Coronavirus, appello Nursind: “Misure straordinarie e assunzioni urgenti in Toscana”

“Misure straordinarie e provvedimenti urgenti per tutelare gli infermieri al lavoro nei presidi ospedalieri toscani e fronteggiare la situazione provocata dalla diffusione del Coronavirus”. Il sindacato autonomo degli infermieri Nursind scrive al Presidente della Regione Enrico Rossi, all’Assessore alla Salute Stefania Saccardi e alle Direzioni delle Asl toscane per avere risposte circa gli interventi messi in atto a tutela del personale sanitario, inevitabilmente più esposto al virus.

“Non riusciamo a comprendere le iniziative poste in essere all’Ospedale di Arezzo e Siena Le Scotte con punti di pre-filtraggio ospedalieri, diversamente dai presidi ospedalieri dalle altre aziende regionali – scrive il segretario regionale Giampaolo Giannoni nella missiva diffusa oggi – tra l’altro con l’utilizzo di personale infermieristico e sanitario in regime di straordinario; personale che già in ‘regime ordinario’ è sottoposto a turnazioni e carichi di lavoro insostenibili. Risulta inoltre che in molte strutture aziendali regionali non siano stati ancora forniti i dispositivi di protezione individuale idonei per la protezione degli operatori”.

“Per questo, oltre ad incrementare le ‘pulizie’ nelle strutture ospedaliere e in particolare nelle zone di attesa (come da ordinanza n.2 del 22/02/2020 a firma del presidente della Giunta Regionale Enrico Rossi) ci aspettiamo provvedimenti urgenti e straordinari per l’assunzione di infermieri ed operatori sanitari”, aggiunge Giannoni.

“Preoccupati della già grave situazione riguardante la carenza di personale infermieristico delle aziende sanitarie Toscane – prosegue la lettera del Nursind – esortiamo la Regione e le Direzioni delle Asl ad attuare tutti gli interventi previsti dalle linee guida internazionali per prevenire e limitare il diffondersi del virus tra gli operatori sanitari e tra la popolazione tutta”.

“Non sfugge la gravità dell’eventuale necessità di porre in quarantena una quantità di infermieri tale da rendere non operative intere strutture aziendali”, conclude Giannoni.

Mostra Raffaello: comitato scientifico degli Uffizi si dimette

Sulla sua apertura al pubblico ancora incombe l’incubo della epidemia coronavirus, ma fa già discutere la grande mostra su Raffaello in programma alle Scuderie del Quirinale, dal 5 marzo al 2 giugno. In polemica con il prestito a Roma del ritratto di Leone X (che per l’occasione è stato restaurato dall’Opificio delle pietre dure grazie ad un finanziamento di Lottomatica) si dimette in blocco il comitato scientifico degli Uffizi.

In una lettera indirizzata agli enti che li hanno nominati, dal ministero all’università al comune di Firenze, Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso, spiegano di aver lavorato per mesi alla lista delle opere inamovibili del museo, 24 in tutto, lista approvata anche dal direttore Eike Schmidt.

Con queste motivazioni, nella riunione del 9 dicembre 2019, il prestito del ritratto di Leone X, citato al numero 21 della lista come opera identitaria del museo fiorentino , era stato negato.

“Oggi siamo venuti a conoscenza dalla stampa – si legge nella lettera del comitato scientifico – che il dipinto si trova già nella sede espositiva di Roma. (..) pensiamo che tenerci occupati per mesi nella stesura di liste poi inapplicate vanifica l’esistenza stessa del comitato”. E aggiungono: “Pensiamo che le dimissioni collettive del comitato scientifico del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi”.

Confcommercio Toscana: ‘Nostre imprese in quarantena commerciale’

“È importante in questo frangente che tutte le energie del Paese siano concentrate nel risolvere l’emergenza sanitaria, ma non dimentichiamo che anche il sistema imprese nel suo complesso sta vivendo sulla propria pelle gli effetti devastanti del Coronavirus e, forse ancor di più, della sua psicosi. È necessario prendere provvedimenti per non lasciare soli gli imprenditori e i professionisti di ogni categoria economica, che in questo momento faticano a programmare il futuro delle loro attività perfino sul brevissimo periodo”.

Lo dice la presidente di Confcommercio Toscana, Anna Lapini, su sollecitazione della base associativa dell’organizzazione, che a livello regionale rappresenta oltre 40mila operatori. E lo fa all’indomani della nota congiunta siglata insieme alle federazioni regionali del turismo per chiedere lo stato di calamità.

“Purtroppo è emergenza per tutti – prosegue la presidente di Confcommercio Toscana – Bene ha fatto il Governo a prevedere agevolazioni per sostenere le aziende delle zone ora direttamente interessate dal contagio, ma occorre estendere le stesse misure anche al resto del Paese perché in questo momento tutta l’economia italiana è bloccata. In Toscana ci sono negozi che hanno visto un crollo del fatturato fino al 70%, gli imprenditori non sanno quanto potranno reggere se le cose non cambiano. Si tratta anche di salvare l’occupazione”.

