Prato, figlio con 15enne: nuove testimonianze durante udienza

Si è svolta stamani la terza udienza a porte chiuse del processo che vede imputata la 32enne di Prato che ha avuto un figlio con un 15enne. Sentiti i genitori del 15enne e due operatrici della palestra di Prato, frequentata dallo stesso ragazzo e dalla 32enne.

Secondo quanto emerso durante l’udienza nel Tribunale di Prato, tutti i testimoni avrebbero confermato le rispettive versioni, già riferite nel corso delle indagini. I genitori del 15enne hanno confermato di aver appreso della situazione quando il figlio ha iniziato a manifestare segni di turbamento fino a rivelare alla madre l’esistenza della relazione con la 32enne. Dopo la notizia i genitori avrebbero deciso di andare da un legale e denunciare il fatto alla polizia. Le due addette della palestra hanno invece riferito di aver appreso,  anche se senza certezze, della relazione in base alle ‘voci’ che circolavano nella struttura. Solo in seguito il 15enne ne avrebbe parlato loro.

La 32enne è indagata per atti sessuali con minore e violenza sessuale, mentre suo marito è accusato di alterazione di stato, per essersi attribuito la paternità del bambino nato nell’estate 2018. Per la procura i rapporti sessuali dell’adulta col minore sarebbero cominciati quando il ragazzino aveva 13 anni.

Si attendono inoltre i riusultati della perizia psicologica richiesta per valutare le condizioni psicologiche della donna. L’esame durerà 120 giorni e sarà eseguita dal neuropsichiatra Renato Ariatti, già perito nel processo contro Anna Maria Franzoni, la madre di Cogne condannata per l’omicidio del figlio. La perizia dovrà stabilire anche “qual è lo stato psichico attuale” dell’imputata che si trova agli arresti domiciliari dal marzo scorso.

Prato, figlio con minore: il neuropsichiatra Cogne chiamato per perizia

Il perito che dovrà valutare le condizioni psicologiche della 32enne di Prato accusata di aver intrattenuto rapporti sessuali con un minorenne, sarà il neuropsichiatra Renato Ariatti. Ariatti è stato sarà nominato questa mattina nel corso della seconda udienza del processo. La perizia richiederà 120 giorni.

La 32enne di Prato è a processo per atti sessuali con minore e violenza sessuale. Il marito è invece accusato di alterazione di stato per aver dichiarato la paternità del bambino nato la scorsa estate che, come ha dimostrato il test del dna, era figlio giovane. Ad effettuare la
perizia psicologica sarà la neuropsichiatra Renato Ariatti. L’uomo era già perito nel processo contro Anna Maria Franzoni, la madre di Cogne condannata per l’omicidio del figlio. La perizia durerà 120 giorni.
“Il quesito del giudice è articolato, visiterò la signora e valuterò il suo stato psichico nel momento in cui, in ipotesi, sono stati commessi i reati”, ha detto Ariatti. Nel corso della seconda udienza del processo, la procura di Prato ha sostenuto che i rapporti sessuali sarebbero cominciati da quando il minore aveva 13 anni. Il ragazzino era infatti suo allievo per lezioni private di inglese.
Uno dei due difensori della donna, l’avvocato Mattia Alfano, ha spiegato che la perizia del neuropsichiatra dovrà stabilire anche “qual è lo stato psichico attuale” dell’imputata, agli arresti domiciliari dal marzo scorso. “Il collegio difensivo ritiene che non sussistano i motivi per la reiterazione dell’eventuale reato, che sono alla base della misura cautelare che tutt’ora colpisce la mia assistita. Questa perizia sarà dunque utile, nella nostra visione, a far recedere il tribunale dall’intento di persistere con la misura”, ha spiegato Alfano.
Nell’udienza di oggi, la seconda del processo, sono stati ascoltati gli investigatori della polizia. Alla prossima udienza di lunedì 28 ottobre saranno invece ascoltati fra gli altri i genitori della presunta vittima del reato, che oggi è 16enne.
Il servizio di Sara Carullo
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