così cerniera tra mutualismo, territorio e reindustrializzazione.

“Con la costituzione della proto-cooperativa facciamo un ulteriore passo in avanti – commenta la Rsu ex Gkn – verso il nostro progetto di reindustrializzazione, che al momento è quello che è in fase più avanzata, tanto che presto girerà per le strade di Firenze il primo prototipo di Cargobike, prodotto per Robin Food. Ora abbiamo anche il soggetto giuridico che potrà interfacciarsi a pieno titolo con i privati e le istituzioni coinvolte in questa partita”.

La “proto-cooperativa” Gff, precisa  una nota, è il soggetto giuridico necessario ad avviare la reindustrializzazione e quindi stringere accordi di vario tipo (societari, commerciali ecc). L’attivazione della cooperativa e la sua capitalizzazione sarà avviata quando il piano industriale sarà operativo. Intanto oggi, spiegano i lavoratori, si è tenuto il primo tavolo con Inps e Ispettorato del lavoro ottenuto con la protesta sulla torre di San Niccolò per il pagamento delle spettanze arretrate. Gff.

Intanto proseguono le azioni per avere da Qf il pagamento delle ore lavorate e tutte le spettanze arretrate.

“Noi siamo pronti a tornare al lavoro – aggiunge la Rsu -, ma intanto continuiamo la nostra azione sindacale per far avere a tutti quello che ci spetta: oltre ai mesi di cassa integrazione che ancora mancano all’appello, il pagamento da parte di Qf delle ore lavorate e di tutte le spettanze arretrate, che ci vengono negate da otto mesi, mentre noi, oltre a preservare lo stabilimento e mantenerlo sicuro, ci siamo anche occupati di costruire un’alternativa, ponendo le basi per farlo ripartire davvero”.

Delivery: a Firenze nasce Robin Food

Hanno preso il via oggi a Firenze le prime consegne di cibo a domicilio da parte di Robin Food, la giovane cooperativa fiorentina di rider fondata da sette soci che si propone come alternativa locale e sostenibile ai grandi colossi del food delivery.

Si chiamano Duccio, Nadim, Simone, Alessandro, Luca, Salvatore, Mahmad e sono i sette soci della cooperativa Robon food che è nata oggi per tentare l’avventura di un delivery sostenibile ed equo.

Da oggi a questo indirizzo www.robinfoodfirenze.it è possibile effettuare gli ordini, con i primi ristoranti fiorentini che hanno aderito al progetto nelle zone della città raggiunte dalle consegne.

Nei mesi scorsi la cooperativa aveva lanciato una campagna di crowdfunding su Eppela, attraverso cui sono stati raccolti 6mila euro, punto di partenza per l’avvio delle attività. Oggi il giorno del debutto vero e proprio con l’inizio delle consegne di cibo a domicilio da parte dei fattorini.

Ora l’obiettivo principale di Robin Food, che aderisce a Legacoop Toscana e che nel giugno 2021 ha siglato un protocollo con Nidil Cgil Firenze in cui si impegna ad applicare correttamente ai propri soci e lavoratori la disciplina del lavoro subordinato, è quello di ampliare la rete dei ristoranti partner.

“Abbiamo contrattualizzato i nostri soci con un contratto di lavoro di tipo subordinato, per adesso part time – afferma Simone di Giulio, presidente di Robin Food – Ora puntiamo a coinvolgere il maggior numero possibile di ristoratori, invitandoli a diventare partner del nostro progetto di food delivery sostenibile e a contribuire a rendere più giusto ed etico il lavoro dei rider”. (AUDIO)

I ristoratori che desiderano diventare partner di Robin Food possono contattare la cooperativa mandando un messaggio nella sezione “diventa partner” del sito
https://www.robinfoodfirenze.it/diventa-partner , oppure scrivendo a partner@robinfoodfirenze.it

🎧 “Partecipate al crowdfunding per Robin Food”: la prima cooperativa fiorentina autogestita dai rider

Robin Food partirà da settembre: oggi al via la campagna di crowdfunding. Progetto che unisce tutela dei diritti, sostenibilità ambientale e sostegno dell’economia locale

Un’alternativa etica e sostenibile alle grandi piattaforme del food delivery sul mercato: nasce Robin Food, prima cooperativa autogestita dai riders fiorentini. “Siamo sette soci fondatori e tutti noi facciamo questo lavoro da tanti anni, abbiamo visto la crescita del settore che ha portato tanti lati negativi. Ci siamo conosciuti lavorando in città e durante le manifestazioni di piazza, così è nato questo progetto circa un anno fa”, racconta Nadim Hammami, uno dei soci fondatori, rider da 5 anni.

Un protocollo d’intesa con Nidil Cgil per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e il lancio di una campagna di crowdfunding per sostenere l’avvio delle attività, dall’acquisto delle bici elettriche allo sviluppo della presenza in rete: decolla il progetto di Robin Food, la cooperativa di delivery fiorentina interamente posseduta ed autogestita da rider.

Sono 7 i soci fondatori della cooperativa: Simone Di Giulio, Luca Manetti, Nadim Hammami, Duccio D’Agnano, Salvatore Settimo Micciché, Alessandro Fabbri, Mahmad Bakro.

Il gruppo ha partecipato alla terza edizione di Smart and Coop, il bando promosso da Legacoop Toscana e Fondazione CR Firenze per sostenere la nascita di nuove coop formate da giovani under 35, ed ha intrapreso con il supporto di Legacoop Toscana il percorso di costituzione in cooperativa.

“La nostra cooperativa vuol essere un’alternativa etica e sostenibile rispetto alle grandi aziende che dominano il mercato del food delivery – afferma Simone di Giulio, presidente di Robin Food – Principalmente ci concentreremo sul settore del food delivery, ma gestiremo la logistica anche di altri beni lavorando con le aziende del territorio.”

Tra gli elementi distintivi che danno valore aggiunto al progetto c’è la scelta della forma giuridica – la cooperativa -, che garantisce la partecipazione democratica di tutti i lavoratori ed un’equa ripartizione degli utili tra di essi.

Robin Food garantirà la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori: questa mattina è stato siglato un protocollo di intesa con Nidil Cgil Toscana attraverso il quale la cooperativa si impegna ad applicare correttamente ai propri soci lavoratori e lavoratori la disciplina del lavoro subordinato, secondo i ccnl di settore.

Robin Food vuole offrire un modello più solidale, in termini di commissioni e soluzioni, anche alla stessa ristorazione locale e contribuire a generare valore per il territorio, sotto forma di tasse che rimarranno all’interno della comunità. Per le consegne verranno utilizzati solamente mezzi di trasporto non inquinanti, come biciclette e mezzi elettrici e nei packaging verranno privilegiati materiali ecologici.

Per sostenere l’avvio dell’attività la cooperativa lancia una da oggi su Eppela una campagna di crowdfunding. La piattaforma sarà disponibile da settembre.

La cifra che la cooperativa punta a raggiungere è di 15.000 euro e sarà utilizzata per sostenere le spese dell’acquisto di e-bike aziendali, biciclette cargo per la logistica, pagare la presenza in rete ed altre eventuali spese relative al progetto.

La piattaforma che gestirà gli ordini in arrivo si appoggia a CoopCycle, federazione internazionale di cooperative che usano lo stesso software condiviso e che collaborano per proporre una alternativa etica e sostenibile al modello dominante nel settore del food delivery.

In podcast: l’intervista a Nadim Hammami, rider da 5 anni e uno dei soci fondatori di Robin Food a cura di Monica Pelliccia

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