Cave: Ceccarelli presenta il piano Toscana sostenibile

Presentato oggi a Marina di Carrara (Massa Carrara) piano regionale sulle cave. “Quello che abbiamo approvato è un Piano cave economicamente, ambientalmente e socialmente sostenibile. Siamo aperti alle osservazioni che ci arriveranno e contiamo di approvarlo definitivamente entro la fine dell’anno”, ha detto l’assessore regionale alla pianificazione del territorio Vincenzo Ceccarelli.

Ceccarelli spiega, in un convegno a Marina di Carrara, i contenuti del documento, adottato a luglio dal Consiglio regionale, che disciplina l’estrazione del marmo in Toscana. Il documento si trova ora nella fase delle osservazioni che precede l’approvazione definitiva. “Il quadro conoscitivo che oggi abbiamo – aggiunge Ceccarelli – è il frutto di un imponente lavoro di ricerca che ci ha portato a considerare 640 aree, escludendone circa un terzo. Abbiamo poi calcolato i possibili volumi di escavazione da qui ai prossimi venti anni. Ne è uscito un piano equilibrato che permette uno sviluppo sostenibile del settore estrattivo, garantendo occupazione nel rispetto dell’ambiente”.
La fase della concertazione ha portato alla sintesi tra i diversi interessi contrapposti: coloro che vogliono aumentare l’attività attrattiva, chi vuole una maggiore tutela ambientale e coloro che desiderano un beneficio sociale dei proventi dell’estrazione. Nel lavoro preparatorio del piano, si legge nella nota della Regione, sono stati individuati gli ambiti in cui è riscontrabile la presenza di materiale coltivabile e definite le regole per la tutela e l’approvvigionamento. Tra gli obiettivi si sottolineano anche il perseguimento dell’autosufficienza locale per ridurre le importazioni, la promozione del riuso dei materiali e la valorizzazione delle filiere produttive locali, il tutto in un’ottica di riduzione degli oneri e dei rischi ambientali.
“Il piano adottato non ci soddisfa ancora. E’ stato fatto un percorso di confronto con la Regione, ma è necessario continuare a lavorarci: servono modifiche che lo rendano sostenibile per le imprese”, ha commentato il presidente di Confindustria Toscana, Alessio Marco Ranaldo. “Quello interessato dal piano è un settore produttivo importante, sia per il contributo che fornisce a rilevanti filiere industriali della regione, sia perché rappresenta oltre il 2% del nostro export nel mondo”, ha aggiunto il presidente.

6 intossicati alla Chimet, procura di Arezzo indaga due persone

Si cercano eventuali responsabilità sull’intossicazione di sei operai ieri alla Chimet di Badia al Pino, l’azienda specializzata in recupero metalli preziosi e trattamento di rifiuti speciali. La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo per lesioni colpose nel quale ha scritto il nome di due preposti alla sicurezza dell’azienda. Le indagini vanno avanti per stabilire cosa abbia provocato l’intossicazione e se fossero state rispettate tutte le normative vigenti. Intanto migliorano le condizioni di tutti gli operai.

Ed è proprio sulla salute dei dipendenti che si apre la nota dello stabilimento chimico metallurgico. Chimet spiega come “in merito all’incidente avvenuto ieri mattina, nello stabilimento di Badia al Pino, durante normali procedure di manutenzione, Chimet ritiene innanzitutto opportuno rassicurare circa le condizioni dei lavoratori coinvolti: nessuno di loro ha riportato conseguenze gravi, né è stato mai in pericolo di vita”.

L’azienda, si legge ancora, “ringrazia tutti i dipendenti che hanno agito secondo le procedure di legge, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e i tecnici Arpat” e precisa che “si è subito attivata per comprendere le cause che hanno generato la formazione – del tutto anomala – di monossido di carbonio”. Chimet “in ogni caso – conclude la nota – continuerà ad investire sia sulla formazione del personale, sia sulla ottimizzazione dei propri processi industriali, ricercando le migliori tecnologie a disposizione, per rendere sempre più efficienti le procedure in essere”.

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