🎧 Rigassificatore: presidio davanti alla Regione per la Conferenze dei servizi

Rigassificatore – Oggi è partita la conferenza dei servizi, con il parere a cui sono chiamati circa 30 enti, e si sono pronunciati con osservazioni anche comitati e associazioni di cittadini. La conferenza dei servizi deve chiudersi per il 27 ottobre, “sara’ un lavoro molto intenso”, “per ora, leggendo osservazioni, note e possibili proposte che vengono dai pareri, sento di potermi dire ottimista sul poter chiudere il 27 ottobre, perche’ non ci sono in alcun modo proposte incompatibili che rendono problematica l’autorizzazione al rigassificatore”.

Cosi’ il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nei giorni scorsi a margine di un’iniziativa a Firenze. “Da un punto di vista di esigenza nazionale – ha sottolineato – i rigassificatori, quello di Piombino come quello di Ravenna, portano ambedue 5 miliardi di metri cubi di gas annui. Noi abbiamo una dipendenza dalla Russia di 29 miliardi, avere i due rigassificatori significa ridurre di un terzo questa dipendenza”. Per Giani “ridurre tale dipendenza, in una logica di mercato, permette anche di abbassare il costo del gas che oggi grava cosi’ tanto sulle bollette dei cittadini e delle imprese”.

Anche il Dipartimento di Prevenzione Azienda ASL Toscana Nord Ovest ha inviato il proprio parere al Commissario Straordinario di Governo: “Stante l’osservanza a quanto sopra descritto si ritiene di poter esprimere un parere favorevole all’autorizzazione di cui all’art. 5 del D.L.50/2022 per la localizzazione iniziale in banchina all’interno del Porto di Piombino per tre anni dalla data di entrata in esercizio della nave”. Il Comitato Salute Pubblica e La Piazza Val di Cornia ritiene tuttavia insufficienti i monitoraggi sulle emissioni degli inquinanti.

Intanto questa mattina presidio in Piazza Duomo dei comitati di Piombino e della Rete No Rigassificatori No Gnl, “Non siamo soli”. Anche l’Associazione di volontariato Idra prosegue  nel proprio cammino di contestazione del progetto a livello istituzionale. (Ascolta le interviste)

“Le attuali scelte governative di investire in nuove infrastrutture per le fonti fossili, allontaneranno sempre di piu’ il nostro paese dal raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione”. Cosi’ il delegato regionale per la Toscana del Wwf Roberto Marini “La scelta di costruire nuovi rigassificatori – aggiunge in una nota -, oltre ad essere non ecologica (il metano e’ fino a 83 volte piu’ climalterante della Co2), risulta anche piena di incognite e potenziali rischi, anche economici. E questo ancora di piu’ in un porto piccolo come quello di Piombino”. Secondo il Wwf “proprio per questo un pieno rispetto della normativa Seveso in materia di rischio incidenti rilevanti (che deve essere tassativamente applicata anche ai rigassificatori), l’espletazione di una rigorosa procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) e anche la stessa valutazione di incidenza (Vinca), sono elementi imprescindibili e non possono essere aggirati da procedure semplificate in deroga alle stesse direttive comunitarie”. Il Wwf auspica che “gli enti che dovranno esprimersi sul progetto, lo facciano con correttezza, senza rilasciare pareri di comodo ed incompleti, perche’ il tempo stringe, non solo per Piombino, ma per tutti noi, se vogliamo puntare su una vera transizione alle fonti rinnovabili”. Dal Wwf sostegno al presidio dei Comitati e dei cittadini organizzato oggi in piazza Duomo a Firenze per dire no al progetto”.

Wwf Toscana: chiarire su organico e sacchetti bio 

Wwf Toscana chiede in una nota ad Alia, azienda che gestisce lo smaltimento dei rifiuti su Firenze, Prato e Pistoia, quale sia il corretto conferimento dei rifiuti organici e di sacchetti in bio-plastica.

“Alia – sostengono il Delegato regionale Wwf Toscana, Roberto Marini e il presidente del Comitato per il Wwf di Pistoia e Prato, Marco Beneforti – asserisce che gli imballaggi in bioplastica non possono essere riciclati insieme all’organico raccolto dai cittadini e che vengono smaltiti separatamente, insieme alla plastica tradizionale” quindi “il Wwf chiede conto alla predetta società sul motivo per cui questa problematica non sia stata opportunamente spiegata alla cittadinanza, al fine del corretto conferimento dei rifiuti organici”.
In particolare, dicono gli esponenti del Wwf Toscana, la questione è “sul fatto che la bioplastica – oltre che per piatti, bicchieri e posate – viene utilizzata anche per realizzare i sacchetti in genere utilizzati per raccogliere l’umido”.
“Stante la necessità logistica di raccogliere l’organico in una qualche forma di imballaggio – è scritto nel comunicato – abbiamo chiesto ad Alia di indicare il metodo corretto da seguire. Se passa il messaggio che ‘tanto tutto va a finire nel calderone’, l’effetto può essere dirompente”.

Caccia: polemiche sull’apertura anticipata

L’apertura anticipata della stagione della caccia decisa dalla Regione l’1 e l’8 settembre ha suscitato numerose polemiche. Roberto Marini, delegato regionale del WWF per la Toscana, ha così commentato la notizia: “Una situazione assurda. […] Non è un caso che per l’approvazione della delibera si aspetti l’ultimo giorno utile; la Regione lo fa infatti per non dare tempo alle associazioni ambientaliste di avviare un ricorso al TAR”.

Secondo Marini infatti la caccia ai primi di settembre è dannosa per molti motivi perchè i piccoli non sono ancora indipendenti,  le condizioni ambientali e climatiche sono estremamente difficili e sul territorio sono presenti ancora specie migratorie protette. Le specie interessate quest’anno sono tortora, gazza, ghiandaia, cornacchia grigia e storno. “La Regione ha approvato a luglio un calendario venatorio per la nuova stagione ancora una volta in palese contrasto con le indicazioni del mondo scientifico e anche con recente sentenza del TAR sul calendario dell’anno scorso a seguito del ricorso delle Associazioni ambientaliste WWF, ENPA, LAC, LAV, LIPU”; motivo per il quale – continua il Delegato regionale WWF – “La Regione si è vista costretta quest’anno a diminuire il numero delle specie concesse in preapertura”.

La protezione della biodiversità è un bene di tutti, che si sta esaurendo e, a detta di Marini, “Non può e non deve essere svenduta al primo offerente”. Le sue critiche riguardano soprattutto la Giunta Regionale che viene accusata di sottostare a logiche politiche ed elettorali invece di interessarsi alla salvaguardia della fauna selvatica e dell’ambiente.

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