Emittenza locale: Popolare Network, la Redazione di Controradio a sostegno della ‘sorella’ bolognese

La redazione di Controradio apprende con sgomento e preoccupazione le intenzioni della dirigenza di Radio Città del Capo di Bologna, emittente del circuito di Popolare Network  ed esprime solidarietà  alle colleghe ed i colleghi, in difesa di una voce storica della radiofonia indipendente.

Viene condivisa la petizione a sostegno della radio diffusa sulla piattaforma Change.org e il comunicato della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell’Associazione Stampa Emilia-Romagna in cui si richiede l’immediata apertura di tavoli sindacali sul futuro della redazione bolognese dopo il precipitare della crisi societaria che sta coinvolgendo l’editore di Radio Città del Capo, la NetLit srl, “che ha vissuto prima le dimissioni in massa dei Consiglieri di amministrazione, in disaccordo su alcuni aspetti societari, e ora ha deciso di eliminare dalla programmazione i contenuti locali di cronaca, politica e cultura della redazione di Bologna, dove lavorano cinque giornalisti”.

L’informazione locale prodotta da redazioni che presidiano il territorio e garantiscono un servizio alla collettività, è uno dei pilastri  del valore costituzionalmente sancito all’articolo 21. Attacchi sul piano lavorativo, professionale e della qualità dei contenuti mettono a rischio la stessa tenuta dell’assetto democratico.

Viviamo in una regione come la Toscana che valorizza il panorama locale radio tv, incentivando la qualità dei prodotti e dei rapporti lavorativi all’interno di realtà che fanno fatica a chiudere i bilanci ma che non posso fare ricadere questo sulla spalle di chi quotidianamente svolge un un ruolo fondamentale nel pluralismo dell’informazione. Ci auguriamo che anche in Emilia-Romagna vengano portate avanti adeguate politiche a sostegno dell’emittenza locale che spronino gli editori ad uno sviluppo etico e sostenibile. Occorrono però anche serie strategie imprenditoriali che non svuotino in modo scellerato le redazioni di contenuti e personale ma che valorizzi l’emittenza diffusa.

Unendoci al Comitato di redazione di Radio Popolare e affinché scenari come quello bolognese siano arginati prima che si possano replicare in altri contesti locali,  “daremo sostegno e diffusione ad ogni iniziativa che le redattrici ed i redattori di Radio Città del Capo sceglieranno di mettere in pratica, per difendere il loro lavoro e la loro e nostra voce”.

Petizione: “Salviamo Radio Città del Capo”

“Vogliamo impedire che Radio Città del Capo si trasformi in una delle tante frequenze radiofoniche fantasma che nessuno ascolta e nessuno ricorda” si legge in una petizione su change.org, che fa seguito ad un articolo pubblicato sul sito dell’emittente di cui ci siamo occupati qualche giorno fa nel nostro articolo “Vogliono zittire Radio Città del Capo del Popolare Network”:

“Vogliono zittire” ‘Radio Città del Capo’ del ‘Popolare Network’

“Da 32 anni Radio Città del Capo racconta Bologna e il mondo. Lo fa in maniera libera, all’interno del Network di Radio Popolare, senza bandiere o schieramenti ma sempre dalla parte dei diritti e dei più deboli. Politica, cultura, musica. Radio Città del Capo è diventata nel tempo un punto di riferimento per la città di Bologna, e non solo – si legge sempre sul testo della Petizione – Faremo tutto quel che serve per fare in modo che Radio Città del Capo continui a vivere, e resti punto di riferimento per la città di Bologna”.

La petizione ai conclude lanciando un appello: “Chiediamo a voi, ascoltatrici e ascoltatori, un segno di vicinanza e di sostegno. L’adesione a questa petizione è un primo passo. Tutti gli altri contiamo di farli assieme”.

“Vogliono zittire” ‘Radio Città del Capo’ del ‘Popolare Network’

Radio Città del Capo è una radio libera di Bologna che come Controradio fa parte del Popolare Network, e come Controradio cerca di raccontare le storie della propria città e regione in maniera libera, senza bandiere o schieramenti, ma sempre dalla parte dei diritti e dei più deboli, o almeno… così era.