“Il Coronavirus ha messo le nostre imprese in un periodo di ‘quarantena commerciale’ che non sappiamo quanto potrà prolungarsi, per questo è necessario anche prendere provvedimenti sulla corretta gestione dei rapporti di lavoro – prosegue Franco Marinoni – In particolare vorremmo che fossero valutati la sospensione dei premi assicurativi, come già avvenuto in passato per eventi sismici, la previsione di sostegno anche ai lavoratori autonomi e l’estensione delle previsioni delle causale del fondo di integrazione salariale anche alle imprese non comprese nelle sfera di applicazione della legge. Tra le richieste anche la cassa in deroga per imprese soprattutto commerciali”.

“La nostra confederazione nazionale sta lavorando con grande impegno per portare queste richieste dei territori all’attenzione del Governo. Confidiamo che vengano prese nella dovuta attenzione”, conclude la presidente di Confcommercio Toscana, Anna Lapini.

Coronavirus: vescovi toscana, acquasantiere vuote e stop al segno di pace

Tenere vuote le acquasantiere; omettere il gesto dello scambio della pace nelle celebrazioni liturgiche; distribuire la Santa Comunione esclusivamente sulla mano; prendere precauzioni durante le Confessioni auricolari e in contesti di contatti personali. Sono queste le indicazioni che la Conferenza episcopale toscana (Cet), presieduta dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha inviato con una nota a tutti i sacerdoti circa i comportamenti da tenere nelle chiese per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

“I sacerdoti spieghino ai fedeli che si tratta di doverose misure precauzionali, da attuare per il bene della società”, precisa la Cet.

“Non si ritiene al momento di dover prendere altri provvedimenti che possano limitare la vita pastorale, raccomandando di seguire al riguardo quanto disposto dalle autorità civili per la vita sociale in genere”, sottolinea la nota dei vescovi. I vescovi toscani esprimono “la loro vicinanza a quanti, malati e persone loro prossime, soffrono a causa dell’epidemia, come pure a quanti sono impegnati a contrastarla sul piano sanitario o a prendere decisioni per affrontare la situazione nella vita sociale. Invitano tutti alla preghiera per invocare dalla misericordia divina il conforto del cuore e la liberazione dal male”.

Toscana: con il servizio civile aumenta la possibilità di trovare lavoro

Chi ha fatto il servizio civile ha più possibilità di trovare lavoro: è il risultato di uno studio condotto sulla popolazione dei giovani toscani dal quale è nato il libro “Sviluppare valore nell’esperienza sul campo. Gli effetti del Servizio Civile in Toscana” di Valerio Martinelli e Alessandro Zuti edito da Franco Angeli e presentato questa mattina nella Sala Gonfalone del Consiglio regionale della Toscana.

Lo studio ha preso in esame i ragazzi che hanno fatto il servizio civile in Toscana dal 2011 al 2018 e ha poi misurato quanti hanno trovato lavoro con un contratto da dipendente nei 18 mesi successivi alla conclusione dell’esperienza.

L’età media dei giovani è 24 anni, complessivamente si tratta di oltre 20 mila persone che sono state suddivise in due gruppi: 3.900 femmine e 2.200 maschi che hanno fatto il servizio civile per un periodo minimo di 8 mesi e massimo di 12 mesi (suddivisi più o meno equamente tra pubblico e privato) sono stati messi a confronto con un gruppo di controllo composto da 9.700 femmine e 6.900 maschi che il servizio civile non lo hanno mai fatto.

Il risultato evidenzia: chi ha fatto il servizio civile ha più possibilità di trovare lavoro e l’intensità dell’effetto varia in relazione al genere. Le giovani donne che hanno svolto il Servizio Civile, a distanza di 18 mesi dalla conclusione dell’esperienza, hanno una probabilità di essere occupate con contratto di lavoro subordinato maggiore del 18,7% rispetto alle loro competitors che invece non hanno avuto modo di partecipare al servizio.

Emiliano Manfredonia, vicepresidente vicario nazionale Acli sottolinea che “chi fa il servizio civile matura capacità relazionali che poi rispende nel mondo del lavoro. Non soltanto in settori affini come la cura della persona e i servizi sociali, ma anche in altri ambiti perché è l’atteggiamento mentale, la capacità relazionale che si matura durante l’esperienza di volontariato a fare la differenza”.

Coronavirus: GEST, potenziamento sanificazione su mezzi

Coronavirus. GEST, gestore della tramvia di Firenze, mette in atto misure per aumentare la sicurezza dei passeggeri e del personale operativo.

“La tramvia è un luogo ad alto affollamento dove i contatti tra le persone sono ravvicinati – commenta Jean-Luc Laugaa, Amministratore delegato di GEST – Per questo, fin dalla notte scorsa abbiamo potenziato la sanificazione di tutti i tram in servizio e continueremo a farlo tutte le notti. Ai passeggeri chiediamo, nel loro stesso interesse, la massima collaborazione nel rispettare le norme di comportamento consigliate dal Ministero della Salute”.

L’azienda ha deciso di potenziare tutte le attività di sanificazione dei propri mezzi. Al rientro dal servizio, e tutte le notti, ogni tram sarà interessato, oltre dalla quotidiana pulizia, anche da un processo di igienizzazione. Inoltre si sta già distribuendo al personale gel disinfettante.

Al fine di mantenere alta l’attenzione e i comportamenti corretti sarà esposto nei tram il decalogo dei suggerimenti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.

Infine sul sito web di GEST si potranno trovare tutti i link per ottenere informazioni sull’emergenza epidemiologica da COVID-2019, aggiornamenti e suggerimenti da parte del Ministero della Salute, Regione Toscana e Protezione Civile.

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