Arezzo: positivi 10 degenti Rsa vaccinati con seconda dose

In una Rsa dell’Aretino, ultima somministrazione di vaccino 35 giorni fa. Lo ha reso noto la Asl Toscana sud est

Sono risultati positivi 10 degenti della Rsa di Pratovecchio Stia (Arezzo) già vaccinati con entrambe le dosi, la seconda somministrata 35 giorni fa. Lo rende noto la Asl Toscana sud est, spiegando che in 3 sono stati trasferiti in una Rsa Covid mentre gli altri sono stati isolati e verranno tra poco anch’essi trasferiti. Tutti e 10 i degenti della Rsa, si precisa, sono asintomatici. Intanto i loro tamponi sono stati inviati al laboratorio per verificare se siano stati colpiti da una delle due varianti manifestatesi nell’Aretino: inglese o brasiliana.

Per Danilo Tacconi, direttore di malattie infettive all’ospedale di Arezzo San Donato, il fatto che siano asintomatici “conferma che in determinati casi chi ha concluso il ciclo vaccinale può prendere l’infezione ma è protetto dalla malattia. La possibilità dell’infezione è più forte in caso di variante”. “E’ evidente – aggiunge – che la vaccinazione non deve assolutamente indurre ad abbandonare le misure di precauzioni. Nel caso del vaccino Pfizer, quello somministrato agli ospiti Rsa, la protezione scatta 15 giorni dalla seconda dose ed è dalla malattia, soprattutto dagli effetti più gravi di essa. Altro elemento che deve indurre tutti a continuare ad applicare le norme di prevenzione è che il vaccinato che contrae l’infezione, può ovviamente trasmetterla ad altri”. “La rilevazione dei casi di positività all’interno della nostra Rsa – commenta Nicolò Caleri, sindaco di Pratovecchio Stia – ha naturalmente destato una certa apprensione nella popolazione”: proprio per questo è “particolarmente importante la precisazione effettuata oggi dalla Asl sugli effetti del vaccino e sulla distinzione tra infezione e malattia”.

Arezzo, muore improvvisamente in ospedale: confermata l’ipotesi della morte

Una sepsi fulminante da pneumococco: questa la causa, secondo quanto reso noto dalla Asl, del decesso del 49enne di Pratovecchio (Arezzo), morto ieri intorno alle 7.30 al pronto Soccorso di Bibbiena (Arezzo).

Gli accertamenti eseguiti, si spiega, hanno confermato ai sanitari il “sospetto subito emerso: un’infezione batterica fulminante”. L’Asl spiega che non sono previsti “interventi di profilassi tra le persone che sono state vicino al 49enne, a differenza di quanto avviene nei casi di meningococco”.

L’azienda sanitaria ha espresso cordoglio per la morte dell’uomo, un commerciante e anche uno sportivo molto conosciuto in Casentino.

Secondo una prima ricostruzione dei sanitari, l’uomo, un 49enne di Pratovecchio, aveva la febbre alta dalla mattina, nonostante gli antipiretici. Così nel pomeriggio la moglie ha chiamato la guardia medica che non ha riscontrato particolari sintomi che potessero far presagire un aggravamento o gravi patologie.

Il medico ha quindi disposto di continuare la cura con gli antipiretici. Intorno alla 1 di questa notte, la moglie ha visto l’uomo particolarmente agitato ed ha chiamato il 118.

L’uomo è stato portato al pronto soccorso, intorno alle 3, dove gli sono stati effettuati tutti gli esami del caso e non sono stati trovati segni di meninginte. L’uomo è sempre rimasto lucido e vigile ma intorno alle 6,50 il quadro si è aggravato improvvisamente con difficoltà respiratorie, e ha subito un arresto cardiaco.

Il 49enne è stato subito intubato e gli sono state praticate manovre avanzate di rianimazione ma senza risultato. L’uomo era uno sportivo ed aveva fatto controlli recentemente.

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