Come Controradio Radio Città del Capo parla di politica, cultura, musica ed è diventata nel tempo un punto di riferimento per la città di Bologna, e non solo, ma dal gennaio 2018 è gestita da NetLit, il nuovo soggetto, con quote quasi paritarie fra Open Group e Mandragola, cooperativa di giornalisti, NetLit nell’agosto del 2019 cedeva la frequenza dei 94.7 fm al network commerciale nazionale Radio Dimensione Suono.

Questa operazione di “smantellamento di maldestri liquidatori” era stata aspramente criticata dal gruppo storico che gestì la radio dal 1987, che denunciava “lo snaturamento dell’emittente, priva di quello spirito indipendente e critico del passato”, alle critiche replicava Roberto Truce, presidente di NetLit: “La mission di NetLit è fare educazione ai media nelle scuole attraverso un network Media Literacy ora forte di 5 emittenti. Volevamo essere presenti a Firenze, così abbiamo scambiato alla pari la nostra frequenza 94.7 voluta fortemente da Rds, con i loro 88.3 fiorentini dove ora c’è Radio Zai.net. Il network s’è rafforzato, i 9 giornalisti di Bologna sono stati mantenuti”.

Un paio di giorni fa sul sito web dell’emittente è apparso un inquietante comunicato dal titolo “Vogliono zittire Radio Città del Capo” e firmato ‘I redattori e le redattrici di Radio Città del Capo’, nel quale si legge: “Entro il 10 gennaio 2020 l’editore di Radio Città del Capo, la NetLit srl, ha deciso di eliminare dalla programmazione i programmi locali di cronaca, politica e cultura e di smantellare la redazione di Bologna. I giornalisti potrebbero anche perdere il lavoro, così ci è stato comunicato. Tutto sarà spazzato via, a partire dalle tante trasmissioni dei conduttori e delle conduttrici che da sempre rendono Città del Capo quel patrimonio che è, e che vogliamo che resti, per la città di Bologna”.

“Sarà azzerato lo spazio che la radio sta dando alla politica regionale, – continua il comunicato – e questo succederà in un momento decisivo per l’Emilia-Romagna. A meno di un mese dalle elezioni del 26 gennaio l’editore di Radio Città del Capo, con una circolare firmata dal presidente del Cda Renato Truce, ha dato l’ordine di sospendere quella che per lui è stata una ‘sperimentazione’, la cronaca locale, e che per noi è invece da sempre il lavoro di tutti i giorni e la storia di 32 anni di radio. Per descrivere il nostro lavoro l’editore sta utilizzando espressioni come ‘utilizzo indebito’ della frequenza. Come se raccontare la scena culturale, musicale e politica di Bologna fosse qualcosa di indebito, e non invece, come è e vogliamo rimanga, il cuore e il senso stesso del progetto di Radio Città del Capo. Il tutto senza parlare delle pressioni al limite della vessazione verso i lavoratori della radio”.

“Vogliamo impedire che Radio Città del Capo si trasformi in una delle tante frequenze radiofoniche fantasma che nessuno ascolta e nessuno ricorda – conclude il comunicato -Faremo tutto quel che serve per fare in modo che Radio Città del Capo continui a vivere, e resti punto di riferimento per la città di Bologna”.

Sempre sul sito di ‘Radio Città del Capo’ è apparso poi un lungo articolo del presidente del Cda di NetLit, Renato Truce, dal titolo “Nessuno vuole zittire Radio Città del Capo!”, nel quale si controbatte punto per punto al comunicato precedente dicendo, in buona sostanza, che non sarà azzerato lo spazio che la radio sta dando alla politica regionale, in un momento decisivo per l’Emilia-Romagna, perché “almeno fino al 31 gennaio andrà regolarmente in onda la trasmissione quotidiana ‘Oltre le mura’ condotta da Giovanni Stinco” e che quindi “l’ordine di sospendere quella che è stata una sperimentazione, la cronaca locale è una colossale FakeNews! Si è chiesto semplicemente di sospendere la sperimentazione dell’agenda quotidiana dedicata agli appuntamenti bolognesi (Real time e Plancton) in onda e di riproporla in altre forme multimediali”.

Ascoltatori di Controradio, fate la tessera del Controradio Club!

Exit mobile version