Prefettura di Prato, controllate 746 persone, di cui 30 sanzionate

La Prefettura di Prato, tramite un comunicato fa sapere che, complessivamente sono state controllate 746 persone, di cui 30 sanzionate, e che inoltre sono state controllate 44 attività commerciali, di cui 2 sottoposte a sanzione. Le violazioni hanno riguardato prevalentemente persone fuori comune di residenza senza giustificato motivo.

“La vigilanza sulla corretta osservanza delle misure anti-contagio prosegue a ritmo intenso, – si legge sul comunicato della Prefettura di Prato – in esecuzione del dispositivo rafforzato definito nel corso degli ultimi Comitati provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutisi in Prefettura e presieduti dal Prefetto Adriana Cogode, nonché in vista dell’imminente passaggio della provincia alla zona rossa”.

Questi dati si riferiscono ai controlli nel pomeriggio di sabato 13 marzo, che hanno visto l’impiego di numerosi operatori delle forze di Polizia, che hanno presidiato le principali piazze del centro cittadino. Insieme, alle altrettanto numerose unità della Polizia Municipale, che hanno pattugliato a piedi le strade del centro storico, per regolamentare l’utilizzo di quegli spazi da parte dei cittadini, in particolare vietando lo stazionamento in determinate vie.

Dagli esiti del monitoraggio è emersa una presenza di persone nel centro storico ben inferiore a quella degli scorsi sabati, con una regolare e scarsa presenza di persone anche negli ambiti della stazione di Porta al Serraglio.

“Si è pertanto registrato un apprezzabile rispetto della normativa anticontagio in vigore – conclude il comunicato – con una valutazione positiva da parte della collettività circa l’operato delle Forze di Polizia”.

Multe operai Superlativa, presentata mozione in Consiglio regionale

 Fattori (Sì): “La Regione si schieri con operai e chieda immediato ritiro   multe. Parlamentari e consiglieri sfilino in corteo il 18 gennaio”.

Arriva in Consiglio regionale la mozione di Sì -Toscana a Sinistra, nella quale si esprime solidarietà agli operai della tintoria Superlativa e alle altre persone sanzionate. La mozione impegna la Giunta Regionale ad attivarsi presso la Prefetta di Prato, dottoressa Scialla, e presso il Ministero degli Interni, per ottenere l’immediato ritiro delle multe ai lavoratori in sciopero e a chi solidarizzava con loro, fra cui due studentesse. Si chiede inoltre alla Giunta di attivarsi presso il Governo nazionale, perché siano cancellati i due decreti sicurezza firmati da Salvini, ora convertiti in legge, all’origine delle multe contro gli operai che stavano scioperando contro sfruttamento e illegalità.

“Ci troviamo davanti al mostruoso paradosso per cui vengono puniti e multati non gli sfruttatori, che evadono norme e fisco, ma i lavoratori, che scioperano contro sfruttamento e illegalità. Di questo dobbiamo ringraziare prima di tutto l’ex ministro Salvini”, dichiara Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra in Consiglio regionale. “Sicurezza, per noi, significa assicurare il rispetto dei diritti fondamentali all’interno di tutti i luoghi di lavoro, compresi i capannoni industriali del distretto pratese”.

“L’attività della tintoria Superlativa è stata sospesa più volte, nel corso del tempo, a causa dell’accertato ricorso al lavoro nero ed altre irregolarità, compresi turni massacranti, indennità non riconosciute e ritardi nei pagamenti. La prefettura, la questura e le istituzioni dovrebbero usare mezzi ed energie per contrastare e sanzionare efficacemente lavoro nero, lavoro grigio, evasione del contratto nazionale di categoria, turni di dodici ore al giorno per sette giorni la settimana, negazione di diritti elementari, come quelli alla malattia e alle ferie, paghe da fame, che in molti casi non superano i 1000 euro mensili e non per comminare 84 mila euro di multa a chi subisce e patisce tutto questo, oltretutto dopo essere da 7 mesi senza stipendio”, prosegue Fattori.

“In questa situazione, prefettura e questura di Prato dovrebbero scusarsi con i lavoratori, costretti a scioperare per ottenere il rispetto di elementari diritti che le istituzioni avrebbero il dovere di assicurare e garantire, non certo multarli”, continua Fattori. “Come è grave il tentativo di limitare l’attività sindacale di Luca Toscano e Sarah Caudiero, i due sindacalisti del Si Cobas che stanno seguendo la vertenza e che mesi fa ricevettero due fogli di via obbligatori da parte della questura di Prato”.

“La Regione Toscana deve schierarsi senza se e senza ma a fianco degli operai e chiedere alla Prefetta Scialla e al Ministero degli Interni l’immediato annullamento delle multe. E dobbiamo esigere dal Governo nazionale la cancellazione dei decreti sicurezza voluti da Salvini, ora convertiti in legge.”

“Il 18 gennaio – conclude Fattori – è stata indetta a Prato una manifestazione per chiedere il ritiro delle multe, ovviamente noi consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra ci saremo e faccio appello ai colleghi parlamentari, consiglieri regionali e comunali perché siano presenti: non possiamo lasciare soli questi lavoratori, né accettare che venga limitato il diritto allo sciopero o che venga colpito chi denuncia condizioni di sfruttamento sul lavoro”.

 

Panificio Toscano; protesta davanti prefettura Prato

Una trentina di lavoratori del Panificio Toscano hanno manifestato oggi davanti alla Prefettura di Prato dopo la decisione di Unicoop Firenze di sospendere la fornitura

Circa trenta lavoratori del ‘Panificio Toscano’ iscritti al sindacato Sì Cobas hanno manifestato di fronte alla prefettura di Prato, in via Ricasoli, per chiedere che “Unicoop Firenze revochi la sospensione del contratto con l’azienda”.

Secondo il sindacato per il secondo giorno consecutivo una parte di lavoratori non avrebbe svolto il suo turno di lavoro perchè da ieri la fornitura sarebbe stata sospesa. Una decisione presa da Unicoop, si legge in una nota, dopo la protesta di un gruppo di lavoratori che sabato scorso sono entrati all’interno di un punto vendita di Unicoop a Prato manifestando tra gli scaffali e i clienti per le condizioni di lavoro all’interno dell’azienda dove da mesi va avanti una vertenza proprio con Sì Cobas.

Unicoop conferma di aver sospeso la fornitura in attesa che si chiarisca la vertenza all’interno di Panificio Toscano “a tutela della nostra clientela”, spiegano da Firenze.

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